Firenze 500 volontari per gli Stati generali Gioventù della Croce Rossa

Si sono aperti oggi a Firenze Gli Stati generali della Gioventù 2022 che si chiuderanno il 31 ottobre. Tra i presenti Matteo Camporeale, vicepresidente e rappresentante dei giovani della Croce Rossa Italiana, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il vicepresidente della Cri, Rosario Valastro, il segretario generale della Cri, Cecilia Crescioli, il presidente del comitato regionale Toscana, Francesco Caponi e il presidente del comitato di Firenze Lorenzo Andreoni

Sarà una  ‘tre giorni’ piena zeppa di appuntamenti:  workshop tematici e panel di approfondimento nei quali circa 500 giovani della Croce Rossa italiana si confronteranno, insieme a esponenti della società civile e delle realtà giovanili impegnate a livello locale, nazionale ed internazionale, sulle sfide giovanili, sul percorso di empowerment e sulle nuove frontiere del volontariato.

“Questi stati generali di Firenze – ha dichiarato Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana – offrono l’opportunità di celebrare e integrare le voci, le azioni e le iniziative dei Giovani della Croce Rossa, nonché il loro impegno significativo, universale ed equo: sono quasi 40mila, in età compresa tra i 14 e i 32 anni, con una netta prevalenza di ragazzi e ragazze tra i 17 e i 25 anni, presenti su tutto il territorio nazionale”. P

Per Camporeale “queste giornate ci danno una grande opportunità: quella di riflettere sul ruolo della Croce Rossa e proiettarci verso il futuro. La società ci lancia ogni giorno nuove sfide e dobbiamo essere in grado di accettarle facendo fronte a nuove criticità”. Caponi ha poi evidenziato che “finalmente, dopo due anni di Covid, ci possiamo rivedere e siamo pronti a lavorare ed affrontare nuove sfide che richiedono preparazione e competenza. Per questo, vi auguro buon lavoro”.

“Il mio desiderio – ha poi detto Andreaoni – è che il loro comportamento virtuoso non risulti un’eccezione circoscritta all’ambiente associativo, bensì diventi un modello contagioso come quello che stiamo iniziando a osservare a Firenze”.

97 milioni dalla Regione per il trasporto di emergenza urgenza

Firenze, assegnati 97 milioni di euro per le attività di trasporto di emergenza urgenza alle associazioni di volontariato e ai comitati regionali della Croce Rossa italiana in seguito a una recente delibera, approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi.

97 milioni sono “risorse importanti che abbiamo aumentato di quattro milioni di euro nel 2019, portando il finanziamento da 93 a 97 milioni di euro complessivi, cifra, quest’ultima, che confermiamo anche per il 2020 – dichiara Saccardi -. La Regione Toscana è da anni impegnata nel garantire un servizio che sia sempre più efficiente soprattutto nell’ambito di quelle patologie per le quali la tempestività dei soccorsi fa la differenza. Negli anni abbiamo potenziato, infatti, la rete del 118, implementando per esempio il servizio assicurato dalle ambulanze di primo soccorso e investendo nell’acquisto di strumentazione innovativa per rafforzare il sistema di emergenza sanitaria territoriale. Un sistema – prosegue Saccardi – che è il primo anello della catena dei soccorsi e, quindi, un elemento essenziale nel percorso diagnostico-terapeutico, soprattutto per quanto riguarda le reti tempo-dipendenti”.

I 97 milioni di euro complessivi deliberati includono anche le risorse destinate agli organismi rappresentativi delle associazioni di volontariato e al comitato regionale della Cri in caso di delega per lo svolgimento delle attività di supporto tecnico, raccordo, coordinamento e tenuta del sistema di emergenza urgenza.

L’erogazione dei finanziamenti è affidata alle Asl, cui spetta la programmazione delle attività di trasporto di emergenza urgenza e la nomina di un apposito responsabile aziendale, che ha il compito di monitorare trimestralmente il budget assegnato alle associazioni, verificando costantemente l’andamento della spesa. La delibera disciplina, inoltre, gli indirizzi e gli obiettivi, che devono essere rispettati dai soggetti beneficiari per il mantenimento e il consolidamento dei servizi garantiti fino a oggi, prevedendo anche il rafforzamento del servizio nei confronti dei pazienti in fase di post-acuzie e interventi sempre più appropriati.

Coronavirus: sopralluoghi protezione civile in Rsa Firenze

La protezione civile nazionale risponde all’appello della prefetto di Firenze Laura Lega, scesa in campo nei giorni scorsi per arginare la situazione creatasi in alcune Rsa del Fiorentino dove si sono registrati casi di positività al coronavirus, al fine di tutelare ospiti e lavoratori.

