Bekaert, sciopero e assemblea almeno fino a martedì

I lavoratori della Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), hanno deciso per lo sciopero e l’assemblea permanente, almeno fino a martedì, giorno dell’incontro sulla vertenza al Ministero, superando l’iniziale intento di occupare lo stabilimento. E’ quanto reso noto dalla Cgil Toscana in un comunicato.

E’ il confronto delle performance economiche tra stabilimenti in Italia e in Europa dell’Est a far calare il sipario sulla fabbrica Bekaert di Figline e Incisa Valdarno (Firenze), di cui la multinazionale belga ha annunciato ieri la chiusura, e il conseguente licenziamento di 318 lavoratori. I quali, per tutta risposta, hanno occupato la fabbrica, dove si
produce il cosiddetto ‘steel cord’, la cordicella metallica di rinforzo per gli pneumatici. Un nuovo caso, per molti inatteso, per il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio che martedì si troverà ad affrontare dagli uffici di via Veneto, mentre i lavoratori hanno indetto uno sciopero a oltranza almeno fino a dopo l’incontro al ministero.
“A causa dei suoi costi strutturali notevolmente superiori rispetto a quelli degli altri stabilimenti”, sostiene Bekaert, lo stabilimento toscano “non è stato in grado di generare
performance sostenibili dal punto di vista finanziario. Consapevole della gravità di tale misura, la direzione non vede alternative per salvaguardare e rafforzare la propria posizione nei mercati europei”. Lo stabilimento era stato rilevato a fine 2014 da Pirelli
quando il gruppo italiano aveva ceduto a Bekaert l’intera divisione steel cord. Nel tempo gli investimenti del gruppo belga per potenziare la ricerca e sviluppo erano arrivati, sia
pure in misura non eclatante secondo i sindacati, e con la fine del 2017 era scaduto l’accordo con Pirelli che assicurava in via transitoria commesse sicure allo stabilimento. Tuttavia fin qui i rappresentanti dell’azienda non avevano mai prospettato la
cessazione delle attività. Ora esprimono l’intenzione di avviare “un dialogo teso ad attenuare l’impatto sociale” della chiusura, ma i sindacati insorgono e promettono battaglia.
“Venerdì scorso abbiamo firmato il premio di risultato, l’incontro di stamani non era in agenda, non sono passati dai comitati aziendali europei”, accusa Alessandro Beccastrini
(Fim-Cisl), che ora insieme agli altri rappresentanti sindacali parteciperà lunedì pomeriggio a un incontro convocato dalla Regione Toscana (il cui presidente Enrico Rossi ha definito
“inaccettabile” la scelta di chiudere), e martedì alle 11 all’incontro convocato dal Mise con anche i vertici di Bekaert. “Siamo pronti a discutere della vertenza a 360 gradi – dichiara
Calosi – ma partendo dal ritiro della procedura. Non si può trattare con la pistola della chiusura e dei licenziamenti puntata alla tempia”. E se il leader di Sinistra Italiana,
Nicola Fratoianni, chiede l’immediato intervento del governo, dal centrodestra mentre il deputato di FdI Giovanni Donzelli chiede ai parlamentari di lavorare “uniti” per una soluzione, il deputato di FI Stefano Mugnai accusa la Regione Toscana di aver
tenuto “gli occhi chiusi”, accuse respinte con forza da Rossi.

A seguito della notizia della chiusura dello stabilimento e dell’incontro avuto stamani con i vertici aziendali, i sindaci del Valdarno fiorentino e aretino si sono riuniti in municipio a Figline per decidere i passi da compiere. Convocato
per le 21 di venerdì 29 giugno in piazza Ficino a Figline un consiglio comunale aperto a tutte le rappresentanze istituzionali degli altri Comuni del Valdarno.

