Cariche Pisa: ai PM due informative, si indaga su catena di comando

Secondo quanto appreso al centro delle valutazioni dell’autorità giudiziaria di Pisa  c’è soprattutto chi ha preso le decisioni e chi abbia dato l’ordine di caricare con veemenza. Sul tavolo dei PM, oltre alla relazione della questura, gli atti dei carabinieri

La condotta della catena di comando in servizio venerdì scorso, in base all’analisi dei video già esaminati dai carabinieri. E’ questa la priorità investigativa della procura di Pisa, nell’inchiesta sulle violenze al corteo studentesco di venerdì.   Pur mantenendo il massimo riserbo sulla vicenda, da ambienti giudiziari trapela la volontà di procedere speditamente anche per ripristinare quanto prima un clima di serenità in città dopo le polemiche.

Negli ultimi giorni, viene evidenziato, a Pisa ci sono state ripetute manifestazioni di solidarietà nei confronti degli studenti, che hanno portato in piazza migliaia di cittadini che hanno criticato aspramente l’operato delle forze dell’ordine. Inoltre, secondo quanto si apprende, potrebbe essere convocato a breve un vertice tra gli inquirenti per valutare a chi assegnare le indagini. Da più parti si suggerisce che potrebbe essere la stessa polizia ad andare a fondo per chiarire se vi siano stati errori tecnici e operativi, o addirittura abusi nella gestione dell’ordine pubblico.

Del resto sono stati proprio i sindacati Cgil, Cisl e Uil ieri a riferire che nell’incontro avuto sabato scorso in prefettura con prefetto, questore e sindaco, oltre ai comandanti di carabinieri e guardia di finanza, è stato lo stesso questore ad ammettere “un problema di gestione della piazza, dal punto di vista organizzativo e operativo, a suo avviso causato dal fatto che non erano chiari gli obiettivi del corteo”.

Intanto si apprende che sono due le informativa arrivate in procura a Pisa relative alle cariche della polizia al corteo studentesco pro Palestina di venerdì scorso: l relazione della Digos, con tutte le indicazioni relative a chi era in servizio e alle disposizioni sulla gestione dell’ordine pubblico, e le conclusioni dei carabinieri, che hanno acquisito e analizzato tutti i video circolati sui social o ripresi dalle telecamere di videosorveglianza urbana.

Ora sarà il procuratore facente funzioni, Giovanni Porpora a decidere quali reati ravvisare e a chi assegnare il definitivamente il fascicolo d’indagine.

Sempre oggi  il ministro Matteo Piantedosi, durante la riunione con i vertici delle organizzazioni sindacali ha chiarito che le relazioni di servizio e il materiale videofotografico saranno esaminate dal Dipartimento di Pubblica sicurezza per “verificare in maniera approfondita quanto è accaduto a Pisa”.

Dunque, dal Viminale, ha aggiunto, “nessuna sottovalutazione ma un atteggiamento responsabile e disponibile anche all’analisi autocritica, come sempre avvenuto e come chiarito fin dal giorno degli incidenti”.

“E’ in corso un’indagine da parte della magistratura che farà piena luce su quello che è accaduto anche grazie a una completa documentazione messa subito a disposizione, completa di materiale videofotografico realizzato dalla Digos durante la manifestazione, prassi consolidata che garantisce sempre la massima trasparenza degli operatori”.

🎥 Sgombero a Firenze, sequestrato un altro immobile in via Ponte di Mezzo

L’operazione è scattata all’alba, a dieci giorni esatti da quella effettuata all’interno del centro sociale Corsica. La Digos sta eseguendo a Firenze mediante sgombero il sequestro preventivo di un immobile della Asl occupato abusivamente da antagonisti del Collettivo Studentesco Universitario dal 2016.

Lo stabile si trova in via Ponte di Mezzo 27, vicino all’altro edificio dove era stato effettuato lo sgombero dalla presenza di anarchici l’8 agosto scorso. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari di Firenze il 29 giugno scorso su richiesta della Dda.

