Uffizi virtuali da oggi on line, intervista a Schmidt “aspettiamo il cartellino verde per nuova fase di mostre reali”

Gli Uffizi sbarcano nel mondo della realtà virtuale. Da oggi, 22 aprile, il museo fiorentino si può visitare da casa con un clic, gratuitamente, entrando in alcune delle sue più belle sale, digitalizzate ad alta definizione, e ammirandone i capolavori proprio come in un tour dal vivo. Basta collegarsi al sito degli Uffizi all’indirizzo https://www.uffizi.it/mostre-virtuali/uffizi-virtual-tour: il visitatore web, da computer, tablet o smartphone, potrà godersi in ogni dettaglio 10 sale tra quelle inaugurate lo scorso anno.

‘Abbiamo le spalle larghe ma non infinite’. Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, nel giorno dell’inaugurazione dei tour virtuali delle sale, traccia un bilancio della prima fase del coronavirus per la Galleria. 10 milioni di euro persi ma nessun posto di lavoro in meno grazie allo smart working. Tre mostre pronte per essere ricalendarizzate in quella che sarà la nuova fruizione museale che deriverà dalla prossime disposizioni del Mibact.

Intervista a cura di Chiara Brilli

Schmidt, Uffizi perso 10mln: ‘Possiamo reggere stop fino 3 mesi. Mostre pronte per nuove date’

“In circa due mesi di stop abbiamo perso alcuni milioni di visitatori e oltre 10 milioni di euro. Gli Uffizi hanno le spalle larghe: se questa situazione non durasse molto a lungo, possiamo senz’altro gestirla. Una chiusura fino a tre mesi possiamo reggerla”. Così il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt durante una diretta con l’Associazione stampa estera in Italia.

“Nessuno alle Gallerie degli Uffizi – ha aggiunto – ha perso il posto di lavoro. Tutti lavorano da casa, coinvolti in progetti di smart working”.
“Tutte le mostre programmate e ora sospese si terranno – ha detto -. Non verrà cancellata una singola esposizione. Già adesso ne abbiamo tre pronte a essere ricalendarizzate”.
Sulla riapertura dei musei Schmidt ha detto che “siamo tutti al lavoro su misure e tempistiche a stretto contatto e con il coordinamento del ministero e ci sarà una comunicazione unificata del Mibact che, proprio per evitare eventuali ogni incertezza o fraintendimento, fornirà a tempo debito tutte le informazioni per tutti” su tempistiche e modalità.

Schmidt ha infine ribadito che “le visite virtuali in museo non sostituiranno mai le visite reali”, ma non ha escluso che “in futuro non si possa pensare ad iniziative virtuali molto speciali e circoscritte, che siano a pagamento, ma questo non potrà mai essere una modalità ordinaria con cui gli Uffizi offrono i loro tesori al pubblico, perché sono di tutti”.

Musei: Schmidt, “assurdità portare via da Pistoia le opere di Marini”

“Il Museo Marino Marini é uno dei grandi fari, uno dei punti più alti della cultura di Pistoia e dell’arte territoriale italiana. In questi anni, nei quali Pistoia sta lavorando per diventare sempre di più un centro dell’arte del ‘900 e contemporanea, sarebbe un’assurdità portare via, per spostarli altrove, i capolavori di Marino, grandissimo artista tra l’altro proprio pistoiese. É inoltre necessario conservare l’archivio di Marini nella sua integrità insieme alle sue opere”.

Lo ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, a margine della presentazione del Festival del Giallo a Pistoia, parlando con i giornalisti della sospensione delle attività del museo Marino Marini in città e del possibile trasferimento delle loro opere a Firenze.

Per Schmidt è “giustissimo il vincolo posto dalla Soprintendenza” sulle opere “ed é fondamentale – ha concluso – che le opere di Marino Marini che sono a Pistoia, dove tra l’altro svolgono un importante ruolo di attrattore culturale a Pistoia restino; anzi devono essere valorizzate ancora di più”.

