“Con Giani, per spostare a sinistra asse coalizione”

Un gruppo di iscritti a Sinistra Italiana, di diverse province toscane, compresi quattro coordinatori provinciali, continua l’impegno a sostenere la lista Sinistra Civica Ecologista nella coalizione con il centro- sinistra per le prossime elezioni regionali. Intervista con l’ex coordinatrice regionale di SI, DANIELA LASTRI

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Presentata lista unitaria “Sinistra Civica Ecologista”

?Firenze, presentata la lista unitaria “Sinistra Civica Ecologista”, formata dalle esperienze di Articolo UNO, Comunità Civica Toscana e 2020aSinistra.

La lista Sinistra Civica Ecologista, che si presenterà in tutti i collegi della Toscana per le elezioni regionali 2020, si propone di portare nel futuro Consiglio regionale e al suo governo le istanze del vasto mondo della sinistra, dei territori rappresentati dalle diverse liste civiche di impronta progressista, dell’ecologismo diffuso.

Realtà presenti sul territorio, che si sono riunite sotto un unico simbolo con un progetto comune, articolato su sei grandi temi.

“La sanità, con un impegno forte a rivedere la recente riforma, rimettendo al centro il territorio e l’integrazione sociosanitaria – si legge in un comunicato di Sinistra, Civica Ecologista – La casa e il diritto all’abitare, con un piano di edilizia residenziale, la destinazione ad uso abitativo di edifici pubblici recuperati e interventi contro lo svuotamento dei centri storici. La riconversione green dell’economia, con la riqualificazione energetica e ambientale delle imprese, ma anche con lo sviluppo del trasporto pubblico e di mezzi e infrastrutture a basso impatto ambientale. La ripubblicizzazione dell’acqua e una legge sui beni comuni. E naturalmente il lavoro, di qualità e nel rispetto dei diritti, qualsiasi tipo di lavoro, incluse le forme sempre più diffuse di lavoro povero e senza tutele. Infine, l’istruzione, con provvedimenti per arginare l’abbandono scolastico e servizi per la fascia 0-3 anni”.

“Su questi temi le forze rappresentate nella lista avevano firmato un accordo con il Candidato Presidente Eugenio Giani, ed è su questi temi e sulle battaglie ad essi collegati che candidati si impegneranno in tutta la Toscana, andando a chiedere il voto dei cittadini e facendosene promotori nell’ambito della coalizione. Sono temi individuati ben prima dell’emergenza Covid e che appaiono oggi ancora più attuali, anzi ineludibili. Perché anche per governare una regione occorre una visione, l’attenzione alla dimensione locale unita alla capacità di guardare agli scenari più ampi con cui è impossibile non confrontarsi.

Sinistra Civica Ecologista vuole dunque essere questo: un’esperienza che tiene insieme il legame profondo con i territori e i cittadini, la capacità di ascoltarne le istanze e le richieste, con una visione ideale, dove non mancherà mai il confronto con i grandi temi e gli orizzonti nazionali e internazionali con cui dovrà necessariamente fare i conti ogni scelta programmatoria regionale. Questo vuol dire essere di sinistra, civici ed ecologisti!”.

“Perchè il Covid ci ha dimostrato che il mondo è uno solo, che i grandi problemi toccano tutti e insieme si risolvono. Sinistra Civica Ecologista è questo: non la sommatoria di partiti, ma un Progetto, capace di infondere un nuovo slancio, con tutto il coraggio che ci vorrà anche in Toscana per affrontare gli scenari del dopo Covid, governare la Toscana e costruire il futuro della regione nei prossimi 10 anni”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Giacomo Trentanovi, Presidente Comunità Civica Toscana, Daniela Lastri di 2020aSinistra e Simone Bartoli, segretario di Articolo UNO Toscana:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/07/200702_04_SINISTRA_TRENTANOVI-LASTRI-BARTOLI.mp3?_=2

Regionali Toscana: presentato accordo sinistra-Giani

Al centro dell’accordo la battaglia contro le destre, tutela dei beni comuni, riqualificazione ambientale, check up della legge sanitaria, incremento del patrimonio residenziale pubblico. Resta il nodo  dell’ampliamento dell’aeroporto di Firenze Peretola. “Discuteremo”

La tutela dei beni comuni, riqualificazione ambientale, check up della legge sanitaria, incremento del patrimonio residenziale pubblico, rafforzamento delle politiche giovanili e programma contro l’abbandono scolastico: sono questi alcuni dei principali punti programmatici proposti da ‘2020 a Sinistra’ e condivisi dal candidato per il centrosinistra per le regionali e presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani.

