Diritti samaritani: approvate da Regione linee guida

La Giunta regionale toscana ha approvato la delibera che fissa gli indirizzi di un prossimo avviso pubblico, finanziato con quattro milioni di euro, per la presentazione di progetti di integrazione e coesione sociale e per la tutela dei bisogni essenziali delle persone, nell’ambito della legge sui ‘diritti samaritani‘ all’esame del Consiglio regionale. Al futuro bando potranno partecipare enti pubblici, istituzioni e soggetti del Terzo settore.

Saranno finanziati come progetti pilota interventi di accoglienza temporanea, di accompagnamento all’autonomia e al pronto intervento sociale, attività di orientamento e di consulenza a carattere giuridico-legale, attività di orientamento ai servizi e di crescita della competenze. “Il fenomeno migratorio si affronta in due modi – hanno spiegato il presidente della Toscana Enrico Rossi e l’assessore all’immigrazione Vittorio Bugli -. Lo si fa con politiche di accoglienza, rivolte a profughi e richiedenti asilo, e con politiche di integrazione, per chi vive in Toscana con un regolare permesso di soggiorno”.

Hanno accesso al bando Comuni, Unioni di Comuni, Città metropolitana, Province, Società della salute, Aziende sanitarie locali e altri enti, Cooperative sociali e loro consorzi, associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale ed altre articolazioni del Terzo settore o chiunque persegua finalità sociali o di inclusione sociale. I progetti potranno essere presentati singolarmente o in forma associata.

Un’esperienza pregressa di almeno tre anni nelle gestione di progetti in ambito sociale è richiesta a tutti i soggetti, esclusi gli enti publici. L’esperienza dovrà più precisamente essere maturata nel settore dell’immigrazione. Infine la sede dei soggetti parteipanti dovrà essere localizzata nel territorio dove andranno ad operare.

La sfida, sostiene la Regione, è “sperimentare forme innovative di welfare di comunità per l’offerta e la messa a disposizione di alloggi, per la crescita delle competenze e l’inserimento lavorativo, per l’inclusione sociale e la tutela dei diritti in favore delle persone e delle famiglie che si trovano in uno stato di particolare precarietà sociale”. I progetti dovranno insistere su un’area pari almeno alla zona-distretto. Saranno premiati quelli che si inseriranno in modo armonico e complementare nella rete dei servizi già attivi, i progetti con un focus specifico su richiedenti asilo e rifugiati e altri cittadini stranieri in situazioni di vulnerabilità, quelli promossi da partenariati, collegati ad altri interventi regionali, che insistono su territori dove sono già in essere altri progetti pubblici dedicati ad accoglienza e inclusione e che comprendono il coinvolgimento delle comunità locali.

Toscana, presentata nuova legge su cooperative sociali

“Garantiamo una quota dal 3 fino all’8% degli appalti al mondo della cooperazione sociale, assicuriamo la valorizzazione del progetto di inserimento sociale nei punteggi nelle gare e riconosciamo un ruolo importante alla Consulta per la cooperazione sociale”.

Sono questi, per l’assessore regionale alla sanità, Stefania Saccardi, i punti principali della nuova legge regionale che disciplina i rapporti delle cooperative sociali con gli enti pubblici, per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, presentata stamani in un incontro a palazzo del Pegaso.

“La nuova legge – ha aggiunto Saccardi – è di iniziativa della Giunta, il Consiglio l’ha fatta propria e ha svolto un ottimo lavoro, del quale siamo molto contenti”. Sulla stessa linea il presidente della commissione sanità Stefano Scaramelli (Pd): “Siamo orgogliosi perché la Toscana ha raggiunto un obiettivo di importante innovazione legislativa con norme prescrititve e vincolanti”.

“Il principio cardine – ha spiegato- è che il lavoro qualifica la dignità della persona. In Toscana persone con difficoltà trovano ora, attraverso la cooperazione sociale, opportunità di lavoro e di crescita personale”.


All’incontro sono intervenuti anche Marco Paolicchi, responsabile delle coop sociali di Legacoop, Alberto Grilli, di Confcooperative, e Federico Pericoli dell’Associazione generale cooperative italiane (Agci) che hanno sottolineato “un importante risultato per il nostro mondo. Oggi possiamo vivere questo come un momento di realizzazione del welfare come dovrebbe essere sempre sviluppato. Un welfare fatto di inclusione, non assistenziale”.

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