Piaggio: precarie su tetto, “Stanotte temporale ma resistiamo”

Ancora un’altra notte sul tetto per chiedere la stabilizzazione del posto di lavoro. Ma questa, rispetto alla precedente, è stata terribile, a causa del temporale, per le ex lavoratrici precarie della Piaggio che per il terzo giorno ‘occupano’ il tetto del cosiddetto Palazzo Blu, stabile in prossimità dell’ingresso merci dello stabilimento Piaggio di Pontedera (Pisa).

La protesta, condotta col sostegno del sindacato Usb, è stata organizzata per chiedere “la definitiva stabilizzazione delle donne dopo 15 anni di lavoro interinale”. Pioggia e vento hanno costretto le lavoratrici a rimuovere il gazebo allestito sul tetto e a trovare riparo nel vano scale all’ultimo piano dell’edificio. “E’ stata dura – racconta una di loro – ma noi resistiamo, non ci fermeremo e proseguiremo la nostra protesta finché non otterremo risposte concrete sul nostro futuro”.

“Sono molto preoccupato della situazione che si è venuta a creare e comprendo la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori che sono saliti sul tetto. Già nelle scorse settimane ero intervenuto chiedendo attenzione su questa vicenda. Oggi torno a rivolgere un forte appello alla Direzione della Piaggio affinché si riapra immediatamente un confronto con le organizzazioni sindacali e si dia quindi una prospettiva a chi per molti anni ha lavorato all’interno dell’azienda”. Lo afferma il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi esprimendo vicinanza ai lavoratori e la preoccupazione per la situazione che si è creata in questi giorni alla Piaggio di Pontedera dove sul tetto di un capannone esterno all’azienda si sono accampate da tre giorni per protesta operaie precarie da molto tempo che chiedono la stabilizzazione.

“Non siamo all’anno zero – prosegue Rossi – Sappiamo che esiste una proposta avanzata da tempo da tutti i sindacati che potrebbe portare a un progressivo assorbimento dei cosiddetti ‘contrattisti’ nell’organico aziendale; in ogni caso, chiediamo alla Piaggio di fare ogni sforzo per garantire l’occupazione di questi lavoratori. Spero si segua al più presto la strada del confronto che è l’unica in grado di portare a dei risultati tangibili”.

“Le Signorine” Isa Danieli e Giuliana De Sio in scena al Teatro Era

Domani alle 21 e domenica 8 dicembre alle 17.30, in scena al Teatro Era (Pontedera) “Le Signorine”, una commedia di Gianni Clementi che sa sfruttare abilmente la comicità che si cela dietro al tragico quotidiano, soprattutto grazie a due attrici come Isa Danieli e Giuliana De Sio, dirette da Pierpaolo Sepe, che trasformano i litigi e le miserie delle due sorelle, in occasioni continue di gag e di risate. La voce del mago è di Sergio Rubini.

Oggi invece alle 17.15 nell’atrio di Palazzo Stefanelli su Corso Matteotti, le due protagoniste de “Le Signorine” saranno presenti all’inaugurazione del progetto di allestimento di Pontedera in vista delle festività natalizie. Presenti il Sindaco Matteo Franconi, il Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani.

“Nella loro veracità napoletana, Rosaria e Addolorata sanno farci divertire e commuovere, raccontando con grande ironia, gioie e dolori della vita familiare. Un testo irriverente e poetico che ci ricorda come la famiglia sia il luogo dove ci è permesso dare il peggio di noi, senza il rischio di perdere i legami più importanti. Due sorelle zitelle, offese da una natura ingenerosa, trascorrono la propria esistenza in un continuo e scoppiettante scambio di accuse reciproche.

È in una piccola storica merceria in un vicolo di Napoli, ormai circondata da empori cinesi e fast food mediorientali, che Addolorata e Rosaria passano gran parte della loro giornata, per poi tornare nel loro modesto, ma dignitoso appartamento poco lontano. Una vita scandita dalla monotona, ma rassicurante ripetizione degli avvenimenti.

Addolorata, dopo una vita condotta all’insegna del sacrificio e del risparmio, cui è stata obbligata dalla sorella, vuole finalmente godersi la vita. Rosaria, che ha fatto dell’avarizia e dell’accumulo il fine della propria esistenza, non ha nessuna intenzione di intaccare il cospicuo conto bancario, cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni. Anche l’uso del televisore, con conseguente consumo di energia elettrica, può generare un diverbio.Costrette a una faticosa convivenza, le due ‘signorine’, ormai ben oltre l’età da matrimonio, non possono neanche contare su una vita privata a distrarle da quella familiare. Le poche notizie che gli giungono dal mondo provengono dai pettegolezzi dei parenti o dai reality in televisione.