Bekaert di Figline Valdarno: lavoratori occupano la fabbrica, martedì incontro al Mise

Il ministero dello Sviluppo economico convocherà martedì prossimo i sindacati e i rappresentanti della Bekaert, l’azienda belga che stamani ha annunciato la chiusura della sua fabbrica di Figline e Incisa
Valdarno (Firenze), con lettere di licenziamento già partite per i 318 dipendenti. Lo ha annunciato in una nota Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, spiegando che come Regione “lavoreremo a stretto contatto con il Mise

La Bekaert (ex Pirelli) di Figline Valdarno è stata occupata dai lavoratori, dopo che stamani la dirigenza ha comunicato la chiusura della fabbrica entro 75 giorni (già partite le lettere di licenziamento per i 318 dipendenti). “Sapevamo che ci fossero dei problemi finanziari e di mercato, ma non che si potesse chiudere lo stabilimento da un giorno a un altro. Chiediamo subito il ritiro della procedura. I lavoratori sono arrabbiati, la loro età media è sui 50 anni, troppo giovani per andare in pensione e troppo anziani per trovare nuove occupazioni. Per il territorio si rischia un impatto devastante, con l’indotto sono più di 400 le persone coinvolte”, dice Yuri Campofiloni della Fiom Cgil Firenze. L’occupazione ad ora è oltranza, ora dopo ora sarà valutato il da farsi. Sul posto, allo stabilimento (che produce cordicelle di metallo per pneumatici) di via Petrarca 104, c’è anche il segretario generale della Fiom Cgil Firenze Daniele Calosi che afferma: “Tra i lavoratori ci sono rabbia e delusione ma non rassegnazione. Siamo di fronte a un nuovo caso Embraco: questa scelta aziendale è dettata dalla logica della delocalizzazione, chiudono per produrre in paesi dove costa meno farlo. Chiedo a tutti di stringersi intorno ai 318 lavoratori, la mobilitazione sarà intensa. Al tavolo ministeriale siamo pronti a discutere della vertenza a 360 gradi, ma partendo dal ritiro della procedura. Non si può trattare con la pistola della chiusura e dei licenziamenti puntata alla tempia”.

“Decisione ingiusta e inaccettabile, nel merito e nel metodo, un vero attentato al lavoro.” Così il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza, commenta l’annuncio da parte di Bekaert. “Chiudere uno stabilimento produttivo è sempre ingiusto, ma in questo modo è ancora più grave. Quello di Figline è un sito produttivo importantissimo; quando c’è stata la cessione da parte di Pirelli ci erano state date delle garanzie e oggi ci troviamo davanti a questa decisione secca e annunciata come irrevocabile. Non è così che si può trattare il lavoro in Italia.” “Ci batteremo, in tutti i modi e a tutti i livelli, per cambiare questa decisione e tenere aperto l’impianto e continuare a dare lavoro a oltre 300 persone. E certamente avremo bisogno anche del Governo per reagire alla decisione di una multinazionale come Bekaert.” “Chiediamo a tutti, Regione, Governo, enti locali di combattere con noi l’arroganza aziendale di annunciare in modo unilaterale la chiusura dell’azienda e salvare il sito di Figline Valdarno.”

“Il Partito Democratico si sta mobilitando a tutti i livelli con i suoi eletti per scongiurare la chiusura della Bekaert di Figline. Siamo solidali con i lavoratori e riteniamo inaccettabile il comportamento dell’azienda. Il governo deve convocare immediatamente le parti per scongiurare la cessazione dell’attività della fabbrica, che avrebbe ricadute drammatiche su centinaia di famiglie del nostro territorio”. Così i parlamentari del PD Luca Lotti, David Ermini e Dario Parrini, insieme all’eurodeputato Nicola Danti, che ieri hanno partecipato a Figline all’assemblea sulla vertenza Bekaert. Sarà depositata dal Pd anche un’interrogazione urgente sia alla Camera che al Senato a firma David Ermini e Dario Parrini. La stessa iniziativa è stata presa da Nicola Danti al Parlamento europeo.

“Una scelta incomprensibile, in aperto contrasto con le affermazioni che gli stessi vertici della Bekaert avevano fatto non più tardi di tre mesi fa nell’ultimo incontro al Mise sulla situazione del sito produttivo di Figline. In quella sede si confermavano il buon andamento dei volumi produttivi, la prosecuzione dei rapporti di committenza con la Pirelli e i progressi di tre progetti innovativi del piano aziendale. E oggi arriva la notizia di 318 licenziamenti in tronco. Tutto questo è inaccettabile”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta con durezza la decisione presa dalla multinazionale belga di cessare improvvisamente l’attività della ex Pirelli di Figline Valdarno, specializzata nella produzione di ‘steel cord’, le cordicelle d’acciaio impiegate nella produzione di pneumatici.