Il programma condiviso è stato presentato oggi a Firenze alla presenza, tra gli altri, anche di Simone Bartoli, segretario regionale di Articolo Uno, Daniela Lastri, coordinatrice regionale di Sinistra Italiana e Serena Spinelli, consigliera regionale del gruppo misto in quota Articoli Uno. Restano tuttavia distanze sul tema dell’ampliamento dell’aeroporto di Firenze Peretola. “Abbiamo presentato sei ambiti di intervento – ha detto Simone Siliani, portavoce di ‘2020 a Sinistra’ – che cambiano il profilo della Toscana e questo, speriamo, che diventi il programma di governo. L’impegno preso da Giani sui punti programmatici ci consente di sostenere la sua candidatura”. Sull’aeroporto di Firenze, ha aggiunto Siliani, “è noto che abbiamo una posizione diversa. Resta aperto un confronto, è in corso un pronunciamento della giustizia amministrativa e a quello tutti si dovranno attenere”.

Giani ha ricordato che “questo è il punto a cui siamo arrivati dopo un lungo confronto. Abbiamo trovato tantissime convergenze anche su aspetti infrastrutturali importanti: dal sottoattraversamento dell’Alta velocità, la cui galleria vorrei intitolare a Riccardo Conti in quanto il primo che l’ha progettata” al “corridoio tirrenico, opera fondamentale”. “Se ne rimane un tema – ha concluso Giani riferendosi a Peretola – su cui dobbiamo metterci ancora a discutere, è la vitalità della pluralità della coalizione del centrosinistra”.

“Siamo consapevoli che la gara elettorale in Toscana è apertissima e molto rischiosa. Faremo di tutto perché la Toscana dopo 50 anni di forze progressiste non finisca in mano a questa destra italiana che riteniamo pericolosa. Questo è per noi il bene comune”. Così Simone Siliani, portavoce di ‘2020 a Sinistra’. “Mantenere la Regione Toscana a guida delle forze progressiste – ha aggiunto Siliani – mi sembra il punto attorno a quale ci siamo uniti e abbiamo scelto nonostante le differenze di stare accanto al candidato Eugenio Giani. Speriamo di avere una lista in cui non saremo soltanto noi di sinistra, stiamo discutendo con altre forze a noi vicine dal punto di vista culturale e politico. Credo che possiamo diventare una forza decisiva per vincere le elezioni, proviamo a essere la seconda forza della coalizione”. Parlando poi delle altre forze esterne alla coalizione di centrosinistra, Siliani ha detto che “Tommaso Fattori di Sì Toscana a sinistra ha un’altra prospettiva, la rispettiamo, ma noi facciamo un’altra scelta” e che “sarebbe interessante aprire un confronto con il Movimento 5 stelle, ma registriamo un’opzione diversa. Ma mai dire mai”. Per Eugenio Giani, “battere il centrodestra è la priorità assoluta. Oggi ci presentiamo come area omogenea di centrosinistra di cui mi sento orgoglioso e primus inter pares, e che sarà aperta nella definizione delle liste”.

Regionali, Lastri (SI): “prima la coalizione e il programma, poi il candidato

Intervista con la coordinatrice regIonale di Sinistra Italiana Daniela Lastri

“Giani? Non rispondo: prima di arrivare al nome del candidato bisogna passare attarverso il programma e la definizione di una coalizione, dopo si può affrontare la questione di chi sia il miglior candidato” dice Lastri. Che aggiunge : “per noi è importante rafforzare il ruolo del pubblico in settori strategici come la sanità”

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ERAVAMO TANTO AMATI La sinistra italiana ‘verso’  i trent’anni dalla Svolta della Bolognina

Di Domenico Guarino, Andrea Lattanzi, Andrea Marotta (Edizioni Effigi).  Prima presentazione in occasione della Giornata Mondiale del Libro – Lunedì 23 aprile 2018, ore 19, Caffé Letterario Le Murate, Firenze. interviene il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi coordina Paola Catani Gagliani, capo servizio Ansa Firenze

Alle elezioni del marzo 2018, il PD ottiene circa 8 milioni di voti. Quasi gli stessi raggiunti dal PDS, nel 1992, al suo debutto dopo il sofferto scioglimento del PCI. A trent’anni dalla Bolognina, quando il più grande partito comunista d’Europa decise di cambiare nome, la Toscana rimane l’unica regione in cui gli eredi di quella tradizione, nata proprio a Livorno nel 1921, vincono e conservano una egemonia territoriale.
Cosa è accaduto in questi anni? La svolta lanciata nel 1989, all’indomani della caduta del Muro di Berlino, ha tradito le aspettative? E’ possibile riconquistare quel consenso? Abbiamo cercato queste risposte proprio nella “rossa” Toscana, tra alcuni dei protagonisti di allora e di oggi. Ventiquattro interviste in tutto. Politici, docenti, giornalisti, personaggi dello spettacolo e della cultura. Per capire dove stia andando oggi la sinistra in Italia.

