Sindacati a Enel: “Personale allo stremo, assumere”

I sindacati del settore elettrico, Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil, manifestano “forte preoccupazione e indignazione per i gravi disagi dei giorni scorsi nel servizio di fornitura della corrente elettrica, registrati in numerosi comuni della Toscana a seguito di eventi metereologici avversi sempre più frequenti”.

“Purtroppo, ad oggi, continuiamo a costatare un forte ritardo nelle assunzioni con un numero per noi insufficiente rispetto alle esigenze dei territori, con il risultato di un disagio ai clienti e ai lavoratori. Le risorse umane sono ridotte ai minimi termini – aggiungono
i sindacati in una nota – e ciò incide fortemente sulle capacità dell’azienda E-distribuzione, società di Enel che gestisce la rete elettrica, nel rispondere, in maniera adeguata, alle sempre più frequenti criticità meteo.

Non si può solo fare affidamento al senso di dovere dei lavoratori che in queste occasioni
mostrano il loro attaccamento al mantenimento del servizio e ai clienti. E’ solo grazie a ciò che in questi difficili frangenti l’azienda è riuscita a non rendere ancora più pesante e critica
la situazione. Gli attuali ritmi di lavoro, i turni ed i contemporanei reperibili sono sicuramente un aspetto che dovrà essere rivisto e garantito come da Contratto nazionale, a
garanzia anche della sicurezza dei lavoratori stessi”.

I sindacati chiedono a E-distribuzione “una forte e rapida inversione di rotta per rendere le linee elettriche sempre più resilienti a situazioni climatiche sempre più diverse dal
passato, con assunzioni operative e impiegatizie adeguate alle reali esigenze. Richiamiamo infine alla responsabilità e alla consapevolezza del proprio ruolo anche la politica, che deve
richiedere e pretendere da E-distribuzione, in qualità di concessionaria di una infrastruttura essenziale per il nostro Paese, il rispetto di elevati standard di qualità sul servizio
offerto ai clienti”.

Campi Bisenzio: assunto a tempo indeterminato l’operaio ribellatosi a condizioni di lavoro

Campi Bisenzio – Rashed, si spiega, “da qualche giorno, grazie all’impegno del sindacato, è stato ricollocato in un’altra pelletteria del territorio, con un contratto a tempo indeterminato”.

Ha trovato un altro lavoro Rashed, 26 anni, che al suo vecchio datore di lavoro di Campi Bisenzio aveva detto di non voler lavorare più ore del dovuto, senza ferie né festività, con una paga concordata inferiore a quella contrattuale. A renderlo noto è la Filctem Cgil, in prima linea su questa storia.

“Ha un lieto fine la storia di Rashed – affermano dalla Filctem Cgil -, l’operaio bengalese che si è ribellato alle condizioni di lavoro in una pelletteria di Campi Bisenzio (Firenze) ed è stato cacciato di casa dal titolare della stessa”.  Rashed, si spiega, “da qualche giorno, grazie all’impegno del sindacato, è stato ricollocato in un’altra pelletteria del territorio, con un contratto a tempo indeterminato”.

“Ringraziamo questa azienda, che preferisce restare anonima”, commenta Alessandro Picchioni di Filctem Cgil. Rashed ha risolto anche il suo problema abitativo: ora vive con un connazionale, in una soluzione trovata grazie all’aiuto di associazioni impegnate nell’integrazione.

La Filctem Cgil sta fornendo a Rashed anche assistenza legale: si pensa a un ricorso per sfruttamento lavorativo contro la pelletteria da cui è venuto via. “Questa vicenda insegna che occorre un modello che faccia emergere le denunce sulle condizioni di lavoro, nell’interesse dei lavoratori, delle aziende in regola e dell’intero sistema moda”, conclude Picchioni

Lavaggio e noleggio biancheria ospedali: sindacati, azienda nega premio di produzione e sorveglianza attiva al personale

Lo scrivono in una nota sindacale le segreterie e le rsu Filctem Cgil e Femca Cisl

La Servizi Italia, azienda che occupa oltre 200 persone all’interno dei presidi ospedalieri di Careggi e di grande parte della Toscana, che eroga servizi di lava-nolo (lavaggio e noleggio della biancheria ospedaliera e divise di medici e infermieri) e di sterilizzazione dei ferri delle sale operatorie, “nega il premio produzione ai lavoratori”. Lo scrivono in una nota sindacale le segreterie e le rsu Filctem Cgil e Femca Cisl aggiungendo che “oltre al pagamento del premio di produzione, da mesi sindacati e lavoratori chiedono a gran voce un progetto di sorveglianza sanitaria attiva, ma viene negata ai lavoratori la possibilità di avere i test sierologici per il Covid-19: per i manager sembra troppo costoso eseguire uno screening su tutti i lavoratori”.

“Neanche in un anno come il 2020 – proseguono i sindacati – l’azienda si è dimostrata riconoscente con i propri dipendenti, anzi ha dato loro un vero e proprio schiaffo, decidendo di togliere anche ciò che già avevano negli anni passati: il premio produzione, questo nonostante i grandi sacrifici fatti dai lavoratori che sono andati a lavorare nonostante il timore della pandemia”. “Il 2020 – conclude la stessa nota – è stato un anno nel quale Servizi Italia ha fatto fronte alle nuove esigenze dei reparti ospedalieri, grazie alla disponibilità dei lavoratori che, ‘dimenticandosi’ della presenza del virus, ancora più probabile nei presidi ospedalieri, hanno accettato di fare tutto quello che era necessario per garantire l’agibilità delle strutture sanitarie, per servire medici, infermieri e pazienti”.

