Krypton con ‘Brunelleschi’ vince bando Ministero Affari esteri

Firenze, con il progetto dello spettacolo “Filippo Brunelleschi/nella divina proporzione” la compagnia Teatro Studio Krypton il 2 ottobre 2020 è risultata prima dei cinque progetti selezionati dalla commissione esaminatrice del Bando del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Vivere all’ Italiana sul palcoscenico.

Lo spettacolo di Krypton ha prevalso in una importante iniziativa di promozione e diffusione della cultura italiana all’estero che mira a sostenere la ripresa delle produzioni italiane nel settore dello spettacolo dal vivo e al rilancio internazionale grazie alla rete di Ambasciate, Consolati, Rappresentanze e Istituti Italiani di Cultura nel mondo.

Il video dello spettacolo, girato al Teatro della Pergola di Firenze, e prodotto grazie alla vincita del bando Vivere all’Italiana sul palcoscenico, è visibile sul canale Vimeo ‘italiana’ collegato al nuovo portale del Ministero degli Esteri, dopo la conferenza stampa del Ministro Di Maio. Il nuovo portale rappresenterà la piattaforma virtuale ufficiale sulla quale verranno promossi e diffusi gli eventi e i progetti culturali realizzati con il sostegno del Ministero. Tra i progetti di punta presentati in conferenza stampa gli spettacoli di Vivere all’Italiana sul palcoscenico.

Il progetto Filippo Brunelleschi – Nella Divina Proporzione è nato nel 2020 per celebrare i 600 anni dalla fondazione della Cupola di Santa Maria del Fiore in Firenze.

Il regista Giancarlo Cauteruccio ha commissionato la drammaturgia originale di questa opera a Giancarlo Di Giovine, autore di grande sensibilità storica e collaboratore di Rai Storia.

Brunelleschi è interpretato da Roberto Visconti, attore storico della compagnia, attivo sia in teatro che nel cinema. Gianni Maroccolo ha composto le musiche originali, mentre la scenografia digitale è di Massimo Bevilacqua, esperto nell’applicazione del mapping video all’arte scenica.

Questo nuovo lavoro di Krypton mette in luce la vita e l’opera di Filippo Brunelleschi, svelando il particolare carattere che si nasconde dietro il grande talento e le geniali intuizioni dell’artista che ha dato vita al Rinascimento.

Già con “Muovere un cielo pieno di figure vive”, opera di teatro/architettura pensata per la facciata dell’Ospedale degli Innocenti di Firenze, Cauteruccio indagava nell’universo brunelleschiano con interesse scientifico ed estetico dando vita ad una creazione di forte impatto visivo e sonoro.

In Filippo Brunelleschi-Nella divina Proporzione, il regista porta in scena il corpo, il pensiero, la solitudine e il carattere forte e impenetrabile di colui che fece della prospettiva e della simmetria gli strumenti della bellezza non più dettata dal caso, dall’ombra e dalla fede, ma dalla ragione, il calcolo, la matematica, la luce. Quella luce chiamata a sovrastare il buio e l’ombra medievale.

“Sappiamo tutto dei grandi artisti del Rinascimento Leonardo, Raffaello e Michelangelo. Sappiamo invece molto meno della vita di Filippo Brunelleschi- osserva Di Giovine – eppure Brunelleschi anticipa questi artisti, li prepara, li indirizza verso nuovi orizzonti”. Ma Brunelleschi distrugge ogni suo scritto o bozzetto, usa codici segreti così come farà Leonardo, brevetta i suoi progetti, costruisce macchine straordinarie di cui non rivela i meccanismi nemmeno ai committenti. Il suo talento è completo, non trova confini, spazia dall’architettura alla scultura, si dedica allo studio del cosmo e, su richiesta, non disdegna di dedicarsi anche all’arte della guerra. Quello che lascia ai posteri non sono solo cupole, cattedrali e loggiati ma soprattutto un’idea di città e un’idea di mondo che vede al suo centro l’umano. Un’idea che viene da lontano, dalle armonie e le proporzioni dei templi di Roma Antica che Brunelleschi recupera e perfeziona.

