Forza Nuova sfila in 150 a Prato, “ebreo” urlato a Gad Lerner

“L’Italia agli italiani, l’Europa agli europei”. Scandendo questo slogan è cominciato il breve corteo di Forza Nuova a Prato, che si è concluso con un comizio in piazza del Mercato Nuovo, nonostante ieri sera fosse stato deciso che si doveva tenere solo una manifestazione fissa. Notizia confermata dalla questura cittadina. Ai manifestanti durante il tragitto non sono state fatte sventolare le bandiere ma sta di fatto che il percorso è stato esattamente quello del previsto corteo da piazza della Stazione.

Oltre a cantare l’Inno nazionale di Mameli, tra gli slogan scanditi anche quello di “Forza Nuova, orgoglio nazionale”. Alla manifestazione, secondo le forze dell’ordine, hanno preso parte circa 150 persone. Il corteo è stato aperto da tre foto giganti con le scritte “Dio”, “Patria” e “Famiglia”. Al presidio sono state sventolate le bandiere di Forza Nuova e il Tricolore.

Il giornalista Gad Lerner, a Prato per prendere parte al presidio antifascista, ha visitato nel pomeriggio piazza del Mercato Nuovo, luogo della manifestazione di Forza Nuova. Al momento in cui si è presentato Lerner, la piazza era affollata soprattutto di giornalisti, fotografi e cameramen e da un gruppetto di sparuti militanti del movimento di estrema destra. La presenza di Lerner non è tuttavia passata inosservata e un uomo, intorno alla sessantina, si è avvicinato verso il giornalista urlando “ebreo”. Dopo un attimo di interdizione, Lerner si è avvicinato e ha risposto: “Certo che sono ebreo” e poi ha lasciato la piazza. Qualche minuto dopo sono arrivati in corteo gli aderenti di Forza Nuova.

Un cordone di forze dell’ordine ha circondato tutta la zona intorno alla piazza identificando i giornalisti che seguivano la manifestazione.

LA CRONACA DEL NOSTRO INVIATO RAFFAELE PALUMBO

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Antifascismo: a Prato oltre 5 mila persone alla contromanifestazione

A Prato, in piazza di Santa Maria delle carceri, oltre cinquemila le persone presenti al presidio antifascista a cui aderiscono una sessantina tra associazioni, sindacati e partiti di sinistra in risposta alla concomitante manifestazione di Forza Nuova in piazza del Mercato Nuovo. Da Firenze sono arrivati almeno un migliaio di manifestanti, salutati alla partenza dai genitori di Lorenzo Orsetti, il 33enne fiorentino ucciso in Siria dai miliziani dell’Isis.

E proprio a Orsetti è dedicato uno striscione che, parafrasando ciò che aveva scritto nel suo testamento, recita: “Saremo la prima goccia della tempesta”. La manifestazione di Fn cade nel giorno in cui ricorre il centenario della fondazione dei fasci di combattimento, ragion per cui in primis il sindaco dem di Prato, Matteo Biffoni, e a seguire molti altri esponenti del suo partito e dell’ampia galassia di movimenti e associazioni di sinistra avevano chiesto che la manifestazione non venisse autorizzata, con uno strascico di polemiche quando il prefetto Rosalba Scialla aveva dato l’ok al raduno di Forza Nuova.

In piazza delle carceri gli interventi dei portavoce dei vari gruppi promotori. Il primo a prendere la parola il sindaco Matteo Biffoni, ma anche interventi del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e del giornalista Gad Lerner. Nel corso del pomeriggio antifascista sono stati letti brani della Costituzione e di altri testi in linea con i temi e gli obiettivi del presidio. Ad accompagnare il tutto la musica, con la presenza in piazza del coro d’assalto Garibaldi di Livorno, della banda dell’Anpi di Campi Bisenzio e della street band Fiati sprecati. All’inizio del presidio la deposizione di una corona di fiori davanti alla lapide che ricorda le vittime della deportazione.

La giornata di mobilitazione è stata moderata da Valentina Petracchi, dell’Assemblea sulla stessa barca, affiancata da altri giovani delle associazioni promotrici (tra queste Arci, Anpi, Libera, LeftLab, Emergency Prato, Aned).


La diretta di Gimmy Tranquillo con l’intervista al sindaco Biffoni

Forza Nuova a Prato: manifestazione diventa presidio

Non più un corteo ma una manifestazione fissa, ovvero un presidio. E’ quanto è stato deciso in relazione alla manifestazione indetta per oggi da Forza Nuova nella città Toscana: la notizia è stata confermata dalla questura pratese. Il presidio si svolgerà in piazza del Mercato Nuovo, originariamente punto di arrivo del corteo. Confermato il presidio antifascista in piazza delle Carceri.

