La proprietaria della casa-azienda incendiata a Vaiano patteggia 2 anni e tre mesi

Patrizia Carmagnini ha patteggiato la condanna a due anni e tre mesi. Era la proprietaria di un immobile trasformato in una prato illegale dagli inquilini cinesi. Un incendio tolse la vita ai due operai ed a due persone.

Ha patteggiato la condanna a due anni e sei mesi per omicidio colposo plurimo e incendio colposo la proprietaria italiana della casa-azienda di Vaiano (Prato) dove il 26 agosto – in seguito ad un incendio – persero la vita due operai cinesi, un uomo e una donna di 39 e 37 anni.

Il gup del tribunale di Prato, Alberto Lippini, ha poi condannato a tre anni e due mesi anche i titolari della ditta ‘fantasma’, Hu Yongsheng e la moglie Hu Yinya: anche loro avevano chiesto il patteggiamento.

Nel corso delle indagini, coordinate dai pm Lorenzo Gestri e Francesco Sottosanti, era emerso che la proprietaria dell’immobile, Patrizia Carmagnini, era a conoscenza che l’abitazione data in affitto alla coppia di orientali era stata trasformata in un ‘casa-azienda’: determinante il ritrovamento di un file nel pc della donna che utilizzava il documento per simulare ogni mese la disdetta del contratto di affitto.

Secondo l’accusa la dichiarazione di “ammonizione” precompilata trovata nel pc, serviva a lei in caso di controlli delle forze dell’ordine, come è avvenuto dopo l’incendio dell’estate scorsa.

Mafia cinese: Confindustria Toscana Nord, ostacola economia

Confindustria Toscana Nord commenta l’operazione ‘China Truck’ di polizia e Dda scattata ieri: “quanto è emerso dalle indagini getta una luce estremamente inquietante sul ‘”sommerso’ cinese a Prato”.

“La posizione di Confindustria Toscana Nord rispetto alla forte presenza cinese a Prato è sempre stata chiara: nessun pregiudizio, massima apertura e disponibilità al dialogo, apprezzamento per il grande attivismo imprenditoriale della comunità e auspicio di una crescente integrazione sociale ed economica; nello stesso tempo, però, decisa stigmatizzazione dei fenomeni di illegalità riscontrabili con preoccupante frequenza nelle imprese a conduzione cinese e nei contesti in cui gli immigrati dalla Cina sono massicciamente presenti”.

Così Confindustria Toscana Nord commenta l’operazione ‘China Truck’ di polizia e Dda scattata ieri con l’esecuzione di 33 ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere di stampo mafioso. “L’impegno dell’associazione per l’etica e la legalità non ha connotazioni etniche – si legge nella nota -: tuttavia siamo sempre stati consapevoli, e non abbiamo esitato a dichiararlo, che ci sia uno specifico problema legato alla comunità cinese”.

“L’operazione condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze e dalla Questura di Prato, alle quali va il nostro plauso, ha evidenziato fenomeni di delinquenza di straordinaria gravità, forse non inaspettati ma comunque mai apparsi con questa evidenza. Pur senza generalizzare, quanto è emerso dalle indagini getta una luce estremamente inquietante sul ‘”sommerso’ cinese a Prato e rende evidente quanto l’illegalità diffusa sia un terreno in grado di generare fenomeni molto pericolosi. L’auspicio è che si continui con indagini e controlli, che nel tempo potranno portare Prato fuori da quell’immagine di illegalità che oggi la danneggia fortemente”.

L’associazione conclude osservando che “la presenza sul territorio di organizzazioni criminali sarebbe un gravissimo problema in ogni caso, indipendentemente dall’origine delle persone coinvolte; con una comunità cinese che a Prato si conta nell’ordine delle decine di migliaia, la situazione è ancora più grave perché si intreccia con l’obiettivo dell’integrazione e rischia di comprometterlo” ed “è giusto l’appello del procuratore della Repubblica Nicolosi, che ha invitato la comunità cinese a rompere il muro dell’omertà. Collaborare con la giustizia sarebbe un segnale forte e inequivocabile di presa di distanza da fenomeni patologici che hanno fra i loro effetti anche quello di ostacolare l’integrazione, alimentando pregiudizi e sospetti”.

Fiamme in appartamento a Prato, grave una donna

Portata al pronto soccorso in codice rosso, ma non pericolo vita.

Un incendio si è sviluppato attorno alle 13.00 in un appartamento in via Tazzoli. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno subito domato minuti le fiamme. Una donna, italiana di 66 anni, è stata trasportata da un’ambulanza al pronto soccorso in
codice rosso, con ustioni di primo e secondo grado su viso, torace e braccia. La donna è ricoverata in prognosi riservata ma, secondo le prime informazioni, non sarebbe in pericolo di vita.
All’interno dell’abitazione sembra che al momento dell’incendio la donna fosse sola. Le fiamme si sono sviluppate a poche decine di metri di distanza dall’incendio che lo scorso
lunedì sera scoppiò in un palazzo vicino, in via Marini.