Accordo proroga cassa integrazione per Bekaert, Cavalli annuncia chiusura sede Firenze

Siglato oggi l’accordo che proroga la Cassa integrazione della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), per ulteriori nove settimane con causale Covid-19, come previsto dal Decreto cura Italia.

Ad annunciarlo la Fiom Cgil di Firenze in una nota spiegando che “la scadenza della Cassa integrazione straordinaria si sposta quindi a fine agosto e si guadagnano così due mesi di tempo utili al prosieguo del lavoro per la reindustrializzazione, si legge ancora”. Per
Daniele Calosi, segretario generale Fiom Cgil Firenze “la firma di questa ulteriore proroga, richiesta unitariamente il 18 marzo, è un fatto importante ma non basta: ci permette di recuperare solo parte del tempo che il virus ci sta facendo sprecare, vista la presenza di soggetti interessati alla reindustrializzazione al tavolo ministeriale”. Calosi spiega che “assieme alla Cgil chiederemo al Governo di predisporre un’ulteriore proroga, almeno fino alla fine dell’anno, non soltanto per la Bekaert ma anche per tutti quei tavoli aperti al ministero dello Sviluppo Economico e in attesa di soluzioni analoghe. Siamo in una fase di assoluta emergenza, che richiede azioni decise da parte della politica. Non lasciamo soli i lavoratori Bekaert, che rischiano di pagare il prezzo più alto della crisi post-virus”.

In un incontro con i sindacati la Roberto Cavalli “ha comunicato la decisione del consiglio di
amministrazione di voler procedere al superamento della sede di” Sesto Fiorentino (Firenze), “con il trasferimento di tutto il personale, 170 dipendenti, a Milano, nell’arco dei prossimi mesi”. E’ quanto rendono noto con un comunicato congiunto Filctem-Cgil e Femca-Cisl e Rsu aziendale. La decisione, si aggiunge, è stata comunicata in un incontro convocato sul tema dell’applicazione della cassa integrazione.
“Preannunciare oggi un’ipotesi di trasferimento a Milano ci pare davvero una scelta inaccettabile per un marchio che qui, a Firenze, doveva invece rilanciarsi”, affermano Luca Barbetti (Filctem-Cgil Firenze) e Mirko Zacchei (Femca-Cisl Firenze-Prato), annunciando di aver richiesto alla Regione Toscana la riattivazione del tavolo di crisi.

Livorno: Filctem Cgil, sciopero lavoratori Eni e aziende settore

Giovedì 4 luglio scipereranno per l’intera giornata i l avoratori della raffineria Eni di Stagno (Livorno), a ricordarlo la Filctem Cgil provinciale di Livorno. La protesta rientra nell’ambito di uno sciopero nazionale dei lavoratori del contratto energia e petrolio ed al contratto chimici coibenti, indetto da Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil per il rinnovo del Ccnl.

Alla protesta, oltre ai lavoratori Eni, nel Livornese prenderannno parte anche Costiero Gas, Toscopetrol e Depositi Costieri Neri. “Dopo 6 mesi di trattative per il rinnovo del Ccnl energia e petrolio – spiega il sindacato – ancora ci troviamo in una fase di stallo dovuta alle ingiustificate pretese delle controparti datoriali tese a confutare il modello contrattuale e le condizioni previste in materia dall’accordo interconfederale Cgil Cisl Uil e Confindustria del 9 marzo 2018.”

“Confindustria energia – prosegue il commento del sindacato – contravvenendo ai modelli in essere e smentendo quanto già definito nel rinnovo del precedente contratto tende ad un ingiustificabile riduzione del salario di riferimento, ad un contenuto aumento economico non in linea con i più che positivi andamenti economici del settore, tentando inoltre di condizionare anche i futuri rinnovi contrattuali del settore elettrico ed gas acqua”. Per i lavoratori del settore chimico coibenti il sindacato chiede in conclusione “una riapertura del tavolo delle trattative per il rinnovo contrattuale ed un chiarimento sulle reali intenzioni delle controparti”.

Defi-Pratesi, licenziamento per 65 lavoratrici

Saranno licenziate le lavoratrici della ex Defi Pratesi di Casalguidi (Pistoia), l’azienda che produce biancheria per la casa, di cui recentemente è stata annunciata la vendita ad una società Usa e anche una riduzione del personale.

La nuova proprietà ha annunciato l’attivazione della procedura per tutte e 65 le dipendenti confluite in Casatex, con la sola esclusione di 5 finite in una azienda commerciale. Lo rendono noto i sindacati e la Rsu.
“In tutta risposta alla richiesta d’incontro della scorsa settimana da parte del sindacato che chiedeva conto delle prospettive aziendali e sul rispetto del pagamento della mensilità di marzo – si legge in una nota congiunta di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil di Pistoia e le Rsu Defi – l’azienda ha attivato la procedura di mobilità per il licenziamento di tutti i dipendenti confluiti in Casatex con la sola esclusione di 5 approdati nell’azienda commerciale e creativa denominata ‘Tre Righe'”.
“Per queste ragioni il sindacato e la Rsu – si legge ancora nella nota – chiederanno alla Regione Toscana la convocazione di un tavolo in ‘plenaria’ con lo scopo di comprendere realmente quale sia il piano industriale, ammesso a questo punto che esista, per quanto riguarda la continuità produttiva”. Intanto – fanno sapere ancora i sindacati – le lavoratrici saranno presenti al corteo del Primo Maggio a Pistoia ed una delegazione porterà la testimonianza anche alla manifestazione nazionale a Prato dove saranno presenti i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil nazionali.

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