Sacerdote indagato: difensore, mio assistito nega ogni accusa

“Il mio assistito nega categoricamente le accuse gravi che gli sono state mosse” afferma in una nota diffusa ieri sera l’avvocato Francesco Stefani di Firenze, difensore di don Emanuele Dondoli, 58 anni, sacerdote del Mugello indagato per la presunta violenza sessuale su una giovane che frequentava la sua parrocchia.

“L’indagato nega di aver avuto rapporti sessuali – prosegue l’avvocato difensore – e quindi a maggior ragione di avere usato violenza nei confronti della denunciante con la quale esisteva un rapporto di amicizia datato negli anni”.

Durante le indagini il sacerdote è stato perquisito dalla polizia che avrebbe dato importanza ad alcune immagini conservate nel cellulare e nel computer. “Sono immagini estranee alla vicenda in questione e che non hanno rilievo ai fini di ogni decisione eventuale pertinente alle accuse – precisa l’avvocato Francesco Stefani – Non sono state peraltro rinvenute fotografie che lascerebbero pensare a rapporti con la denunciante, né don Emanuele ha mai avuto problemi con terze persone. Ora lui confida nella giustizia e spera di poter dimostrare quanto prima la propria estraneità rispetto alle accuse mosse”.

La procura di Firenze ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini nei giorni di Ferragosto.

Firenzuola, sacerdote indagato per violenza sessuale

Don Emanuele Dondoli, 58 anni, che nel paese in provincia di Firenze guida le parrocchie di San Lorenzo a Pietramala e San Michele a Montalbano, è stato accusato di violenza sessuale aggravata dopo i presunti abusi nei confronti di una ragazza, che si era rivolta a lui in un momento di fragiltà.

La violenza avrebbe avuto inizio nel marzo 2018 quando la giovane si era rivolta alla parrocchia per un conforto “a seguito di una fase di grande fragilità, disorientamento, e confusione personale”, scrive la pm Benedetta Foti, e, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane sarebbe stata convinta di essere posseduta dal demonio.

Il parroco le avrebbe consigliato delle “benedizioni risolutive per il malessere”: con questo pretesto l’avrebbe fatta spogliare e invitata a sdraiarsi su un lettino situato in sagrestia; a seguito le avrebbe praticato dei massaggi con un unguento obbligandola a subire e compiere atti sessuali. Tutto questo sarebbe andato avanti fino a giugno del 2018, quando la ragazza si è confidata con i familiari e ha sporto denuncia alla polizia.

La donna sarebbe affetta da “disturbo dipendente di personalità”, aggravato da “una sintomatologia ansiosa e depressiva”; condizione che, per l’accusa, la renderebbe incapace di intendere e volere e anche di potersi sottrarre dagli abusi subiti.

Durante una perquisizione, eseguita dalla squadra mobile della questura di Firenze, avvenuta nella parrocchia gli agenti avrebbero trovato nel cellulare di don Dondoli delle foto scattate, da quest’ultimo, durante i ripetuti rapporti avvenuti con la giovane, che testimonierebbero le violenze.

Non tarda a giungere la dichiarazione dell’arcidiocesi di Firenze, che in una nota commenta la vicenda che vedrebbe indagato Don Emanuele. “La notizia – spiega la Diocesi – in merito ai fatti gravissimi che vedono coinvolto un sacerdote della Diocesi di Firenze, ha generato sorpresa, incredulità e amarezza nell’Arcivescovo cardinale Giuseppe Betori, rimasto fino a oggi completamente all’oscuro non essendogli mai pervenuta alcuna informazione o segnalazione né dai soggetti coinvolti, né da altre fonti”.

“Mentre fin da ora esprime piena fiducia nella magistratura – continua la nota – che dovrà giudicare sulla veridicità dei fatti, così come contestati dalla Procura della Repubblica, la diocesi di Firenze fa presente che verrà subito attivata la procedura canonica alla luce di quanto contestato al sacerdote”. “Tale procedura – si spiega ancora – prevede un’indagine previa per verificare il fondamento dell’accusa, se questa sarà confermata il caso sarà deferito alla Congregazione per la dottrina della fede competente in materia. Nel frattempo l’Arcivescovo, se la gravità dei fatti riportati dalla stampa sarà confermata, verosimilmente sospenderà in via cautelare il sacerdote dal ministero”.

