Toscana Spike and Wave. Giampaolo Vatti

Giornata Mondiale dell’Epilessia ad Officina Giovani, in Piazza dei Macelli, 4, il 03 marzo 2018 a Prato. La Città di Prato è fiera di ospitare un’importante giornata fatta di dibattiti e musica dedicata alla sensibilizzazione e alla ricerca scientifica sul tema dell’epilessia. Nonostante l’epilessia sia una delle malattie più conosciute fin dell’antichità ed una delle patologie neurologiche più comuni (con oltre 500 mila persone affette in Italia), tutt’oggi genera paura nell’opinione pubblica ed è spesso fonte di fraintendimento tale da rendere i pazienti riluttanti a parlarne. Parla il Responsabile area epilessia dell’ospedale Le Scotte di Siena e coordinatore epilessia della macro-area Toscana – Marche – Umbria.

Estorsioni a ditte e negozianti Prato, arrestati 4 fratelli

Otto anni di estorsioni, richieste di ‘pizzo’ a negozi e ditte a Prato: così i carabinieri hanno arrestato quattro fratelli calabresi, accusati di aver taglieggiato a imprenditori terrorizzati centinaia di migliaia di euro.

Gli arresti sono maturati nell’ambito di una vasta inchiesta della procura svelata oggi. I primi sono stati eseguiti tra la fine di dicembre scorso e gennaio. L’ultimo arresto, nei giorni scorsi, è stato reso noto oggi insieme all’intera vicenda. I quattro calabresi abitano sulle colline, a Poggio a Caiano e Carmignano.

Le investigazioni hanno documentato che i quattro fratelli minacciavano da tempo le loro vittime a scopo estorsivo. Gli inquirenti hanno collezionato un “gravissimo quadro probatorio” che ha portato i primi tre fratelli in carcere tra fine 2017 e gennaio scorso. Poi il contesto si è ancora aggravato, sono emerse altre estorsioni ed è scattato dunque l’arresto per il quarto fratello.

Maddalena Crippa è L’allegra vedova, al Teatro Fabbricone

Da domani 22 a domenica 25 febbraio, feriali ore 20.45, sabato ore 19.30, domenica ore 16.30, al Teatro Fabbricone di Prato  Maddalena Crippa, diretta da Bruno Stori, è L’allegra vedova, in una sua personale rivisitazione dell’operetta di Franz Lehar.

In uno spazio essenziale, accompagnata da un prezioso ensemble strumentale, Federico Marchesano al contrabbasso, Giampaolo Bandini alla chitarra, Giovanni Mareggini al flauto e Mario Pietrodarchi alla fisarmonica cromatica, l’attrice Maddalena Crippa condurrà il pubblico nell’atmosfera euforica della Belle époque, evocando con leggerezza e divertimento le atmosfere dei cabaret berlinesi del primo novecento e dei café chantant parigini.

Alternando le parti recitate, ovvero frammenti di dialoghi e monologhi tradotti dal libretto originale di Leo Stein e Victor Léon, alle parti cantate, cioè alle più belle arie e ai duetti scritte dal genio compositivo di Franz Lehár, nella doppia veste di narratrice e cantante, la Crippa racconterà il rapporto fra Hanna Glawari e Danilo Danilowitsch, coinvolti in un vorticoso e divertente scambio di coppie, di promesse, di sospetti e di rivelazioni, una storia di amore e di ragion di Stato.

Per raccontare la storia della bella, giovane e soprattutto ricchissima vedova che deve districarsi tra la miriade di corteggiatori attratti, soprattutto, dalla sua imponente dote, modulando il diaframma, la Crippa canta in falsetto o in si bemolle e trasforma il monzese di altura in un idioma dell’est europeo, vestendo i panni di tutti i personaggi che popolano la scena: la vedova, il Principe Danilo, la voce narrante, la chansonnier, la pagliaccia d’occasione, la poetessa, la donna fiera.

«Mi hanno proposto questa riduzione dell’operetta – afferma la Crippa – che comporta un grande lavoro con la voce, in cui devo rispettare le tonalità originali seguendo regole quasi da opera lirica: è una sfida che non avrei mai accettato da sola e senza prima aver studiato canto e perfezionato le mie capacità vocali, cosa che faccio ormai da quindici anni. Credo di aver raggiunto la mia maturità anche come cantante». «Non ci saranno i virtuosismi – prosegue la Crippa –, abbiamo tolto dall’operetta tutto il ciarpame sentimentale e retorico, da canzonetta, cercando di sfoltirla per proporre al pubblico il nocciolo della questione, il lato più umano e puro della meravigliosa storia d’amore tra i due protagonisti. Sarà uno spettacolo fresco, spumeggiante, e anche commovente, che scivolerà via lasciando però il senso più profondo della relazione tra un uomo e una donna, raccontato con intensità e leggerezza».