Eravamo tanto amati non è una presa d’atto dell’esistente, ma un’analisi giornalistica a più voci per capire il futuro. La crisi del PD, e delle altre forze derivate dall’esplosione del PCI negli anni (da Rifondazione Comunista a SeL, da Sinistra Arcobaleno fino a LeU e Potere al Popolo), sancita dalle tornate elettorali degli ultimi dieci anni, diventa  lo specchio di una radicale trasformazione degli assetti politici nel nostro Paese.


Per questo, all’indomani delle elezioni del 4 marzo 2018, continuiamo a chiederci se sia possibile per una forza politica – una qualsiasi forza politica – raccogliere, anche in parte, quell’eredità del PCI, a cominciare non solo dalla parte forse più attuale del patrimonio ideologico (per esempio il sostegno alle fasce deboli, l’attenzione al mondo del lavoro, l’interclassismo, l’abilità di coniugare il governo delle cose concrete con una tensione ideale e, in qualche modo, utopica) ma soprattutto di un elemento che oggi, nel dibattito complessivo, latita a qualsiasi livello: la capacità di suscitare il rispetto. Quello che il PCI si vedeva riconosciuto, primi tra tutti, dai suoi avversari. 
Il progetto editoriale vede anche la nascita di un videodocumentario a cura di  Andrea Lattanzi che sarà proiettato in anteprima Domenica 29 aprile 2018 ore 19.00 al Cinema Teatro La Compagnia di Firenze (proiezione, a seguire presentazione del progetto e dibattito con gli autori) -ingresso gratuito – 
 
Info su pagine FB: Eravamo Tanto Amati
 
 
Domenico Guarino (Battipaglia, SA, 1968) è un giornalista professionista. Lavora (prevalentemente) a Controradio/Popolare Network. Nel 2008 si è aggiudicato il premio Passetti come ‘Cronista dell’Anno’ . Ha vinto il premio Viesseux (2007, con il racconto Una casa grande come un sogno) e il premio Terzani (2008, con il racconto Il mio nome è mai più). Ha pubblicato “Di Domenica si può anche Morire” (Poliastampa, 2008), Ordine Nuovo (Cult, 2009), Sono un Italiano Nero (Cult, 2009), Puttanopoli, (Cult, 2010), Ribelli (Infinito, 2011), Io, Raimondo Ricci (Sagep, 2013), Gli occhi dentro (le piagge, 2014) 

Andrea Lattanzi (Carrara, 1987), è un giornalista pubblicista e videomaker che lavora a Firenze. Laureato in Scienze della Politica e autore del saggio Librai: si salvi chi può (GoWare) ha lavorato per varie testate di informazione e attualmente collabora con il sito Repubblica.it. È tra i fondatori dell’associazione GvPress, che tutela il lavoro dei giornalisti videomaker in Italia.

Andrea Marotta (Cosenza, 1982) è un giornalista della Rai e vive a Firenze. Ha lavorato per Tam Tam e Segnali di Fumo, Il Quotidiano della Calabria, Il Mucchio Selvaggio, DNews e Doc Toscana. Con Domenico Guarino ha scritto Io Raimondo Ricci, memorie da un altro pianeta (Sagep, 2013).
 
 
CREDITS 
Titolo: “Eravamo tanto amati – La sinistra italiana verso i trent’anni dalla Bolognina”
Genere: Inchiesta giornalistica a sfondo storico
Durata: 60′
Soggetto, sceneggiatura e regia: Domenico Guarino, Andrea Marotta, Andrea Lattanzi
Fotografia e montaggio: Andrea Lattanzi
 
Con la partecipazione di: Sabatino Cerrato, Riccardo Conti, Mario Tredici, Maurizio Boldrini, Michele Ventura, Guelfo Guelfi, Dalida Angelini, Vannino Chiti, Giovanni Gozzini, Sergio Staino, Paolo Fontanelli, Rosa Maria Di Giorgi, Fabio Mussi, Fabio Picchi, Alessandro Benvenuti, Mario Ricci, Daniela Lastri, Graziano Cioni, Fabio Evangelisti, Gabriella Piccinni, Enrico Rossi, Monica Sgherri, Filippo Nogarin, Achille Occhetto

