Controradio Infonews: le principali notizie dalla Toscana, 23 novembre 2021

Controradio Infonews: ultim’ora, aggiornamenti, cronaca ed eventi in Toscana nella sintesi mattutina di Controradio. Per iniziare la giornata ‘preparati’

CONTRORADIO ONFONEWS – La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio di Elona Kalesha, la 36enne accusata dell’omicidio volontario dei coniugi albanesi Shpetim e Teuta Pasho, scomparsi nel novembre del 2015 e i cui resti sono stati ritrovati nel dicembre del 2020 in alcune valigie abbandonate in un terreno alla periferia del capoluogo toscano, accanto al carcere di Sollicciano. In base alle indagini, la donna, ex fidanzata del figlio dei coniugi Pasho, li avrebbe uccisi per impedire che rivelassero che lei aspettava un bambino da un altro uomo. L’udienza preliminare è stata fissata per il 3 dicembre.
CONTRORADIO INFONEWS – Ha minacciato di morte la moglie e ha preso a calci la porta della stanza in cui si era chiusa per difendersi. Per questo un 55enne è stato arrestato a Firenze dalla polizia, intervenuta nell’appartamento della coppia. Secondo quanto ricostruito, in passato si era già reso protagonista di comportamenti aggressivi verso la donna, con episodi iniziati nel 2017 e diventati quasi giornalieri durante il lockdown dello scorso anno. Maltrattamenti in famiglia il reato contestato.
CONTRORADIO INFONEWS – Sono oltre 6.100 i toscani nella fascia tra i 40 e i 59 anni che nella giornata di ieri hanno ricevuto la terza dose di vaccino anti Covid. Lo fa sapere la Regione Toscana. La somministrazione è avvenuta negli hub vaccinali della Toscana con siero Moderna. Ad oggi, le prenotazioni sul portale regionale degli over40, aperte il 19 novembre scorso, sono oltre
31mila.
CONTRORADIO INFONEWS – Federico Gelli sarà il nuovo responsabile della Direzione sanità, diritti cittadinanza e coesione sociale della Regione Toscana. La nomina del già assessore regionale, ora dirigente Asl, capo del Cesvot e della Fondazione Italia in Salute decorrerà dal primo dicembre. Il governatore Eugenio Giani lo ha annunciato nel corso della riunione della Giunta regionale, dopo averne preventivamente informato l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini. Congratulazioni e apprezzamenti dall’ordine dei Medici di Firenze, dal Sindaco Nardella e dalla segretaria regionale del Pd Bonafè.
Terme di Montecatini, depositata la proposta per acquisire le quote di maggioranza relativa. A presentarla, nel giorno della scadenza dell’ultima proroga concessa per il bando, l’International tax advisors limited, società britannica con filiali negli Stati Uniti ed Hong Kong ed un ad di origini pistoiesi. E’ quanto comunica  l’assessore regionale Stefano Ciuoffo: nel corso della settimana l’offerta sarà aperta e valutata.
Sono 40 le strade illuminate a Firenze per il Natale 2021, con 192mila euro stanziati da Palazzo Vecchio: questi i risultati della partecipazione al bando del Comune (che si è chiuso sabato scorso) per i progetti natalizi in strade e piazze di tutta la città. L’anno scorso erano stati stanziati 120mila euro ed erano arrivate 27 domande, contro le 40 di quest’anno.

Controradio Infonews: le principali notizie dalla Toscana, 18 maggio 2021

Controradio Infonews: ultim’ora, aggiornamenti, cronaca ed eventi in Toscana nella sintesi mattutina di Controradio. Per iniziare la giornata ‘preparati’.

Controradio Infonews: in Toscana dalla seconda meta’ di giugno i vaccini anti-Covid potranno essere somministrati anche nei luoghi di lavoro. È l’esito di una riunione tenuta  in Regione dal presidente Giani, dagli assessori Bezzini e  Marras, con le associazioni di categoria. I protocolli sono in corso di definizione. La Giunta della Toscana ha approvato invece  la delibera con cui si riportano i codici di esenzione per le persone con ‘comorbilità’ fino ai 60 anni di età.

