Premio Città di Prato Arte di Parole: il tema 2020 è Dentro/Fuori

Presentata nella Sala Giunta del Palazzo Comunale, la IX edizione del Premio Letterario Nazionale per le Scuole Superiori di II grado vedrà la presenza del cantante Piero Pelù.

Gli studenti italiani avranno tempo fino a Sabato 21 marzo 2020 per inviare i loro elaborati, all’indirizzo artediparole@salottoconti.it. Arte di Parole è diventato, a partire dal 2011, Premio letterario nazionale. L’iniziativa, coadiuvata dall’I.S.I.S. Gramsci Keynes di Prato, ha raccolto negli anni ampi attestati di partecipazione e di qualità.

“Il tema di questa nuova edizione – ha sottolineato Riccardo Conti, del Salotto Letterario Conti – rappresenta un argomento che può essere letto e trattato secondo varie sfaccettature e stimolare riflessioni importanti sul modo di intenderlo nella contemporaneità. Si tratta, pertanto, di una sfida interessante per gli studenti che vorranno partecipare”.

I primi cinque classificati riceveranno un premio in denaro. Il vincitore riceverà anche una ricompensa per la propria scuola di appartenenza. Inoltre, è previsto un riconoscimento speciale della Giuria per il miglior racconto pratese.

“Nato nel 2011 da una idea di Gianni Conti – ricorda Stefano Pollini, dirigente scolastico I.S.I.S. Gramsci Keynes – il premio Arte di Parole è arrivato alla sua IX edizione. L’intuizione di Gianni ha dato vita ad una manifestazione che, nonostante la sua prematura scomparsa, si ripete ogni anno e continua a stupire. I giovani scrittori si dimostrano pieni di idee e fantasia, riuscendo a padroneggiare e raccontare sentimenti, aspirazioni, emozioni. Nell’edizione di quest’anno, il concorso premierà i migliori racconti degli studenti degli istituti superiori di tutte le scuole d’Italia sul tema Dentro/Fuori, partendo dalla citazione di Italo Calvino: “Non possiamo conoscere nulla d’esterno a noi scavalcando noi stessi, l’universo è lo specchio in cui possiamo contemplare solo ciò che abbiamo imparato a conoscere in noi”. Una giuria qualificata selezionerà i migliori racconti per la premiazione, che si terrà il 9 Maggio 2020”.

Da parte sua Grazia Maria Tempesti, presidente della giuria, ha dichiarato: “Rispetto del limite di 12mila battute spazi inclusi, correttezza grammaticale e sintattica, originalità del testo, assenza del tema proposto nel titolo e nell’incipit. Sono questi i principali criteri con cui la giuria seleziona i racconti. Partecipare al concorso sarà un’occasione per molti studenti di far apprezzare le proprie capacità, a dispetto dei sondaggi sulle competenze linguistiche. È, in definitiva, una valorizzazione del ruolo della scuola e un’opportunità per la Città di Prato per investire sui giovani e la cultura”.

Il Premio ha il sostegno del Comune di Prato, Soroptimist International Prato, Rotary Club Prato Filippo Lippi, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato. Con il patrocinio di: Provincia di Prato, Comune di Sesto Fiorentino, Salotto Letterario Conti, I.S.I.S. Gramsci Keynes.

La premiazione si terrà Sabato 9 maggio 2020, nel Salone Consiliare del Palazzo Comunale di Prato. Per informazioni e per scaricare il bando è possibile collegarsi al sito www.salottoconti.it

Il ‘600 napoletano dopo Caravaggio in mostra a Prato

Allo spartiacque che nella pittura napoletana del ‘600, epoca d’oro dell’arte, creò il passaggio di Caravaggio, è dedicata a Prato una piccola, preziosa esposizione – da domani fino al 13 aprile 2020 a Palazzo Pretorio – che indaga il dialogo tra due collezioni, quella ricchissima di Palazzo Pretorio appunto e quella più raccolta, ma infinitamente raffinata, messa insieme nell’ultima metà del secolo scorso da Giuseppe De Vito, e insieme racconta, proprio attraverso le raccolte di opere d’arte, la storia e le ricchezze, i rapporti con Roma, con Napoli e con i protagonisti dell’arte di allora, di alcune famiglie di Prato.

Un Cristo con barba e cappello che sfiora gentile i capelli rossi della Maddalena eppure non la tocca e non la guarda, quasi non la vedesse, ormai lontano, come gli occhi di lei, bellissimi, non riescono a incontrare quelli di lui. C’è tanto del Caravaggio, almeno nella luce e nelle ombre, nella carnalità dei protagonisti di Noli me tangere del napoletano Giovanni Battista Caracciolo, detto il Battistello, e c’è già la consapevolezza del ‘dopo’ di una pittura che il genio del Merisi rompendo le regole aveva ormai cambiato.