Nel suo raccontarsi Ser Filippo dice:

“Sono un artista, appartengo solo all’arte ed alla bellezza. Ecco i miei figli: facciate, colonne, portici, archi, vuoti e pieni, chiari e scuri. Geometrie di luce… È la matematica a guidare questa rinascita. È la scienza che si fonde con l’arte, che ci porta al centro dello spazio e del tempo. Il bello è la conquista dello spazio e la formazione del tempo. Siamo finalmente al centro del nostro cosmo, padroni di un universo. Le stelle, fuochi che ci girano intorno e fanno luce sul nostro cammino. È Il Rinascimento!”.

Lo spettacolo di Krypton coglie la carnalità di un artista/genio il quale, pur di raggiungere i traguardi della sua opera, “sacrifica” il suo corpo, la socialità e il proprio benessere per darsi interamente al manifestarsi della propria opera.

Oggi Brunelleschi, a 601 anni dall’apertura dei cantieri di quella che sarà la sua opera più rappresentativa, la Cupola della Cattedrale di Firenze, risulta essere uno dei più importanti punti di riferimento per la cultura italiana riconosciuta e attesa in Europa e nel mondo.

Filippo Brunelleschi-Nella divina Proporzione è un lavoro non documentaristico, una messa in scena di forte intensità nella quale lo spettatore, oltre a essere guidato nelle meraviglie brunelleschiane grazie alla suggestione visuale della scenografia dinamico/digitale del video mapping, può rispecchiarsi in un corpo e in un immaginario complessi e magici allo stesso tempo. Cauteruccio, con la sua lunga esperienza di sperimentatore e innovatore delle arti sceniche, immagina ancora una volta un viaggio visionario che coniuga il teatro con le nuove tecnologie da offrire al pubblico sia nella trasmissione digitale che nello spazio fisico.

Lo spettacolo di Krypton entrerà nel circuito della distribuzione teatrale della compagnia e concorrerà ad una tournée internazionale che sarà votata dagli Istituti di cultura Italiana nel mondo, in collaborazione con il Mibac.

“Nel Chiostro delle Geometrie”, Cauteruccio omaggia Schlemmer

Con l’omaggio a Schlemmer di Giancarlo Cauteruccio, previsto per il 14 giugno alle ore 21 alla Chiesa di Santa Verdiana, prosegue il programma della sesta edizione de “Nel Chiostro delle Geometrie“, il progetto-laboratorio di teatro-architettura (TEARC) dedicato quest’anno alla corrente artistica del Bauhaus, nata 100 anni fa in Germania.

Nel  workshop “l’arte scenica tra palcoscenico e architettura“, una due giorni dedicata all’analisi del Total Theater  di Walter Gropius ed  una immersione nelle visioni di Oskar Schlemmer, pittore e scultore, direttore del dipartimento di teatro a Dessau, mettendo al centro del fatto scenico l’uomo, soprattutto nel rapporto con la macchina, Cauteruccio conduce i numerosi allievi del laboratorio TEARC in un viaggio alla scoperta del pensiero e dell’arte di personaggi che  hanno rivoluzionato e segnato il Novecento.

All’interno della chiesa di S.Verdiana, Cauteruccio terrà una  lectio  intitolata Omaggio a Oskar Schlemmer. Il regista  metterà in scena un tributo, attraverso i suoi lavori teatrali,installativi,di opera  e video, ad uno delle figure di spicco di quella stagione che lo ha ispirato per l’uso della luce, del corpo, della musica, il senso ed il disegno dello spazio, l’utilizzo particolare della voce e della tecnologia.

I prossimi appuntamenti del “Nel Chiostro delle Geometrie”, il progetto-laboratorio di teatro-architettura (TEARC) nato nel 2014 dall’intesa tra la Compagnia Teatro Studio Krypton e il DIDA-Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, prevedono dal 17 al 21 giugno, l’installazione, nella chiesa di Santa Verdiana, di Ts Krypton Bauhaus Percezione, ambiente dinamico immersivo. Fondata sulle estetiche della Bauhaus, applicate a grafica, design, architettura, fotografia, tutto il progetto sarà sviluppato dagli allievi del laboratorio, partendo dalle ricerche  storico – iconografiche fino alla realizzazione dell’opera in multi-proiezioni, con sistema di videomapping, coordinati da Massimo Bevilacqua e da Giancarlo Cauteruccio, con la collaborazione di Alessio Bianciardi.

