Toscana, psicologi:“tra i giovani domina la paura del futuro”

Il dato che emerge dall’ultima indagine tra gli iscritti all’Ordine degli psicologi sullo stato di salute  dei toscani.  La presidente Gulino: “Nel post pandemia aggravio notevole di patologie esistenti”. Preoccupano anche i problemi relazionali e l’abuso digitale.

Il timore dell’abbandono e della solitudine (48%) e quello per le malattie o la morte (45%). Ma soprattutto,  la paura prevalente dei giovani toscani è quella del futuro. È ciò che emerge dall’ultimo studio che l’Ordine degli Psicologi della Toscana ha condotto tra i suoi iscritti in collaborazione con il Laboratorio di Psicometria (Dipartimento Neurofarba – Università degli Studi di Firenze) per indagare lo stato di salute psicologica dei toscani nel corso dell’ultimo anno, relativo alla fascia di pazienti compresa tra i 20 e i 30 anni d’età dominano

La fascia d’età dove viene rilevata una maggiore paura della guerra è invece quella dei bambini. Nel frattempo esplodono l’abuso digitale e i disturbi del sonno, mentre crescono rispetto ad un anno fa i problemi relazionali.

“Un quadro – commenta la presidente dell’Ordine degli psicologi Maria Antonietta Gulino – che manifesta come una serie di fattori esterni, vecchi e nuovi, abbia impattato pesantemente sullo stato di salute psicologica dei toscani. L’uscita dalla pandemia ha lasciato strascichi importanti. L’affacciarsi della crisi energetica e l’impennata dei costi delle materie prime, la difficoltà a trovare alloggi fuori dalla famiglia, hanno minato la sicurezza economica acquisita o da acquisire. La guerra a due passi da casa e i disastri ambientali hanno plasmato paure inedite. Tutto questo ha trasversalmente amplificato una serie di problematiche che richiedono di essere gestite adeguatamente. Le evidenze raccolte in questi mesi di complesso lavoro – conclude Gulino – sono dunque importanti, perché ci consentono di provare a impostare una risposta sempre più aderente alle questioni psicologiche che affliggono maggiormente i toscani”. 

I risultati della ricerca – frutto di un questionario compilato da a 1112 iscritti all’Ordine degli psicologi in tutte le province toscane – sono stati presentati oggi nel corso dell’appuntamento intitolato “La salute psicologica nel post pandemia: risultati dell’indagine Opt negli studi professionali”. All’evento, che si è svolto nella sala Fanfani del Consiglio Regionale toscano, hanno preso parte la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana Maria Antonietta Gulino, il segretario dell’Ordine Rossella Capecchi, la professoressa dell’Università di Firenze Caterina Primi, il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, il presidente e il vicepresidente della Terza Commissione del Consiglio Enrico Sostegni e Andrea Vannucci.

Il periodo preso in esame dall’indagine dell’Ordine degli Psicologi toscani è quello che va dal marzo 2022 al marzo 2023, caratterizzato da una serie di fattori esterni che hanno pesato sulle sintomatologie già esistenti, oppure hanno contribuito a innescarne di nuove: la lenta fuoriuscita dalla pandemia, lo spettro della crisi energetica e la guerra in Ucraina, i cataclismi climatici hanno alimentato disturbi come l’ansia e la depressione, le fobie sociali e scolari, i disturbi del comportamento alimentare.

In generale, tra le psicologhe e gli psicologi che hanno compilato il questionario dell’Ordine, il 73% ha registrato un incremento delle richieste di prestazione psicologica. Tra le problematiche più frequenti emergono la sintomalogia ansiosa (50%), seguita da problemi relazionali (20%) e la sintomatologia depressiva (11%)

La fascia di età in cui è stato rilevato un maggiore incremento di richieste è quella dei giovani adulti, cioè i ragazzi e le ragazze che hanno tra i venti e i trent’anni (44%), seguita da preadolescenti e adolescenti (31%). Ed è tra i giovani, in particolare, che viene segnalata una maggiore richiesta di aiuto per la presenza di abuso digitale e dei social (75%), di dipendenze patologiche (53%), di disturbi del sonno (56%) e disturbi ossessivo – compulsivi (53%)