Due sale in tutto nelle quali l’intimo allestimento tende a ricreare l’atmosfera di un salotto, come sottolineano le curatrici Rita Iacopino e Nadia Bastogi, ricche però di opere molto poco conosciute, in alcuni casi mai viste, accanto a tele seicentesce di grande notorietà e suggestione del museo pretorio, per una mostra accompagnata da un ricco catalogo e da una serie di studi che hanno portato a novità per la storia del territorio e che offrono ai visitatori una finestra raffinata e interessante su un momento fondamentale della pittura italiana.

‘Il Gabbiano’ di Cechov in scena al Teatro Metastasio

“Dopo aver calcato i palcoscenici di tutt’Italia in assoli feroci e appassionanti, reduce freschissima dalla maestosa inaugurazione della stagione di prosa del Teatro Petruzzelli di Bari, in duplice veste di regista e attrice Licia Lanera si confronta con un classico della letteratura mondiale ‘Il Gabbiano’ di Cechov, in scena al Teatro Metastasio da questa sera a domenica 15 dicembre, una produzione Compagnia Licia Lanera, Teatro Metastasio di Prato, TPE – Teatro Piemonte Europa (20.45 feriali, 19.30 sabato, 16.30 domenica).”

Il comunicato stampa del Teatro Metastasio di Prato, riporta: “Secondo movimento della trilogia Guarda come nevica – che include tre testi e tre spettacoli sulla neve, tre autori russi e tre generi letterari: Cuore di cane di Bulgakov, Il gabbiano di Cechov e Le poesie di Vladimir Majakovskij – ‘Il Gabbiano’ vede sulla scena la stessa Lanera insieme a sette attori: Vittorio Continelli, Mino Decataldo, Alessandra Di Lernia, Jozef Gjura, Marco Grossi, Fabio Mascagni, Giulia Mazzarino.

Il testo di Cechov racconta le tragedie private di uomini e donne piccoli piccoli trapiantati in campagna, dalla vita costellata da fallimenti che non lasciano traccia nella storia e si consumano nelle case. Una tristezza infinita, una paura della vecchiaia, della solitudine, un tempo dilatato e vuoto in cui si muore piano piano, un gusto smisurato e allo stesso tempo misuratissimo per la sconfitta.

il gabbiano

In campagna, nella tenuta di Sorin, fa caldo, un caldo torrido, ma in questo Gabbiano nevica lentamente, una neve che gela i cuori, li pietrifica e tutto diventa bianco. Una campagna tutt’altro che idilliaca, dove come dei sequestrati, stanno i personaggi. Tutti lì, tra le pareti del palcoscenico, sempre in scena, impossibilitati ad uscire. Personaggi grigi, ammalati di grigieria, consumano le loro giornate ironizzando sulle loro miserie, disperandosi, guardandosi, amandosi, costretti a stare sempre assieme. Corpi che si guardano, che si riconoscono e che si toccano. “Uno specchio vivissimo dei mediocri che siamo”.

La messinscena è realizzata <<per un teatro che fonda sulla regia le sue radici più profonde, un teatro di regia dell’oggi che si porta un pezzo di quello di ieri, con il gusto dell’analisi del testo e un rapporto amorosamente esasperato con gli attori, ma che lascia a casa i grandi allestimenti e una certa polverosa filologia>>  afferma la Lanera.

La traduzione di Gerardo Guerrieri fa didatti risaltare domande fondamentali: come si fanno i classici oggi? Qual è il loro senso? E possono ancora indicare la via giusta per uscire dall’imbarbarimento culturale e dal degrado?

il gabbiano

<<Quale occasione migliore – argomenta ancora la Lanera – per riflettere sul ruolo che il teatro ha nella vita dei teatranti stessi e in quella degli uomini, nella storia? Quale migliore occasione per parlare della vita che schianta i nostri sogni giovanili e ci fa diventare diversi da quello che pensavamo che saremmo diventati? Quale testo migliore per parlare di grandi attrici dalla vita disastrata, scrittori senza carattere, giovani drammaturghi disperati e giovani attrici disilluse?>>.”

Indagini su rapina a Prato, tra gli arrestati un carabiniere

Un carabiniere è stato arrestato dai suoi colleghi di Prato nell’ambito di un’indagine su una rapina in casa, ai danni di una famiglia cinese, avvenuta a maggio scorso nella città toscana. Nei confronti del militare e di altre due persone stamani è stata eseguita una misura di custodia cautelare in carcere disposta in seguito a un’indagine coordinata dalla procura di Prato.

In particolare i tre, tra cui il carabiniere, sarebbero accusati di aver ideato e fatto da basisti per il colpo. Altre tre persone, accusate di essere gli autori materiali della rapina, erano state arrestate a luglio.

La rapina fu messa a segno da tre persone che per entrare nell’abitazione si finsero carabinieri. Estratta un’arma, rivelatasi poi giocattolo, minacciarono una donna, riuscendo quindi a fuggire portandosi via 11.000 euro in contanti.

