Castello, Sinistra: “Da Palazzo Vecchio un regalo ai privati per milioni di euro”

“Infatti -puntualizzano i consiglieri- se l’obiettivo di ridurre le volumetrie può apparire condivisibile e senza dubbio auspicabile, se questo viene fatto e autorizzato dal Comune eliminando opere pubbliche a carico del privato significa anche fargli un gran piacere. Infatti l’eliminazione dell’onere di gestione del parco di Castello da 80 ettari equivale a far risparmiare alla proprietà diverse decine di milioni di euro che andranno a finire sulla testa dell’amministrazione comunale, che sarà sicuramente in difficoltà a reperire qualche milione di euro per ogni anno di gestione”.

“Non ci si venga poi a dire che bisognerà costituire una società per la gestione con privati interessati ad investire con nuove strutture redditizie nel parco. Sembra un libro già scritto ma su cui l’impegno nostro sarà massimo per fare chiarezza, non fare alcun piacere alla proprietà e rendere tutto assolutamente trasparente e senza favoritismi” concludono Grassi, Collesei, Trombi, Verdi e Rossi.

“La variante al piano urbanistico di Castello non introduce alcuno sconto ai privati, l”opposizione diffonde fake news estive e dopo tanti anni di presenza in Consiglio comunale non è ancora in grado di leggere gli atti”. Così l’assessore all’urbanistica di Firenze Giovanni Bettarini in merito alle affermazioni dei consiglieri Grassi, Collesei, Trombi, Verdi e Rossi sul parco di Castello.

“Il vecchio Pue – spiega Bettarini – non prevedeva affatto la gestione del parco a carico del privato, ma la concessione al privato del solo laghetto, ora non più previsto. La convenzione del 2005 stabiliva infatti l’assegnazione in concessione d’uso gratuito del laghetto al privato per 66 anni, con uso esclusivo delle acque per fini ludici-ricreativi e relativi vantaggi economici per il privato. La gestione non era estesa all’intero parco pubblico, ma a una porzione limitata alla zona del laghetto artificiale, di eventuale realizzazione e di dimensioni da definire. Aver eliminato questo aspetto nella convenzione della variante al Pue – aggiunge – non equivale quindi a un risparmio per il privato, ma al contrario a un minor vantaggio, non essendo più previsto l”utilizzo in via esclusiva di uno spazio pubblico. Sarebbe importante che i consiglieri di opposizione mettessero maggiore attenzione nella lettura degli atti, in modo da evitare di diffondere fake news senza alcun fondamento”.

25 aprile Festa della Liberazione dal nazifascismo

Firenze, 25 aprile, per ricordare il 73° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, le celebrazioni in città, medaglia d’oro della Resistenza, sono iniziate alle 10 in piazza Santa Croce, dove è stata deposta una corona di alloro ai Caduti di tutte le guerre.

La cerimonia si è svolta alla presenza delle autorità civili, militari e religiose con i gonfaloni del Comune di Firenze, della Regione Toscana e della Città metropolitana di Firenze, la bandiera del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale del Corpo Volontari della Libertà e i labari delle associazioni dei partigiani.

A seguire le preghiere di suffragio e un corteo che ha raggiunto piazza della Signoria, dove sull’Arengario di Palazzo Vecchio si è tenuta la cerimonia ufficiale con l’intervento del sindaco Dario Nardella e l’orazione ufficiale della vicepresidente nazionale dell’Anpi Vania Bagni.

Nel corso della cerimonia al partigiano Antonio Crepaldi, che partecipò alla Liberazione di Firenze e attualmente è residente a Pavia, è stata consegnata una pergamena e il ‘Giglio della Liberazione’.

Il sindaco Dario Nardella ha detto che “è doveroso per tutti noi provare a fare uno sforzo di immedesimazione con chi ha vissuto in quei giorni la lotta di Liberazione. La festa della liberazione è infatti, prima di tutto, una festa di memoria: serve a ricordare che solo 73 anni fa non c’era libertà, non c’erano i diritti fondamentali, non c’era la democrazia e che, grazie a molte persone coraggiose, siamo riusciti a riconquistarle. Non c’è futuro senza memoria, nessun popolo può avere un futuro senza una sua memoria”. Nardella ha ricordato il celebre messaggio alla radio di Sandro Pertini e ha ringraziato l’Anpi per le sue attività nelle scuole e nelle istituzioni.