Il 44% dei partecipanti all’indagine sono professionisti che seguono bambini ed evidenziano (60%) un aumento delle richieste da parte di pazienti in questa fascia di età, in particolare per sintomatologia ansiosa (49%) e problemi relazionali( 23%).
Anche i professionisti che hanno come pazienti adolescenti (81% dei partecipanti alla rilevazione) segnalano un incremento delle richieste (76%). La sintomatologia prevalente che emerge risulta essere quella ansiosa (33%), seguita da problemi relazionali (17%) e isolamento sociale (13%).

Alla luce di questi dati, gli psicologi della Toscana che hanno partecipato all’indagine hanno riscontrato un aumento di richiesta di presa in carico da tutte le fasce della popolazione – ad eccezione degli anziani – ed evidenziano che le difficoltà relative alla salute psicologica sono uniformi nei diversi territori della regione.

I dati di oggi confermano un quadro già conosciuto, l’esigenza maggiore di garantire servizi all’altezza delle aspettative di salute delle persone. Il benessere psicologico è un diritto e come tale spetta alle istituzioni metterlo a disposizione della cittadinanza. Come Consiglio regionale abbiamo approvato una legge che punta a monitorare la capacità di risposta a questo bisogno” afferma il vicepresidente  della Terza Commissione del Consiglio Andrea Vannucci.

E’ importante avere più dati possibile che descrivino lo stato di benessere psicologico dei nostri cittadini e ringraziamo l’Ordine per questo. Anche l’indagine presentata oggi crediamo confermi la necessità di avere competenze psicologiche nella strutturazione delle nuove case di comunità. A livello nazionale è eventuale e non obbligatorio, ma crediamo che in Toscana debba essere necessario” commenta il presidente  della Terza Commissione del Consiglio Enrico Sostegni.

Nell’ottica di rispondere al disagio psicologico e di sensibilizzare la collettività alla promozione della salute, dal 1 novembre l’Ordine degli Psicologi della Toscana rilancerà la campagna sui media “Mettiti in buone mani: scegli una psicologa o uno psicologo iscritto all’albo”.

Commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana: “Difficoltà per il reclutamento del personale”

Firenze, la commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana ha fatto emergere il problema delle assunzioni per scarsità del personale e poca specializzazione.

Durante le audizione svolte dalla commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana è emerso il problema della difficoltà delle assunzioni per la scarsità di personale medico e del basso appeal della specializzazione in emergenza urgenza. In particolar modo il problema si presenta nelle aziende Nord-ovest e Sud-est, mentre va meglio per l’Asl Toscana centro.

Presenti c’erano anche i rappresentanti dell’Intersindacale medica, della Dirigenza medica, sanitaria e veterinaria Toscana, del coordinamento Nursind Toscana, dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e Fials Toscana. Secondo i dati forniti da Anao Assomedica il 23% delle borse di specializzazione vengono rifiutate e la percentuale sale al 60% per quelle in emergenza urgenza. “Abbiamo rappresentato alla commissione sanità la situazione di difficoltà per il reclutamento del personale – spiega il segretario regionale Fials Toscana Massimo Ferrucci .- Abbiamo chiesto un impegno per risolvere questa situazione”.

Durante le audizioni sono intervenuti anche i rappresentanti del Coordinamento centri di riabilitazione toscani, che hanno denunciato che, dopo aver firmato un accordo sulle tariffe per il triennio 2018-2021, nonostante le numerose richiesti di essere ascoltati non ci sono stati adeguamenti, e questo a fronte di costi aumentati per la pandemia e per il caro energia.

Il presidente della Commissione sanità Enrico Sostegni (Pd) ha spiegato come abbiano “previsto questo momento di confronto a cui seguiranno ulteriori scambi con voi, con l’assessorato e la Giunta, in una fase in cui si stanno cercando soluzioni operative per risolvere le criticità del sistema”.