L’immobile sgomberato oggi è destinato dalla Asl Toscana Centro a un progetto abitativo di cosiddetto ‘housing sociale’ “per persone con bisogni complessi di salute mentale”, come riporta una nota firmata dal procuratore distrettuale della Dda di Firenze Luca Tescaroli. E’ lui stesso a spiegare che lo sgombero odierno “si colloca nel quadro di una più ampia azione concertata con l’autorità di pubblica sicurezza di Firenze” con gli sgomberi di immobili.

Sono l’hotel Eur in via Pistoiese il 19 febbraio, l’hotel Astor il 17-18 giugno, villa Pepi in via Pieraccini il 13 luglio, l’ex mobilificio Becagli il 26 luglio, e i due stabili vicini in via Ponte di Mezzo, quello liberato l’8 agosto e quello dove l’intervento viene fatto oggi.

Al momento dell’intervento, secondo quanto si apprende, c’erano otto persone dentro lo stabile ed alcune sono andate sui tetti. Sul posto anche i vigili del fuoco per le evenienze tecniche di messa in sicurezza di manufatti ed eventuali impianti, così come per aprire porte e cancelli serrati tra un piano e l’altro. La via Ponte di Mezzo è stata sbarrata da furgoni delle forze dell’ordine per agevolare le operazioni di sgombero creando una specie di ‘bolla’ isolata.

YouTube video player

Scontri tra studenti davanti al Michelangelo: “Un’aggressione fascista”. Indaga la Digos

Firenze, scontri al Liceo Michelangelo tra giovani, che sembra appartengano a fronti politici opposti. Lo spiega la questura di Firenze su quanto accaduto stamani, prima dell’inizio delle lezioni, in via della Colonna, davanti al liceo classico di Firenze, dove si sono affrontati due gruppi di studenti. Accertamenti sono in corso da parte della Digos: in corso di identificazione 4-5 giovani.

Non sono mancate le reazioni sugli scontri al Michelangelo. Il sindaco Dario Nardella ha dichiarato che “un’aggressione squadrista di questa gravità e davanti ad una scuola è un fatto intollerabile. Ho parlato con “il questore perché venga fatta chiarezza al più presto e vengano individuati i responsabili. Firenze e la scuola non meritano violenze del genere”.

 

Sulla scontri al Michelangelo è intervenuto anche il deputato Pd Emiliano Fossi. “Un’aggressione inaccettabile, una preoccupante recrudescenza squadrista: presenterò un’interrogazione al ministro dell’Interno Piantedosi”. La rissa sarebbe scoppiata in seguito ad un’aggressione di militanti dell’estrema destra ai danni di studenti del collettivo Sum.

“Chiediamo indagini veloci e pene durissime – dice Fossi – perché questi picchiatori devono essere isolati e puniti. Non possiamo chiudere gli occhi davanti ad adulti che prendono a calci e pugni studenti. Pensavamo che certi fatti appartenessero al passato di questo Paese, invece ci ritroviamo ancora a fare i conti con un’estrema destra aggressiva. Segnalo che la premier Giorgia Meloni parla di tutto ma non ha mai detto una parola contro i movimenti post fascisti”.

Dell’accaduto al Michelangelo hanno parlato anche i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dimitij Palagi e Antonella Bundu. “Il fatto è grave e merita un’attenzione politica immediata, anche perché l’estrema destra oggi si riconosce nel Governo ed è sempre più presente anche negli enti locali. L’antifascismo militante non ha mai dimenticato il pericolo di culture politiche nostalgiche verso il fascismo, mentre spesso le cerimonie dimenticano i problemi dell’attualità, nonostante gli sforzi dell’Anpi, troppo spesso attaccata e delegittimata. Da parte nostra faremo tutto ciò che è necessario per supportare chi contrasta le politiche di odio e violenza di cui si alimenta la galassia che ha in odio la Costituzione e la Repubblica nata dalla Resistenza

Attentati linea AV Firenze-Bologna, un arresto. Secondo la DDA il destinatario della misura è “inserito nel contesto anarchico”

Firenze, una persona è stata arrestata, su misura di custodia cautelare, in quanto ritenuta responsabile di “plurimi attentati contro la sicurezza del trasporto ferroviario” sulla linea AV tra Firenze e Bologna”, avvenuti a San Piero a Sieve e a Firenzuola, nel Fiorentino, dal 28 agosto al 28 dicembre scorsi.

