Green pass: Comunità ebraica Firenze, sdegno per stelle gialle alla protesta

Dopo le manifestazioni di ieri contro il green pass, l’indignazione della Comunità ebraica di Firenze che ha visto alcuni manifestanti con stelle gialle al petto

“Indignazione profonda” è stata espressa dalla Comunità ebraica di Firenze dopo che “anche Firenze, ieri, ha visto sfilare cartelli che paragonavano il green pass alle leggi razziali, un preludio alle camere a gas; manifestanti con stelle di David gialle appuntate sul petto”.

Per Enrico Fink, presidente della Comunità Ebraica fiorentina, il primo pensiero di fronte a ciò “è il desiderio che, in uno dei fantastici viaggi virtuali che l’informatica oggi ci offre, a quei manifestanti fosse consentito per un istante di provare sulla propria pelle l’esperienza di persecuzioni secolari”, col desiderio “naturalmente” che l’esperienza fosse appunto solo “virtuale perché un destino simile non si augura proprio a nessuno”. Il secondo pensiero “è che in quella manifestazione si auspicava addirittura una ‘nuova Norimberga’ per fantomatici crimini da vaccino. E lo si auspicava, è bene ricordarlo, in un paese che una Norimberga non l’ha vissuta mai per i crimini veri”, e dove, grazie al fatto che “i conti non sono stati fatti mai col proprio passato”, sono “sopravvissute formazioni politiche di ispirazione più o meno velatamente legata al fascismo, che oggi sono le stesse che suggeriscono gli slogan, i cartelli, i modi di queste manifestazioni”.

“L’ultimo pensiero” ripensando “ai suggeritori nell’ombra di questa idiozia che abbiamo visto ieri”, ovvero “politici in malafede alla ricerca di consensi di qualunque provenienza, filosofi in disarmo che mettono al posto della fama che il loro pensiero non riesce a procurare la notorietà facile che viene dal dire corbellerie”, e a “coloro che sfilano, facendosi suggerire vergogne simili”, il “problema vero è l’idiozia, contro la quale purtroppo non c’è vaccino che tenga”.

Sdegno anche da parte dell’assessora al welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro. “Certe immagini parlano da sole, mai avrei pensato di vederle nella nostra città. È successo” alla manifestazione “a Firenze, anche nella nostra città i no-vax paragonano il green pass alle discriminazioni nazifasciste nei confronti degli ebrei. Questo paragone è inaccettabile e offende la memoria dei nostri anziani che le leggi razziali le hanno subite sulla loro pelle e offende chi ancora oggi ogni giorno lotta perché la memoria rimanga viva e venga rispettata”. Lo scrive su Fb l’assessora Funaro che ha postato anche una foto di una partecipante alle manifestazioni contro il green pass con sulla maglia una stella gialle e scritto ‘no pass’.

Pietre d’inciampo a Firenze per ricordare i deportati nei campi di sterminio

La prima posa sarà domani alle 12.30 in via del Gelsomino 29, in presenza dell’artista tedesco che le ha create e ideate, Gunter Demnig. “Si chiamano così, ‘pietre d’inciampo’ (in tedesco Stolpersteine), perché devono ‘far inciampare’ i passanti e ricordare loro che cosa è successo proprio lì in quel punto della città, durante l’occupazione nazifascista.”

Un comunicato della Città di Firenze riporta: “Sono dei piccoli monumenti alla memoria, di uno dei periodi più bui della storia della nostra nazione. Monumenti semplici che non occupano panorami urbani, ma potenti pur nella loro umiltà. Sono quadrati di ottone delle dimensioni di un sanpietrino (10×10 cm), incastonate nel selciato di fronte all’abitazione delle vittime delle deportazioni nei campi di concentramento. Sopra sono incisi  i loro nomi e cognomi, le date della cattura e, quando c’è, quella della loro morte.

Le opere-memento sono opera dell’artista tedesco Gunter Demnig che le ha ideate e create ai primi degli anni Novanta. La prima posa è in programma alle 12.30 di domani, in via del Gelsomino 29, alla presenza dell’artista, della Vicesindaca e Assessora alla toponomastica Cristina Giachi e dei rappresentanti della Comunitá ebraica di Firenze.

Tra domani ed il 23 gennaio, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, ne saranno posizionate 24  in diverse strade sul marciapiede di fronte alle abitazioni dei deportati. Giovedì prossimo oltre a via del Gelsomino (per ricordare Rodolfo e Noemi Levi, Rina e Amelia Procaccia, Alda e Angelo Sinigaglia), le pietre saranno apposte in piazza Donatello 15 (in memoria di Clotilde Levi) via Ghibellina 102 (per ricordare David Genazzani), e via del Proconsolo 6 (in memoria di Elena e Abramo Genazzani e Mario Melli Genazzani).”

