🎧 Auroradisera 2024: dal 13 gennaio, la rassegna di spettacoli al Teatro Aurora di Scandicci

Simone Cristicchi, Marina Massironi, Massimo Zamboni, Ambra Angiolini, ecco alcuni dei protagonisti dell’edizione 2024 dei Auroradisera, la rassegna teatrale nata dalla collaborazione tra Fondazione Sistema Toscana e il Comune di Scandicci che dal 13 gennaio si terrà allo storico Teatro Aurora. 5 spettacoli di natura diversa, tra commedie, profili storici, e cine concerti per affrontare grandi temi di attualità con intelligenza, portando il sorriso agli spettatori.

Audio:Cristina Scaletti, presidente della Fondazione e Claudia Sereni, assessore alla cultura di Scandicci

Un cartellone che nasce, come sempre, dalla collaborazione fra la Fondazione Toscana Spettacolo onlus (riconosciuta dal Ministero della Cultura come primo Circuito Multidisciplinare in Italia per il 2023) e il Comune di Scandicci. Un programma di spettacoli in equilibrio tra grandi temi, profili storici, storie di emancipazione, ironia e commedia, con testi che alternano toni leggeri e profondi, nel solco della tradizione che da sempre contraddistingue il carattere della rassegna.

Apre l’edizione 2024 di Auroradisera, sabato 13 gennaio (ore 21:15), Simone Cristicchi con FRANCISCUS. Il folle che parlava agli uccelli.

Uno spettacolo in cui Cristicchi affronta il labile confine tra follia e santità, tema cardine della vita personale e spirituale di Francesco, e altri temi importanti ancora oggi come la povertà, la ricerca della perfetta letizia, la spiritualità universale, l’utopia necessaria di una nuova umanità che riesca a vivere in armonia con il creato. Francesco d’Assisi vedeva la sacralità e la bellezza in ogni volto di persona, negli animali che incontrava, nel sole, nella morte, nella terra su cui camminava insieme agli altri e Cristicchi si chiede se il suo messaggio sia ancora attuale nella confusione della modernità affamata di senso, nelle promesse tradite del progresso. Tra riflessioni, domande e canzoni inedite indaga e racconta il “Santo di tutti”, che è stato innanzitutto un uomo in crisi, consumato dai dubbi, il cui esempio riuscì ad attrarre una comunità, ma non senza destare sospetti.

La rassegna prosegue domenica 28 gennaio (ore 21:15): all’Aurora arriva IL MALLOPPO di Joe Orton, con Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Valerio Santoro.

Uno spettacolo dal ritmo incalzante, con una satira feroce, ispirato a un testo dissacrante, Il Malloppo di Joe Orton. Uno degli esempi più famosi e divertenti della black comedy inglese, in cui con ironia e cinismo si attaccano i capisaldi della società borghese: le forze dell’ordine, il matrimonio, il culto della morte. Due ladri inesperti decidono di svaligiare la banca accanto all’impresa di pompe funebri in cui lavorano, ma sono costretti a nascondere la refurtiva nella bara della madre appena deceduta di uno di loro. Così tra furti, omicidi, intrighi amorosi e indagini, inizia una rocambolesca sequela di situazioni spassose e assurde tipiche dell’umorismo nero britannico.

Martedì 13 febbraio (ore 21:15), dal romanzo di Viola Ardone, Ambra Angiolini porta in scena OLIVA DENARO, per la regia di Giorgio Gallione.

La storia di Oliva Denaro è un esempio per tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non avere scelta, costrette da una legge arcaica e indecente, ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. In un universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso. Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti, stereotipi e convenzioni.

Il sipario dell’Aurora si alza di nuovo giovedì 21 marzo (ore 21:15): Massimo Zamboni (voce e chitarre) presenta il cineconcerto ARRIVEDERCI BERLINGUER con Erik Montanari (chitarre) e Cristiano Roversi (pianoforte, synth, programming).

Un concerto esclusivo e un film dell’epoca, attualizzato per raccontare un Berlinguer presente, intenso, umano, capace di parole pesate e dense. Un ritratto della sua statura politica e sociale, il ricordo dell’assenza senza eccesso di nostalgia. Dedicato soprattutto a chi non lo ha conosciuto. L’addio a Enrico Berlinguer, film corale sui suoi funerali realizzato da alcuni dei più importanti esponenti della cinematografia italiana, viene rimontato e ripensato, attualizzato, per mostrare il rapporto umano, caldo e vivo, che Berlinguer riuscì ad avere con le masse popolari. Nel nuovo montato, denso di materiali non visti, Berlinguer snocciola i temi fondanti della sua politica e lo fa argomentando le sue tesi in modo diretto, con una chiarezza adamantina e una solidità d’intenti politici frutto di anni di studio, impegno, militanza, riflessione sui compiti e i doveri della politica.

