Incidenti stradali: due auto in fiamme dopo scontro su E45, tre feriti

Tre persone sono rimaste ferite in modo non grave in seguito a un incidente stradale avvenuto questa mattina intorno alle ore 6,30 sulla E45 tra Sansepolcro (Arezzo) e San Giustino direzione sud, al chilometro 135.

Due le auto coinvolte secondo le prime informazioni dei vigili del fuoco del comando provinciale di Perugia: una Lancia Y alimentata a metano e una Panda a Gpl; entrambe le vetture dopo l’impatto si sono incendiate. Le bombole di Gpl della Panda, riferiscono sempre i vigili del fuoco intervenuti sulla E45, sono state sbalzate in avanti di circa 50 metri.

Le condizioni dei feriti, come informa l’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera di Perugia, in contatto con la centrale unica del 118 regionale, non destano particolari preoccupazioni. Tre, come detto, i feriti, che sono stati ricoverati all’ospedale di Città di Castello, uno in codice giallo (di media gravità) e due in codice verde.

Il più grave dei feriti è un 53 anni di Sansepolcro, con politrauma e sub-amputazione del polso sinistro. L’uomo è trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello dove è stato stabilizzato. Dopo le prime cure è stato poi trasferito alla struttura di Chirurgia della mano e microchirurgia dell’azienda ospedaliera di Terni, grazie all’intervento del nucleo elicotteri dei vigili del fuoco di Arezzo (Drago 59). Così ha riferito una nota della Usl Umbria 1.

Viadotto E45: perizia per stabilire se riaprire tratto a mezzi pesanti

Il gip del tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli, in sede di incidente probatorio peritale, ha affidato al professor Claudio Modena dell’Università di Padova, la ‘super perizia’ sul viadotto Puleto lungo la E45.

Modena ha indicato nel 4 aprile la data del sopralluogo sul tratto interessato del viadotto, che si trova a Valsavignone, tra le province di Arezzo e Forlì Cesena.
Il perito dovrà stabilire se davvero c’è stata un’omessa manutenzione del viadotto, come ipotizza il procuratore Roberto Rossi, con gli avvisi di garanzia a cinque dirigenti e tecnici dell’Anas, oppure se ha ragione la società che sostiene la non pericolosità della situazione attuale del viadotto.
La perizia dovrà accertare anche se c’era il rischio di crollo di cui avevano parlato i tecnici della procura quando a gennaio lo stesso fu sequestrato per poi riaprire a metà febbraio ma solo ai mezzi leggeri.
Se le verifiche del 4 aprile saranno ritenute bastanti Anas potrà decidere la riapertura ai mezzi pesanti del tratto di viadotto, altrimenti sarà fissato un ulteriore sopralluogo.

Toninelli a Renzi: mi vuole querelare? Vuol dire che lavoro bene

“Se Renzi mi vuole querelare è una buona notizia perché vuol dire che sto facendo bene il mio mestiere. Io ho semplicemente detto che i soldi” per gli aeroporti di Firenze e Pisa, “devono rimanere in Toscana, devono essere utilizzati bene, e che ci sono delle stranezze nello stanziamento dei soldi”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Danilo Toninelli a margine di una visita al viadotto Puleto sulla E45, nella zona di Valsavignone.

“Nonostante le stranezze – spiega il ministro – quelle risorse le voglio tenere lì ma nel rispetto della legge che dice che Pisa e Firenze sono un popolo unico aeroportuale strategico. Non vedo il perché dalla sera alla mattina Renzi abbia fatto un altro contratto di programma, in attesa che il giorno dopo venisse pubblicata, in Gazzetta ufficiale la legge che diceva che Pisa e Firenze sono un polo unico, per destinare solo a Firenze i soldi. Io li voglio destinare a tutta la Toscana, come peraltro prevede la stessa legge voluta da Renzi.”

Sul Tav Toninelli ha aggiunto che “c’è un dibattito all’interno del governo che si potrà finalmente aprire perché sappiamo finalmente che cos’è il Tav. Oggi una commissione indipendente ha fatto un’analisi costi benefici che ci dice che il Tav costa tra i 7 e gli 8 miliardi in più rispetto ai benefici che produce, e da lì partiamo. Sto facendo molti sopralluoghi in giro per l’Italia e vedo tanti ponti, viadotti, gallerie e strade ammalorate che isolano comunità. In tutta sincerità dico che quegli 8,1 miliardi di soldi italiani, e nessuno mi può contestare questa cifra, io li spenderei meglio in migliaia di piccole e capillari opere di manutenzione diffuse su tutto il territorio nazionale. E’ meglio usare questi 8 miliardi per fare un buco in una montagna di cui vedremo probabilmente la fine tra 20 anni e i benefici tra 50, o metterli immediatamente per opere” di manutenzione?”.