Intanto oltre 46.500 prenotazioni da ieri pomeriggio per i nati nel 1972 e 1973. Oggi via libera per le classi d’età 1974-75. E  il commissario Figluolo sarà oggi in Toscana dove visiterà l’hub di Firenze e Siena e i laboratori di Toscana Life Sciences.
Controradio Infonews: resta in carcere Elona Kalesha, la 36enne  detenuta da dicembre a Sollicciano per il duplice omicidio dei coniugi Shpetim e Tauta Pasho, i genitori dell’ex fidanzato scomparsi a Firenze nel 2015 e i cui resti sono stati ritrovati lo scorso dicembre in quattro valigie abbandonate in un campo. Lo ha stabilito il gip respingendo la richiesta di revoca della misure cautelare avanzata dai legali della donna.
Controradio Infonews: il fantino del Palio di Siena, Andrea Mari, detto Brio, è morto ieri pomeriggio in un incidente stradale in via Aurelia a Donoratico (Livorno). Secondo quanto ricostruito, Mari era a bordo di un’auto che sarebbe finita contro un albero per cause al vaglio della polizia municipale. Nella sua carriera ha vinto 6 Palii. Cordoglio espresso dal sindaco de Mossi.
Convocato al Mise il tavolo su Bekaert, venerdi’ 21 maggio alle 14.30. la notizia e’ arrivata in anteprima nella riunione in piazza del Duomo. Mentre Regione, sindacati metalmeccanici toscani e istituzioni locali, ribadivano la posizione unitaria e unanime sullo situazione con la multinazionale dell’acciaio, dopo il licenziamento di 113 lavoratori rimasti in forza alla Bekaert.
Controradio Infonews: questa mattina alle ore 10, la Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la Comunità “Il Forteto”, presso l’Aula del II piano di Palazzo San Macuto, svolge l’audizione di Sara Manganelli. L’appuntamento viene trasmesso in diretta webtv.
Moria di pesci alla fontana del giardino di Bobolino, a Firenze.  La direzione ambiente del Comune di Firenze  ha dato incarico a Publiacqua di effettuare l’analisi dell’acqua mentre l’istituto zooprofilattico effettuerà l’analisi sui pesci.
Il nuovo bando del servizio civile regionale sarà al centro della diretta Fb di Giovanisì Live, il format informativo del progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani. Oggi  dalle 13.15, lo staff di Giovanisì fornirà tutte le informazioni relative al bando  e risponderà alle domande degli utenti.
Scoperto il primo quasicristallo creato dall’uomo: a produrlo è stata la prima esplosione nucleare avvenuta all’alba del 16 luglio 1945. Lo indica  lo studio del gruppo internazionale
coordinato da Luca Bindi, dell’Università di Firenze. La scoperta potrebbe avere ricadute anche in termini di deterrenza nucleare.

Valigie con resti a Firenze: Dna maschile su maniglia bagaglio

Valigie con resti di coppia ritrovate a Firenze:  un profilo di dna incompleto, appartenente a un uomo, è stato trovato sulla maniglia di una delle sei valigie dove erano stati nascosti i resti delle salme dei coniugi Shpetim e Tauta Pasho (scomparsi a Firenze nel 2015), ritrovate abbandonate in una striscia di campo fra il carcere fiorentino di Sollicciano e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno.

 

E’ quanto emerge dalle analisi condotte dai carabinieri del Ris di Roma su incarico della procura di Firenze. Secondo quanto appreso, altre tracce di Dna miste, con
una componente maggioritaria femminile, sono state trovate dai carabinieri del Ris di Roma su 14 reperti presi nell’appartamento di Firenze, in via Felice Fontana, dove
secondo gli inquirenti sarebbe avvenuto il duplice omicidio.

L’inchiesta vede indagati il figlio della coppia Taulant Pasho, la sua ex Elona Kalesha e il fratello minore di lei Denis Kalesha. Secondo il difensore di Elona Kalesha, avvocato Fabio Febbo, l’assenza di un dna femminile sui manici dei trolley trovati nei pressi della superstrada confermerebbe che “le valigie con cui Elona fu vista uscire dalla casa di via Felice Fontana da alcuni testimoni non sono quelle che contenevano i cadaveri”.

Sempre secondo quanto sostenuto dal legale, non è escluso che le tracce di Dna trovate nella casa possano appartenere a soggetti estranei alle indagini, poiché dal momento della scomparsa dei coniugi e fino al 2020 l’abitazione è stata affittata a diverse persone. La comparazione col Dna degli indagati verrà effettuata in un secondo momento.

Shpetimi Pasho, albanese di 54 anni e la moglie Teuta, 52 anni, scomparvero entrambi nel novembre 2015 mentre erano in Toscana. Poi, alcune settimane fa, il ritrovamento dei loro resti in quattro valigie. Lui ucciso con una coltellata alla gola, è stato individuato dal Ris di Roma grazie alla comparazione dattiloscopica delle impronte digitali, ricavate dal documento che fece per il permesso di soggiorno, con un dito che fa parte dei reperti delle valigie abbandonate. Anche un tatuaggio su un braccio ha aiutato l’identificazione, non tanto per il nome della città di origine, Valona che c’è scritto, quanto per le prime tre lettere del suo nome Shpetmi, Shp incise nella prima epidermide. La donna, secondo i medici legali, sarebbe invece stata uccisa in un pestaggio dove venne strangolata.