L’Arcivescovo, conclude il testo, “insieme al suo presbiterio esprime vicinanza alla giovane coinvolta e alla sua famiglia. Addolorati per la sofferenza provocata, rivolgono anche un pensiero alla comunità parrocchiale colpita da questa vicenda”.

Neve in alto Mugello, Amiata e passi Aretini: due tir fuori strada

Nel Grossetano 2 tir fuori strada, intervento dei Vigili del Fuoco.

Deboli nevicate nelle zone di Firenzuola, Marradi e al Passo della Consuma e la formazione di ghiaccio al Passo del Giogo. E’ quanto segnalato dalla sala di protezione civile della Città Metropolitana di Firenze.

“Gli operatori della viabilità della Città Metropolitana stanno operando sulle strade di competenza ma – avverte Angelo Bassi, consigliere delegato alla protezione civile della Metrocittà – si ricorda in ogni caso l’obbligo delle dotazioni invernali e si raccomanda la massima attenzione alla guida”.

Neve si registra anche sul Monte Amiata e a Badia Tedalda e Chiusi della Verna, nei passi Aretini. Intanto, a causa delle avverse condizioni meteo, i vigili del fuoco di Grosseto sono intervenuti, la scorsa notte, nel comune di Santa Fiora (Grosseto), località Quaranta, per soccorrere un camion che trasportava auto finito fuori strada. Sempre i pompieri di Grosseto, intorno alle sei, sono intervenuti per un tir finito fuori strada sulla Sp4 vicino a Castell’Azzara (Grosseto).

Fiamme in casa nel Mugello, madre ferita per salvare bimbi

Sono gravi, secondo i sanitari, le condizioni di una donna di 40 anni e dei suoi due figli, un bambino di otto anni e una bimba di undici, di origine albanese, rimasti ustionati sul 50% del corpo in un incendio divampato ieri sera nel loro appartamento a Firenzuola (Firenze), nell’alto Mugello.

Si sarebbe gettata nelle fiamme per salvare i due figli, la donna di 40 anni rimasta coinvolta nell’incendio divampato in un’abitazione di Firenzuola (Firenze), da ieri sera ricoverata in condizioni critiche nell’ospedale di Borgo San Lorenzo (Firenze), in attesa di essere trasferita al centro grandi ustionati di Pisa. È quanto emerso da una prima ricostruzione, effettuata dai carabinieri.

Le fiamme sarebbero divampate nella stanza dove si trovavano i bimbi, che avrebbero inavvertitamente dato fuoco ai mobili di casa giocando con un accendino. La madre, accortasi di quanto avvenuto, sarebbe accorsa per salvare i due figli, avvolti dalle fiamme.

Quando i vigili del fuoco da Borgo San Lorenzo sono arrivati sul posto i tre feriti erano già stati presi in carico dai sanitari del 118 che li hanno trasferiti subito al pronto soccorso dell’ospedale di Borgo.

I bambini sono ricoverati, entrambi sedati e con prognosi riservata, nel reparto di rianimazione dell’ospedale pediatrico Meyer. La bambina sarà sottoposta in questa mattina a un intervento chirurgico di dermoabrasione. La madre, 40enne, ha invece trascorso la notte nel presidio ospedaliero del Mugello in terapia intensiva. Le avverse condizioni meteo non hanno consentito ieri sera il trasferimento in elicottero al centro ustionati di Torino, e stamani sarà trasferita al centro ustionati di Pisa.

Sul posto oltre ai vigili del fuoco, che hanno subito domato le fiamme, anche i carabinieri. Saranno proprio i vigili del fuoco a coadiuvare i militari incaricati dal pm di turno, Ornella Galeotti, di ricostruire quanto successo e la dinamica dell’incendio.

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