Secondo il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmid, quella per mantenere i capolavori di Marino Marini a Pistoia “é una battaglia doverosa, che non si può non combattere e alla quale diamo una mano più che volentieri. Strappare le opere di Marino dal museo che porta il suo nome, dove esse dialogano naturalmente con gli affreschi del palazzo storico del Tau in cui sono accolte, é una barbarie paragonabile ai furti d’arte perpetrati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, dei quali stamani abbiamo parlato durante l’inaugurazione del Festival del Giallo: cioè – ha concluso Schmidt – niente di meno che campagne di spoliazione dei territori delle loro opere con l’obiettivo di concentrarle in un solo luogo, il Führermuseum”.

Mostra Raffello, Schmidt: “Comitato si dimette? Non ci mancherà affatto”

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, torna sul caso delle dimissioni dei componenti del comitato scientifico del museo, in polemica con la decisione di prestare il Ritratto di Papa Leone X di Raffaello alle Scuderie dei Quirinale per la mostra in occasione dei 500 anni dalla morte del pittore.

Queste le parole di Schmidt. “Gli Uffizi vanno comunque avanti con il loro grande lavoro scientifico: quel Comitato, insediato lo scorso giugno e dedito a battaglie politicizzate ed ideologiche, non ci mancherà affatto”.

“Solo nel 2019 – ha spiegato Schmidt – le Gallerie, con i loro funzionari e i studiosi, hanno messo nero su bianco oltre 6.500 pagine di ricerche scientifiche, che sono andate a comporre una trentina di volumi, organizzato quattro convegni di studio e decine di conferenze aperte al pubblico. Anche in questo stesso momento agli Uffizi, insieme a tutti i nostri valenti funzionari ed esperti, stiamo portando avanti tanti nuovi progetti di grande valore: continuiamo e continueremo a farlo – conclude -, comitato scientifico o meno”.

“Sto convintamente dalla parte del direttore degli Uffizi Eike Schmidt per la decisione di prestare la grande opera di Raffaello ‘Ritratto di Papa Leone X’ alle scuderie del Quirinale. La contrarietà espressa dal comitato scientifico è a mio giudizio, incomprensibile”. Ad affermarlo il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci, intervenuto sulla vicenda.

Corte Usa vieta uso nome ‘Uffizi’ a siti non ufficiali

Shmidt:  “una storica vittoria giudiziaria delle Gallerie degli Uffizi contro il bagarinaggio online”. Sono siti finora sfruttati per vendere biglietti del museo a prezzi maggiorati, usando indebitamente il nome Uffizi per ingannare i visitatori.

Per la prima volta in assoluto un tribunale – la Corte federale dell’Arizona – ha vietato l’utilizzo da parte di terzi dei domini uffizi.com, uffizi.net, uffizigallery.com, uffizigallery.net, uffizigallery.org e altri simili. Per il museo fiorentino si tratta di “una storica vittoria giudiziaria delle Gallerie degli Uffizi contro il bagarinaggio online”. Sono siti finora sfruttati per vendere biglietti del museo a prezzi maggiorati, usando indebitamente il nome Uffizi per ingannare i visitatori. Ora potranno essere utilizzati solo ed esclusivamente dagli Uffizi, unico titolare e presente in rete col sito ufficiale uffizi.it. “Vittoria storica non solo per Uffizi, per il Mibact e per i beni culturali, ma anche per la dignità dei cittadini onesti – commenta il direttore Eike Schmidt – Abbiamo assestato un colpo devastante contro i vampiri della Rete che per anni, come parassiti, hanno illegalmente e in malafede sfruttato il nostro patrimonio e la nostra immagine. Ma non solo: questi siti pirata infatti hanno tratto in inganno visitatori di tutto il mondo”.