Gli spettatori che raggiungono Prato in treno possono usufruire del servizio NAVETTA Porta al Serraglio/Teatro Fabbrichino (andata e ritorno), al prezzo forfettario di 2 euro. Il ticket può essere acquistato on-line, congiuntamente all’acquisto del biglietto dello spettacolo, entro due giorni prima rispetto alla data prescelta.

 

Shi Yang Shi apre Libri d’Italia, al Teatro Cicognini

La rassegna Libri d’Italia si apre venerdì 23 febbraio, ore 21.15, al Teatro Cicognini di Prato con una conversazione-intervista a Shi Yang Shi, l’attore e autore sino italiano di cui Mondadori ha da poco pubblicato il racconto autobiografico “Cuore di seta – La mia storia italiana made in China”.

“Cuore di seta” si apre con il ricordo del lungo volo aereo che nel 1990 portò Shi Yang Shi e sua madre in Italia. Il padre li avrebbe raggiunti molto tempo dopo, perché doveva restare in Cina ad accudire i vecchi genitori. In Cina il valore della famiglia e sopratutto la ” pietas filiale” per i genitori anziani è enorme, ci si sacrifica volentieri per contribuire al loro benessere in segno di gratitudine.

La vita in Italia si rivelerà molto presto assai più difficile di come il bambino Shi Yang avesse immaginato. Dovrà dormire a lungo in giacigli di fortuna e sacrificarsi a fare i mestieri più umili, come il lavapiatti e il venditore ambulante. C’è una convinzione però che non lo abbandona mai, quella che impegnandosi e studiando con responsabilità, potrà farsi strada per emancipare la propria vita e quella della propia famiglia.

Da questo punto di vista, la sua è una storia a lieto fine. Prima ancora di laurearsi alla Bocconi è diventato interprete di Luciano Pavarotti nelle sue turneè in Cina e ha perfino tradotto in presa diretta il presidente cinese Xi Jinping in visita in Italia. Anche Berlusconi si è avvalso di lui nelle trattative ( (finali e iniziali ) per vendere il Milan.

Anche in teatro ha saputo esprimere la sua personalità complessa con uno spettacolo radicato a Prato, regia di Cristina Pezzoli, che ha avuto successo in tutta Italia e che mette in scena le aspirazioni e i conflitti dei cinesi di seconda generazione, “ArleChino: traduttore e traditore di due padroni”.

“Mi hai fatto fare pace con i miei cinesini sotto casa. Dal tuo racconto dei ravioli che preparavi con la nonna in Cina ho capito che il valore della famiglia per italiani e cinesi è uguale” gli ha confidato una signora dopo lo spettacolo.

A Prato vive la più grande comunità italiana di cinesi. Forse nessuno è più adatto di Shi Yang Shi per illuminare questo rapporto tra culture così lontane e favorirne una vera comprensione.

Prato.Che la piazza torni all’immaginario. Valerio Barberis

In occasione dei festeggiamenti del Capodanno cinese l’associazione Chì-na, circolo Curiel, Dryphoto arte contemporanea, lanciano una raccolta firme per salvare la Piazza dell’Immaginario. E in una lettera spiegano i motivi. «Il progetto Piazza dell’Immaginario è diventato una modalità di lavoro, simbolo della possibilità di rinascita del Macrolotto 0: dopo molti anni in città e fuori città si è parlato del quartiere non solamente per denunciarne le criticità e i problemi ma come un esempio virtuoso di cambiamento dal basso». Parla l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Prato.

Punta pistola contro infermiera in ospedale a Prato, arrestato 

Un uomo di 67 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dalla polizia dopo aver minacciato con una pistola un’infermiera ed alcuni tra medici e paramedici in servizio ieri sera al Pronto soccorso di Santo Stefano di Prato. L’uomo era probabilmente ubriaco.

La pistola è risultata in seguito essere una scacciacani senza tappo rosso. Il 67enne, arrivato in ospedale dopo essere stato soccorso in strada, era probabilmente ubriaco. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine, poichè in passato ha scontato vent’anni di carcere per omicidio.
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