Il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, in piazza Santa Croce a Firenze ha detto: “La liberazione è il destino del cuore dell’uomo, è cammino di ogni giorno per l’Europa e per il nostro Paese, bisognosi di un supplemento di umanità, è impegno storico del popolo fiorentino, per mantener viva la radice umanistica della sua ‘Libertas’ – aggiungendo – ci chiede di non dimenticare – e – il fare memoria chiede a ciascuno di noi, oggi, di compiere un passo in avanti: questa festa si traduca in un impegno politico, sociale e culturale quotidiano. Proprio quando tutto sembrava crollare – ha anche detto Betori -, il popolo italiano, dalla precarietà in cui si trovava, ha scoperto che la via migliore per il raggiungimento della libertà era l’unità, raccogliendo il meglio che poteva scaturire dalle diverse appartenenze partitiche, religiose, sociali e culturali. Il popolo fiorentino ha trovato in sé e nella sua storia la forza di ricominciare, non solo individualmente, ma insieme”.

Anche l’on. Gabriele Toccafondi ha aderito alle manifestazioni ufficiali organizzate dal Comune di Firenze: “La giornata della liberazione – ha detto – sia festa di vera riconciliazione nazionale, di concordia e di libertà di tutti i cittadini, senza ideologie e preconcetti ricordiamo migliaia di giovani che dettero la vita per la nostra libertà”.

Ma non sono mancate le polemiche: “L’antifascismo non si processa. Ci dicono che i quattro fermati di stamattina sono stati arrestati: è una chiara indicazione di come è la città, di come è gestita dal sindaco, dalle forze politiche e dalla questura”. Parla così, dal palco allestito in Santo Spirito, un esponente di Firenze Antifascista pochi minuti prima dell’inizio del corteo del 25 Aprile che arriverà in piazza Tasso con ritorno in Santo Spirito dove è poi prevista una cena e il concerto con ‘Malasuerte Fi -Sud’. Oltre un migliaio a sfilare, ci sono ragazzi ma anche tante persone adulte, anziani, coppie e non mancano i bambini insieme con i loro genitori. Ad aprire il corteo lo striscione di Firenze antifascista. A una certa distanza l’iniziativa è osservata dalle forze dell’ordine. “Come ogni anno – spiegano i promotori di Firenze Antifascista – festeggiamo il 25 aprile in piazza Santo Spirito, nel quartiere San Frediano che per primo fu liberato dalla Brigata Sinigaglia. È una giornata che non rappresenta una mera ricorrenza ma un momento in cui possono essere protagoniste tutte le realtà sociali e politiche e tutti i singoli che in questa città fanno dell’antifascismo e dell’antirazzismo una pratica viva e quotidiana. Come antifascisti è l’occasione per ribadire il nostro legame con l’esempio che i partigiani ci hanno lasciato, quello delle classi popolari che scesero in battaglia per farla finita con il fascismo, con lo sfruttamento, il razzismo e la guerra”.

Ed arriva anche un comunicato dei Consiglieri Comunali di opposizione di sinistra Tommaso Grassi e Donella Verdi sugli arresti fatti in mattinata al corteo non autorizzato: “Chiediamo chiarezza perché sono stati respinti. Il Comune ha chiesto che non venissero fatti entrare in piazza?”. “Perché sono stati caricati in Via Verdi le ragazze e i ragazzi che stavano recandosi in corteo in piazza Santa Croce per le celebrazioni del 25 aprile? – si chiedono i Consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra – Non vediamo nessun motivo per cui negare l’accesso ad antifascisti per il giorno della Liberazione. Ancor di più non capiamo perché arrestare e processare per direttissima quattro ragazzi che nel momento, dai video che abbiamo potuto visionare sul web, stavano solo andando in piazza Santa Croce con cartelli e striscioni”. “Chiederemo in Consiglio comunale se è stato il Comune a chiedere che non venissero fatti entrare in piazza. Sarebbe assai grave e non lo accettiamo che questo avvenga a Firenze. Certo, poi i modi usati dal personale delle forze dell’ordine ci paiono assai smisurati, per le informazioni che abbiamo, rispetto al pericolo che una contestazione avrebbe potuto creare. C’erano altri modi rispetto a quelli di alzare lo scontro preventivo per evitare qualsiasi problema a posteriori. Oppure ogni volta che Renzi è a Firenze devono essere tenuti lontano i contestatori anche a costo di dover caricare e arrestare chi è dall’altra parte?”