La prefetto ha chiesto con urgenza l’invio di operatori sanitari e sociali per sostituire quelli in quarantena e già lo scorso fine settimana sono stati effettuati i sopralluoghi nelle strutture più in difficoltà, dove saranno inviati nei prossimi giorni medici, infermieri e operatori socio sanitari in forze presso la protezione civile o l’Esercito.
Le Rsa dove al momento è previsto l’invio di personale, spiega la prefettura, hanno sede nei comuni di Firenze, San Godenzo, Pelago e Dicomano. Si tratta di strutture dove si sono verificati casi di positività al coronavirus sia tra gli ospiti che tra gli operatori e che, a causa del personale assente per aver contratto il Covid, oppure in sorveglianza attiva o in
malattia per altri motivi, rischiano di non riuscire a garantire il servizio.  Secondo quanto spiegato, lo scorso venerdì la prefetto Laura Lega ha riunito il Centro coordinamento soccorsi (Ccs) della prefettura per fare il punto sulla situazione nelle Rsa. Presenti, oltre ai sindaci dei Comuni che avevano segnalato le criticità nelle strutture del loro territorio, Città metropolitana, Asl, 118, vigili del fuoco e forze di polizia.
Preso atto dell’impossibilità di far fronte alle difficoltà registrate nelle Rsa sia da parte delle strutture stesse che della Asl, il prefetto ha attivato il dipartimento della protezione civile nazionale, che attraverso il Comitato operativo interforze (Coi) di Roma ha avviato le procedure per i sopralluoghi e per l’invio di personale. Nel sostegno alle Rsa potrebbero essere coinvolte anche la Croce Rossa e la Croce Rossa Militare.

Coronavirus, i kit per le ambulanze  distribuiti dalle centrali operative 118

Anpas, Croce Rossa e Misericordie toscane, fanno il punto sulle modalità operative. I cittadini sensibilizzati sulla necessità dell’igiene profonda delle mani

 «I kit per gli equipaggi delle ambulanze toscane saranno distribuiti nelle centrali operative di tutta la Toscana; solo dopo aver indossato i presidi necessari gli equipaggi potranno intervenire sui casi sospetti». Il presidente di Anpas Toscana, Dimitri Bettini, il direttore regionale della Cri, Pasquale Morano, e il presidente delle Misericordie Toscane, Alberto Corsinovi, hanno informato i volontari impegnati nel sistema dell’emergenza sanitaria sulle modalità di gestione dei servizi.

Il trasporto verso l’ospedale di pazienti per i quali si sospetta il contagio dovrà avvenire secondo le seguenti modalità: dopo l’attivazione da parte del 118 delle ambulanze che dovranno eseguire il servizio, gli equipaggi dovranno recarsi presso la centrale operativa per indossare il kit di auto protezione; successivamente sarà effettuato il trasporto.

Intanto con una nuova ordinanza che integra la precedente, la Regione ha fornito ulteriori elementi per quanto riguarda la profilassi: obbligo di mascherina all’ingresso del pronto soccorso per tutti coloro che manifestano tosse, febbre o sintomi influenzali fin dalla presentazione al triage, ossia dall’arrivo con il mezzo di soccorso. Va ribadito che saranno inviate in casi sospetti solo ambulanze attrezzate con i presidi necessari. I mezzi comunque al termine di ogni trasporto saranno sottoposti alla disinfezione così come prevede il protocollo per i servizi su malattie infettive.

Ma l’altro obiettivo, sul quale anche il volontariato è coinvolto, è quello della profilassi personale e delle azioni a tutela dell’igiene come metodo per ridurre il rischio di contagio. Nella nuova ordinanza la Regione ha deciso di affiggere una cartellonistica apposita per sensibilizzare i cittadini all’igiene delle mani. «Il volontariato è in prima linea per aiutare i cittadini – dicono Bettini, Corsinovi e Morano – siamo presenti negli aeroporti per i controlli sulla temperatura, siamo in servizio sulle ambulanze per fronteggiare questa emergenza. L’uso dei dispositivi di protezione individuale è da sempre una delle abitudini irrinunciabili nella nostra attività quotidiana di soccorso. Ma ora siamo impegnati anche diffondere queste buone pratiche nella cittadinanza. Lavarsi le mani in primis, visto che è una importante forma di autodifesa contro il contagio».

L’igiene profonda e ripetuta delle mani con sapone o gel igienizzante a base alcolica è una pratica consigliata per tutti i cittadini.

Muore mentre fa il bagno in mare a Tirrenia

Un uomo è morto stamani mentre faceva il bagno davanti allo stabilimento balneare della Croce Rossa, a Tirrenia, sul litorale pisano.

L’uomo è stato ripescato dal personale di salvataggio dello stabilimento di Tirrenia insieme a quello dello stabilimento limitrofo; quando i bagnini hanno individuato il corpo e lo hanno riportato a terra era già privo di vita.

Sul posto sono arrivati i carabinieri per raccogliere le testimonianze e chiarire l’accaduto. Secondo le prime informazioni, non è escluso che l’uomo possa avere avuto un malore mentre si trovava in acqua e non sia riuscito a tornare a riva.

Rissa fuori da discoteca nel Grossetano, grave un ragazzo

Una colluttazione scaturita da una lite tra giovani è avvenuta intorno alle 4 di questa notte fuori della discoteca Tartana di Scarlino (Grosseto). Il bilancio è di tre feriti, di cui uno in gravi condizioni. I tre feriti sono tutti tra i 19 e i venti anni e residenti in toscana.

Solamente uno dei tre ragazzi è stato ricoverato dopo aver sfondato conla testa il lunotto posteriore di un’automobile parcheggiata. Il giovane è stato trasportato all’ospedale le Scotte di Siena per mezzo dell’elisoccorso Pegaso. Gli altri due, trasportati invece all’ospedale Misericordia di Grosseto, hanno rifiutato le cure.
Sul posto la Croce rossa e il 118. I carabinieri indagano per scoprire i motivi della lite.

Notizia in aggiornamento.

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