Ne dà notizia la DDA di Firenze che ha coordinato le indagini di Digos e Polfer di Firenze. Il destinatario della misura è “inserito nel contesto anarchico”. Le azioni effettuate avrebbero prodotto danni per decine di migliaia di euro alle “strutture ferroviarie interessate dagli attentati”.

Sono sei gli attentati alla linea dell’Alta velocità tra Firenze e Bologna attribuiti all’anarchico arrestato oggi, le azioni, spiega la questura fiorentina in una nota. In corso accertamenti poi “sulla posizione di due minori, coordinati dalla Procura presso il Tribunale dei minorenni di Firenze, “in ordine al loro eventuale coinvolgimento in uno dei sei episodi criminosi”.

I reati ipotizzati nei confronti dell’arrestato, sono attentato alla sicurezza dei trasporti aggravato “dall’articolo 270 bis codice penale 1/o comma” ovvero “associazione con finalità di terrorismo, associazione che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo, pena da 7 a 15 anni”.

L’aggravante per motivi di terrorismo, si precisa, è stata ravvisata, si spiega sempre dalla questura, “nel fatto che la linea ad alta velocità è da tempo oggetto di attentati da parte delle compagini anarchiche nazionali, sodalizi con i quali il soggetto intrattiene stabili contatti, quantomeno in ambito provinciale”.

Quanto ai danni, spiega la questura, “sono di cospicua entità economica ed hanno riguardato strumentazione demandata a garantire l’incolumità dei viaggiatori in caso di incidenti; in un episodio criminoso, tra l’altro, è stato danneggiato il quadro di comando del sistema di areazione servente la galleria interessata da uno degli attentati, che in caso d’incidente ferroviario, non avrebbe consentito il corretto deflusso dei fumi prodotti”

Cori antisemiti, Digos confronta video con telecamere Franchi

Per individuare i responsabili dei cori antisemiti intonati allo stadio Franchi, in occasione della gara Fiorentina-Juventus dello scorso 3 settembre, la Digos sta comparando il video diffuso sul web con le immagini delle telecamere installate all’interno dell’impianto sportivo.

Al momento, secondo quanto emerso, gli investigatori della Digos non escludono nemmeno si tratti di un coro filmato in occasione di una gara tra le stesse squadre, disputata nel 2014 o anche prima, e ripescato per l’occasione dal web qualche giorno fa. Non rischia invece il Daspo, il tifoso che indossava la maglietta del Liverpool, sempre in occasione del match tra Fiorentina e Juventus. Non è certo, secondo quanto emerso, che con quel capo volesse far riferimento alla tragedia dello stadio Heysel in occasione della finale di Champions League nel 1985, in cui persero la vita 38 persone.

Secondo il regolamento d’uso dello stadio, emesso dalla Acf Fiorentina, gli spettatori
possono indossare sugli spalti, in occasione delle partite, solo casacche delle squadra in campo, ma non di altri club. Per questo l’uomo, che non è stato identificato né dalla polizia, né dagli steward (non hanno il potere per farlo), rischia una sanzione tra quelle previste dal regolamento d’uso, che può arrivare fino divieto di accesso allo stadio.