Kurdistan: sabato manifestazione a Firenze contro l’attacco della Turchia al Rojava

Sabato 7 aprile si terrà a Firenze la manifestazione organizzata dalla Comunità Kurda in Toscana e dal Coordinamento Toscano per il Kurdistan, con numerose realtà politiche, sociali e studentesche che sono state protagoniste delle iniziative di sostegno alla lotta kurda.

Ore 15.30 Concentramento sotto il Consolato Usa in Lung.no Vespucci

Oggi la presentazione in Palazzo Vecchio con  il Presidente della Comunità Kurda Erdal Karabey, una rappresentante del Coordinamento, la consigliera comunale Donella Verdi, e il padre di Lorenzo, un ragazzo di Rifredi che è in Rojava a combattere con le Ypg kurde da oltre 9 mesi, insieme a numerosi ragazzi/e che da tutta Europa e dal mondo hanno raggiunto il Kurdistan per unirsi alla lotta contro Isis e a difesa della libertà.

Di seguito il comunicato della Comunità Kurda in Toscana – Coordinamento Toscano per il Kurdistan:

Vogliamo denunciare il silenzio che circonda quanto avviene oggi nel nord della Siria, dove le forze kurde Ypg e Ypj che hanno liberato Kobane, Raqqa e larga parte del nord della Siria dalle milizie islamiste, sono oggi attaccate dal regime turco. Vogliamo inoltre denunciare la complicità del nostro governo proprio con il regime di Erdogan, beneficiario – attraverso Leonardo-Finmeccanica, azienda di punta dell’industria della guerra italiana – dei sistemi radar e degli elicotteri d’attacco Mangusta A 129 utilizzati dall’aviazione turca contro le forze di difesa kurde ma soprattutto contro la popolazione civile di Afrin. Non è un caso che solo pochi mesi fa il primo ministro Gentiloni fosse ad Ankara a rilanciare l’accordo bilaterale Jetco (Joint Economic and Trade Commission) per la promozione degli scambi commerciali Italia-Turchia, così come non è casuale che Erdogan durante la sua visita ufficiale in Italia nel febbraio scorso avesse ai primi posti della propria agenda proprio l’incontro con i rappresentanti di Confindustria.

Il governo turco utilizzando forze islamiste mercenarie ha invaso il cantone di Afrin – Siria del nord a maggioranza kurda – con l’obiettivo di annettere militarmente alla Turchia parte di quel territorio e mettere così fine all’esperienza di autogoverno costruita dai kurdi nel Rojava: il Confederalismo Democratico che, grazie al sostegno del movimento di liberazione kurdo del PKK in Turchia, rappresenta una reale alternativa alle politiche di sfruttamento e spartizione promosse dalle potenze globali e regionali, ponendosi come unica prospettiva per una fine della guerra in Siria in grado di realizzare una convivenza pacifica di tutte le etnie e religioni che da sempre abitano quei territori.

L’operazione militare beffardamente denominata “ramoscello d’olivo” è solo l’ultimo atto della politica fascista e revanscista di Erdogan che – dopo aver raso al suolo le città kurde nel sudest della Turchia, messo a tacere qualsiasi opposizione incarcerando a migliaia tra attivisti, giornalisti, accademici, amministratori e deputati – rivolge adesso il secondo esercito della Nato contro il movimento kurdo nel Rojava nel tentativo di portare a termine il disegno di espansione della potenza regionale turca in Medio Oriente, coniugando nazionalismo, islamismo e feroce repressione. In questo momento il governo turco sta attuando nel territorio occupato nel nord della Siria una vera e propria pulizia etnica, con attacchi brutali nei confronti della popolazione kurda per costringerla a lasciare le proprie case, ancora nel silenzio complice dei governi europei, ricattati apertamente da Erdogan con la “minaccia” dei profughi siriani che ha avuto incarico di “custodire” in nome e per conto proprio dell’Unione Europea.