Morta Daniela Misul, presidente Comunità ebraica Firenze

E’ morta, dopo una breve malattia, Daniela Misul, presidente della Comunità ebraica di Firenze, città dove era nata il 14 giugno 1958. Misul era tornata alla guida della comunità ebraica fiorentina nel 2017 dopo aver già ricoperto l’incarico di presidente dal 2006 al 2010 ed esserne stata vice presidente.

“una collaboratrice preziosa, un punto di riferimento per la costruzione delle politiche regionali sulla memoria,  sulla convivenza e il dialogo fra le persone e tra le religioni.”
Così la Regione Toscana ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Daniela Misul per boca del Presidente Enrico Rossi e della vicepresiodente Monica Barni, e altri messaggi sono giunti nella giornata di oggi dalla politica toscana che ne ha ricordato l’impegno e la profondità morale.
“Con lei – concludono Rossi e Barni – scompare un’amica con la quale abbiamo realizzato tante iniziative, ultima delle quali il Treno della Memoria del gennaio 2019. “

Da Palazzo Vecchio, il sindaco Dario Nardella ricorda il lavoro svolto con Daniela Misul sula memoria della Shoah ed il dialogo interreligioso. “Voglio ricordare – afferma il sindaco – in particolare il nostro comune impegno verso l’introduzione anche a Firenze delle ‘pietre d’inciampo’ per ricordare le vittime delle persecuzioni, che saranno posizionate a partire dal 27 gennaio 2020, Giornata della Memoria, e l’inaugurazionedel Memoriale italiano di Auschwitz a Gavinana, simbolo – conclude Dario Nardella – dell’orrore e della barbarie umana e monito per le generazioni future”.

E “la Comuità ebraica – si legge in una nota della stessa – si stringe al cordoglio dei famigliari e di tutti coloro che le hanno voluto bene ed apprezzato il suo grande impegno per la collettività ed in particolare per la nostra comunità che amava come una famiglia”.

L’imam di Firenze Izzqadine Elzir sottolinea come daniela lasci in eredità una grande responsabilità, quella di dare tutti un contributo per avere una città aperta una realtà di coesione e di usare la diversità come risorsa e ricchezza.

Anche il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ha citato l’impegno di Misul a mantenere vivo il ricordo della Shoa e lo spirito di collaborazione con le istituzioni.

Per la segretaria del Pd toscano, Simona Bonafè “Se ne va una donna forte di valori e impegnata nel trasmetterli alla societa’ e alle giovani generazioni.”

Il Rettore dell’università di Firenze, Luigi Dei, ha ricordato “i suoi ideali, i suoi valori e l’eterno senso della memoria”

“Con Daniela Misul  scompare una donna stupenda, generosa, intelligente, piena di passione. Nella mia carriera di amministratrice a Firenze ho avuto modo di conoscere ed apprezzare la sua energia e la dedizione disinteressata nella promozione dei valori civili e democratici. Sempre molto attenta al lavoro di formazione, insieme abbiamo costruito progetti e condiviso  battaglie sul tema della memoria e della cittadinanza attiva” scive invece Rosa Maria Di Giorgi, parlamentare e membro dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo del Partito Democratico alla Camera, Rosa Maria Di Giorgi

” Ricordo con affetto  la sua commozione  nei momenti più complicati della vita civile della città. Il suo senso della giustizia, il suo rigore, la  sua forza, frutto anche di una bellissima e allegra  famiglia.” prosegue Di Giorgi. Che parla di una “personalità  mai banale e scontata, era un piacere ascoltarla o ricevere i suoi suggerimenti ed i suoi stimoli, le sue  idee innovative ed efficaci soprattutto per l’educazione dei giovani , cui teneva particolarmente, e nelle  battaglie civili in cui era sempre protagonista”.

La Comunità ebraica rende noto infine che il 9 agosto, alle 13,30, nel giardino della sinagoga di via Farini si terrà una cerimonia per ricordare Daniela Misul. Dalla sinagoga partirà poi il funerale che avrà luogo al cimitero ebraico di via di Caciolle alle 14,30.
Uno degli ultimi impegni a cui la presidente ha dedicato tempo, idee e sentimenti, è l’apertura di una sottoscrizione per la scuola d’infanzia “Nathan Cassuto”.

Comunità Ebraica premia Schmidt con il Menorah d’Oro

Il Menorah d’Oro, l’alta onorificenza del Benè Berith di Roma (associazione non governativa internazionale che si occupa di diritti dell’uomo), sarà consegnerà giovedì 4 luglio a Firenze al direttore degli Uffizi Eike Schmidt, nell’ambito del Balagan Cafè, organizzato dalla Comunità Ebraica di Firenze in collaborazione con il Comune di Firenze nell’ambito del calendario dell’Estate Fiorentina e con il contributo della Regione Toscana.