“Il governo può decidere di fare dei cambi nelle voci di bilancio – ha osservato ancora il ministro -. Sono soldi già stanziati dai contribuenti italiani che possono essere destinati ad altro. Questo Governo appena arrivato ha visto una tragedia come quella di Genova, che vede le procure chiudere i ponti, e Province che non hanno un centesimo in cassa per la manutenzione delle strade, io penso che si debba pensare due volte a come utilizzare questi soldi”.

“Chi dice che siamo contro le infrastrutture dice una falsità totale – ha detto Toninelli -. Ieri ho incontrato i vertici di Ance, l’associazione dei costruttori edili, che sono ben felici di aver sentito da me che nelle prossime settimane faremo un decreto sblocca cantieri che semplifica le norme del codice degli appalti fatte dal precedente governo, un disastro che ha bloccato i cantieri. Anche semplificare le procedure degli appalti è una grande opera. Il decreto anticiperà la legge delega che riformerà l’intero codice degli appalti perché vogliamo rilanciare l’economia. Questo è un governo che è a favore delle grandi opere necessarie e utili”.

“Con la Lega c’è un’interlocuzione costantemente coerente ed efficace. Abbiamo sempre trovato la sintesi e la troveremo anche in questo. Probabilmente dal dossier da cui partiamo, partiamo da punti di vista molto distanti ma siccome non abbiamo pregiudizi, e sono convinto non li abbia neanche la Lega, quando parleremo gli dirò di impiegare questi 8 miliardi per permettere alla gente di spostarsi e evitare che intere comunità vengano isolate e conseguentemente si spopolino. Per me questa è la scelta migliore dell’utilizzo dei fondi pubblici”.

Anas Toscana: per Fit-Cisl, “C’è allarme manutenzione”

“I riflettori si accendono solo quando si arriva all’emergenza nazionale, come con la vicenda della E45, ma le strade gestite da Anas in Toscana vivono criticità costanti, come sa bene chi le percorre. E’ la conseguenza di tantissimi chilometri da seguire con pochi addetti e poche risorse: bisogna fare subito più assunzioni e stanziare risorse adeguate.”

E’ quanto chiedono il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni, e la responsabile regionale Fit per Anas, Rossella Tavolaro, parlando della manutenzione stradale nella nostra regione.

“Attualmente – dicono i sindacalisti – Anas, in Toscana, gestisce circa 1700 km di strade e superstrade, circa 1000 fra ponti e cavalcavia, con soli 65 addetti operativi che sorvegliano l’integrità del sistema stradale e altri 28 responsabili che seguono la gestione e l’organizzazione, per un territorio grandissimo con tipologie di strade differenti. La normativa vigente (DPR 1.126/81) prevede che ogni squadra sia composta da un sorvegliante e 5 operatori e sovrintenda a 40/60 km di strade con la responsabilità della gestione e con tutte le consegue (penali e civili). In Toscana, al momento siamo ampiamente al di fuori di questi parametri, perché tutto il personale di esercizio supera di poco le 90 unità, tra cantonieri, sorveglianti, capi nucleo e capi centro e manutenzione programmata. Tutto ciò incide sulla sicurezza, come abbiamo denunciato assieme alle altre organizzazioni sindacali, in una lettera inviata alla prefettura di Firenze lo scorso 31 gennaio, dichiarando lo stato di agitazione se le cose non cambieranno.”

“Chi viaggia sulle strade della nostra regione – continuano Boni e Tavolaro – ha la sensazione di essere su un percorso ad ostacoli fatto di buche, avvallamenti, sopralzi o più semplicemente di continue appezzature che mettono alla prova gli automobilisti, per non parlare di motociclisti e ciclisti. Nel 2017, nel quadro di un accordo nazionale, la Regione Toscana ha ceduto 550 km di strade all’Anas, nell’ottica di avere un unico gestore e migliorare l’esercizio/viabilità per i cittadini. L’area compartimentale della Toscana si è trovata a gestire quasi un terzo in più dei km sempre con lo stesso numero di persone.”

“La situazione  – concludono i due sindacalisti Fit – è allarmante e necessita di assunzioni massicce di personale in pianta stabile. Per questo è necessario che il governo individui risorse da investire nella manutenzione delle strade e per fare le assunzioni necessarie, (minimo 50 addetti) per poter almeno rispettare le norme di legge in essere. Bisogna dare certezza e futuro ai lavoratori di Anas, azienda importantissima per la viabilità e per i milioni di cittadini che tutti i giorni percorrono le nostre strade.”