Manifestazione con guerriglia urbana a Firenze, 19 misure cautelari

La Digos della Questura avrebbe identificato i presunti autori della guerriglia urbana e dei danneggiamenti del 30 ottobre scorso a  Firenze, eseguendo numerose misure cautelari, tra cui ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

La Polizia di Stato di Firenze ha eseguito 19 misure cautelari nei confronti di soggetti che risulterebbero coinvolti nei nei fatti avvenuti la sera del 30 ottobre scorso quando il centro di Firenze è stato teatro di una manifestazione non autorizzata che ha visto il radunarsi di centinaia di persone nelle vie principali, per dare vita ad una generica protesta ‘anti-sistema’, sull’onda di analoghe manifestazioni in altre città, quali Napoli, Milano e Torino, poi degenerata in momenti di tensione, scontri, danneggiamenti e guerriglia urbana.

Dalle indagini se da un lato sarebbe  emerso il ruolo di una componente politicizzata, si è poi riscontrata la responsabilità di soggetti privi di connotazione estremistica, e individuati negli ambienti della criminalità comune.

Foto Controradio, 30 ottobre 2020

Come avvenuto in altre città, gli anonimi promotori avrebbero propagandato l’iniziativa inondando i canali social con l’invito a partecipare alla protesta – senza peraltro darle alcun obiettivo politico o tema specifico – “all’evidente scopo di ampliare al massimo la platea di possibili partecipanti e creare un clima di forte tensione”.

Agli arresti domiciliari su disposizione del gip sono finite 7 persone che avrebbero preso parte ai disordini. Altre sette sono state sottoposte all’obbligo di dimora con divieto di allontanamento dalle 20 alle 7, e 5 all’obbligo di firma. I destinatari delle misure, tutti perquisiti questa mattina, sono gravitanti su Firenze e hanno un’età compresa tra i 20 e i 31 anni.

I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di danneggiamento di beni pubblici e privati, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, fabbricazione e lancio di ordigni incendiari.

Secondo quanto spiegato dalla Digos, le perquisizioni effettuate stamani – 20 in tutto, una a carico di una persona non destinataria di misure – hanno permesso di acquisire materiale utile alle indagini per individuare i promotori e gli organizzatori della manifestazione.

@Controradio

Negli scontri del 30 ottobre, durati oltre tre ore e terminati solo a notte fonda, rimasero feriti cinque agenti e furono danneggiati otto mezzi della polizia, bersagliati da lanci di oggetti o sfregiati con oggetti acuminati. Inoltre, il Comune ha calcolato danni ad arredi urbani e segnaletica per circa 30.000 euro.

Nella stessa serata diverse persone furono fermate dalle polizia, venti delle quali poi denunciate e quattro arrestate, tra cui l’autore del lancio di molotov.

L’indagine, condotta con il coordinamento della Procura della Repubblica di Firenze si è conclusa, al momento, con la denuncia, a vario titolo, in totale di 37 persone.

Aggiornamento delle 9.22 – Sarebbero tutte vicine all’area anarchica le persone arrestate questa mattina dalla digos di Firenze, in esecuzione di una misura di custodia cautelare ai domiciliari. Sempre in base a quanto emerso, gli arrestati sarebbero tutti gravitanti intorno a un edificio occupato a Firenze, in viale Corsica.

“Ringrazio la polizia di Stato, la questura e la procura di Firenze per le accurate indagini e gli arresti in seguito agli scontri della sera del 30 ottobre nel centro della città. Episodi di violenza assurda provocata strumentalizzando il dolore, la sofferenza e la rabbia legittima di tante persone che soffrono la crisi per la pandemia. Fatti che non si devono mai più ripetere”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo gli arresti di questa mattina per gli scontri avvenuti in città la sera del 30 ottobre scorso in occasione della manifestazione ‘anti-sistema’.
“Sfruttare il disagio – ha aggiunto – per destabilizzare ancora di più, attaccare le forze dell’ordine che operano per la sicurezza pubblica, creare panico e devastare il patrimonio di tutti non è mai accettabile. Quella è stata una manifestazione non autorizzata, promossa anonimamente, facendo leva sulla buona fede di molti che credevano di manifestare pacificamente per dare sfogo a violenza gratuita”. Nardella auspica “che la giustizia faccia il suo corso e che i responsabili capiscano gli errori gravi che hanno commesso”.
Exit mobile version