Abbiamo assestato – commenta il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt – un colpo devastante contro i vampiri della Rete che per anni, come parassiti, hanno illegalmente e in malafede sfruttato il nostro patrimonio e la nostra immagine. Ma non solo: questi siti pirata infatti hanno tratto in inganno visitatori di tutto il mondo”. Non si è trattato di un contenzioso qualsiasi, spiegano dagli Uffizi: dietro il fenomeno del bagarinaggio online girano somme enormi, guadagni sottratti alla collettività che vanno a finire nelle tasche dei furbetti del web. La battaglia legale è stata tra il museo fiorentino e la società BoxNic Anstalt, che in Arizona aveva registrato numerosi domini contenenti il nome degli Uffizi. La società li ha utilizzati per anni a proprio esclusivo profitto, esercitando di fatto un’attività di secondary ticketing a danno della Galleria e della sua reputazione. Ma la Corte Federale dell’Arizona ha dichiarato il “superiore diritto del museo” italiano rispetto alla società ad usare nome, marchio e logo degli Uffizi. La corte dell’Arizona ha giudicato la società colpevole di cybersquatting (occupazione abusiva di spazio informatico), trademark infringement and dilution (violazione e sfruttamento del marchio identitario e commerciale) e unfair competition (concorrenza sleale). La sentenza ha dunque imposto a BoxNic il divieto di usare sia il nome sia il logo degli Uffizi (anche in versioni simili), nonché di autorizzare altri a farlo, obbligandola a trasferire agli Uffizi stessi, entro 15 giorni, la registrazione dei domini dei quali si era appropriata

Uffizi: +6,1% presenze nel 2019

 Con oltre 4,39 milioni di presenze, nel 2019 i visitatori delle Gallerie degli Uffizi sono cresciuti del 6,1% (erano 4,1 milioni nel 2018), mentre i ricavi sono arrivati a 35,16 milioni, +3,2% rispetto al 2018. Sono questi i principali dati emersi dall’analisi dell’andamento del complesso museale fiorentino.

Considerando la performance delle Gallerie degli Uffizi dal 2014, anno precedente all’entrata in vigore della riforma Franceschini del Mibact, al 2019 i visitatori sono passati da 3,29 milioni a 4,39 milioni (+33,2%) e i ricavi sono più che raddoppiati (+118,6%). La crescita delle presenze, è stato sottolineato, riguarda soprattutto la bassa stagione, gli ingressi a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli. Sempre dall’inizio della riforma Franceschini fino ad oggi, le Gallerie degli Uffizi hanno reato 108 nuovi posti di lavoro attraverso Ales (la società in-house del Mibact), di cui 14 nel 2019.In particolare, nel 2019 gli Uffizi hanno registrato +5,9% visitatori, Palazzo Pitti +6,9% e il Giardino di Boboli +6,2%. Le mostre più frequentate sono state ‘Tutti i colori dell’Italia ebraica’, ‘Omaggio a Cosimo I. Cento lanzi per il Principe’ e, al Giardino di Boboli, la personale di scultura del maestro inglese di arte contemporanea Tony Cragg. Dei ricavi totali dello scorso anno, 30 milioni di euro sono arrivati dalla bigliettazione (+4,1%).

Cresce soprattutto la vendita del Passepartout annuale (+254%) e del Passepartout 3 Days (+42%), ma anche i ticket per fascia oraria a Palazzo Pitti (+30% in alta stagione, +75% in bassa) e i biglietti a prezzo dimezzato per i pomeriggi invernali (+154%). Sono stati poi ricordati i lavori di manutenzione e restauro: nel 2019 sono 230 gli interventi su pitture, sculture, disegni e oggetti curati dal laboratorio interno, 11 quelli realizzati da professionisti esterni, sono poi 164 le opere architettoniche completate, 160 le opere d’arte donate e 25 gli acquisti portati a termine. Infine, il sito www.uffizi.it ha avuto 12,5 milioni di visualizzazioni di pagine, con una crescita del 62,4%. Aumentano anche i follower su Instagram (+74,8% sul 2018) e su Twitter (+22%). Il direttore degli Uffizi ha detto che “i numeri del 2019 confermano che il decentramento dei flussi di visita dagli Uffizi verso Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli funziona, perché le nostre tre realtà sono cresciute in maniera organica, armonica e sincronizzata. Anche il lavoro di destagionalizzazione sta dando ottimi frutti”. Schmidt ha poi sottolineato il “grande successo della seconda edizione della Festa dei Doni di venerdì scorso: agli Uffizi abbiamo avuto ben 1.192 coppie, molte da svariate parti d’Italia, ma anche dall’estero”.

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