 

Valigie con resti: riesame si riserva su scarcerazione Elona

Udienza a Firenze, pm ribadisce accuse. Difesa,nessuna prova nell’indagine sul ritrovamento delle valigie con resti

Al termine dell’udienza di stamani il tribunale del riesame di Firenze si è riservato la decisione sull’istanza di scarcerazione di Elona Kalesha, la 36enne detenuta da dicembre a Sollicciano per gravi indizi di colpevolezza per i reati di duplice omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri dei coniugi Shpetim e Tauta Pasho, i genitori dell’ex fidanzato Taulant Pasho scomparsi a Firenze nel 2015 e i cui resti sono stati ritrovati il 10 dicembre 2020 e nei giorni seguenti in valigie abbandonate in una striscia di campo fra il carcere di Sollicciano e la superstrada Fi-Pi-Li.

Il collegio, presieduto da Anna Liguori e completato dai giudici Maria Dolores Limongi e Barbara Bilosi, ha recepito le argomentazioni del pm Ornella Galeotti e dei difensori, avvocati Federico Febbo e Antonio D’Orzi. Secondo quanto emerge il pm Galeotti avrebbe prodotto nuovi documenti processuali oltre quelli già noti alle parti, fra cui telefonate intercettate a Elona Kalesha a dicembre, prima della carcerazione cautelare disposta dal gip. Sono conversazioni con avvocati in cui la donna, che in quel momento non sapeva di essere indagata, chiede informazioni legali manifestando pure, però, coi propri interlocutori una certa attenzione per eventuali tracce, tipo impronte digitali, che potevano essere rimaste sulle valigie. Sempre in udienza la difesa, come spiega in sintesi l’avvocato Federico Febbo, avrebbe invece evidenziato l’assenza di prove e indizi tali da motivare la carcerazione di Elona Kalesha. I difensori hanno espresso “perplessità su vari punti”.

Valigie con resti: 8/1 udienza riesame, Elona incontra legali

Il tribunale del riesame di Firenze ha fissato per l’8 gennaio l’udienza per decidere sull’istanza di scarcerazione presentata dai difensori di Elona Kalesha, la 36enne albanese accusata del duplice omicidio e dell’occultamento nonchè del vilipendio dei cadaveri dei
genitori dell’ex fidanzato Taulant Pasho.

I coniugi albanesi  Shpetim e Tauta Pasho, sparirono  da Firenze nel novembre 2015. i loro resti sono stati ritrovati intorno a metà dicembre scorso in quattro valigie nel campo fra il carcere di Sollicciano e la superstrada Fi-Pi-Li. I difensori di Elona Kalesha, gli avvocati Federico Febbo e Antonio D’Orzi, hanno estratto copia del fascicolo in cancelleria e domani incontreranno nel carcere diSollicciano la loro assistita per un primo confronto sui documenti del procedimento.

Come già annunciato, è probabile che Elona Kalesha chieda alla procura di farsi interrogare, ma ciò, viene spiegato, potrà avvenire solo dopo che la sua difesa abbia conoscenza dei
risultati medico-legali e di polizia scientifica. In particolare, potrebbero essere decisive le tracce trovate dal Ris dei carabinieri nell’appartamento di via Felice Fontana a Firenze, dove potrebbe esser stato compiuto il duplice omicidio.

Tracce di cui deve essere stabilita la natura e l’appartenenza. In verifica anche l’eventuale presenza di tracce – impronte digitali ed eventuale Dna – sulle valigie, sul nylon che
avvolgeva i resti umani, nella stessa casa di via Fontana, forse anche nel garage di via del Pantano.

Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dopo l’udienza di convalida del fermo della donna tenutasi la vigilia di Natale, il gip Angelo Antonio Pezzuti aveva rilevato come il fatto che la 36enne si fosse  avvalsa della facoltà di non rispondere avesse  pesato in quanto “non ha prospettato alcuna valida diversa ricostruzione degli accadimenti”.

Tra gli elementi indiziari a carico della donna elencati dal gip nel suo provvedimento il fatto che marito e moglie uccisi dormirono l’ultima notte prima della loro scomparsa, avvenuta
il 2 novembre 2015, in una casa ritenuta teatro del loro delitto, in via Fontana a Firenze affittata da Elona Kalesha, all’epoca fidanzata col figlio detenuto della coppia.

