Riceve sfratto e si da fuoco: morto in ospedale per ustioni

E’ morto stamani, al Centro Grandi ustioni dell’ospedale di Pisa, l’uomo di 41 anni che ieri si è dato fuoco in un appartamento di Altopascio (Lucca) dopo aver ricevuto la notifica di esecuzione di sfratto dall’ufficiale giudiziario. L’uomo era stato soccorso dai vicini nel cortile dello stabile avvolto dalle fiamme, quindi il 118 lo aveva ricoverato per le gravissime condizioni causategli da ustioni nella maggior parte del corpo.

Stando a quanto ricostruito il 41enne, un cittadino di origini brasiliane,  si sarebbe cosparso di liquido infiammabile per poi darsi fuoco. Si sarebbe poi sviluppato un incendio che ha attinto agli arredi dell’appartamento. Da verificare se l’uomo, prima di darsi fuoco, possa aver aperto anche il gas della cucina: sembra ci sia stata anche un’improvvisa fiammata.
Il 41enne si era poi trascinato fino al cortile del condominio dove ha ricevuto i primi soccorsi.

Secondo una nota del Comune di Altopascio la persona ha dato fuoco a se stessa e alla sua abitazione dopo l’arrivo dell’ufficiale giudiziario che doveva eseguire lo sfratto riportando “ustioni sul 70/80 per cento del corpo”. L’episodio è successo in Corte Panattoni, in via Torino, nel capoluogo. Parte della palazzina è stata dichiarata inagibile, in seguito a una serie di sopralluoghi effettuati dai tecnici. Nessun danno, invece, per le abitazioni limitrofe, grazie al tempestivo intervento di carabinieri e vigili del Fuoco che hanno evitato si verificasse una tragedia ancora più grossa.

Nel luogo dell’accaduto erano giunte due pattuglie della polizia municipale e due squadre di vigili del fuoco, che sono riusciti a domare le fiamme e ad evitare che si propagassero all’intero stabile. Stando ad alcune testimonianze la situazione nella palazzina sarebbe stata particolarmente delicata: difficili, infatti, sarebbero stati i rapporti tra l’uomo, un transessuale,  e il vicinato, tanto che più volte dalla zona sono state fatte chiamate al 112 per richieste di intervento.

Lucca: inaugurata soglia d’inciampo per ricordare la Shoah

Inaugurata stamattina la prima soglia d’inciampo in Italia, posta per ricordare gli ebrei deportati nei campi di sterminio negli anni della Seconda Guerra Mondiale, installata a Lucca di fronte alla Pia Casa, in via Santa Chiara, che nel 1944 fu terribile luogo di detenzione, prigione dove i nazisti, con la complicità dei fascisti, rinchiusero centinaia di persone prima di inviarli nei campi di concentramento.

Presenti il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, il prefetto Francesco Esposito, l’assessore alla continuità della memoria storica Ilaria Vietina, e classi di scuole superiori. Presente Gunter Demning, artista tedesco ideatore delle pietre e delle soglie d’inciampo dal 1993.
L’iniziativa, che rientra nel calendario 2020 per il Giorno della Memoria e del Ricordo, ha titolo ‘Per dolorose strade – Ad memoriam dei rastrellati per il lavoro coatto nel Reich’. Lucca, sottolinea il Comune, sarà la prima città italiana ad avere una soglia d’inciampo: infatti, diversamente dalla pietra d’inciampo, che ha la dimensione di un sampietrino e che ricorda una singola persona deportata nei campi di sterminio e di concentramento nazisti, la soglia nasce con l’obiettivo di portare alla luce e di imprimere nella memoria e nel tessuto urbanistico e sociale cittadino un’intera vicenda e un intero gruppo di persone, unite – come nel caso della Pia Casa – da una tragica storia personale divenuta storia collettiva di una città, di un popolo, di un Paese, di un periodo storico.
A seguire, sempre alla Pia Casa, si è tenuto l’incontro con gli studenti e la cittadinanza per approfondire le vicende dei rastrellati nel territorio della provincia di Lucca e del preside Ernesto Guidi che, per non aver aderito alla Repubblica Sociale Italiana, venne inviato al lavoro coatto. Sono intervenute anche Alda Fratello e Silvia Angelini dell’Isrec di Lucca.
Le parole di Alessandro Tambellini e Divo Stagi, che fu detenuto nella Pia Casa per alcuni giorni intervistati da Rossana Mamberto

A fuoco magazzino colorificio a Lucca, alta nube di fumo

Il magazzino di un colorificio a San Filippo (Lucca) è andato distrutto in un incendio scoppiato la scorsa notte. Intorno alle tre le fiamme, forse causate da un corto circuito, hanno mandato in fumo i circa mille metri quadrati del capannone adiacente al reparto vendite. L’allarme è stato dato dai residenti svegliati dai forti scoppi provenienti dal rogo.

