Disforia: Fdi chiede di valutare “l’immediata sospensione dell’attività” a Careggi

Giani: “amareggia strumentalizzazione politica, ho letto  relazione ministero su centro disforia: è assolutamente ordinaria”

Sul caso del centro per il trattamento della  Disforia  di Genere a Careggi è scontro tra Destra e sinistra. Fratelli d’Italia chiede oggi di valutare “l’immediata sospensione dell’attività” del centro per la disforia di genere dell’ospedale fiorentino di Careggi e il trasferimento del servizio al pediatrico Meyer dove è presente “il servizio di neuropsichiatria infantile”, con una una mozione dei consiglieri regionali Fdi, Diego Petrucci e Vittorio Fantozzi depositata in Consiglio regionale della Toscana.

“Noi fin dall’inizio abbiamo temuto che fosse una situazione gravissima – ha detto Petrucci -, da tenere sotto osservazione e purtroppo tutte le risultanze e i rilievi che stanno emergendo ci confermano questo grave sospetto, ovvero che a Careggi qualcuno abbia voluto fare una campagna ideologica sulla vita dei bambini anziché occuparsi del problema”. Petrucci chiede quindi “che venga presa in considerazione l’immediata sospensione del centro  per la disforia di Careggi perché non ha gli specialisti adeguati per occuparsi di questo tema”.

“Chiediamo -aggiunge Petrucci- che quel centro venga trasferito al Meyer e che il Meyer prenda in carico tutti i pazienti che sono curati da Careggi. Quindi da parte nostra nessun tipo di battaglia o crociata ideologica. Poi ci aspettiamo le dimissioni del direttore generale di Careggi e del direttore del dipartimento e le dimissioni immediate del direttore del centro”.

Secondo Petrucci “il fatto che nel centro per la disforia  ci si occupasse di questa patologia senza il neuropsichiatra infantile è per noi un rilievo sufficiente per chiedere che venga sospeso l’attività. L’altra questione è l’uso molto poco prudente della triptorelina che è un farmaco antitumorali che viene utilizzato anche off label nel caso di pubertà precoce, ma come bloccante della pubertà è stato già bloccato in Svezia e in Gran Bretagna. Non sono noti i problemi di questo farmaco e le controindicazioni quindi già ci sono i motivi per sospendere l’attività e poi trasferirla, non annullarla, dove lo sanno fare, al Meyer”.

“Ritengo che l’onorevole Gasparri debba fare una grande analisi di coscienza” perché “lascia stupiti e amareggiati il voler strumentalizzare, perché fra due mesi ci sono le elezioni, una situazione di un servizio che viene reso a dei ragazzi, a delle famiglie” questo quanto ha affermato invece o Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, rispondendo al senatore Maurizio Gasparri (Fi) che aveva chiesto le sue scuse e le dimissioni dell’assessore alla salute.

“Io sono nel cuore di quelle famiglie che si sono sentite offese dalla strumentalizzazione elettorale che è stata fatta – ha detto il governatore toscano- anticipando una relazione non capisco con quali modalità: perché che arrivi prima a un parlamentare che fa una manifestazione elettorale rispetto ai destinatari, la Asl e la Regione, è uno sgarbo istituzionale che nella poca correttezza rivela davvero una volontà di strumentalizzare una cosa che poi non esiste”. Secondo Giani. ”Firenze e la Toscana hanno un centro sulla disforia che per molti che ne hanno usufruito rappresenta un unicum in Italia, un centro di eccellenza, una risposta che solitamente su queste vicende l’istituzione pubblica non riesce a dare. Onestamente andare a creare un caso, un clamore su tutto questo, ecco, io richiamo a un’analisi di coscienza che dovrebbe fare chi l’ha creato”.

“Oggi finalmente ho letto quella relazione: è una relazione assolutamente ordinaria, come quello che accade per tante prescrizioni che il ministero può fare a centri di avanguardia e di livello come quello sulla disforia che abbiamo a Careggi” ha proseguito  Giani.

Che ha concluso: “se c’è qualche criticità da correggere, noi osserveremo puntualmente quanto la relazione ci dice nell’arco dei 30 giorni che sono state prescritti per queste indicazioni”, ha aggiunto Giani, spiegando che “il neuropsichiatra lo metteremo in pochi giorni, e le altre prescrizioni io le raccolgo come osservazioni costruttive a un centro che non solo non viene messo in discussione ma, lo leggiamo nella lettera dei familiari, offre una risposta al disagio di tante famiglie che non cercano nessuna forma di amplificazione mediatica di una situazione di grave delicatezza che vivono con il loro figlio nella propria famiglia”.