Chiudono la rassegna, lunedì 8 aprile (ore 21:15), Laura Curino, Antonio Cornacchione, Max Pisu e Rita Pelusio, protagonisti di PIGIAMA PER SEI di Marc Camoletti.

Lui, lei, l’altra: il più classico dei triangoli, che però diventa un poligono perfetto quando si aggiungono alla vicenda ulteriori personaggi che intrecciano ulteriormente le trame relazionali. Ognuno è costretto a interpretare un ruolo diverso a seconda di quali siano le persone presenti nella stanza, in un crescendo turbinante di equivoci e risate. Un cast corale per uno spettacolo al quale lo spettatore si appassiona, immedesimandosi involontariamente, per capire come i vari personaggi riusciranno a trovare soluzioni a situazioni che diventano via via più intricate, fino allo scioglimento finale dovuto all’arrivo di un inaspettato deus ex machina.

Numerose le iniziative di promozione: Carta dello Spettatore FTS, che offre vantaggi come il biglietto ridotto in tutti i teatri del circuito, eccetto quello in cui viene sottoscritta; Biglietto futuro, riduzioni per under 35; Carta studente della Toscana, biglietto a 8 euro per gli studenti universitari in possesso della carta; Buon compleanno a teatro, che regala il biglietto nel giorno del compleanno; Biglietto sospeso, che consente di offrire uno spettacolo a chi vive un momento di difficoltà; FTS per l’ambiente, per condividere la cura e il rispetto per l’ambiente gli spettatori che presentano l’abbonamento mensile in corso di validità ad un mezzo di trasporto pubblico hanno diritto al biglietto ridotto.

 

 

Regione Toscana: 2,5 milioni per lavoratori spettacolo

2,5 milioni di euro per i lavoratori dello spettacolo: il 12 settembre, sul portale Sviluppo Toscana verrà pubblicato un nuovo ‘bando ristori’ emanato dalla Regione Toscana per dare sostegno al settore dello spettacolo, pesantemente colpito dalla pandemia.

Il nuovo bando si rivolgerà a tutti gli operatori, con l’obiettivo di raggiungere anche coloro che non sono riusciti ad accedere ai precedenti bandi. In particolare, si legge in una nota della Regione, sono indicati come beneficiari le imprese, le associazioni culturali senza scopo di lucro, le istituzioni, gli enti del terzo settore attivi nei settori dello spettacolo dal vivo, i gestori privati di sale cinematografiche ed i lavoratori dello spettacolo. Le domande di contributo a fondo perduto potranno essere presentate online dalle ore 9 del 12 settembre.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha ricordato che si tratta del “terzo bando emesso dall’amministrazione regionale per sostenere il mondo dello spettacolo ed i suoi lavoratori. Il primo bando è uscito già nel
2020, rivolto alle imprese, e l’altro, emanato dal consiglio regionale e rivolto ai lavoratori autonomi, è stato pubblicato nel 2021. Il bando 2022, da 2,5 milioni, si rivolge all’intero settore mettendo a disposizione risorse superiori alla somma dei due precedenti, rispettivamente da 900mila euro e da 1 milione”.

“Il settore delle spettacolo è stato fortemente penalizzato dai due anni di gestione pandemica e il sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici delle arti deve
proseguire e arrivare anche dal territorio. Per questo il nuovo bando regionale è uno strumento quanto mai necessario ed importante in questa fase di ripartenza anche culturale”. A dirlo, in una nota congiunta, Cristina Scaletti e Patrizia Coletta, presidente e direttore di Fondazione Toscana
Spettacolo. “Due milioni e mezzo che speriamo possano dare ossigeno a
quella fetta di operatori dello spettacolo dal vivo che non sono riusciti ad accedere ai precedenti bandi – hanno aggiunto -. Anche gli Stati generali dello spettacolo dal vivo che abbiamo voluto promuovere insieme a Regione ed Anci e che si sono svolti in primavera crediamo abbiamo contribuito a richiamare l’attenzione sull’importanza di dare risposte da troppo tempo
attese nel settore creativo, dello spettacolo e delle arti performative. Un percorso che la Fondazione Toscana Spettacolo affianca con la sua attività di promozione, distribuzione ed organizzazione teatrale e formativa”.