🎧 In Toscana arriva lo psicologo di base. Vannucci: “servizio pionieristico di sostegno”

L’offerta dei servizi sanitari nella regione Toscana si amplia: arriva lo psicologo di base nell’ottica di una presa in carico globale della persona e della sua salute, compresi appunto gli aspetti psicologici.

Questo è quanto previsto dalla proposta di legge approvata senza voti contrari bei giorni scorsi 15 dal Consiglio regionale della Toscana. Come riportato, la norma definisce l’istituzione del servizio di psicologia di base all’interno di ciascuna azienda sanitaria locale al fine di sostenere e integrare l’azione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nell’intercettare e rispondere ai bisogni assistenziali di base dei cittadini toscani.

“La legge che abbiamo approvato oggi – spiega il consigliere regionale Andrea Vannucci – si basa su un concetto forte: il benessere psicologico è un diritto e deve essere alla portata di tutti. È necessario che il sistema sanitario si faccia carico dei crescenti bisogni di salute nell’ambito della salute mentale che con la pandemia hanno registrato picchi vertiginosi. Lo psicologo di base, il quale avrà un rapporto fiduciario con i propri pazienti, sarà fondamentale per riuscire a dare una prima risposta a questi due bisogni dei nostri cittadini. Abbiamo visto, in altri ambiti, quanto sia indispensabile la diagnosi precoce per limitare le ospedalizzazioni e gli accessi impropri al sistema di cure ma anche una presa in carico del paziente nel suo complesso e nei tempi utili per scongiurare eventuali aggravi. Per questo in questi mesi, dalla presentazione della proposta di legge fino alla sua approvazione abbiamo lavorato a fianco dell’Ordine degli Psicologi e di tutti gli attori in campo, a partire dall’Ordine dei medici e gli uffici del Consiglio e della Giunta, per trovare soluzioni in grado di garantire un’efficace e tempestiva risposta al bisogno sempre più emergente di benessere psicologico”.

Sono felice che su questo progetto di legge ci sia stata una proficua collaborazione tra maggioranza e minoranze – sottolinea Vannucci –. La pandemia infatti ha portato alla luce un evidente stato di necessità soprattutto nelle giovani generazioni che deve essere valutato e curato per tempo per evitare che possa diventare cronico. Basti pensare che inviare i pazienti da uno psicologo entro un anno dall’insorgere del disturbo, permetterebbe un intervento efficace che potrebbe evitare di portare alla prescrizione di psicofarmaci”.

“L’obiettivo di questa legge – spiega il presidente della commissione sanità Enrico Sostegni – è quello di fornire ai cittadini toscani un servizio rilevante in più, un servizio che vorremmo diventasse strutturale e integrato in tutta l’organizzazione sanitaria regionale. Nel lavoro fatto in commissione è stato riaffermato il raccordo tra lo psicologo di base e i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta e sono stati rafforzati il monitoraggio e la fase valutativa, prevedendo una relazione dopo due anni su cui si dovrà esprimere anche la stessa commissione”.

Gli aspetti psicologici – concludono i consiglieri Pd – fanno parte appieno della nostra salute globale, averne cura, vuol dire avere cura della persona, dei nostri cittadini e con questa legge cerchiamo di rispondere a questo bisogno per troppo tempo rimasto marginale”.

L’atto prevede inoltre che entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della suddetta legge la Giunta regionale definisca con una propria delibera quali siano le specifiche competenze e i titoli richiesti dello psicologo di base; qual è il fabbisogno ottimale di erogazione delle prestazioni da parte degli psicologi di base per ciascuna zona distretto; e infine quali siano le eventuali modalità di compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei pazienti. Per l’attuazione della legge, la Regione prevede nuovi oneri pari a 350mila euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024.