L’unico vero sfogo per Rosaria e Addolorata sembra essere il loro continuo provocarsi a vicenda, a suon di esilaranti battibecchi senza esclusione di colpi. Rosaria domina e Addolorata, a malincuore, subisce. Ma proprio quando le due sorelle sembrano destinate a questo gioco delle parti, un inaspettato incidente capovolgerà le loro sorti, offrendo finalmente ad Addolorata l’occasione di mettere in atto una vendetta covata da troppi anni.

Le Signorine è una commedia che sa sfruttare abilmente la comicità che si cela dietro al tragico quotidiano, soprattutto grazie a due formidabili attrici del nostro teatro, che trasformano i litigi e le miserie delle due sorelle, in occasioni continue di gag e di risate.Nella loro veracità napoletana, Rosaria e Addolorata sanno farci divertire e commuovere, raccontando con grande ironia, gioie e dolori della vita familiare. Un testo irriverente e poetico che ci ricorda come la famiglia sia il luogo dove ci è permesso dare il peggio di noi, senza il rischio di perdere i legami più importanti.”

Teatro Era, si inaugura la stagione con la prima nazionale di “Anfitrione”

Martedì 29 e mercoledì 30 ottobre alle 21 inaugura la Stagione del Teatro Era a Pontedera con la riscrittura del capolavoro di Plauto “Anfitrione” per la regia di Filippo Dini e l’interpretazione di un cast brillante che vede sul palcoscenico Barbora Bobulova, Antonio Catania, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gigio Alberti e Valeria Angelozzi. Dopo la prima nazionale a Pontedera, “Anfitrione” sarà al Teatro della Pergola di Firenze dal 26 novembre al 1° dicembre.

Verità e inganno, intesi e malintesi, situazioni comiche, bizzarre e spiazzanti fanno da specchio alle sempre più grottesche e disorientanti vicende di un dilettante populista dei giorni nostri. Una rilettura del classico di Plauto che diventa una riflessione profonda, quasi archetipica, del nostro essere mortali, del nostro rapporto con noi stessi, con le nostre paure. In definitiva, con il nostro doppio. “Abbiamo sentito il desiderio di ‘riscrivere’, proprio perché abbiamo sentito la necessità di iscrivere questa storia nell’oggi – spiega Filippo Dini – nel nostro quotidiano, con la speranza che pur mantenendo lo stesso divertimento, la stessa comicità, possa incidere ancora più prepotentemente nella nostra coscienza, nel nostro intimo, facendoci ritrovare forse, un dialogo con il nostro doppio, con quella zona remota e temibile del nostro essere, quel dio appunto, che tutto può, che tutto vede e domina, a nostra insaputa”. Racconta Antonio Catania: “Anfitrione è in questo caso un uomo politico che ha vinto le elezioni senza merito, per un piccolo partito senza potenzialità, e tutti si stupiscono sul fatto che un uomo così abbia potuto prendere il potere. Noi sappiamo che è accaduto grazie a Giove, che – come Plauto ci insegna – ha per la testa mire molto terrene… Ma devo dire che questa riscrittura può avere molte letture aperte nei confronti di un presente che ha continui tratti di cambiamento e vediamo cosa ci riserverà”.

Filippo Dini è nato a Genova. Inizia con il teatro muovendo i primi passi con l’Associazione per la Ricerca Teatrale di Genova. Dal 1994 al 1996 è allievo della scuola del Teatro Stabile di Genova. Nel 1998 fonda la compagnia teatrale Gloriababbi Teatro. Alla fine degli anni Novanta inizia una serie di tournée teatrali lavorando con Giampiero Rappa, Fausto Paravidino, Giorgio Barberio Corsetti, Carlo Cecchi, Valerio Binasco, Luca Barbareschi e Paolo Magelli. Esordisce come regista nel 2015 con l’Ivanov di Cechov che gli permetterà di vincere il Premio Le Maschere del Teatro Italiano per il miglior regista. Al cinema lo troviamo in Tu ridi dei fratelli Taviani, La via degli angeli di Pupi Avati, Antonia di Ferdinando Cito Filomarino, Mia madre di Nanni Moretti e Né Giulietta né Romeo di Veronica Pivetti. Nel 2013 ritorna a teatro da protagonista con Il discorso del re diretto da Luca Barbareschi. Questa interpretazione gli permette di vincere il premio Le Maschere del Teatro Italiano. Nel 2017 è di nuovo regista dell’adattamento teatrale de La guerra dei Roses con Ambra Angiolini e Matteo Cremon. Nello stesso anno dirige Rosalind Franklin – Il segreto della vita con cui Asia Argento debutta in teatro. Sul piccolo schermo partecipa come attore a varie serie tv tra le quali Pietro Mennea – La freccia del Sud di Ricky Tognazzi, Un passo dal cielo, Il giovane Montalbano, Distretto di polizia, Nebbie e delitti, Diritto di difesa, Casa famiglia. Tra il 2016 e il 2019 è tra i protagonisti della serie tv Rocco Schiavone di Michele Soavi nella quale interpreta il ruolo di Maurizio Baldi.