🎧 Metastasio Prato: al via la stagione 22/23 nel segno del Teatro popolare d’arte

25 gli spettacoli in cartellone, che saranno distribuiti nelle quattro sale del Met – Metastasio, Fabbricone, Magnolfi, Fabbrichino –. Al centro del progetto scenico  la drammaturgia contemporanea,

Spettacoli senza “soglia d’ingresso” aperti e godibili da tutti. Un teatro che idealmente mira a proporre spettacoli che emozionino e divertano sia chi di teatro ne sa molto, sia chi lo frequenta di rado, nella convinzione che la cultura e l’arte, quando provano ad essere veramente tali, siano in grado di parlare a tutti, non lasciando indietro nessuno. E’ la nuova stagione del teatro Metastasio di Prato che parte il 29 settembre con la direzione Massimiliano Civica, impegnato a proporre una stagione pensata e costruita sul concetto di  teatro popolare d’arte.

25 gli spettacoli in cartellone, che saranno distribuiti nelle quattro sale del Met – Metastasio, Fabbricone, Magnolfi, Fabbrichino –. Al centro del progetto scenico  la drammaturgia contemporanea, affiancata da 4 spettacoli di autori classici (De Filippo, Cechov e Rostand) e il ritorno nella stagione del Metastasio di grandi artisti internazionali (Milo Rau con Grief & Beauty, Amir Reza Koohestani con In Transit, Jakop Ahlbom con Lebensraum e Neville Tranter con Babylon): gli spettatori incontreranno le opere di artisti che sono solitamente visibili solo nelle grandi città europee o nelle metropoli italiane (gli spettacoli Lebensraum e Babylon quest’anno, in Italia, faranno solo le date di Prato).

“Abbiamo bisogno di un giorno di festa. Direi che ce lo meritiamo. Perché da qualche tempo stiamo vivendo “al risparmio”: una quotidianità difficile ci sta addosso, ci pesa e ci porta a risparmiare non solo sui soldi, ma anche sulle emozioni. Ce le chiudiamo dentro, non le facciamo uscire e le mettiamo da parte per il futuro. Ci diciamo che non è il momento adatto per “spenderle”: economizziamo la nostra anima” ha dichiarato il neodirettore artistico Massimiliano Civica.

“La festa è un tempo e uno spazio altro rispetto alla vita di tutti i giorni: in un giorno di festa è giusto e legittimo “spendere” tutto quello che abbiamo dentro, “spenderci” nella gioia, nel divertimento e nell’intensità. L’eccezionalità della festa è l’occasione per incontrarci e scambiarci le nostre emozioni, in regime di grazia. A festa finita, come è bene che sia, torneremo alla realtà e alla vita di tutti i giorni, ma arricchiti dalla scoperta che, quando “spendiamo” le nostre emozioni, ne riceviamo in contraccambio in misura doppia. Per la nostra nuova stagione abbiamo preparato dei giorni di festa per i nostri artisti e i nostri spettatori”.

NELL’AUDIO Massimo Bressan, presidente Fiondazione Teatro Metastasio, Cristina Scaletti, presidente Fondazione Toscana Spettacolo

Famiglie Toscane, variazione negativa del 34,7% nella spesa media mensile in ricreazione, spettacoli e cultura

Firenze, dai dati emersi nel 18/o rapporto Federculture, “Lavoro e innovazione: le strategie per crescere”, illustrato alla presenza del ministro della cultura Dario Franceschini, risulta per la Toscana una variazione negativa del -34,7%, con 107,78 euro al mese destinati dalle famiglie alla cultura.

“Riportare le persone alla fruizione della cultura o cercare che l’offerta culturale vada a intercettare il pubblico. È l’obiettivo di una vera e rinnovata strategia per chi opera nel mondo dello spettacolo e delle arti, ma deve essere ancora più stringente alla luce dei dati che pongono la Toscana fra le regioni in cui la spesa delle famiglie in cultura si è drasticamente ridotta tra il 2019 e il 2021”. Così la presidente di Fondazione Toscana Spettacolo, Cristina Scaletti e il direttore Patrizia Coletta commentano i dati di Federculture.

Per Fondazione Toscana Spettacolo “la crisi socio economica, ma anche la modifica delle scelte rispetto alle esigenze prioritarie da soddisfare devono essere affrontate con una strategia politica che anche a livello locale metta a disposizione risorse, strumenti e sinergie per dare ai cittadini la possibilità di vivere di cultura non come evento elitario, ma di comunità, di formazione e condivisione e perché riabitui il pubblico al bisogno di cultura”.