La decisione, secondo quanto appreso, è stata presa dai responsabili dell’ordine pubblico. Il sindaco di Prato Matteo Biffoni, che ha più volte manifestato la sua contrarietà alla manifestazione di Fn, ha commentato: “Al momento non ho ricevuto comunicazioni ufficiali; si poteva decidere molto prima, mi sembra una cosa un po’ strana. Ieri sera (giovedì ndr.) fa mi hanno chiesto di mettere divieti e fare rimozioni forzate lungo il percorso del corteo. Se ero preoccupato prima lo sono ancor più ora”.

Lungo le vie dove sarebbe dovuto passare il corteo molti esercizi commerciali sono rimasti chiusi, qualcuno ha preferito invece installare strutture in legno a protezione delle vetrine, come fatto da Ardengo, un ristorante del centro storico.

Controradio seguirà le manifestazioni con collegamenti radiofonici a partire dalle 16.00 e dirette Facebook a partire dalle 15.00

Prato, Landini: “Salvini giurato su costituzione, ma permette apologia fascismo”

Maurizio Landini, segretario nazionale Cgil: ‘Salvini chiede di arrestare chi salva persone in mare e permette iniziative di questo genere’ riferendosi alla manifestazione organizzata da Forza Nuova a Prato nel giorno del centenario dei Fasci di Combattimento.

Con la manifestazione di Forza nuova indetta domani a Prato “siamo in presenza di un’apologia del fascismo, che è una cosa vietata”, “è un reato, e le organizzazioni che lo fanno vanno sciolte. Trovo singolare che abbiamo un ministro dell’Interno che chiede di arrestare quelli che salvano le persone in mare ma che non dice una parola su questo, e anzi permette che ci siano iniziative di questo genere”. Lo ha detto il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini parlando con i giornalisti a margine di un ‘Dialogo sui temi del lavoro’ presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali della Scuola Normale a Firenze.

“Salvini ha giurato sulla Costituzione – ha aggiunto Landini -. E la nostra Costituzione c’è perché abbiamo cacciato i fascisti, i nazisti, e il nostro Paese è antifascista e democratico”. Per Landini, “quando si fa un’apologia del fascismo si fa una cosa che è contro la nostra storia e la nostra democrazia. Da quel punto di vista è un dovere di qualsiasi cittadino italiano, di qualsiasi istituzione e difendere pienamente la nostra Costituzione. È molto importante – ha concluso – la reazione democratica che c’è domani, perché la democrazia si difende anche praticando queste libertà”.

Landini ha parlato anche di altro durante l’incontro, come della Via della Seta. “Siamo in presenza di un riequilibrio dei rapporti mondiali – dice il sindacalista -, perché la Via della seta nasce da una scelta che la Cina ha fatto nel 2013 per avviare un piano straordinario di investimenti e di azioni a cui gli Stati uniti hanno risposto con i dazi, e in cui sono in gioco i nuovi equilibri internazionali nel rapporto anche tra i paesi. Occorre avere quindi questa dimensione generale. Non credo che il problema sia solo cosa fa l’Italia ma di cosa fa l’Europa in questa dimensione”.

“Bisognerebbe che si discutesse non se si esce dall’euro o se si chiudono le frontiere – ha aggiunto Landini – ma di che Europa ci servirebbe per fare i conti con quello che sta succedendo in giro per il mondo, in cui al centro ci deve essere un’idea di giustizia sociale, di lavoro, di diritti. Per me il problema non è se i cinesi fanno gli investimenti, che da una parte hanno già iniziato a fare, ma su cosa si fanno, perché si fanno, e come si tutelano i diritti nel lavoro, anche in Cina. E quindi affermare un’altra idea. Penso che questa debba essere la dimensione”.

Landini ha voluto discutere anche della situazione dei lavoratori di Opera che da tempo protestano perché i bandi di gara Consip non garantirebbero il mantenimento delle attuali condizioni economiche e normative. “Stiamo sostenendo la richiesta dei lavoratori di Opera e abbiamo chiesto al ministro dei Beni culturali che ci sia una convocazione. A parole, dal ministero ci è stato fatto sapere che a breve dovrebbe arrivare la convocazione: se questa arriverà bene, altrimenti decideremo con i lavoratori delle iniziative”.