Camion a fuoco in galleria, disagi al traffico su Fi-Pi-Li

Un camion è andato a fuoco nelle prime ore del mattino sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno nel tratto tra Pontedera e Montopoli, nel Pisano, all’interno della galleria Belvedere, in direzione Firenze.

Sul posto vigili del fuoco e polizia stradale: il tratto interessato è stato chiuso al traffico per essere poi parzialmente riaperto. Nessun ferito nell’incidente che ha coinvolto un mezzo pesante adibito alla raccolta del vetro, privo di carico. Fortemente rallentato il traffico verso Firenze e alcuni problemi anche in direzione opposta a causa di curiosi: si è verificato pure un tamponamento. Ancora chiuso l’ingresso in superstrada da Pontedera in direzione di Firenze. Sono state effettuate anche verifiche statiche della galleria.

Cade da una spalletta a Pisa, soccorso da Vigili del fuoco

I vigili del fuoco, con l’ausilio di personale del nucleo speleo alpino fluviale (Saf), sono intervenuti la notte scorsa intorno alle una nel centro di Pisa, in piazza don Minzoni dietro il giardino Scotto, per soccorrere un uomo precipitato da un’altezza di circa 6 metri: caduto da una spalletta, è finito in uno scannafosso.

I pompieri, utilizzando le tecniche Saf, hanno recuperato l’uomo, affidandolo poi al personale sanitario del 118. L’uomo, un 45enne di Pontedera (Pisa), è stato poi ricoverato in codice giallo all’ospedale. Secondo quanto si è appreso, si sarebbe addormentato sulla spalletta, poi ha perso l’equilibrio muovendosi nel sonno. Il ferito, stando alle informazioni raccolte dalle forze dell’ordine e dal personale del 118, è un senza fissa dimora.

Questo è l’ennesimo episodio di una caduta da una spalletta nel comune di Pisa: l’ultimo, in ordine di tempo, risale al 15 settembre, quando un giovane di 25 anni è stato ricoverato in prognosi riservata all’Ospedale di Pisa dopo essere precipitato da un’altezza di almeno 7 metri mentre si trovava su una delle spallette di lungarno Pacinotti; ben più tragica è sata la sorte di un uomo, senza fissa dimora, la mattina del 18 marzo è morto precipitando sempre da una spalletta del fiume Arno.

Batterio New Delhi colpisce principalmente pazienti immunodepressi

L’Agenzia regionale di sanità ieri mattina ha diffuso i numeri della malattia: 31 sono i morti che hanno contratto l’infezione del batterio New Delhi in Toscana, l’area più colpita è l’Azienda sanitaria Nord-Ovest.

Nel periodo compreso tra novembre fino al 31 agosto, il batterio New Delhi è stato isolato nel sangue di 75 pazienti ricoverati negli ospedali toscani; la mortalità, dicono le ricerche scientifiche, è del 40% e il dato regionale rientra nella media.

Per quanto riguarda i portatori del ceppo batterio, sui quali sono applicate le misure igieniche di contenimento e che non hanno sviluppato una infezione, si tratta di 708 malati. I 31 pazienti deceduti, va precisato, erano persone con più malattie, anziani fragili, per questo non è facile attribuire automaticamente la causa della morte al batterio New Delhi.

Come spiega il dottor Danilo Tacconi, che fa parte della task force regionale nata per contrastare il superbatterio, in una persona sana il microrganismo non provoca conseguenze alla salute e resta spesso inattivo “a volte anche per mesi, forse di più, finchè il sistema immunitario non lo riconosce e riesce ad eliminarlo”. “Ma in soggetti immunodepressi – prosegue – ovvero in pazienti anziani con molte patologie, sotto chemioterapia, reduci da interventi chirurgici invasivi, grandi ustionati, o anche persone sottoposte a lunghi cicli di antibiotici, il batterio ha molta più possibilità di dare vita a una sepsi (l’infezione del sangue, ndr.). La mortalità osservata in questi casi è del 40%, ma non è immediatamente correlabile all’infezione, potrebbe invece essere causata dalla patologia preesistente”.

L’ospedale che ha riscontrato più isolamenti nel sangue del batterio New Delhi è quello di Pisa: si tratta della struttura più grande della Asl, dove capitano i casi più complessi, che finiscono in rianimazione o in reparti di alta specialità, come il centro ustioni, e quindi non stupisce che sia maggiormente colpito. Sono stati 31 i casi accertati nel periodo sopraindicato nell’azienda pisana. Segue Livorno, con 9, l’ospedale della Versilia con 8, il presidio di riabilitazione cardiologica di Volterra con 6, Massa con 4 e Cecina e Pontedera con 3. Gli altri ospedali dell’azienda sanitaria Nord-Ovest sono tutti a un caso, mentre alcuni casi sono stati riscontrati in altre strutture regionali come Careggi, Siena, Pescia, Pistoia.

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