Sul posto sono arrivate quattro squadre, provenienti da Lucca, Pistoia e Massa (Massa Carrara) che sono riuscite a contenere l’incendio e ad impedire alle fiamme di raggiungere il magazzino delle vernici e dei solventi. I danni sono ingenti e l’attività, al momento, è sospesa.

Il colorificio da’ lavoro ad oltre venti persone. A seguito dell’alta nube di fumo che si è levata dall’incendio, il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini ha firmato un’ordinanza in cui si raccomanda ai cittadini residenti in una fascia di 500 metri dal magazzino di tenere chiuse le finestre, in special modo se dovessero avvertire forte odore di fumo.

Nell’ordinanza – definita cautelativa a tutela della salute pubblica – figurano inoltre il divieto di esposizione biancheria all’esterno; la lavatura delle superfici esterne delle abitazioni (balconi, terrazzi e davanzali) e l’accurata lavatura e pulizia dei prodotti orto-frutticoli coltivati nell’area. L’ordinanza, fanno sapere dal Comune, verrà revocata con successivo provvedimento a fine emergenza. L’ordinanza è stata emessa dopo una nota del Dipartimento di prevenzione della Usl Toscana Nord Ovest. A incendio domato è stato possibile verificare che il rogo ha interessato in prevalenza la parte del negozio risparmiando, grazie alla presenza di porte tagliafuoco (Rei resistance hermetic insulation), il magazzino dei solventi e vernici. Sono andati a fuoco pertanto materiali di natura plastica, carta e cartone.

Sarà intitolato a Pasolini lo slargo fra via dell’Arcivescovato e via Vallisneri (Lucca)

Lo ha deciso la giunta, accogliendo la proposta avanzata in questo senso dal presidente del consiglio comunale, Francesco Battistini e dall’assessora alla continuità della memoria storica, Ilaria Vietina. 

“Pier Paolo Pasolini è stato un lucido testimone della nostra epoca – spiegano l’assessora e il presidente del consiglio comunale. – La sua vicenda esistenziale, tormentata e drammatica, lo colloca all’interno di dinamiche centrali nella trasformazione della società italiana a partire dal secondo dopoguerra. La sua capacità di analisi critica si estende dai temi del linguaggio alla produzione letteraria, alla critica della società consumistica e dell’autoritarismo nelle società di massa. Per tutti questi motivi, abbiamo ritenuto che fosse importante fissare nella memoria delle generazioni presenti, e soprattutto in quella delle generazioni future, il messaggio, tanto profondo, quanto profetico, che Pasolini ci ha lasciato da poeta, regista e pensatore libero da qualsiasi imposizione”.

L’intitolazione ufficiale dello slargo, situato nel centro storico di Lucca, avverrà nelle prossime settimane, dopo aver ottenuto il nulla osta da parte della Prefettura.

Prof pro Hitler: studenti fanno esame con docente sostituto

Erano cinque gli studenti universitari che oggi hanno sostenuto l’esame di filosofia del diritto a Siena con il sostituto di Emanuele Castrucci, professore sospeso temporaneamente in seguito ad alcuni tweet inneggianti a Hitler. Sempre in tema di antisemitismo a Lucca invece è indagato un uomo per aver pubbliccato alcuni post sulla sua pagina facebook dal contnuto inequivocabilmente antisemita.

In seguito alla decisione del rettore di sospendere Castrucci, gli studenti si sono confrontati con un altro docente. La sessione di esame, ha detto Stefano Pagliantini, direttore del dipartimento di Giurisprudenza all’Università di Siena, si è svolta “nella più totale tranquillità”.