Da qui, continuano, “la nostra volontà di sostenere per la prima volta in Toscana il progetto dell’Affido culturale a partire da Arezzo e la realizzazione nella primavera scorsa degli Stati generali dello Spettacolo dal vivo che con il loro contributo in termini di proposte e partecipazione hanno restituito alla Regione una piattaforma di idee, proposte e stimoli per una programmazione culturale che riparta dai territori, dalle esigenze degli artisti, degli spazi e del pubblico”.

Giornata nazionale dello spettacolo: Scaletti, “attenzione per un pilastro della crescita del Paese”

Giornata nazionale dello Spettacolo, Scaletti (Fts): “Il 24 ottobre prossimo si terrà la prima Giornata dedicata allo spettacolo, in una fase densa e vitale di ripresa e riflessione sul futuro della cultura dal vivo. Segnale importante per gli operatori del settore e per il pubblico”.

Fondazione Toscana Spettacolo accoglie con soddisfazione la notizia dell’approvazione in via definitiva della proposta di legge per l’istituzione della Giornata nazionale dello spettacolo.

“L’istituzione di una giornata che cadrà il 24 ottobre, in un periodo denso per lo spettacolo dal vivo, con la riapertura da pochi giorni della capienza massima, nel mese in cui anche al LuBeC c’è stata una vitale discussione a tutti i livelli sullo spettacolo dal vivo in relazione alla nuova legge di settore, testimonia come si stia rinnovando l’attenzione nei confronti del teatro. Un impegno trasversale e sinergico che va nell’importante direzione di ridare forza, importanza e dignità ad un ambito culturale che ha pagato un prezzo altissimo per il lockdown e la cui responsabilità nella crescita della popolazione è elevatissima.

Una Giornata espressamente dedicata allo Spettacolo, ratificata dalla Commissione Cultura della Camera in sede legislativa dopo l’approvazione del Senato, sancisce dunque quell’attenzione necessaria delle istituzioni e del mondo tutto verso le arti performative e dei suoi lavoratori”.

Così Cristina Scaletti, presidente della Fondazione Toscana Spettacolo in merito alla notizia dell’approvazione in via definitiva della proposta di legge per l’istituzione della Giornata nazionale dello spettacolo.

“Donne capovolte”, presentazione a Prato

Il nuovo progetto editoriale di Chiara Brilli “Donne capovolte” con la partecipazione di 15 autrici arriva anche a Prato. La presentazione sarà giovedì 5 dicembre alle ore 21.00 presso Palazzo Banci Buonamici, Sala del Gonfalone in Via Ricasoli 25 a Prato. Parteciperanno il Sindaco di Prato Matteo Biffoni, la curatrice e le autrici. Coordina la giornalista Cristina Manetti.

Donne Capovolte. Piccole storie di Grandi rivoluzioni quotidiane (Ed. Le Lettere Edizioni)

“Donne Capovolte” è un cammino intrapreso dal momento in cui, per  volontà propria o di altri, per destino, scelte, imprevisti della vita, è stato compiuto un ribaltamento di prospettiva del mondo e di noi stesse. Una separazione, un cambiamento lavorativo,  una violenza fisica o psicologica, l’atrocità della Storia, una fragilità intima, l’amore tra una madre e una figlia, un capovolgimento migrante di cuore e territorio. “Queste sono alcune delle storie e delle rivoluzioni del nostro essere Donne Capovolte: pronte a tutto, senza perdere se stesse”, spiega la curatrice che ha coinvolto 15 donne con differenti esperienze, professioni, percorsi personali, tutte unite da un filo rosso che si è dipanato attraverso la narrativa intima e condivisa di Donne Capovolte.

Le autrici e Donne Capovolte: Giovanna Daddi, Francesca Fiorentino, Sara Dei, Claudia Bianchi, Cristina Scaletti, Chiara Brilli,  Luana Esposito, Es’givien, Danila Pescina, Diana Winter, Alessandra Gasperini, Angela Maria Motta, Silvia Cortelloni, Isabella Mancini, Nosotras Onlus, Susanna Bonfanti

Chiara Brilli è giornalista professionista, scrittrice e musicista. Consigliera della Fnsi. Mamma di due bambine. Tra i libri pubblicati: ‘Ribelli! Gli ultimi partigiani raccontano la Resistenza di ieri e di oggi’ (2011, Infinito Edizioni) e ‘Sono Ancora Viva. Voci di donne che hanno detto basta alla violenza’ (Le Lettere 2014). Ha partecipato al progetto: Mai In Silenzio. La Musica Contro la Violenza di Genere in qualità di formatrice di contenuti rivolti ai giovani artisti.

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