Giornalisti: scomparsa Paola Nappi

Paola era una persona stupenda. Si è spenta a 55 anni dopo una lunga malattia che non ne aveva fiaccato lo spirito. Una professionista esemplare, dal volto umano. Il cordoglio (anche) della redazione di Controradio.

È morta martedì sera in ospedale a Livorno, Paola Nappi, giornalista del Tgr Rai della Toscana, da lungo tempo malata. Lascia il marito e due figli. I funerali si svolgeranno venerdì 11 gennaio alle 15 nella chiesa di Santa Lucia ad Antignano, a Livorno. Nappi, 55 anni, si era sentita male mentre era inviata all’isola del Giglio per il naufragio della Costa Concordia, nel 2012.

Cordoglio anche  del presidente della Toscana Enrico Rossi per la scomparsa di Paola,
giornalista che, ricorda il governatore, “ho conosciuto nei giorni terribili della vicenda della Costa Concordia. E a lei e al suo infaticabile e prezioso lavoro che portò avanti in quelle
interminabili ore sono legati alcuni dei miei ricordi più intensi”.
“Proprio allora, quando da brava cronista non mollava il campo neanche per un minuto – ricorda ancora Rossi -, ebbi modo di apprezzare la professionalità di Paola, la sua dedizione al lavoro e soprattutto le sue profonde doti umane che oggi mi portano a ricevere la notizia della sua scomparsa con particolare tristezza. Sono vicino al marito, ai figli e ai
familiari. Mi associo al dolore dei suoi colleghi che hanno avuto modo di condividere con lei un pezzo di vita e, mi piace chiamarlo così, di vero mestiere”.
Cordoglio è stato espresso anche dal consigliere regionale del Pd Francesco Gazzetti che ricorda Paola Nappi come giornalista e come, “prima ancora una cara amica che da anni
lottava per riprendersi da un gravissimo malore che l’aveva colpita sul lavoro mentre raccontava, all’isola del Giglio, la vicenda della Costa Concordia. La sua scomparsa mi provoca un dolore fortissimo e ricordo con immensa commozione la sua professionalità, la sua passione per il giornalismo ed il suo sorriso che anche in questi anni duri e difficili non ha mai perso. Ai familiari, agli amici ed ai colleghi di Paola giungano le mie più sentite condoglianze ed il mio abbraccio fraterno”.

Rifiuti Firenze. Europa cancella finanziamento su inceneritore Case Passerini

La Banca europea degli investimenti, la Bei, “ha cancellato gli 80 milioni di investimenti, su un costo totale di 150 milioni, previsti e stanziati per la costruzione dell’inceneritore di Firenze”. A dirlo sono le ‘Mamme no inceneritore’, l’associazione simbolo della protesta contro la realizzazione del forno che rivela i contenuti della lettera ricevuta proprio dalla Bei.

“L’operazione per questo progetto e’ stata annullata nel 2018, in seguito alla cancellazione del suo permesso ambientale da parte della Corte suprema italiana”, e’ scritto nella missiva della banca Ue. I fondi, in pratica, sono stati “cancellati dopo che il Consiglio di Stato ha annullato l’autorizzazione unica a costruire”, spiegano le mamme, “perdendo cosi’ circa la meta’ dei potenziali finanziamenti. Ebbene, anche questa stampella economica, che avrebbe dovuto sostenere l’impianto per 20 anni, e’ decaduta per la mancanza del titolo autorizzativo”.
In parallelo, aggiungono, “sono decaduti anche i finanziamenti previsti dal gestore del sistema elettrico”. Qthermo, la societa’ che dovrebbe costruire l’inceneritore di Firenze governata da Alia e dal gruppo Hera, “in conclusione, oggi si trova a non avere piu’ l’autorizzazione unica a costruire, annullata da una sentenza del Tar e dal Consiglio di Stato, e perde i finanziamenti utili per la costruzione e la gestione” dell’impianto.
Davanti a questa novita’, concludono le Mamme no inceneritore, “chiediamo al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi di dare subito il via a tutte le azioni necessarie per poter arrivare, entro il 2019, alla realizzazione del nuovo piano regionale dei rifiuti, rivoluzionandone la gestione, che deve passare da mediocre a virtuosa, e stralciando definitivamente il progetto dell’inceneritore di Firenze”.
“Per noi è irrilevante. Non dipendiamo dal finanziamento Bei, era solo una opportunità per pagare il denaro lo 0,5% meno”. Lo afferma Giorgio Moretti, presidente di Qthermo, l’azienda chiamata a realizzare e l”impianto di Case Passerini, in merito alla cancellazione del finanziamento della Banca europea degli investimenti per la costruzione del termovalorizzatore fiorentino. Questo, aggiunge Moretti, “significa un impatto sul costo annuo di circa 300mila euro, un maggior costo di tariffa di conferimento di un massimo del 3-4%: irrilevante”.