A Lucca invece l’indagine è partita osservando le attività sul profilo Facebook di Paolo Da Prato, di 53 anni, lucchese, per alcuni post dal contenuto inequivocabilmente antisemita, tali da configurare ipotesi propaganda e istigazione alla violenza per motivi razziali, è stato poi arrestato dalla Digos di Lucca per coltivazione e spaccio di marijuana nella cantina di casa, a seguito di una perquisizione.

Tra i suoi post, anche uno dove lui stesso è fotografato con in mano una pistola e la scritta in inglese ‘The hunter of jews’ (cacciatore di ebrei). Poi la perquisizione ordinata dal pm Aldo Ingangi ha ampliato gli iniziali spunti investigativi per motivi razziali facendo scattare l’arresto per stupefacenti. Nella perquisizione sequestrati anche un coltello a serramanico, una pistola giocattolo priva del tappo rosso e una bandiera con la croce celtica. A una parete un ritratto di Mussolini.

Torna ‘Piano Freddo’ il supporto per chi vive per strada

“Accoglienza notturna alle persone che vivono per strada: parte il 16 dicembre il “Piano Freddo” con cui il Comune di Lucca, insieme con le associazioni del terzo settore del territorio, mette a disposizione una rete di servizi strutturata per rispondere all’abbassamento delle temperature e fornire un supporto caldo e sicuro ai cittadini senza fissa dimora.”

Secondo quanto riporta il comunicato del Comune di Lucca: “Partito lo scorso anno, il piano freddo introdotto dall’amministrazione comunale abbandona del tutto la gestione emergenziale in favore di un percorso organizzato: i servizi e le novità sono state presentate questa mattina dall’assessora al sociale, Valeria Giglioli, dalla presidente del Centro Carlo Del Prete, Nelita Begliuomini, dalla presidente della Croce Verde Lucca, Elisa Ricci e dalla referente della Caritas, Valentina Panattoni.

<<L’anno scorso il piano freddo ha consentito alle associazioni di volontariato e all’amministrazione comunale di dare un supporto concreto e continuativo a chi vive per strada, con interventi specifici e strutturati – commenta l’assessora Giglioli -. Quest’anno torniamo con una rete di servizi specifici e di assoluta qualità, portata avanti grazie alla sinergia con la Protezione Civile e il tavolo marginalità, che vede operare insieme numerose associazioni e realtà di volontariato del territorio. Usciamo quindi dalla logica dell’emergenza, per strutturare un piano capace di agire a tutto tondo quotidianamente per accompagnare le persone più fragili con professionalità, umanità e risposte certe>>.

Ecco quindi che il piano freddo permetterà l’attivazione, fino al 29 febbraio, di due dormitori: uno alla Croce Verde di Lucca, in viale Castracani, per l’accoglienza delle donne e l’altro all’Asp Carlo del Prete, in viale Carlo Del Prete, per gli uomini. Qui sarà ovviamente possibile restare per la notte, farsi una doccia, ricevere la cena e la colazione. Saranno inoltre distribuiti i kit con i beni di prima necessità, mentre la Croce Rossa di Lucca e la Comunità di Sant’Egidio porteranno avanti l’unità di strada, con uscite periodiche per distribuire cibo e coperte, fornire un supporto, intervenire quando c’è necessità e garantire una presenza professionale e umana a chi ha più bisogno. Inoltre è previsto il numero verde, 800.662.999, attivo 24 ore su 24, per segnalazioni o informazioni, curato dalla Croce Verde di Lucca. Un servizio diurno partirà invece a nuovo anno a cura della Caritas in via Brunnero Paoli.

piano freddo

Il piano, realizzato attraverso un finanziamento ad hoc della Regione Toscana ottenuto grazie alla collaborazione con Fondazione Casa, resterà in funzione fino al 29 febbraio 2020. Le associazioni e gli enti aderenti al tavolo marginalità, e pienamente attivi nel piano freddo sono: Caritas diocesana, GVAI ,Croce Rossa Italiana, Comunità di Sant’Egidio, Arciconfraternita di Misericordia di Lucca, Croce Verde P.A., Croce Verde Ponte a Moriano, Valpac Volontariato, Anpana, Radio Club Valpac, Comunità parrocchiale Centro storico di Lucca, Chiesa Valdese, Carlo Del Prete ASP, Fondazione Casa Lucca.”

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