I tre arrestati a luglio sono italiani, originari della Campania. Insieme al carabiniere oggi sono stati arrestati due venditori di frutta. Le indagini sulla rapina sono state condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Prato.

Indossavano pettorine con la scritta carabinieri e avevano in mano palette di segnalazione dell’Arma i tre malviventi. E’ quanto spiegato nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il procuratore di Prato Giuseppe Nicolosi e il comandante dei carabinieri della città toscana, Marco Grandini. Il carabiniere coinvolto, arrestato dai suoi stessi colleghi, è un appuntato di 36 anni: secondo gli inquirenti sarebbe stato l’ideatore della rapina. Prestava servizio a Prato; con l’arresto è stato sospeso.

Non è chiaro, è stato spiegato, se pettorine e palette utilizzate dai rapinatori fossero originali e in tal caso se fornite dallo stesso militare indagato. Secondo l’accusa il 36enne avrebbe individuato la famiglia da rapinare e assoldato i tre esecutori attraverso la mediazione di due venditori ambulanti di frutta. Quest’ultimi sono stati arrestati oggi insieme al militare, i tre presunti autori materiali già a luglio scorso. Secondo quanto risulta agli investigatori il giorno della rapina il carabiniere arrestato era in malattia: avrebbe presidiato la zona dell’azione criminale personalmente

Maltempo: sopralluogo assessore Toscana a Casalguidi

Sopralluogo questa mattina dell’assessore toscano Federica Fratoni a Casalguidi, nel comune di Serravalle Pistoiese, all’indomani del maltempo che ieri ha colpito in particolare il Pistoiese, oltre alla provincia di Prato e a parte di quella fiorentina. In particolare a Casalguidi si sono verificati allagamenti dovuti al tombamento del rio Casale che ha esondato inducendo anche una rottura arginale.

Al sopralluogo hanno preso parte anche l’amministrazione comunale, i consiglieri regionali Marco Niccolai e Maurizio Marchetti e il presidente dell’Assemblea Toscana Eugenio Giani. Fratoni ha motivato la sua visita “per verificare l’entità della situazione che si è venuta a creare.

I tecnici del Genio civile sono al lavoro già da ieri per recuperare nei tempi più rapidi possibile”. Fratoni ha poi ricordato che se per il maltempo di ieri “l’episodio più importante si è verificato a Serravalle”, sono stati interessati anche “altri territori della Toscana.

Da parte sua la Regione, attingendo alle risorse del Documento operativo difesa del suolo, realizzerà le progettazioni delle opere per la messa in sicurezza idraulica, in particolare per gli interventi sui tratti tombati che ieri sono stati all’origine dei danni causati dal maltempo”.

Tra gli altri colpiti dal maltempo di ieri ci sono Campi Bisenzio, Montemurlo, Larciano e Monsummano Terme. A Serravalle il genio civile già ieri pomeriggio è intervenuto in somma urgenza sul rio Casale per riparare la rottura arginale con lavori che, salvo impedimenti dovuti alle condizioni meteo, proseguiranno per tutta la settimana. Oggi in corso in zona verifiche e stime dei danni sia sul tessuto idraulico sia sul patrimonio pubblico e privato.

Prato, precipitazioni record: a novembre piovuto quanto primi 6 mesi 2019

E’ una situazione meteo eccezionale quella che in questo autunno sta investendo la città di Prato e gran parte della Toscana.

Solo nelle ultime 24 ore, si spiega dal Comune di Prato, sono caduti 33,6 mm di pioggia, con un picco alle 11.45 di questa mattina, quando in un solo quarto d’ora sono caduti 11 mm di pioggia.  Complessivamente poi, si legge nella nota “nel solo mese di novembre è piovuto intensamente per 23 giorni su 30 con 323 millimetri d’acqua. Nel 2018 il mese più piovoso fu marzo, ma con “soli” 190 mm di accumulo”.

Le piogge “continue e intense hanno interessato anche altri territori toscani, facendo salire il livello dei fiumi, che faticano ad assorbire le abbandonanti precipitazioni dell’ultimo mese. E’ questa la causa della piena del Bisenzio, che stamani ha raggiunto il primo livello di guardia, e dell’Ombrone che nelle ore precedenti è stato ‘osservato speciale’ per i livelli sempre in crescita fino a una normalizzazione nel pomeriggio”.

La Protezione civile di Prato, precisa il sindaco Matteo Biffoni, “è sempre stata pronta negli interventi richiesti, riuscendo a riaprire in tempo record strade e sottopassi allagati. Il monitoraggio è continuo e il sistema di intervento è funzionato in modo puntuale. Voglio ringraziare” -conclude il primo cittadino-” tutto il personale e tutti i volontari perché in queste settimane hanno mostrato ancora una volta professionalità, impegno e amore per la propria città”.

 

 

 

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