Il Consiglio Comunale di Firenze ha già condannato l’attacco criminale della Turchia e si è espresso in altri momenti a sostegno dell’esperienza kurda. Numerose sono state le iniziative di protesta che si sono tenute nella nostra città, presso Confindustria ed i consolati russo ed occidentali, nella facoltà di Architettura occupata per tre giorni di iniziative su quanto sta accadendo, con decine di iniziative di informazione organizzate nell’intera area metropolitana. Da pochi giorni, su scala internazionale, è stata attivata una campagna di sensibilizzazione e boicottaggio del turismo in Turchia con lo slogan “Prima di comprare un biglietto verso la Turchia, non dimenticare che i soldi che spendi vanno per la guerra”.

Il corteo di sabato partirà dal Consolato Usa, toccando i Consolati francese, russo e tedesco proprio per sottolineare le responsabilità dei governi russo ed occidentali che di fatto continuano ad appoggiare Erdogan tollerando le sue politiche di attacco e repressione.

Adesioni ad oggiCantiere Sociale k100fuegos – Campi Bisenzio, Rete Collettivi studenteschi Fiorentini, Collettivo Politico Scienze Politiche, CPA Firenze sud, Potere al Popolo – Fi, Firenze riparte a Sinistra,“Da Rifredi ad Afrin”, Perunaltracittà, La Polveriera Spazio Comune – Firenze, Comitato Fermiamo la Guerra, Comitato Kurdistan ” Aysel Kurupinar ” di Firenze, Assemblea beni comuni / diritti di Firenze, Una Citta’ in Comune – Firenze, L’Altra Europa con Tsipras, Acsd Lokomotiv viadipietreto, Sindacato Cub di Firenze, ANPI Provinciale Firenze, Comitato Toscano di Un ponte per.., Statunitensi contro la guerra (Firenze), RSU Università di Firenze, FLC-CGIL Firenze, ARCI Firenze, Spazio Antagonista Newroz di Pisa, Mala Servanen Jin – Casa delle Donne che Combattono- Pisa, Studenti di sinistra Firenze, IAM Firenze, Rete antirazzista Firenze, Associazione d’amicizia Italia-Palestina – Firenze, Collettivo Politico Porco Rosso Siena, Cobas Pistoia, Rete Antifascista Antirazzista Pistoiese, Comitato Pistoiese per la Palestina

Intervista ad un rappresentante del Coordinamento e alla consigliere di Pap (Gruppo Misto) Miriam Amato

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/04/180404_VOCI-KURDISTAN.mp3?_=2

“A chi dava noia la scritta ‘Zona Antirazzista!’ nel sottopasso di via Circondaria?”

Scritte sui muri, Grassi, Verdi e Trombi: “Inaccettabile che con svastiche, croci celtiche e scritte senza alcun senso per tutta Firenze, si intervenga dove non dà noia a nessuno”
Presentate interrogazioni sul caso di Via Circondaria e per conoscere l’avanzamento dell’iter per l’utilizzo delle postazioni comunali per l’arte di strada.

“Non più di qualche giorno fa, nel sottopasso di via Circondaria, era apparsa la scritta ‘Zona antirazzista!’, ben fatta anche dal punto di vista stilistico, ieri invece qualcuno ha pensato bene di mandarci una squadra di ‘pittori censori’ per ricoprirla con una vernice grigia. A chi dava noia la scritta ‘Zona Antirazzista!’ in un sottopasso ferroviario?”. Così intervengono Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, con la Consigliera comunale Donella Verdi e con il Consigliere Giacomo Trombi, che annunciano la presentazione di una interrogazione sull’accaduto.

“Non vogliamo credere, fino a conferma, che si sia deciso da parte del Comune e degli Angeli del Bello – continua il gruppo di Firenze riparte a sinistra – di procedere alla copertura di una scritta che, rispetto ad altre che possiamo leggere su muri privati e luoghi pubblici, non offende nessuno ed è posta in un luogo di passaggio di auto, dove non dava noia a nessuno”.