E annuncia subito un’iniziativa: lunedì prossimo, alle 15.30, la Regione incontrerà a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza, le organizzazioni sindacali. “E’ necessario mettere subito in campo – sottolinea il presidente – ogni sforzo per scongiurare la chiusura dello stabilimento e i licenziamenti. La fabbrica di Figline ha una storia gloriosa, è da sempre un centro di produzione e di ricerca avanzata nel settore ‘steel cord’, un patrimonio che non può essere disperso. Del resto – prosegue – l’azienda stessa, di fronte alle ordinarie difficoltà di un mercato complesso e a forte vocazione internazionale, mai aveva paventato la possibilità di chiudere e licenziare. E voglio anche ricordare – continua – che da parte di lavoratori e sindacati c’è sempre stata, fin dalle trattative per il passaggio da Pirelli a Bekaert, nel 2015, la piena disponibilità a sostenere processi di crescita della produttività del sito”.

“Lavoreremo a stretto contatto con il Mise, che martedì prossimo convocherà azienda e sindacati – conclude Rossi – e come Regione metteremo a disposizione ogni strumento normativo e finanziario previsto per contribuire a scrivere una storia diversa per il sito di Figline. Una storia che parli ancora di lavoro e di sviluppo. Anche nella consapevolezza che ci sono ancora commesse importanti da realizzare a Figline e che la stessa Pirelli deve essere chiamata in causa”.

Botte a ex compagna e a figlie, uomo arrestato nel Fiorentino

Ha picchiato la ex compagna e le due figlie di lei di 3 e 18 anni, nella loro abitazione di Figline Valdarno (Firenze): l’uomo, un 52enne disoccupato, è stato arrestato ieri dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

Le vittime, madre e figlie, sono state medicate al pronto soccorso e dimesse con una prognosi di 5 giorni ciascuna. La bimba di tre anni, in particolare, ha riportato lievi contusioni per essere stata strattonata con violenza dal padre.
Secondo quanto emerso, la famiglia viveva a casa del 52enne nonostante la coppia, dopo un rapporto iniziato un anno fa, fosse separata di fatto dallo scorso marzo, da quando la donna aveva denunciato il 52enne sempre per fatti di violenza domestica.
Ieri lei gli avrebbe annunciato di aver trovato una nuova sistemazione e di essere in procinto di lasciare la casa insieme alle figlie, scatenando la sua reazione violenza. In particolare, secondo quando ricostruito dai carabinieri, il 52enne, senza lavoro e con problemi legati all’abuso di alcol, avrebbe agito spinto tra l’altro dalla preoccupazione di perdere la sua unica fonte di reddito, rappresentata dallo stipendio della ex compagna.

 

Sette feriti in scontro tra tre auto a Figline Valdarno

E’ di sette feriti il bilancio di un incidente stradale avvenuto la notte scorsa a Figline Valdarno (Firenze) e che ha visto coinvolte tre auto. Ancora da chiarire la dinamica dello scontro.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri. Uno dei feriti, in gravi condizioni, è stato trasportato a Firenze, mentre gli altri sono stati trasferiti negli ospedali di Figline Valdarno e Arezzo.

Dalla Bulgaria all’outlet the Mall per clonare carte, arrestato

Era arrivato pochi giorni fa dalla Bulgaria, e sarebbe ripartito il 18 aprile, con tutta l’attrezzatura necessaria a clonare carte di credito e bancomat ma è stato sorpreso dai carabinieri della compagnia di Figline Valdarno subito dopo aver tolto un’apparecchiatura elettronica da un Atm nei locali dell’outlet di grandi marche ”The Mall”.

Il suo obiettivo era ”catturare e archiviare” dati magnetici e
codici pin delle carte di pagamento.
L’uomo, 39 anni, incensurato è stato scoperto da una pattuglia mentre nascondeva, avvolti in un foglio di giornale, un congegno di colore verde per la lettura delle bande magnetiche e una barretta su cui erano installati microchip, microSD e telecamera. Il tutto era stato appena rimosso dall’Atm.

Con sé aveva anche 5 carte di credito clonate con i relativi codici pin, pronte da usare.
Durante la perquisizione nell’albergo dove aveva preso una stanza, pagata come il viaggio da un ignoto complice che agiva dall’estero, sono stati trovati e sequestrati altri ”skimmer” e un pc utilizzato per la clonazione delle carte di pagamento. L’uomo è stato arrestato e associato al carcere di Sollicciano.

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