Firenze: nell’ultimo decennio popolazione stabile

Lo dichiara Enrico Conti, consigliere speciale per la statistica di Palazzo Vecchio. Il calo della popolazione è avvenuto tra gli anni 80 e primi anni Duemila

Il dato più recente al 1° gennaio 2021 di 359.675 residentiIl dato più recente al 1° gennaio 2021 di 359.675 residenti (fonte: demo.istat.it) deriva da una ricostruzione dell’Istituto Nazionale di Statistica corretto sulla base dell’analisi dei segnali di presenza come fornito da alcune banche dati. Rappresenta un dato di censimento che, correttamente, non va confrontato con i dati dell’anagrafe comunale ma, piuttosto, con il censimento del 2011. Su questa base il confronto decennale restituisce un aumento di mille residenti. “C’è una sostanziale stabilità della popolazione. In breve un corretto confronto dei dati certifica che negli ultimi venti anni non c’è stata alcuna grande fuga” lo dichiara Enrico Conti, consigliere speciale per la statistica di Palazzo Vecchio.  Che sottolinea. “l’andamento demografico di Firenze appare nel complesso stabile e in linea con le tendenze demografiche note a livello italiano, che registrano un saldo naturale negativo (ormai dagli anni ’70) e un saldo migratorio moderatamente positivo che tende a zero negli ultimi anni”.

Sono invece ancora da valutare gli effetti della pandemia sulla popolazione  fiorentina.
Il numero di nascite del 2020 è stato il più basso degli ultimi venti anni ma alla fine degli anni 90, le nascite furono ancora minori
Nei primi quattro mesi del 2021 i nati sono stati 735; nello stesso periodo del 2020 furono 736
I morti del 2020 sono stati circa il 10% superiore alla media dei cinque anni precedenti (4.880 contro 4.493) che testimonia un impatto drammatico della pandemia ma non tale da influenzare significativamente gli andamenti demografici
Gli effetti sulle migrazioni ed emigrazioni sono ancora tutti da valutare.

Sulla popolazione fiorentina pesa il saldo naturale (nati–morti) che  è negativo dalla metà degli anni 70 a causa della forte diminuzione della natalità. 
Il saldo migratorio è stato negativo dalla metà degli anni 80 fino al 2007 anno di adesione dell’allargamento dell’Unione Europea che ha coinvolto soprattutto la Romania
Il ruolo dei Comuni vicini: considerando il periodo dal 1975 al 2007 (anni di massimo e minimo), Firenze perde circa 100.000 mentre Prato ne guadagna più di 50.000, l’Area Fiorentina oltre 22.000, l’Empolese 19.000, il Mugello e la Montagna Fiorentina oltre 11.000.
A Firenze l’emorragia verso i Comuni vicini si attenuta, dal 2007, fino a quasi scomparire, negli anni successivi.

6062 gli Airbnb a Firenze, 2% sono imprese con 25% dei letti

Firenze, “Il tema dell’impatto socioeconomico del turismo e dell’esplosione del fenomeno Airbnb è al centro della strategia dell’amministrazione sul turismo sostenibile – ha detto il presidente della Commissione Sviluppo economico Enrico Conti – Non per caso Firenze, unica città italiana insieme a Bologna, fa parte di un tavolo di metropoli europee che si battono per cambiare la normativa comunitaria su questo tema”.

Dalle dichiarazioni di Conti si apprende poi che dei 6062 Airbnb host attivi a Firenze nel novembre 2019, che pubblicizzano circa 12.000 annunci, il 46% pubblicizza al massimo una camera, un ulteriore 27% appena due camere, un ulteriore 11% tre camere. Solo l’11% degli host vende più di quattro camere.

Tuttavia, nonostante sia solo il 2% degli host a pubblicizzare ciascuno 15 camere e oltre, essi mettono a disposizione circa un quarto dell’offerta complessiva di letti.

“Anche al netto dei finti Airbnb, ossia delle strutture ricettive ufficiali già sottoposte alle norme degli alberghi dice poi Conti – non c’è dubbio che lì occorra intervenire. Tutela dell’ecosistema del commercio e artigianato di qualità, incentivi al ritorno della residenza nei centri storici e regole di concorrenza che distinguano tra attività di integrazione al reddito e vero e proprio business, dovranno quindi essere le direttrici di intervento su questo tema”.

“Sono gli obbiettivi – conclude il presidente della Commissione attività produttive Enrico Conti – che l’amministrazione ha sempre perseguito e che perseguirà con più efficacia giovandosi finalmente di una norma nazionale”.

Sul tema della regolamentazione degli Airbnb era intervenuto anche il ministro Franceschin: “Il tema degli Airbnb è un fenomeno che va governato in modo intelligente, capendo anche che siccome il turismo vuol diventare sempre più esperienziale, la gente apprezza l’idea di andare in una casa in cui si può capire come si vive all’italiana. Quindi è un fenomeno che ha portato anche un turismo interessante a cui l’Italia non può rinunciare. Ma va regolato”.