🎧 Sanità: Pd Toscana, puntare ricerca, territorio e prevenzione,

Il gruppo Pd   in Consiglio regionale ha presentato 11 proposte alla fine del percorso degli Stati generali della salute. Tra gli altri punti del documento, anche l’attuazione del piano di recupero di volumi di attività arretrati a causa del Covid, il potenziamento della telemedicina e del teleconsulto

Rafforzare le attività di prevenzione e tutela della salute, anche quella mentale, potenziare la sanità territoriale, e mantenere l’attuale assetto della sanità ridefinendo, però, l’organizzazione della rete ospedaliera. E ancora, puntare sulla digitalizzazione, investire in ricerca e innovazione, potenziare il sistema integrato di presa in carico di disabili, poveri, anziani, fragili, oltre a uniformare il servizio di emergenza urgenza, e valorizzare il personale sanitario anche in termini economici e di progressione di carriera. Sono alcune delle 11 proposte presentate dal gruppo Pd in Consiglio regionale alla fine del percorso degli Stati generali della salute.

Tra gli altri punti del documento, anche l’attuazione del piano di recupero di volumi di attività arretrati a causa del Covid, il potenziamento della telemedicina e del teleconsulto, la partecipazione del terzo settore nella co-progettazione dei servizi. Infine, si chiede anche di rafforzare la capacità di reazione del sistema sanitario toscano rispetto al protrarsi del Covid.

“A qualche anno di distanza dall’ultima riforma, vogliamo ribadire che la sanità toscana deve continuare ad essere a forte trazione pubblica – ha detto il capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli -. La lezione della pandemia e le indicazioni del Pnrr ci dicono che la sanità territoriale è quella che maggiormente dovrà essere rafforzata in futuro. Al momento prevediamo una dotazione complessiva di 78 case di comunità, 24 ospedali di comunità, 37 centrali operative territoriali”.

“Oggi – ha detto il presidente della commissione sanità, Enrico Sostegni (PD) – presentiamo il contributo di proposte del Pd. Insieme alle altre che arriveranno in commissione cercheremo di fare sintesi e di portare in aula, entro il mese di marzo durante una seduta speciale sulla sanità, il testo di una risoluzione il più possibile condivisa”.

Vaccini: dal 4 ottobre terza dose anticovid in Rsa e over 80

 

Lo ha annunciato l’assessore regionale Simone Bezzini in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd). Successivamente vaccini al personale sanitario over 60 e fragile.

Lo ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini, durante l’ormai consueto aggiornamento sulla campagna vaccinale in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd). Da lunedì prossimo, 4 ottobre, in Toscana partirà la somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid nelle Rsa e agli over 80. In questo caso, però, gli utenti che potranno usufruirne nell’immediato non sono moltissimi, visto che devono essere trascorsi sei mesi dall’inoculazione della seconda dose. Per vaccinarsi gli interessati potranno rivolgersi agli hub, alle farmacie e ai medici di medicina generale. Successivamente partirà la vaccinazione con la terza dose per il personale socio-sanitario; ma, per adesso, solo per chi ha più di 60 anni e per chi è in particolari condizioni di fragilità.

Nel frattempo da una decina di giorni è partita la somministrazione della dose aggiuntiva per le categorie con patologie che hanno avuto una risposta immunitaria ai vaccini inferiore alle aspettative. La vaccinazione viene fatta tramite chiamata diretta dalle aziende sanitarie. Al momento le persone coinvolte sono circa 9mila.

Per quanto riguarda la vaccinazione fino alla seconda dose, la Toscana si attesta, ha spiegato l’assessore, attorno all’80 per centro della popolazione (non solo gli aventi diritto ma la popolazione totale, compresi gli under 12 che non possono essere vaccinati). Una media più alta di quella nazionale, in particolare per quanto riguarda le categorie degli over 80 e dei giovani; per le fasce di età dai 40 ai 70 anni la media rimane superiore a quella italiana, ma in modo meno spiccato.

Il trend delle vaccinazioni è ormai in diminuzione: nella scorsa settimana si è lavorato soprattutto sui richiami, mentre le prime somministrazioni sono state qualche migliaio. Tuttavia, ha precisato Bezzini, la campagna vaccinale continua nei punti tenuti aperti dalle Asl, dai medici di famiglia, in farmacia e nei camper che stanno girando per i paesi della Toscana.