“Eravamo tanto amati”: arriva in libreria, anteprima documentario a La Compagnia

ERAVAMO TANTO AMATI. La sinistra italiana ‘verso’ i trent’anni dalla Svolta della Bolognina di Domenico Guarino, Andrea Lattanzi, Andrea Marotta (Edizioni Effigi). Esce in libreria l’attesa inchiesta giornalistica con testimonianze inedite e l’ultima intervista a Riccardo Conti. Doppio appuntamento a Firenze.

Riccardo Conti. Fotogramma del documentario

Ventiquattro politici, intellettuali ed artisti raccontano il loro amore ‘rosso’ nel libro di Domenico Guarino e Andrea Marotta.

– Prima presentazione in occasione della Giornata Mondiale del Libro –
Lunedì 23 aprile 2018 ore 19, Caffé Letterario Le Murate, Firenze. In collaborazione con La Nottola di Minerva. Coordina Paola Catani Gagliani, capo servizio Ansa Firenze.

Il progetto editoriale vede anche la nascita di
un videodocumentario a cura di Andrea Lattanzi che sarà proiettato in anteprima
Domenica 29 aprile 2018 ore 19.00 al Cinema Teatro La Compagnia di Firenze
(proiezione, a seguire presentazione del progetto e dibattito con gli autori)
-ingresso gratuito –

Achille Occhetto. Fotogramma del documentario

Alle elezioni del marzo 2018, il PD ottiene circa 8 milioni di voti. Quasi gli stessi raggiunti dal PDS, nel 1992, al suo debutto dopo il sofferto scioglimento del PCI. A trent’anni dalla Bolognina, quando il più grande partito comunista d’Europa decise di cambiare nome, la Toscana rimane l’unica regione in cui gli eredi di quella tradizione, nata proprio a Livorno nel 1921, vincono e conservano una egemonia territoriale.

Cosa è accaduto in questi anni? La svolta lanciata nel 1989, all’indomani della caduta del Muro di Berlino, ha tradito le aspettative? E’ possibile riconquistare quel consenso? Abbiamo cercato queste risposte proprio nella “rossa” Toscana, tra alcuni dei protagonisti di allora e di oggi. Ventiquattro interviste in tutto. Politici, docenti, giornalisti, personaggi dello spettacolo e della cultura. Per capire dove stia andando oggi la sinistra in Italia.

Eravamo tanto amati non è una presa d’atto dell’esistente, ma un’analisi giornalistica a più voci per capire il futuro. La crisi del PD, e delle altre forze derivate dall’esplosione del PCI negli anni (da Rifondazione Comunista a SeL, da Sinistra Arcobaleno fino a LeU e Potere al Popolo), sancita dalle tornate elettorali degli ultimi dieci anni, diventa lo specchio di una radicale trasformazione degli assetti politici nel nostro Paese.

Per questo, all’indomani delle elezioni del 4 marzo 2018, continuiamo a chiederci se sia possibile per una forza politica – una qualsiasi forza politica – raccogliere, anche in parte, quell’eredità del PCI, a cominciare non solo dalla parte forse più attuale del patrimonio ideologico (per esempio il sostegno alle fasce deboli, l’attenzione al mondo del lavoro, l’interclassismo, l’abilità di coniugare il governo delle cose concrete con una tensione ideale e, in qualche modo, utopica) ma soprattutto di un elemento che oggi, nel dibattito complessivo, latita a qualsiasi livello: la capacità di suscitare il rispetto. Quello che il PCI si vedeva riconosciuto, primi tra tutti, dai suoi avversari.
(Sinossi a cura degli autori)

Con la partecipazione di: Sabatino Cerrato, Riccardo Conti, Mario Tredici, Maurizio Boldrini, Michele Ventura, Guelfo Guelfi, Dalida Angelini, Vannino Chiti, Giovanni Gozzini, Sergio Staino, Paolo Fontanelli, Rosa Maria Di Giorgi, Fabio Mussi, Fabio Picchi, Alessandro Benvenuti, Mario Ricci, Daniela Lastri, Graziano Cioni, Fabio Evangelisti, Gabriella Piccinni, Enrico Rossi, Monica Sgherri, Filippo Nogarin, Achille Occhetto

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