Sicurezza, ricorso della Toscana: tre gli articoli impugnati

Sul decreto Salvini “la giunta, con delibera, mi autorizza a fare ricorso alla Corte costituzionale”. Lo spiega il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al termine della riunione con gli assessori.

Tre i passaggi del testo voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, impugnati da palazzo Strozzi Sacrati: le ragioni, spiega il governatore, stanno “principalmente sull’articolo 1 del decreto Salvini, quello cioe’ che elimina la protezione umanitaria. Pensiamo, infatti, che questo sia un modo per aumentare il numero degli irregolari, non consentendo, quindi, di svolgere fino in fondo il nostro ruolo, previsto anche dalla Costituzione”, ovvero quello di “assistere in maniera universalistica le persone sul profilo delle cure, dell’assistenza sociale essenziale ed elementare, penso a un tetto o un piatto di minestra calda, e dell’istruzione come diritto fondamentale”. Questo, secondo la delibera, va contro agli articoli 2, 3, 10 e 117 della Costituzione. Altro articolo contestato del decreto e’ il 13, “che, eliminando l’iscrizione anagrafica, rende invisibili queste persone. Spariscono, non sappiamo dove cercarle e come poterle assistere. Un medico, per esempio, mi faceva presente che i ragazzi, i bambini, non essendo iscritti all’anagrafe non si possono neppure vaccinare. La Costituzione pero’ ci dice che la salute e’ un diritto fondamentale, che non appartiene al cittadino ma alla persona ed e’ allo stesso tempo interesse della collettivita’, come gia’ specificato dalla Consulta”.

“Abbiamo messo in legge di bilancio 2 milioni” per il sostegno all”accoglienza in Toscana: lo ha ricordato il presidente della Regione Enrico Rossi, a margine dell’illustrazione alla stampa del ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto sicurezza. “La nuova legge che abbiamo fatto sul diritto all’assistenza essenziale – ha aggiunto il governatore – prevede che si impieghino questi due milioni, poi verranno impiegate anche altre risorse”. Rossi ha sottolineato che “siamo per sostenere il ruolo dei Comuni: la nostra legge generale prevede che su questi temi siano i Comuni ovviamente a intervenire per primi, però vogliamo anche parlare con le associazioni di volontariato”. “Nelle prossime settimane lavoreremo a questo – ha concluso – ma anche ad altri temi, non c”è solo questo, ci sono tanti altri problemi nella società toscana che non stiamo affatto dimenticando. Vedo che Salvini mi richiamava a parlare di povertà: facciamolo, lo possiamo fare di più. Noi ci occupiamo anche così dei toscani”.

Decreto Sicurezza, migranti: Toscana delibera oggi ricorso a Consulta

“Questa legge ostacola il nostro lavoro: erogare assistenza sociale. Invade una materia che la Costituzione ci affida”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, spiega – in un’intervista a La Stampa – le ragioni del ricorso alla Consulta contro il decreto sicurezza, che oggi sarà deliberato dalla sua giunta.