“Inaccettabile che con svastiche, croci celtiche e scritte senza alcun senso in per tutta Firenze, si dia la priorità di intervento ad un luogo così. Eppure nella zona attorno, bastava fare qualche passo in più, si possono ‘apprezzare’ scritte senza alcun senso e che alla vista davvero non hanno nulla a che vedere con l’opera di strada del writer della ‘zona antirazzista!’. Dobbiamo aspettarci quindi che il prossimo ad essere coperto sarà la scritta del collettivo della Fiorentina? Oppure quello sarà salvato? Chissà se a salvarlo sarà stata la scritta ‘amici degli angeli’ che qualcuno scherzosamente ha voluto apporre”.

“E chiediamo all’amministrazione comunale perché non è ancora intervenuta ai giardini di Mantignano, dove i bambini e le bambine nell’area giochi di piazza caduti sono costretti a giocare tra croci celtiche e scritte che inneggiano al fascismo. Speriamo che, essendo ancora piccoli, almeno per quando sapranno leggere il Comune possa essere intervenuto. Presenteremo nelle prossime ore – concludono i consiglieri dell’opposizione di sinistra in Palazzo Vecchio – in Consiglio comunale alcune interrogazioni sia sul caso di via Circondaria, che per conoscere l’avanzamento delle pratiche per la gestione delle postazioni comunali libere per l’arte di strada. Accanto ai murales, come quello che verrà inaugurato alla biblioteca Canova in collaborazione con l’associazione Voa Voa e che è tanto importante per il messaggio che vuol mandare sul tema delle malattie rare, ci aspettiamo che venga mantenuto l’impegno del Comune anche di concedere aree, già individuate, per far esprimere liberamente l’arte dei graffiti”.

No alla guerra dal Consiglio Comunale di Firenze. Donella Verdi

A Firenze il Consiglio comunale approva all’unanimità la Risoluzione per la sospensione delle forniture militari a paesi in guerra ma dice no all’adesione ed alla partecipazione del gonfalone della città al prossimo Toscana Pride che si svolgerà a Siena il prossimo 16 giugno. Parla il Consigliere comunale di “Firenze riparte a sinistra”.

Testamento biologico: “a Firenze poca chiarezza,serve vademecum”

Lo affermano  consiglieri del gruppo in Consiglio comunale Firenze riparte a sinistra. Tommaso Grassi,  Giacomo Trombi  e Donella Verdi. “per una reale applicazione della nuova legge sul testamento biologico è necessario che sia facilitata e non ostacolata la procedura”

A Firenze “sono numerose le segnalazioni di cittadini che ci sono arrivate in queste prime settimane di applicazione della nuova legge sul testamento biologico: ci stiamo rendendo conto che mancano le informazioni di base. La nuova legge certo attribuisce ai Comuni il compito di ricevere la copia dei testamenti biologici, ma una reale applicazione della legge passa non solo dagli aspetti burocratici”. E’ quanto spiegano, in una nota, i consiglieri del gruppo in Consiglio comunale Firenze riparte a sinistra.

“Tanto può esser fatto e messo in atto dal Comune anche nella indicazione di come redigere il proprio atto da depositare in Comune: per una reale applicazione della nuova legge sul testamento biologico è necessario che sia facilitata e non ostacolata la procedura – dicono i consiglieri – Certo non è colpa degli uffici demografici del Comune che ogni giorno devono rispondere a nuove deleghe e nuovi compiti, sempre con meno personale e che è carente, ma bensì dagli annunci privi di concretezza del sindaco.

Tutti abbiamo esultato per la prontezza del Comune di approvare la delibera sul testamento biologico il 1 febbraio, ma tra questo e rendere facile e applicata pienamente la legge c’è un abisso”. I consiglieri propongono dunque di realizzare “un vademecum informativo, stilato in collaborazione con le tante associazioni del territorio che si occupano di diritti, una formazione specifica al personale che dovrà ricevere e supportare la cittadinanza nel deposito, insieme ad una campagna informativa che piuttosto che rendere su appuntamento il servizio, consenta in determinate giornate di avere il servizio di ricezione dei testamenti biologici aperto alla cittadinanza. Perché non fare questo per rendere pienamente applicata la legge?”.

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