Viadotto E45: pm ha firmato provvedimento, riapre

Il procuratore di Arezzo Roberto Rossi ha firmato il provvedimento di riapertura della E45 chiusa dal 16 gennaio per un paventato rischio di collasso del viadotto Puleto, tra le province di Arezzo e Forlì Cesena.

La firma dopo la relazione dei consulenti del pm in relazione al sopralluogo svolto ieri dopo i lavori eseguiti da Anas su richiesta della stessa procura. Il provvedimento di Rossi permette l’immediata riapertura che è parziale comunque: solo per mezzi sotto le 3,5 tonnellate, esclusivamente su due corsie, a 50 km/h.
La riapertura parziale del viadotto, che rimane comunque sotto sequestro, è subordinata a una serie di prescrizioni imposte dalla procura ad Anas. Tra queste l’installazione di sensori per monitorare la situazione e quindi bloccare il traffico in caso di necessità. Ieri appunto il sopralluogo dei consulenti della procura, Antonio Turco e Fabio Cane, per controllare i lavori richiesti dalla procura ed effettuati da Anas nell’ultima settimana.
Il viadotto Puleto della E45, tra Canili e Valsavignone (Arezzo), riaprirà dalle 16 al solo traffico leggero, auto e veicoli inferiori alle 3,5 tonnellate, come disposto sempre dalla magistratura.
E’ quanto rende noto Anas spiegando che “per i mezzi pesanti restano validi i percorsi alternativi già attivi”. Saranno attivati, si spiega ancora, “filtri e controlli da parte del personale Anas e delle forze dell’ordine”. La procura, specifica sempre Anas, ha notificato stamani l’autorizzazione “alla riapertura, rispondendo all’istanza presentata lunedì”.
“È una prima buona notizia la riapertura oggi, seppur con limitazioni, del viadotto Puleto sulla E45. Anas è al lavoro per ripristinare condizioni di normalità”. Lo afferma il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, annunciando su Twitter che sarà “lì personalmente venerdì per un sopralluogo”.

Viadotto E45, Anas: “Nessuna criticità per sicurezza”

Dalle indagini di Anas sul Viadotto Puleto della E45, chiuso due settimane fa, “non è risultata alcuna criticità per la sicurezza della circolazione”. Lo afferma la società stessa.

Secondo Anas, “si è invece evidenziata l’opportunità di progettare, finanziare ed appaltare un intervento di risanamento del degrado superficiale e di adeguamento sismico del viadotto, per circa 2,5 milioni di euro di investimento complessivo, già consegnato lo scorso mese di dicembre all’impresa per l’inizio dei lavori”.

Dopo la notifica del provvedimento di sequestro da parte del gip di Arezzo, si legge ancora nella nota, “Anas ha inoltre prontamente elaborato, con il supporto della società S2R Seismic Risk Reduction, spin off dell’Università degli Studi di Firenze, un’ulteriore analisi tensionale”, con la quale “è stato riscontrato il soddisfacimento dei coefficienti di sicurezza a pieno carico, cioè con tutte le corsie di marcia transitabili anche dai mezzi pesanti, degli elementi strutturali quali pile, impalcato e appoggi (baggioli)”.

“Nell’ambito delle indagini svolte – spiega Anas – è stato anche valutato il possibile cinematismo (cedimento, deformazione) che deriverebbe in caso di cedimento improvviso di uno dei baggioli Questo evento comporterebbe una ridistribuzione dei carichi sugli altri appoggi con possibili lievi deformazioni del piano viabile in corrispondenza dei giunti per l’eventuale assestamento dell’impalcato e rischi contenuti per la circolazione essendo possibile intervenire prontamente con idonee misure trattandosi di situazioni puntuali e localizzate”.

La società ritiene che tale analisi sia “ampiamente corroborata anche dal ‘comportamento’ dei numerosi viadotti colpiti dal sisma 2016 (alcuni dei quali strutturalmente molto simili al Puleto e al Tevere IV) sui quali è stato possibile osservare i meccanismi di danneggiamento e i cinematismi conseguenti. Anas è ampiamente disponibile a fornire ogni possibile contributo utile e necessario ed eventualmente anche ad un confronto tecnico”.

Secondo Anas, peraltro, “i rilievi fotografici realizzati con l’utilizzo di droni forniscono informazioni dello stato del degrado superficiale delle opere, ma devono essere necessariamente integrate da indagini e prove ingegneristiche su cui basare il calcolo strutturale o l’analisi tensionale dell’opera necessaria a determinare le condizioni di sicurezza strutturale del viadotto. Attività, questa, che Anas ha condotto fin dal 2010”.

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