Prato: in motorino senza casco e patente, 6.000 euro di multa

Nella mattinata di ieri, i vigili urbani di Prato hanno contestano una serie di violazioni ad un uomo, di nazionalità cinese, che era alla guida di un motorino senza indossare il casco, senza mai aver conseguito la patente, privo di assicurazione e con il mezzo privo della revisione.

Una pattuglia a piedi della polizia municipale era in servizio nella zona Macrolotto zero di Prato quando hanno visto il conducente del motorino che viaggiava senza casco. Lo hanno subito fermato chiedendo i documenti ma l’uomo, si spiega, avrebbe mostrato solo il permesso di soggiorno poiché non aveva con sé altri documenti.

Dai controlli poi effettuati è emerso che il conducente guidava senza aver mai conseguito la patente di guida, non era coperto da assicurazione obbligatoria e non aveva sostenuto la revisione, prevista dalla legge. Tutte violazioni che hanno portato a multe per 6.140 euro e al sequestro del ciclomotore.

“Piacevoli conversazioni” con Tindaro Granata al Teatro Magnolfi (Po)

Martedì 16, Mercoledì 17 e giovedì 18 gennaio, alle ore 19.00, i possessori di biglietto o abbonamento per Geppetto e Geppetto o Antropolaroid o di Box Tindaro Granata possono partecipare alle Piacevoli Conversazioni con Tindaro Granata nel salottino del Teatro Magnolfi.

Le Piacevoli Conversazioni sono occasioni di incontro tra gli spettatori e l’artista, racconti ‘disarmati’ che il regista e gli attori faranno a partire dalle loro biografie artistiche. Un progetto di conoscenza per entrare in relazione con i segreti di un mestiere fatto di sogni e di ansie, impastato con la vita, e sempre in cerca di un linguaggio nuovo attraverso cui descriverla.
Le piacevoli conversazioni non sono incontri o lezioni, una parola chiave farà da filo conduttore a tutti gli appuntamenti. Per Tindaro Granata la parola scelta è FAMIGLIA. Gli amici del Progetto Poecity, che ci accompagnano durante gli incontri, sono partiti da questa parola ricercando poesie da condividere durante le Piacevoli Conversazioni.
Il dialogo con l’artista sarà quindi circolare, fatto di ascolto e condivisione.

Visto il numero limitato di posti, è consigliata la prenotazione entro il giorno precedente scrivendo a comunico@metastasio.it.

Tenta pacificare tifoserie calcio, minacce a comico su Fb

Il comico toscano Giacomo Carolei, ha denunciato alla polizia di aver subìto tra ieri e oggi “pesanti e circostanziate minacce di morte” sulle sue pagine social. “Sto realizzando un format sulla mia pagina Fb per cercare di pacificare le tifoserie storicamente più avverse alla Juventus”.

Il comico toscano Giacomo Carolei, 30 anni, noto per i suoi video diffusi sui social e seguito da oltre 110.000 followers su Facebook, ha denunciato alla polizia di aver subìto tra ieri e oggi “pesanti e circostanziate minacce di morte” sulle sue pagine social.
“Da alcune settimane – dichiara Carolei – sto realizzando un format sulla mia pagina Fb per cercare di pacificare le tifoserie storicamente più avverse alla Juventus, la mia squadra del cuore. Purtroppo, oltre alle offese, agli sfottò e qualche strattone, ieri e oggi ho ricevuto minacce di morte, che ritengo non solo inappropriate ma anche e soprattutto inaccettabili. Per questo ho preferito sporgere denuncia”.
Il video che, con ogni probabilità, avrebbe scatenato l’ira e le minacce è quello realizzato da Carolei sabato 6 gennaio scorso allo stadio Olimpico di Roma: il filmato in poche ore ha superato 120.000 visualizzazioni. “Questo format – continua Carolei – non nasce per denunciare persone o comportamenti violenti, bensì per dimostrare quanto sia difficile in Italia ancora oggi portare un gesto di pace, distensione, amicizia o fratellanza tra tifosi di colori differenti”.
Nonostante le minacce Carolei proseguirà la sua attività: “I miei video – sottolinea – cercano di strappare una risata a chi li guarda, ma in questo caso c’è anche la voglia di far riflettere sul peso eccessivo che tutt’oggi hanno il tifo e la rivalità tra tifoserie”, “le minacce tuttavia non fermeranno il format e la mia voglia di scambiare un segno di pace. Vorrei continuare ma non per ricevere improperi, semmai per cercare tifosi che capiscano il senso della mia presenza: anzitutto per sorridere insieme”.
Giacomo Carolei da tre anni si dedica alla creazione di video comici su Facebook dove ha totalizzato oltre 20 milioni di visualizzazioni
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