Proiettili da mortaio trovate in una cassapanca di casa a Firenze, rimossi dagli artificieri dell’Esercito

Firenze, sono stati rimossi dagli artificieri dell’Esercito e portati in una cava per farli brillare, i due proiettili da mortaio che la proprietaria di una abitazione di Firenze, aveva trovato stamani in una cassapanca in casa.

Si tratta di due proiettili da mortaio da assalto, modello Brixia, di fabbricazione italiana che venivano usate in operazioni offensive della Seconda Guerra Mondiale dal Regio Esercito.

I due ordigni erano in una scatola ancora funzionanti. I militari le hanno portate via dalla casa in sicurezza. La bonifica è stata effettuata da un nucleo Cmd (Conventional Munition Disposal – Bonifica di munizionamento Convenzionale) del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore (Bologna) dell’Esercito Italiano in concorso con la prefettura di Firenze.

L’intervento è stato disposto dal Comando Forze Operative Nord di Padova deputato alla gestione dei concorsi militari in tempo di pace nell’Italia Centro-settentrionale.

Nel primo pomeriggio la questura di Firenze aveva disposto l’evacuazione dello stabile e la chiusura della strada, via del Leone, nel rione di San Frediano, in Oltrarno, per motivi di sicurezza, dopo la segnalazione da parte della proprietaria alle forze dell’ordine.

Intorno alle 18 con l’intervento del Genio l’emergenza si è conclusa e la via è stata riaperta. Anche i proprietari hanno potuto rientrare in casa. Oltre alla polizia sono intervenuti anche i vigili del fuoco.

Militari italiani feriti in Iraq, Rossi: “Grati per il loro sacrificio”

“Sono vicino ai soldati feriti gravemente in Iraq e alle loro famiglie. Due di loro sono paracadutisti del 9° reggimento d’assalto Col Moschin dell’Esercito di stanza a Livorno” dichiara Rossi.

“Dobbiamo ringraziare il sacrificio dei nostri militari che supportando le forze che combattono l’ISIS in Iraq contribuiscono a proteggerci dal terrorismo. Esprimo la sincera vicinanza della Regione Toscana all’Esercito e alla Marina Militare”. Lo dichiara Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, in merito all’attentato a Kirkuk in Iraq che ha colpito un team di Forze speciali italiane, ferendo cinque incursori impiegati in attività di supporto ai Peshmerga, unità militari del Kurdistan iracheno.

Soldi per far transitare furgoni, arrestati quattro parà a Prato

In servizio di pattugliamento a Prato per l’operazione Strade sicure, sono stati arrestati quattro parà che pretendevano denaro in cambio del transito di furgoni di cittadini cinesi. L’Esercito li sospende, ‘sdegno e condanna’

Erano in servizio di pattugliamento sulle strade di Prato, nell’ambito dell’operazione Strade sicure, ma per far passare cittadini cinesi che transitavano con i loro furgoni nella zona industriale del Macrolotto 1, a sud della città, pretendevano e ottenevamo denaro. Per questo quattro parà del 183° Nembo di Pistoia sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di concussione dopo un’indagine condotta dalla squadra mobile.
I militari sono tutti ‘di carriera’: hanno tra i 22 e i 43 anni e sono originari delle province di Prato, Pisa e Pistoia.

Le misure cautelari, eseguite dal gip su richiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri, sono il frutto di un’inchiesta nata da un’informazione confidenziale arrivata alla Digos. I casi contestati al momento sono otto, tra maggio e luglio: ogni volta si trattava di somme che andavano dai 50 o 100 euro.

Non è chiaro da quanto i quattro militari avessero iniziato a pretendere soldi dagli autisti dei furgoni, come è stato spiegato anche dagli inquirenti. Di certo dopo la segnalazione i telefoni cellulari dei paracadutisti sono stati messi sotto controllo. Tra l’altro i pattugliamenti e i controlli avvenivano in zone dove non era previsto lo schieramento dei militari dell’operazione Strade sicure. I cittadini cinesi vittime delle concussioni avevano creato una chat nella quale veniva segnalata la presenza in strada dei militari che taglieggiavano gli autisti.

L’Esercito esprime “profondo sdegno e condanna” per la vicenda. “Il personale coinvolto – si legge in una nota – si è macchiato, laddove le attività di indagine lo confermassero, di un comportamento inqualificabile per uomini e donne che indossano l’uniforme” e, “confermando la massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti, l’Esercito ha già avviato tutte le procedure per l’immediata sospensione dei militari dal servizio”.
La Forza armata – che manifesta “totale intransigenza, tolleranza zero, nel perseguire tali inaccettabili condotte” – sottolinea che “tali isolati avvenimenti violano l’etica militare e non rispettano i principi e i valori su cui si fonda la nostra storica Istituzione e il suo personale che, invece, con profonda onestà, professionalità, e spirito di sacrificio, quotidianamente svolge il proprio dovere, in Italia e all’estero,

 

Sindaco di Arezzo chiede intervento dell’esercito

Arezzo, il sindaco Alessandro Ghinelli, ha dichiarato, ai microfoni di ‘Italia Sì’ su Rai1 di avere richiesto l’intervento dell’esercito nella sua città per implementare la sicurezza sul territorio urbano.

“Sono stato proprio ieri dal prefetto – ha spiegato il sindaco – ed ho chiesto di portare l’esercito ad Arezzo nell’ambito di strade sicure per poter liberare risorse della polizia locale e destinarle ad un miglior controllo delle nostre strade”.

Il sindaco spiega una nota, di aver così risposto ad una cittadina aretina che nel corso del programma ha denunciato lo stato di insicurezza del quartiere in cui vive, in zona Palazzo Campo di Marte e ha raccontato di essere stata vittima di un’aggressione.

“Il dispiacere di quello che ti è avvenuto è sulla mia coscienza” ha tenuto a precisare Ghinelli rivolgendosi alla sua concittadina. Ghinelli ha ricordato gli interventi della polizia municipale “negli ultimi due anni più che raddoppiati” e la chiusura delle Gallerie del Palazzo di Campo di Marte.

L’esercito, ha osservato ancora il sindaco, “non può avere ingaggio su queste situazioni ma può contribuire a liberare risorse di personale della polizia locale per controllare meglio le nostre strade. Spero che nel prossimo anno si possa avere un ulteriore miglioramento”.

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