Sanità: l’assessore Bezzini risponde sulle differenze delle liste di attesa in chirurgia

L’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini, ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere di Fratelli di Italia, Diego Petrucci, sulle liste di attesa in chirurgia in Toscana.

Le differenziazioni tra gli ospedali sui tempi di attesa per la chirurgia programmata nella regione sono “legate alla complessità organizzativa delle cliniche” ma sono anche attribuibili “all’intensità dei trattamenti o alle tipologie chirurgiche, ad esempio con la robotica che prevede un maggior impegno della sala operatoria”. L’assessore Bezzini ha inoltre illustrato il tipo di monitoraggio eseguito dall’Agenzia Regionale di sanità e ha informato che ci sarà un ulteriore aggiornamento, che è stato programmato per il mese in corso.

Il consigliere di Fdi Petrucci, parlando di “risposta tecnicista per giustificare l’ingiustificabile”, ha sottolineato come “le opposizioni non sempre presentano interrogazioni per mettere in imbarazzo la maggioranza, ma anche per essere di stimolo per trovare soluzioni”. Secondo il consigliere, i dati che emergono dai rapporti sono infatti preoccupanti. Infatti, sembra che per una protesi dell’anca si vada, per esempio, dai 30 giorni di attesa al San Giuseppe di Empoli, in provincia di Firenze, ai 278 giorni a Pontedera, nella provincia di Pisa, dimostrano che “in Toscana l’organizzazione in sanità non esiste, come non esiste una regia e una strategia comune, per dare uniformità al sistema”.

Sanità, Pd boccia atto Iv su riforma guardia medica

La mozione di Italia Viva – partito che sostiene la maggioranza di Giani in Regione Toscana – sulla riorganizzazione del servizio di guardia medica è stata respinta, con 19 voti contrari del Pd e 14 favorevoli delle opposizioni. L’atto era stato emendato dal M5s, modifica sposata da Iv. Oggi la discussione e il voto in aula.

“L’emendamento a nostra firma a favore della guardia medica – ha commentato la capogruppo M5s Irene Galletti – è stato accolto dal firmatario Stefano Scaramelli, membro della maggioranza, e incredibilmente il Pd ha consumato un impensabile strappo con il suo alleato. È la prova ulteriore che non c’è più coesione all’interno di quello che sembra sempre più un raggruppamento di comitati locali più che un partito, se mai c’è stata”. Il consigliere Fdi, Diego Petrucci sottolinea che “è stato necessario meno tempo del previsto. Le frizioni all’interno della maggioranza che sostiene la giunta Giani, si sono già palesate nella seduta consiliare di questa mattina”.

Per Petrucci “è palese che ci siano delle frizioni tra i partiti di maggioranza, ci chiediamo fino a quando dovrà andare avanti questo teatrino tra ‘fratelli coltelli’. I cittadini toscani hanno bisogno di un governo che si occupi di loro”. Per la consigliera Elisa Tozzi (Toscana Domani) “il dato politico è chiaro e inequivocabile: a 48 ore dal voto nazionale, la giunta Giani, e in particolare l’assessore alla sanità Bezzini, viene sfiduciata di fatto da un pezzo di maggioranza, cioè da Italia Viva, sul tema più delicato ed economicamente più rilevante per la nostra regione: la sanità. Una spaccatura, quella sulla cosiddetta ‘riforma’ del servizio di emergenza urgenza, ovvero sui tagli alla sanità regionale, che ha visto il centrodestra votare col partito di Renzi e il Pd opporsi, e che dovrebbe portare Bezzini a prendere atto dell’accaduto e a dimettersi”.

Piombino: corteo contro rigassificatore, Giani pronto per ok senza valutazione ambientale

I comitati cittadini Salute Pubblica, La Piazza, Liberi insieme
per la salute e Gazebo 8 Giugno hanno organizzato per l’1 luglio a Piombino (Livorno) un corteo contro il
rigassificatore.

La manifestazione partirà alle 14,30 da piazza Gramsci per poi giungere davanti al Palazzo Comunale dove alle ore 15 inizierà il consiglio comunale straordinario dedicato proprio al progetto del rigassificatore nel porto di Piombino. Il presidente della Toscana Eugenio
Giani, commissario del governo per la procedura inerente il rilascio della autorizzazione per la collocazione e l’esercizio della nave impianto, parteciperà alla seduta.