Presentato ufficialmente il nuovo Consiglio comunale di Firenze

Nella Sala Firenze Capitale si è svolta la notifica della proclamazione degli eletti nel nuovo Consiglio comunale. Di seguito la composizione del nuovo “Parlamento” di Palazzo Vecchio con i nomi dei consiglieri che siederanno nel Salone dei Duecento.

Maggioranza: il sindaco Dario Nardella

Gruppo PD (19 consiglieri): Benedetta Albanese, Nicola Armentano, Donata Bianchi, Leonardo Calistri, Enrico Conti, Massimo Fratini, Fabio Giorgetti, Maria Federica Giuliani, Alessandra Innocenti, Luca Milani, Renzo Pampaloni, Letizia Perini, Massimiliano Piccioli, Laura Sparavigna.

A seguito della nomina ad assessore di Cecilia Del Re, Sara Funaro, Andrea Vannucci, Federico Gianassi, Cosimo Guccione entrano a far parte del gruppo PD: Patrizia Bonanni, Francesca Calì, Barbara Felleca, Mirco Rufilli, Stefano Di Puccio.

Gruppo Lista Nardella (3 consiglieri): Mimma Dardano. A seguito della nomina ad assessori di Alessandro Martini e Alessia Bettini entrano a far parte del gruppo Lista Nardella: Marco del Panta Ridolfi e Maria Grazia Monti.

Minoranza: i candidati a sindaco Ubaldo Bocci, Antonella Moro Bundu, Roberto De Blasi

Gruppo Lega (6 consiglieri): Andrea Asciuti, Federico Bussolin, Emanuele Cocollini, Michela Monaco, Antonio Montelatici, Luca Tani.

Gruppo Forza Italia (2 consiglieri): Jacopo Cellai, Mario Razzanelli.

Gruppo Fratelli d’Italia (1 consigliere): Alessandro Emanuele Draghi.

Gruppo Firenze Città Aperta (1 consigliere): Dmitrij Gabriellovic Palagi.

Gruppo Movimento 5 Stelle (1 consigliere): Lorenzo Masi.

Livorno: solo 31% crocieristi visita la città durante sbarco

Da uno studio Irpet emerge una domanda potenziale non sfruttata a causa “della carenza dell’offerta di destinazione” a Livorno e dintorni. La prima azione da intraprendere: creare una cabina di regia tra i principali portatori di interessi in grado di mettere in piedi politiche di rilancio coordinate.

Secondo l’analisi di Irpet, presentata oggi in Fortezza Vecchia a Livorno, al convegno ‘Welcome to Livorno, Port for Tuscany’, dei 36,8 milioni di euro spesi dal complesso dei crocieristi, circa il 28% è speso nel territorio livornese. Circa il 31% dei croceristi che sbarcano nel porto di Livorno visita la città labronica come meta esclusiva. Il 46% la visita almeno per qualche ora, mentre un crocierista su tre decide di visitare anche Firenze e il 40% Pisa.

Di 10,3 milioni, circa 6,2 mln sono stati spesi a Livorno da quei crocieristi che l’hanno visitata per almeno qualche ora e in modo pressoché esclusivo. La ricerca ha evidenziato che la domanda non è sufficientemente soddisfatta sia nel segmento delle crociere low cost, sia nel segmento lusso.

Occorre un cambio di passo però anche nel decoro urbano e nella manutenzione del patrimonio artistico presente in città, il ‘waterfront’, i fossi, la Fortezza vecchia, attraverso l’azione coordinata tra Comune ed Autorità portuale e Porto di Livorno 2000, società che gestisce il traffico passeggeri e crociere nello scalo labronico.

Il miglioramento della quantità e qualità dei servizi del Porto-città, spiega Irpet, e la loro maggior integrazione con una rinnovata e coerente offerta turistica di territorio appaiono gli elementi capaci di aumentare gli impatti positivi del crocierismo sul sistema economico della destinazione.

Insistere di più sulla riqualificazione della città in chiave turistica è anche per il presidente della Camera di Commercio di Livorno, Riccardo Breda, un punto su cui insistere. “Livorno è cresciuta in questi anni nell’offerta e nell’accoglienza turistica – ha detto Breda a margine del convegno – ma ancora c’è molto da fare”.

Dall’indagine di Irpet, che la Regione ha commissionato e svolto in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e con Porto di Livorno 2000 , l’attività crocieristica nel porto di Livorno ha prodotto nel 2016 una spesa complessiva tra consumi e investimenti pari a circa 52,2 milioni di euro, che hanno attivato 26,7 milioni di valore aggiunto e 31.6 milioni di Pil in Toscana oltre ad aver attivato 470 unità di lavoro equivalenti full time.

La ricerca, illustrata da Enrico Conti di Irpet al convegno, ha messo in evidenza l’importanza attuale e potenziale rappresentata dal fenomeno del crocierismo per la crescita economica e occupazionale non solo del territorio livornese e per la Toscana.

All’interno dell’economia livornese ricade infatti circa il 49% della spesa, pari a 25,7 milioni di euro, che determinano circa 8,8 milioni di valore aggiunto e a 142 unità di lavoro equivalenti full time.

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