La serata, dal titolo “L’arte e la cultura” prevede la consegna del Menorah d’Oro alle ore 20 in Sinagoga: si tratta di un premio conferito ogni anno dal Benè Berith a quanti, nel mondo della cultura, della politica, dell’imprenditoria e della società civile, si sono particolarmente distinti per la loro azione contro ogni fenomeno di razzismo e di intolleranza. Oltre a Eike Schmidt sarà presente Federico Ascarelli, presidente del Bené Berith di Roma.

A precedere la cerimonia, alle ore 19,30, il concerto del Quartetto Amitié (Marco Lorenzini e Claudio Freducci, violini; Fabrizio Merlini, viola; Sandra Bacci, violoncello) del Conservatorio Cherubini di Firenze, diretto dal maestro Marco Lorenzini. Il programma prevede brani inediti di Federico Consolo, provenienti dall’archivio del Conservatorio.

A seguire, alle ore 20,30, apericena con piatti della tradizione culinaria ebraica narrate e cucinate da Michele Hagen e dallo chef Jean Michel Carasso.  Chiusura di serata in musica con il Quartetto Amitié e il maestro Lorenzini in “Quartetto per archi n. 2” di Consolo e “Quartetto per archi, primo movimento, Allegro” di Lorenzini. La serata è organizzata grazie al contributo dei fondi otto per mille dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane.

Il Balagan Cafè è in programma nei giardini della Sinagoga in via Farini,6 fino al 18 luglio e il 5 e 22 settembre. Il tema scelto per questa edizione è “Il Sogno”. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.

Brunch di raccolta fondi a Firenze per “Mediterranea – Saving humans”

Domenica 19 maggio dalle 11:30, presso la Comunità ebraica di Firenze, è previsto un brunch di raccolta fondi a sostegno di “Mediterranea – Saving humans”.

L’intero ricavato dell’iniziativa, organizzata da Cgil Firenze, Udu, Rete Studenti Medi, Coop Culture, Arci, Comunità Ebraica, Scout, sarà devoluto al progetto “Mediterranea – Saving Humans”, la piattaforma di realtà della società civile che collaborano per testimoniare e denunciare cosa sta accadendo nel Mediterraneo centrale.

Il brunch sarà a base di ingredienti vegetariani, il menù è a cura dello chef Jean Michel Carasso. Durante la giornata è prevista l’esibizione del gruppo vocale “Solo Per Voice” e vi saranno attività ludiche per bambini e visite gratuite guidate della Sinagoga.

Pietre d’inciampo a Firenze con la Comunità ebraica

La posa della prima “Pietra d’inciampo” è in programma a gennaio 2020 in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria. Saranno circa 50, in totale, quelle posizionate in città

 

Un piccolo sampietrino e una lastra di ottone per ricordare chi, durante il periodo nazifascista, fu deportato nei campi di concentramento senza fare ritorno: è il progetto ‘Pietre d’inciampo’ promosso dalla Comunità ebraica di Firenze e reso possibile dalla delibera dell’assessore alla toponomastica del capoluogo, Andrea Vannucci, approvata dalla giunta di Palazzo Vecchio il 9 aprile.
La posa della prima pietra, in totale saranno 50, è in programma per il gennaio 2020 in occasione delle celebrazioni per il giorno della Memoria. Le pietre d’inciampo saranno posizionate sul marciapiede di fronte alle abitazioni dei deportati e riporteranno i dati personali delle vittime. Nate a metà degli anni ’90, ad oggi si contano oltre 60mila pietre
d’inciampo in molti Paesi europei e città italiane.
“Da anni – ha detto Daniela Misul, presidente della comunità ebraica di Firenze – stavamo studiando come intervenire anche a Firenze per questo importante riconoscimento, finalmente ce l’abbiamo fatta e per noi è una grande soddisfazione”. Le pietre, ha aggiunto, “saranno momentaneamente 50, ma purtroppo i deportati da Firenze che non fecero ritorno furono più di 300, intanto inizieremo con queste e poi vedremo”. “Le pietre d’inciampo – ha spiegato Ugo Caffaz, uno dei promotori dell’iniziativa – sono una testimonianza chiara e netta, ci sono nomi di uomini, donne e bambini deportati e morti ad Auschwitz”. L’assessore Vannucci ha parlato di “un’operazione su cui lavoravamo da tempo e che abbiamo portato avanti con determinazione insieme alla comunità ebraica perché ci permette di creare e mantenere coscienza di ciò che è accaduto”. Per Sara Funaro, assessore comunale al welfare, “è un gesto importantissimo, siamo felicissimi che si sia riusciti ad arrivare a questo risultato” perché “le pietre di inciampo sono un segale importante, visibile in città, dove le persone quando si fermano possono ricordare il passato e ciò serve affinché il futuro possa essere migliore”

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