I comitati fanno sapere che il loro no al rigassificatore è determinato dal fatto che la nave rigassificatrice è collocata in una banchina del porto, e quindi “non crediamo possa garantire adeguate misure di sicurezza e interdizione, come invece sono state attuate a
Livorno e a Chioggia, dove sono collocati impianti simili, ma in alto mare. Crediamo invece possa avere negative ripercussioni sulla nostra economia, dal mare ai traffici portuali, al
turismo, alla diversificazione produttiva in genere”. I comitati specificano inoltre che alla
manifestazione saranno ammesse “solo bandiere di associazioni di categoria, ambientaliste, culturali, sociali”, non “di partito”. Fuori dal Comune saranno installati altoparlanti per poter seguire la discussione del consiglio.

Secondo quanto spiega la comunicazione della Giunta toscana sul progetto di rigassificatore, prevista all’ordine del giorno del Consiglio regionale convocato per oggi e domani, Giani avrà il compito di rilasciare l’autorizzazione per la sua realizzazione nel porto di Piombino con una procedura agevolata da rilasciare entro centoventi giorni dalla data di ricezione dell’istanza e senza procedure di valutazione ambientale.

In qualità di commissario, spiega Giani “al sottoscritto compete adesso il rilascio dell’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto. In via ordinaria il procedimento autorizzativo ha durata prevista di 200 giorni ma il decreto legge, tenuto conto della urgenza e strategicità dell’opera,
accorcia i tempi prevedendo che l’autorizzazione sia rilasciata dal commissario, a seguito di procedimento unico, entro 120 giorni dalla data di ricezione dell’istanza. Al fine di
semplificare le procedure il comma 3 prevede che il procedimento sia esentato dalle procedure di valutazione ambientale”.

La comunicazione annuncia anche la firma di un’ordinanza “al fine di istituzionalizzare la struttura di staff di cui il sottoscritto si avvarrà e il cui coordinamento sarà attributo al
direttore generale della giunta, dott.Pantuliano”. Secondo quanto si legge nel testo ad oggi “non è stata ancora presentata l’istanza, ma tutto lascia presupporre che Snam lo farà nei
prossimi giorni” e il progetto di massima prevede “l’ormeggio presso la banchina est della darsena nord del porto di Piombino di una nave di poco meno di 300 metri di lunghezza e capacità di volume stoccato attorno ai 170.000 metri cubi. Il metano gassificato verrà trasferito via condotta sino al punto di ingresso della rete nazionale gasdotti posto a circa otto chilometri”.

Francesco Torselli, capogruppo Fdi in Consiglio regionale e il consigliere FdI Diego Petrucci si sono espressi in merito alla faccenda: “Sfortunatamente, Giani continua a fare gli interessi di Snam e non dei toscani, visto che nella comunicazione si è limitato a dire che attende solo la richiesta dell’azienda per avviare la procedura di autorizzazione. Ancor più grave è che nella comunicazione non venga fatta menzione alle richieste di compensazione per i piombinesi. Così, è fin troppo chiaro che al governatore non interessa il futuro della costa toscana”.

“La comunicazione del presidente Giani sul rigassificatore di Piombino – aggiungono i consiglieri in una nota – è arrivata a un’ora dall’inizio del Consiglio regionale. Ricordiamo che nel caso di comunicazioni della Giunta, i documenti devono pervenire ai consiglieri e agli uffici entro 48 ore dai lavori d’aula. Ci chiediamo a cosa sia stato dovuto tutto questo ritardo, visto che il governatore è anche commissario governativo per la struttura. Forse non tutti gli esponenti del Pd toscano sono favorevoli a piazzare una nave-rigassificatore per un paio di anni in uno dei principali porti turistici d’Italia?”. “Per noi – concludono – il governatore si può presentare in aula anche con un foglio bianco, l’importante è discutere del rigassificatore di Snam. Il tema è cruciale per il futuro di una comunità che ha pagato sin troppo per gli errori commessi dalla sinistra”.

Base Coltano, Giani: ci sono siti più idonei, meglio Ospedaletto

Lo ha detto il presidente della Toscana a margine di una conferenza stampa a Firenze sull’ipotesi di una base militare a Coltano (Pisa). FdI: Giani sapeva da un anno? Chiarisca!

“A mio giudizio si sta prendendo la strada giusta, la strada dell’interlocuzione, del dialogo, e io sono convinto che anche nell’area pisana ci possano essere dei siti più idonei, penso all’area di Ospedaletto, un’ipotesi che era risuonata in questi giorni, o anche in aree non necessariamente del comune di Pisa”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a margine di una conferenza stampa a Firenze sull’ipotesi di una base militare a Coltano (Pisa).

