Università, Firenze: nel 2022 previsti 10mila arrivi di studenti USA

Università – Gli studenti americani stanno tornando in città con presenze fino a 10mila. Potranno studiare e vivere a Firenze i cittadini americani in possesso della ‘White Card’, che attesta l’avvenuta vaccinazione.

Si tratta di numeri pre-pandemia, per un ritorno graduale alla normalità.La buona notizia è stata annunicata da Titta Meucci, l’assessore a università e ricerca di Palazzo Vecchio  e il presidente di Aacupi Fabrizio Ricciardelli nel corso di un incontro ieri in Prefettura.

Un ottimo segnale in risposta alle difficoltà che stanno vivendo le università per stranieri. “Gli studenti universitari statunitensi stanno tornando a Firenze con numeri pre-pandemia – affermano Meucci e Ricciardelli – e un 2022 che vede in città oltre 10mila arrivi: è quindi importante ricordare che la White Card rilasciata dalle autorità sanitarie statunitensi ai cittadini Usa che hanno completato il ciclo vaccinale è equiparata dal ministero della Salute italiano al Super Green Pass italiano”.

Un ritorno grazie anche alla vaccinazione che prosegue sia in Europa che negli Stati Uniti. “Il cittadino statunitense che si è regolarmente vaccinato negli Usa – ha spiegato Meucci – è munito di un’apposita certificazione comprovante l’avvenuta vaccinazione, con l’indicazione delle date della somministrazione e del tipo di vaccino somministrato; si tratta della cosiddetta ‘White Card’ con il logo della Cdc, l’equivalente statunitense del nostro Iss.”

“Tale certificazione è stata ufficialmente approvata come valida ed equivalente al Super Green Pass dal ministero della Salute italiano – dice ancora Meucci -. L’operatore locale potrà quindi accertare la situazione del cittadino statunitense controllando la White Card che riporta tutte le informazioni richieste dalla normativa italiana”.

Immigrazione: gli studenti USA non avranno più bisogno del permesso soggiorno

Gli studenti nordamericani a Firenze potranno seguire i corsi senza gli attuali appesantimenti burocratici legati alle procedure del permesso di soggiorno, usufruendo della nuova dichiarazione di presenza valida 150 giorni: è quanto prevede la modifica al testo unico sull’immigrazione, promossa a livello nazionale

La norma è partita dal confronto tra l’assessore all’università e ricerca di Palazzo Vecchio Elisabetta Meucci e l’associazione Aacupi (Association of American College and University Programs in Italy) col segretario Fabrizio Ricciardelli. Secondo i dati Aacupi, a fine febbraio, erano circa 9.000 gli studenti dei programmi promossi dall’associazione con corsi fino al maggio successivo, costretti a rimpatriare in pochi giorni causa Covid. In estate sarebbero dovuti arrivare altri 10.000 studenti, numero che sarebbe dovuto salire a 12.000 da fine agosto a dicembre.

“L’emendamento al testo unico sull’immigrazione – ha detto l’assessore Meucci –  è un grande risultato per Firenze e per tutto il mondo universitario locale e nazionale, perché introduce una moderna normativa che favorirà enormemente il ritorno in città e in Italia degli studenti nordamericani e non solo, con conseguenti ricadute economiche positive per il territorio. La nuova norma consente infatti agli studenti che rimangono in Italia per motivi di studio per non oltre 150 giorni di evitare la farraginosa procedura per il permesso di soggiorno, presentando invece una ‘Dichiarazione di presenza’, accompagnata da una ‘Dichiarazione di garanzia’ da parte del legale rappresentante dell’università di riferimento o da un suo delegato”.

“Firenze è una città unica perché concentra il valore di una cultura universale in uno spazio urbano delle dimensioni di un campus – ha detto il segretario Ricciardelli, che ha scritto al sindaco Dario Nardella -. Questo la rende il luogo ideale per l’insegnamento di quei principi che trasformano un giovane in un cittadino universale, quei principi in cui credeva Socrate e che, ancora oggi, sono alla base della missione educativa delle Università Americane che fanno capo a Aacupi, l’Association of American College and University Programs in Italy. Questo risultato, che non esitiamo a definire cruciale per il nostro indotto, è stato ottenuto grazie all’interlocuzione costante con l’assessore del Comune di Firenze Elisabetta Meucci che ci ha aiutati a sensibilizzare il senatore Matteo Renzi e l’onorevole Massimo Ungaro i quali, di concerto con il viceministro Vito Crimi, hanno reso possibile l’approvazione di questa legge. Ai primi di gennaio 2021 abbiamo studenti in arrivo a Firenze che già potranno beneficiare della nuova normativa e nei prossimi anni prevediamo che questa nuova legge consoliderà l’indotto degli studenti nordamericani in città. Questo significa che Firenze continuerà a educare i giovani all’etica della cittadinanza globale mettendoli in condizione di avere una visione multiculturale che li renderà competitivi e capaci di capire il nuovo mondo”.

Il grido d’allarme delle università americane di Firenze e la proposta dei ‘150 giorni’ erano stati rilanciati nelle settimane scorse dell’assessore Titta Meucci per non perdere la risorsa degli studenti Usa nella ‘gara’ con altri paesi europei, in particolare Francia e Spagna e delineare una ripartenza post pandemia.

Secondo i dati Aacupi, a fine febbraio 2020 a Firenze erano circa 9mila gli studenti dei programmi promossi dall’associazione con corsi fino al maggio successivo, costretti poi a rimpatriare in pochi giorni causa Covid. In estate altri 10mila studenti sarebbero arrivati per periodi di studio più brevi (dalle due alle quattro settimane), mentre nel cosiddetto Fall Semester (da fine agosto a dicembre) sarebbero arrivati altri 12mila studenti. Per quanto riguarda l’impatto economico della pandemia in questo settore, per un anno “preCovid” a Firenze si stimano circa 150milioni di euro di spesa e investimento da parte di università Aacupi, studenti, docenti e staff distaccati in loco, con una perdita nel 2020 dell’80-90 per cento

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