“Questa non è una questione che riguarda solo i lavoratori – ha aggiunto Landini -. Non ha senso che ci siano condizioni di lavoro e rischi per i posti, specialmente se parliamo di un lavoro che è anche la valorizzazione di un patrimonio culturale e una qualità del servizio che diamo alla città e alla cultura stessa. Verificheremo cosa farà il ministero nei prossimi giorni”.

Fn a Prato: Gabrielli, ‘Se ci sarà reato apologia fascismo, magistratura li sanzionerà’

“Questore e prefetto hanno l’autonomia necessaria per fare le loro valutazioni fermo restando che il nostro compito è quello di garantire sempre l’ordine pubblico ma anche il principio costituzionale della libertà di manifestare. Se poi nel corso delle manifestazione saranno commessi reati di apologia del fascismo c’è la magistratura per sanzionarli”. Lo ha detto il capo della polizia Franco Gabrielli intervenendo sulla manifestazione di Forza Nuova in programma domani a Prato.

“Per questo domani svolgeremo il nostro compito – ha concluso – garantendo l’ordine pubblico che è il nostro primario obiettivo e le libertà di chiunque di scendere in piazza”.

Ma mentre a Milano l’autorità ha vietato la stessa manifestazione, a Prato è stata autorizzata da prefettura e questura, “un fatto estremamente grave e significativo di un evidente tentativo di sdoganamento delle forze e delle idee” fasciste “nonostante le disposizioni normative in materia e il tenore indiscutibile della nostra Costituzione nata dalla Resistenza”. Così in una nota l’associazione nazionale Giuristi democratici secondo la quale a sostengo del via libera non “può essere addotta una presunta libertà di manifestazione” del pensiero: la stessa “incontra un limite insuperabile, quando si propugnino idee la cui diffusione è” vietata “da norme penali e di rango costituzionale”.
L’associazione “non può, quindi, che stigmatizzare il mancato divieto alla manifestazione di Forza Nuova da parte del questore di Prato e invitare a vigilare su ogni diffondersi di ideologie razziste, fasciste, discriminatorie, contrarie a quei principi di libertà, solidarietà ed uguaglianza su cui è fondata la nostra Repubblica”.

Prato: uomo ‘agitato’ in barella preso a schiaffi da agente

Un 30enne, soccorso in strada a Prato dagli agenti di una volante del 113 mentre era in stato di forte agitazione, sarebbe stato schiaffeggiato da un agente per calmarlo prima che la barella su cui era adagiato venisse messa sull’ambulanza.

E’ quanto riporta il quotidiano Il Tirreno mostrando sul web un video relativo all’episodio, che risalirebbe al pomeriggio di giovedì.
Secondo la ricostruzione, gli agenti hanno individuato il 30enne in via Monnet mentre camminava con difficoltà. Lo hanno quindi portato in sicurezza sul marciapiede e hanno chiamato il 118 per l’assistenza sanitaria.
Per la polizia, riporta sempre il Tirreno, “l’uomo appariva sotto effetto di sostanze psicotrope” e “aveva assunto una condotta aggressiva verso tutti i presenti”, cioè agenti e volontari del 118 che lo hanno avvicinato. I poliziotti, si legge ancora, sono riusciti a “porlo in sicurezza” e a fargli prestare le prime cure.
La scena intanto, però, è stata filmata da un passante. Un video mostra il 30enne molto alterato e fa vedere che per calmarlo un poliziotto usa modi bruschi. In quei momenti gli agenti lo mettono in barella insieme ai volontari della Croce d’Oro.
Quando l’uomo si riprende, pronuncia la frase “Voglio il mio avvocato” e tenta di alzarsi ma, scrive sempre il Tirreno, un agente lo colpisce con alcuni schiaffi. L’uomo è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.
“Non ho ancora visto quel video, tuttavia fin da ora censuro ogni comportamento abnorme da parte di agenti in divisa e chi sbaglia deve sempre pagare, tuttavia invito tutti a evitare processi sommari e a capire bene come si sono svolti i fatti”. Lo ha detto il capo della polizia Franco Gabrielli.
“Talvolta – ha precisato Gabrielli – estrapolare qualche frame di un video può dare adito a una ricostruzione inesatta dell’accaduto. Pertanto, in attesa che si facciano tutti i doverosi accertamenti del caso e piena chiarezza, invito a non fare processi sommari e se poi risulterà che qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. Anche perché dico sempre ai miei uomini che, per rivendicare che siamo gli unici legittimati a poter ricorrere all’uso della forza, dobbiamo farlo rispettando sempre le regole”.
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