La donna lasciò poi frettolosamente la casa, tre giorni dopo, senza mai ritirare la caparra e una valigia con vestiti e altri effetti. C’è poi la testimonianza di alcuni vicini che all’epoca  avvertito un odore forte e sgradevole provenire dalla stessa casa e di aver visto poi una donna uscire dall’appartamento con buste che puzzavano come carne andata a male e che perdevano un liquido tipo sangue. Infine la circostanza che la 36enne nascose alle due figlie della coppia che i loro genitori avevano alloggiato in via Fontana e inducendo una delle due a mentire su dove avessero dormito la notte tra l’1 e il 2 novembre 2015.

Da capire il movente: i carabinieri, coordinati dal pm Ornella Galeotti, sono al lavoro per cercare di dare una risposta sul perché la donna avrebbe ucciso la coppia. Così come le indagini proseguono anche per individuare i presunti complici nell’omicidio, almeno due persone scrive sempre il gip che potrebbe aver aiutato la 36enne, insieme ad altri, anche a
sezionare e a disfarsi dei cadaveri di Shpetim e Teuta Pasho.

Quanto alla necessità di tenere in carcere la donna il gip scrive che “la pericolosità di Elona Kalesha emerge all’evidenza dalla peculiarità della condotta. Ella ha infatti ucciso, presumibilmente in concorso con altre persone”, marito e  moglie, ha “proceduto al sezionamento” dei loro cadaveri e al loro “trasporto fuori dall’abitazione”: un’azione le cui
modalità “denotano una particolare intensità del dolo e fanno ritenere sussistente il pericolo che la 36enne “possa nuovamente commettere reati della medesima natura”.

La donna poi “appare stabilmente inserita in un circuito criminale, ha relazioni strette con persone con un notevole calibro delinquenziale e presumibilmente si è avvalsa dell’operato di complici”. Le indagini proseguono per risalire anche a loro e per capire il movente del duplice omicidio.

Valigie con resti: inquirenti a ricerca di movente e complici

Anche il silenzio ha pesato nella decisione del gip di tenere in carcere Elona Kalesha, 36 anni, l’ex fidanzata del figlio dei coniugi Shpetim e Teuta Pasho, 54 e 52 anni, scomparsi nel novembre 2015 e i cui resti sono stati trovati nei giorni scorsi, tra il 10 e il 16 dicembre, in quattro valigie abbandonate alla periferia di Firenze.

Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dopo l’udienza di convalida del fermo della donna tenutasi la vigilia di Natale, il gip Angelo Antonio Pezzuti rileva come il fatto che la 36enne si sia avvalsa della facoltà di non rispondere abbia pesato in quanto “non ha prospettato alcuna valida diversa ricostruzione degli accadimenti”.

Tra gli elementi indiziari a carico della donna elencati dal gip nel suo provvedimento il fatto che marito e moglie uccisi dormirono l’ultima notte prima della loro scomparsa, avvenuta
il 2 novembre 2015, in una casa ritenuta teatro del loro delitto, in via Fontana a Firenze affittata da Elona Kalesha, all’epoca fidanzata col figlio detenuto della coppia.

La donna lasciò poi frettolosamente la casa, tre giorni dopo, senza mai ritirare la caparra e una valigia con vestiti e altri effetti. C’è poi la testimonianza di alcuni vicini che all’epoca  avvertito un odore forte e sgradevole provenire dalla stessa casa e di aver visto poi una donna uscire dall’appartamento con buste che puzzavano come carne andata a male e che perdevano un liquido tipo sangue. Infine la circostanza che la 36enne nascose alle due figlie della coppia che i loro genitori avevano alloggiato in via Fontana e inducendo una delle due a mentire su dove avessero dormito la notte tra l’1 e il 2 novembre 2015.

Da capire il movente: i carabinieri, coordinati dal pm Ornella Galeotti, sono al lavoro per cercare di dare una risposta sul perché la donna avrebbe ucciso la coppia. Così come le indagini proseguono anche per individuare i presunti complici nell’omicidio, almeno due persone scrive sempre il gip che potrebbe aver aiutato la 36enne, insieme ad altri, anche a
sezionare e a disfarsi dei cadaveri di Shpetim e Teuta Pasho.

Quanto alla necessità di tenere in carcere la donna il gip scrive che “la pericolosità di Elona Kalesha emerge all’evidenza dalla peculiarità della condotta. Ella ha infatti ucciso, presumibilmente in concorso con altre persone”, marito e  moglie, ha “proceduto al sezionamento” dei loro cadaveri e al loro “trasporto fuori dall’abitazione”: un’azione le cui
modalità “denotano una particolare intensità del dolo e fanno ritenere sussistente il pericolo che la 36enne “possa nuovamente commettere reati della medesima natura”.

La donna poi “appare stabilmente inserita in un circuito criminale, ha relazioni strette con persone con un notevole calibro delinquenziale e presumibilmente si è avvalsa dell’operato di complici”. Le indagini proseguono per risalire anche a loro e per capire il movente del duplice omicidio.

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