“Secondo i nostri conti in Toscana ci sono almeno 6mila persone che diventano ”invisibili” – afferma – Gli stessi volontari dicono: se continuiamo a tenere queste persone nei nostri centri verremo accusati di favoreggiamento della clandestinità? Pensi in che condizioni hanno messo il Paese! Dall’oggi al domani rischiamo di ritrovarci in giro decine di migliaia di giovani disperati, altro che maggiore sicurezza”.

“Cosa fa Salvini? Le rimpatria tutte queste persone? – chiede – Aveva già promesso di rimpatriarne 600mila, ma non mi pare che nel suo semestre radioso siano aumentati i rimpatri, anzi. È una legge propagandistica, gli serve solo a mostrare i muscoli”.

Sulla questione, Rossi invita quindi la sinistra a fare autocritica: “Penso che purtroppo il successo di Salvini nasce dalla timidezza e dall’arretramento culturale della sinistra, si doveva fare leva sui sindaci per impiegare questi ragazzi in attività socialmente utili, invece che tenerli a bighellonare pagando 35 euro per ciascuno a una cooperativa. Questo ha creato una reazione negativa, è stato un errore del governo precedente”.

“Il decreto Salvini deve essere depotenziato: se Conte ci chiamasse basterebbe un chiarimento e una modifica dell’articolo 13”, relativo all’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo. Ha affermato inoltre Rossi,  parlando questa mattina a Omnibus su La7. “Si sta creando tensione – ha aggiunto – nella quale la non iscrizione rischia di creare una situazione di non controllo sui territori”.

Decreto Sicurezza: Nardini, “orgogliosa scelta Rossi del ricorso a Consulta”

“La Regione Toscana si appresta a fare ricorso alla Corte Costituzionale contro il Decreto sicurezza. Sono orgogliosa di questa scelta annunciata dal presidente Rossi. Ritengo che sia assolutamente necessario combattere contro il cinismo e la disumanità di questa norma, che aumenta le difficoltà nell’integrazione e i problemi nella gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico”. Lo ha detto la consigliera regionale Alessandra Nardini commentando la decisione del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi di presentare ricorso formale alla Corte Costituzionale rispetto al decreto sicurezza.

“È per questo che vari sindaci italiani hanno dichiarato la propria disobbedienza civile alla legge, richiamando al rispetto della dignità di ogni persona e nell’interesse delle città che
rappresentano – ha continuato -. Tutti i sindaci della Toscana che credono nei principi e nei valori della nostra Costituzione si uniscano alla battaglia della Regione contro questo Decreto controproducente e contrario ai diritti umani, firmato dal ‘Ministro delle ruspe’ che vuole creare nel Paese più divisione e più disordine sociale per poter continuare a vivere sulla stessa propaganda di odio grazie alla quale ha costruito la sua fortuna”.

“Ringrazio chi, amministratori e cittadini, già in queste ore, sta dimostrando apprezzamento e pieno sostegno all’azione della Regione. Sono contenta che a questa battaglia si siano uniti i sindaci dell’Unione Valdera, e mi auguro che in provincia di Pisa solo Ceccardi e Conti si rendano protagonisti, invece, della vergognosa difesa salviniana”. “La Toscana sta reagendo e presto avrà una legge, che spero venga approvata in Consiglio regionale, che tutela i diritti della persona umana, a prescindere dalla cittadinanza: diritti per tutti ad essere curati, ad avere una dimora, un’alimentazione adeguata e ad avere un’istruzione. Ministro Salvini, sindaca Ceccardi e sindaco Conti fatevene una ragione: noi, a differenza di voi, continueremo a non discriminare e a non lasciare indietro nessuno. Prima chi ha bisogno, da sempre conosciamo solo questo motto e ne siamo anche molto orgogliosi”, ha concluso Nardini.

Rossi: siamo con i sindaci ‘ribelli’, contro DL Sicurezza Toscana ricorrerà a Corte Costituzionale

Intervista con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi

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