“Non so se qualcuno si è reso conto che c’è una guerra – ha aggiunto Giani – e che quindi non possiamo ragionare come se tutto fosse come prima. Se l’Arma dei Carabinieri ritiene di prendere delle decisioni di grande rapidità, in questo caso si parla della sede speciale del gruppo dei Carabinieri per funzioni che non sono quelle di accumulo di armi, ma sono semplicemente quelle di addestramento, portiamogli rispetto. Io invito il sindaco di Pisa magari a essere più comprensivo nei confronti dell’Arma dei Carabinieri”.

“Detto questo – ha poi aggiunto Giani – io sono fra coloro che ritengono che il luogo deve essere idoneo”. Rispondendo poi a chi gli chiedeva se avesse avuto modo di parlare con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, Giani ha detto di no, “perché era in Giappone, torna oggi e oggi ci parlerò. Comunque ritengo che con il ministro Guerini parliamo perché si tratta dei Carabinieri, ma contemporaneamente essendo un’infrastruttura bisognerà parlare anche con il ministro Giovannini”.

“Costituirebbe un gravissimo precedente, se fosse vero che il presidente Giani è a conoscenza da un anno del progetto e del quadro economico della nuova base militare di Coltano. Il governatore della Toscana avrebbe quindi mentito ai suoi cittadini, visto che ieri si era riservato di approfondire la questione prima di dare una valutazione sull’iniziativa del Ministero della Difesa. E purtroppo, abbiamo la certezza che il 9 aprile 2021 la Regione sia stata informata dell’intenzione del Ministero” della Difesa “di realizzare la sede del Gruppo Intervento Speciale, del 1/o Reggimento paracadutisti ‘Tuscania’ e del Centro cinofili a Coltano”.

Lo dichiara Diego Petrucci, consigliere di Fdi nel Consiglio regionale della Toscana. “Perché il Pd e Giani chiedono solo ora un passo indietro al Ministero sebbene fossero già a conoscenza del progetto della nuova base? – prosegue la nota – Perché la Regione non ha coinvolto gli enti locali che si occupano del parco di San Rossore? Chiederemo tutto questo in un’interrogazione al Presidente della Regione. Aggirare completamente le istituzioni del territorio e la popolazione in una decisione così cruciale, è una vera e propria derisione degli enti locali da parte del Governo Draghi. Ci auguriamo che i fondi del Pnrr non arrivino tutti con queste modalità”.

Aeroporti: consiglio Pisa ribadisce no a pista Firenze

No alla proposta del presidente Giani. La  mozione è stata approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Pisa. Il Pd non ha partecipato al voto

La mozione approvata dal consiglio comunale di Pisa chiede  che le risorse pubbliche attualmente destinate alla realizzazione della nuova pista di Peretola vengano invece utilizzate per potenziare i collegamenti ferroviari tra Pisa e Firenze.

“La mozione approvata ieri all’unanimità dal consiglio comunale di Pisa, solo il Pd non ha partecipato al voto, ribadisce assoluta contrarietà al progetto presentato dal presidente della Regione Giani per la nuova realizzazione della pista di Peretola” afferma Ciccio Auletta, capogruppo di Diritti in Comune (Prc, Una città in comune e Pisa Possibile) e promotore della mozione votata anche dalla maggioranza di centrodestra e dalle opposizioni del Patto civico e del M5s.

Secondo il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, “Pisa ha rimandato al mittente la proposta di Giani di una pista di Peretola ‘tagliata’, le risorse pubbliche vanno investite dove le strutture mancano e non in opere, come la nuova pista di Firenze, che anche il Consiglio di Stato ha bollato come insostenibile e irrealizzabile nella Piana fiorentina dando torto a Toscana Aeroporti”. e aggiunge che “Il Pd ancora una volta ne esce con le ossa rotte certificando un evidente stato confusionale, continua a sfoggiare equilibrismi e tatticismi, ma l’imbarazzo è evidente”.

Ma la consigliera comunale dem, di Pisa Olivia Picchi, respinge la accuse: “Il voto di ieri è stato un teatrino politico su aeroporto e infrastrutture, perché nella mozione si chiedeva di non finanziare la nuova pista di Peretola e di usare i soldi per il raddoppio ferroviario: peccato che non ci sia né il progetto della nuova pista, né quello del raddoppio, e quindi questi atti non sono solo inutili ma possono essere dannosi per Pisa. Perché legare il finanziamento del raddoppio alla realizzazione della seconda pista è sbagliato concettualmente, tecnicamente (in quanto sono fondi diversi) e politicamente, e si rischia di trascinare tutti in discussioni inutili e senza fondamento”. “I punti per noi dirimenti sono due – conclude Picchi -: che Toscana Aeroporti esegua subito gli investimenti su Pisa già previsti e finanziati dal 2015 e che la Regione finanzi lo studio del masterplan per il raddoppio ferroviario”.

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