Oltre 6kg di marijuana in sacchi neri, 2 arresti a Livorno

Nella città labronica l’arresto di un uomo di origini albanesi e del suo complice nigeriano ha fatto seguito ad altri fermi sempre di uomini albanesi. Gli inquirenti sono convinti che sulla piazza operi un clan extracomunitario con modus operandi ben stabiliti.

Trasportavano la droga in sacchi della spazzatura nascondendoli come pattume, ma i due corrieri Vlash Isufaj, 37enne albanese, e Lucky Okonoboh, nigeriano 33enne, entrambi residenti a Livorno sono stati arrestati ieri sera dai carabinieri livornesi per traffico illecito di stupefacenti perché sorpresi con 6,2 kg di marijuana.

Con questi due arresti, che si vanno a sommare agli arresti di altri due albanesi avvenuti nei giorni scorsi, gli investigatori sono convinti che sulla piazza livornese sia operativo un gruppo di trafficanti di droga che ha come specifico modus operandi il trasporto dello stupefacente in sacchi neri, occultandolo come spazzatura. P

roprio nel corso dell’indagine ieri pomeriggio i militari hanno seguito il 37enne che nella zona dell’ospedale ha estratto dal portabagagli della sua autovettura due sacchi neri per poi entrare in un condominio dove abita il nigeriano. A quel punto i carabinieri sono intervenuti e lo hanno sorpreso nell’appartamento del complice.

I due erano intenti a pesare il sacco nero che conteneva 6,2 kg di marijuana. Da qui l’arresto e il successivo trasferimento per entrambi nel carcere di Livorno.

Allerta vento: ramo caduto ferisce donna all’Elba, interrotti collegamenti per traghetti

Una donna è rimasta lievemente ferita per la caduta di un ramo di pino che ha sfondato il parabrezza dell’auto che stava guidando: è accaduto questa mattina sulla strada di San Giovanni nel comune di Portoferraio (Livorno), all’isola d’Elba.

Il ramo si è staccato a causa del vento forte. La donna è stata liberata dai vigili del fuoco di Portoferraio. Sul posto anche i carabinieri e un’ambulanza del 118 che ha portato l’automobilista al pronto soccorso dell’ospedale di Portoferraio, dove è stata medicata per lievi escoriazioni al volto, oltre al grosso spavento. A seguito dell’ondata di maltempo in Toscana, caratterizzata dal forte vento, sono stati centinaia da ieri sera gli interventi che hanno visto impegnati i vigili del fuoco, soprattutto per rami e alberi pericolanti, anche nelle province di Pisa e di Siena. Soltanto all’isola d’Elba sono stati effettuati una trentina di soccorsi.

Interrotti i collegamenti con le isole minori a causa del forte vento di Libeccio che da ieri sera sferza la costa Livornese, e nella città si sono registrati 26 interventi dei vigili del fuoco. A causa del forte vento stanotte lo Star Kinn, un cargo porta cellulosa ormeggiato all’alto fondale ha rotto gli ormeggi danneggiando nell’urto la banchina e lo scafo. La punta massima registrata a Livorno, come segnalano dall’Avvisatore marittimo, è stata di 65 nodi, circa 120 km/h alle 6.10 di stamani. Sospeso anche il collegamento con Capraia, la corsa di stamani del Liburna è stata posticipata alle 16, sempre che le condizioni lo permettano, mentre in arrivo a Livorno sono previsti in mattinata dalla Sardegna il Moby Wonder e lo Zeus Palace.

Da stamani alle 5 come confermano dalla capitaneria di Portoferraio, sono stati interrotti i collegamenti dei traghetti anche con l’isola d’Elba. Gli interventi dei vigili del fuoco al momento sono concentrati nel centro a Livorno, con disagi alla circolazione per la chiusura al traffico di un tratto del viale Italia, e sull’Isola d’Elba. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco per rami o alberi pericolanti e una ventina in attesa.

Forte vento anche su tutto il territorio Aretino, in particolare in Valdarno dove, a Casabaldo nel comune di Montevarchi, il vento ha sradicato tre piante. Sul posto sono all’opera tecnici e operai del comune per la rimozione delle stesse. Il comune di Montevarchi ha invitato tutti gli automobilisti a fare attenzione nel percorrere le strade per il vento forte che proseguirà per tutta la giornata.

Parrini: “Nogarin si misuri con episodio di pessima amministrazione”

Il segretario del PD della Toscana Dario Parrini interviene sul sindaco livornese alla luce dell’indagine per omicidio colposo. Le opposizioni chiedono a Nogarin di “fare un passo indietro”.

“Diversamente dal M5s trovo incivili i processi fatti sui giornali anziché in tribunale. Che il sindaco Nogarin sia indagato per omicidio colposo plurimo in seguito all’alluvione dello scorso settembre è cosa che mi dispiace sinceramente. Gli auguro di cuore di uscirne penalmente indenne. Ciò detto, sarebbe ingiusto tacere che in quella circostanza Nogarin non fu all’altezza dei suoi doveri istituzionali”.

Lo afferma il segretario del Pd della Toscana Dario Parrini intervenendo su facebook. “Fu commesso un reato? Non lo so e non spetta a me dirlo – aggiunge -. Ma di certo si verificò un plateale episodio di pessima amministrazione”. Secondo Parrini, “è con questo dato di fatto che Nogarin deve misurarsi fino in fondo. Ed è in primo luogo di questo che deve rispondere ai suoi concittadini”.

Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin ha incassato la piena fiducia del capogruppo di maggioranza Daniele Ceselli (M5S) ma dai banchi delle opposizioni si sono levate richieste perchè faccia un passo indietro. La prima a chiedere le dimissioni di Nogarin è stata la consigliera di Forza Italia Elisa Amato, seguita dal consigliere di Città Diversa Marco Cannito: “in attesa dell’operato della magistratura sarebbe il caso di fare un passo indietro per sensibilità istituzionale e coscienza”.

Anche Marco Valiani (Livorno per tutti) ha invitato il sindaco a lasciare, “si dimetta perchè questa città ha bisogno di altro”. Mentre il capogruppo del Pd, Pietro Caruso non ha chiesto espressamente le dimissioni di Nogarin, cosa già richiesta a ottobre scorso con la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, ma ha richiamato il sindaco “alle sue responsabilità”.

Nogarin torturato dal rimorso, “se solo avessi preso decisioni diverse”

Il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, dichiara di pensare “ogni giorno” al settembre scorso, quando persero la vita 8 persone nell’alluvione. “giusto che gli inquirenti indaghino a 360°”.

Cosa sarebbe cambiato se il 9 settembre il sindaco Filippo Nogarin, dopo l’allerta arancione arrivato dalla protezione civile regionale avesse dato l’allarme alla popolazione? E’ la domanda che lo stesso sindaco dichiara di farsi dal giorno dell’alluvione del settembre scorso che causò la morte di 8 persone: “Non passa giorno senza che io mi metta a pensare e ripensare a cosa sarebbe successo se avessi preso decisioni diverse”, ha detto il primo cittadino in Consiglio comunale, “nelle ore in cui veniva allestita la macchina per affrontare la fase dell’allerta meteo”.

La notizia dell’indagine che lo vede coinvolto non lo ha colto di sorpresa, “non arriva come un fulmine a ciel sereno”. Il sindaco è responsabile della Protezione civile comunale, “e rispondo e risponderò del funzionamento della macchina dei soccorsi nelle ore del disastro e in quelle immediatamente precedenti.

Ed è giusto che davanti alla morte di otto persone, gli inquirenti indaghino a 360 e cerchino di accertare le eventuali responsabilità di ciascuno”, ha spiegato. Nogarin, comunque, non intende per questo farsi da parte: “per ora però, per quanto mi riguarda, questo è il momento di lavorare con ancora maggior determinazione, proseguendo sulla strada della ricostruzione e della messa in sicurezza del nostro territorio”.

“Io ho un lavoro da portare a termine e per questo continuerò a svolgere il mio ruolo con il massimo impegno e la dedizione di sempre”, ha aggiunto ricordando i tanti cantieri aperti in città, e quegli “interventi che si sarebbero dovuti fare decenni fa” e che sono ora “in fase di realizzazione e tutti gli sforzi, anche economici, di questa amministrazione sono volti ad aiutare nella maniera migliore tutti coloro che si sono a doversi confrontare con enormi cambiamenti della loro vita dopo l’alluvione del 10 settembre”.

Ritrovata la donna scomparsa nel Livornese 

È stata ritrovata stamani, in buona salute anche se infreddolita, la donna di 76 anni scomparsa ieri da casa, a Castagneto Carducci (Livorno). L’ anziana si trovava in un’area interessata da un cantiere edile e ad individuarla sono stati alcuni operai.

Le ricerche della 76enne, scomparsa ieri sera, erano proseguite per tutta la notte. È stato installato un posto di comando avanzato con unità di crisi locale, nel piazzale dell’hotel Zi Martino, località San Giusto nel comune di Castagneto, con l’intervento di diverse squadre dei vigili del fuoco (distaccamento Cecina, Tas topografia applicata al soccorso, cinofili) Croce rossa, Pubblica assistenza e Misericordia, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale di Castagneto.

Operaio ustionato in stazione per scarica di corrente al volto

Operaio ustionato stamani a causa di una scarica di corrente che lo ha colpito alla stazione ferroviaria di Livorno mentre svolgeva lavori di manutenzione.

La vittima dell’incidente sul lavoro ha 61 anni ed è di Pisa. L’incidente è accaduto alle 6.55 quando l’uomo è stato raggiunto al volto da una scarica di corrente continua. Sul posto è intervenuta la Misericordia di Livorno che lo ha trasferito al pronto soccorso dell’ospedale.

Successivamente, al pronto soccorso dell’ospedale è risultato che l’operaio di Trenitalia  non ha riportato ustioni di secondo grado, come inizialmente riportato dal 118 nelle prime fasi dell’intervento, ma è stato medicato in codice bianco negli ambulatori dell’ospedale. E’ quanto risulta a fonti sanitarie e alle stesse Fs. Secondo quanto si apprende, inoltre, l’infortunio sul lavoro ha riguardato un manovratore di Trenitalia impegnato nell’aggancio di un locomotore alle carrozze di un convoglio nella stazione ferroviaria di Livorno. Durante questa operazione è partita la scarica che lo ha investito al volto. Le cause sono in corso di accertamento.

Exit mobile version