Per quanto riguarda il tracciamento e la quarantena nelle scuole si è in attesa degli indirizzi ministeriali. L’idea è quella di abbandonare, almeno per le medie e per le superiori, la quarantena per tutta la classe adottando al suo posto il “modello aeroplano”, cioè l’isolamento solo per i compagni di banco più vicini, accanto, davanti e dietro, di chi è risultato positivo.

Nella seduta di oggi, giovedì 30 settembre, della commissione Sanità sono inoltre proseguite a ritmo serrato le audizioni nell’ambito degli Stati generali della salute. La prima fase di consultazione e ascolto, con le audizioni in commissione, è ormai alle battute finali, con oltre 200 soggetti consultati tra operatori del campo socio-sanitario, del terzo settore, delle categorie economiche e sociali. Con gli interventi di oggi l’attenzione è stata puntata, tra le altre cose, sul ruolo delle medicine complementari, in particolare in settori come l’oncologia o per i pazienti che soffrono di sintomi post-Covid; sul ruolo della rete delle malattie infettive, dato che oltre al Covid esistono altre emergenze come le infezioni da batteri resistenti agli antibiotici; sulla necessità di affiancare gli infermieri a chi fa la programmazione regionale e di trattenere i professionisti nei territori disagiati; sulla necessità di potenziare la sanità territoriale, a partire dalle Case della salute, anche garantendo nuovi servizi come il “dentista di famiglia”; sull’opportunità di non abbassare la guardia su malattie come Hiv ed epatite C.

Vaccini Covid-19: la Toscana supera i 2 milioni di dosi somministrate 

L’aggiornamento sulla campagna vaccinale in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd). Da metà giugno via libera ai vaccini sui luoghi di lavoro

Oggi la Toscana ha superato i 2 milioni di dosi di vaccini anti Covid-19 somministrate. Il dato è emerso durante il consueto aggiornamento sull’andamento della campagna vaccinale che si è tenuto in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd).

L’assessore alla Sanità Simone Bezzini ha comunicato che le forniture di vaccini previste dal 30 maggio al 17 giugno superano le 800mila dosi. Sono infatti in arrivo 131mila 400 dosi di AstraZeneca, 59mila 450 di Johnson & Johnson, 104mila di Moderna e 568mila dosi di Pfizer.

Ai 2 milioni di vaccini inoculati (1 milione e 290mila prime somministrazioni e 702mila richiami) si sommano le 613mila prenotazioni fatte al momento. “Dunque sono 1 milione e 900mila i toscani coinvolti nella vaccinazione – ha spiegato Bezzini – cioè più della metà degli abitanti della regione”.

La vaccinazione degli over 80 si è praticamente conclusa con una copertura che supera il 90 per cento degli interessati; quella dei 70-79enni ha raggiunto, con 430mila dosi somministrate, la copertura dell’86 per cento. “Puntiamo a portarla al 90 per cento, perché si tratta di una categoria a rischio in caso di malattia – ha proseguito l’assessore -, coinvolgendo i medici di medicina generale e i farmacisti che inizieranno le somministrazioni, inizialmente di Johnson & Johnson e successivamente anche di Pfizer, dalla prossima settimana”.

Anche per i 60-69enni, per cui la copertura è all’80 per cento con 325mila somministrazioni, l’obiettivo è raggiungere il 90 per cento. Gli estremamente vulnerabili e i caregiver vaccinati sono attualmente, almeno con una dose, 357mila.

“Con questo ritmo di forniture ci avviamo a superare alla fine di giugno i 3 milioni di vaccini iniettati” ha detto ancora Bezzini. Per quanto riguarda la vaccinazione sui luoghi di lavoro, si partirà da metà giugno. L’assessore ha spiegato che è stata recepita l’intesa nazionale e sono stati definiti i parametri. Le aziende interessate potranno prenotarsi tramite il portale. L’appello è a non frammentare troppo le vaccinazioni.

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