Elianto, catamarano ‘barrier and carbon free’

Viareggio, il fascino del mare senza alcuna limitazione: una suggestione che è fondamento di un progetto ambizioso, un sogno divenuto realtà, così viene presentato Elianto, un catamarano a vela senza barriere architettoniche e sostenibile al cento per cento.

Elianto è un’imbarcazione di 60 piedi, capace di ospitare a bordo oltre 10 persone con diverse abilità, che verrà ospitata nel porto di Viareggio. Data prevista per l’inaugurazione ufficiale, sabato 20 gennaio 2018, al Club Nautico.

I portatori di disabilità fisiche, psichiche e psicomotorie potranno godere della natura, del mare e della vela, grazie anche ai molti spazi disponibili: i passavanti laterali e nella dinette permetteranno di percorrere la lunghezza della barca, da poppa a prua, in tutta libertà.

Si tratta di un’opera costruita ex novo: non sono stati aggiunti ausili che solitamente si vedono in luoghi “attrezzati per disabili – dice il vicesindaco Valter Alberici – ma ogni cosa è concepita, studiata e realizzata seguendo le stesse linee guida: alla cucina sul ponte ai bagni, dal salone alle cabine negli scafi.

Di più: il valore aggiunto della sostenibilità lo renderà un esempio concreto di come sia possibile conoscere il mare senza inquinare”. L’imbarcazione sarà in alluminio e legno riciclato con propulsione ad energie alternative: avrà il sole e il vento come carburante. E attraverso un sistema di pannelli fotovoltaici l’eco-catamarano sarà energicamente indipendente.

A livello di materiali utilizzati, poi, l’imbarcazione può definirsi carbon free, cioè fabbricata con prodotti non derivati dal petrolio, quali resine, fibre di vetro o hi-tech: alluminio riciclabile al cento per cento per la costruzione e le strutture dello scafo; legno riciclato per gli interni, proveniente da Pannello ecologico con certificazioni Fsc e Pefc; cordame in fibre di origine vegetale; cablaggio derivante da materiale plastico riciclato per l’impiantistica.

A coordinare il progetto, la Fondazione Mare Oltre (creata dalla Onlus Handy Superabile e dall’associazione no-profit Ce.Tu.S.), con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Fondazione Banca del Monte di Lucca, e con il patrocinio del Comune di Viareggio.

Viareggio, baracca va a fuoco, nessun ferito

La piccola baracca, forse occupata da senza tetto, andata in fiamme nella sera di ieri nei pressi dei cantieri navali, forse a causa di un fuoco acceso per scaldarsi

Una baracca, forse occupata da senza tetto, è andata in fiamme ieri sera in Darsena a Viareggio nei pressi dei cantieri navali. Nessun ferito. Il piccolo immobile andato a fuoco era stato occupato abusivamente probabilmente da stranieri non autorizzati. Forse per scaldarsi è stato acceso un fuoco che ha generato l’incendio. La baracca era abbandonata ed è stata occupata in questi giorni dopo che sono calate le temperature. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per spengere le fiamme, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Sul posto anche personale della Capitaneria di porto e dell’autorità portuale. I carabinieri hanno avviato le indagini di rito.

Strage Viareggio: familiari, consigliere Gargini si dimetta

In consiglio ha fatto ‘esempio’ che rimanda a morti 29/6/2009.

Non è passata sotto silenzio la frase pronunciata da Franco Gargini, consigliere comunale di Viareggio Democratica, durante la seduta del consiglio comunale che ha approvato, fra non poche polemiche, la delibera per lo studio di variante del Piano strutturale dando
il via alla realizzazione di ‘Via del mare’, nel cui tracciato è possibile l’abbattimento una palazzina. ‘Le case a Viareggio le butta giu’ il gas, non le amministrazioni…’, ha detto Gargini. Una frase che tutti hanno accostato alla strage causata disastro ferroviario del 29 giugno 2009 in cui hanno perso la vita 32 persone.

La reazione sui social è stata immediata: in molti hanno chiesto le dimissioni di Gargini e chiamato in causa anche il sindaco Giorgio del Ghingaro (Viareggio Democratica è una delle liste che sostiene le maggioranza) per conoscere il suo pensiero sulla frase del consigliere. Tra quanti, senza mezzi termini, chiedono prima le scuse e poi le dimissioni di Gargini ci sono i familiari delle 32 vittime della strage del 29 giugno 2009.

“E’ veramente vergognoso, se per stupidità. ignoranza o volontà, un rappresentante istituzionale si permette in un consiglio comunale di pronunciare simili parole. Per noi, per
le persone che non ci sono più e per Viareggio è oltremodo inaccettabile che per una discussione politica si strumentalizzi la strage di Viareggio”, si legge in una nota.

Ma i familiari delle 32 vittime criticano anche il fatto “che nessuno nel consiglio comunale si sia indignato e che ancora oggi nessuno abbia preso le distanze da parole offensive, perchè che sia stato fatto per ignoranza, per dabbenaggine o per malafede politica, Viareggio non può e non tollera nessuna giustificazione sulla strage ferroviaria”.

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