Una due giorni di conferenze di architettura si terrà parallelamente ed extra mura al Cenacolo di Santa Croce: il 19 giugno alle ore 16 ospiti gli architetti madrileni Angela Garcia de Paredes e Ignacio G. Pedrosa ed il 20 giugno seguiranno gli architetti italiani Adolfo Natalini, Carlo Terpolilli, Tortelli e Frassoni, e Paolo Zermani.

Un secondo workshop vedrà come Maestro l’architetto milanese Italo Rota, uno dei veri eredi della Bauhaus. Rota è autore di numerose opere tra cui il Musée d’Orsay con Gae Aulenti ed il recente Museo del Novecento a Milano, un tempio indù, sistemazioni urbane a Nantes e a Palermo, solo per citarne alcune. Nel laboratorio egli ripercorrerà il suo iter creativo tra architettura, design, teatro e scenografia che sfocerà il 27 giugno in una lezione scenica pubblica, una sorta di performance in cui presenterà i suoi progetti realizzati.

Al Chiostro delle Geometrie torna l’architetto e artista Cesare Pergola, di stanza a San Paolo, che terrà un workshop il cui esito pubblico, una video installazione, sarà presentato il 9 luglio nella chiesa dal titolo Kandinsky Explosion. Un incontro/scontro tra il quadro Giallo, rosso, blu (1925) di W.Kandisnky, Schoenberg ed il funky brasiliano, nel solco della sue ricerca geometrica digitale-tridimensionale e su temi contrastanti e affini.

Dopo la pausa di metà luglio ed agosto, a settembre riprenderanno le attività laboratoriali ed eventi pubblici che si protranno sino alla fine di ottobre. Il 19 settembre sarà la volta del coreografo Salvo Lombardo con Tiergarten, un workshop/performance. Il workshop sarà incentrato sul discorso delle rappresentazioni del corpo e delle iconografie esotizzanti di stampo modernista che pure hanno influenzato parte del pensiero Bauhaus in più ambiti. Il coreografo metterà in dialogo quell’impostazione primo novecentesca con le derive iconografiche che la contemporaneità ripropone in particolare attraverso la moda, il design dei corpi, con un focus sul rapporto tra immaginario\corpo\spazio. Lombardo creerà con i partecipanti una sorta di giardino\zoo umano dove corpi e piante insieme contribuiranno ad una ridefinizione dello spazio attraverso una pratica di “composizione istantanea” che porrà i partecipanti\performer nella condizione di costruire e decostruire a vista uno spazio in un tempo dato.

Marco Mulazzani, architetto e docente di storia dell’architettura alla Università di Ferrara, terrà la conferenza Weimar Dessau Berlino: i Bauhaus 1919/1933, l’incontro delle discipline lunedì 30 settembre.

Monica Benvenuti condurrà il workshop Il Bauhaus e la musica – Dodecafonia e Sprechgesang ed il 3 ottobre andrà in scena il concerto Sprechgesang. Nella Germania di Weimar convivevano espressionismo in arte e letteratura, architettura della Bauhaus, la fisica della relatività, la psicanalisi e la musica atonale e dodecafonica. Nel laboratorio la cantante lirica svolgerà una indagine sul percorso che porterà Schönberg a definire un nuovo rapporto voce-testo, con la tecnica dello sprechgesang, che traeva origine dai cabaret berlinesi di inizio secolo e si sviluppava soprattutto attraverso la canzone teatrale di Brecht/Weill.

Europa, Deutschland, Baden -Wuerttemberg

L’ 8 ottobre sarà la volta di Vittorio Corsini, artista visivo, con Passi terribili, ”relazionandosi alla Bauhaus farà un lavoro che sposta il centro dell’intelligenza, dalla testa ai piedi – sostiene Corsini – facendo in modo che il nostro camminare, il nostro muoverci fisico produca un senso, produca uno stato che la nostra intelligenza speculativa razionale, non riesce a produrre. Il pensiero non può produrre la cancellazione di una parola, non esiste la “non casa”, possiamo smontare un pensiero, una parola come razzismo, possiamo cioè cercare di contenerlo con un’attività razionale, di pensiero, ma non riusciamo a eliminarlo. L’attività, il movimento può invece intervenire ad un livello più profondo, più consistente, che elimina fisicamente e quindi con tutto il corpo qualcosa, come una sorta di espulsione di una tossina. Cosi la lecture e il precedente workshop saranno improntati a questo: prima una carrellata su alcuni lavori realizzati negli anni scorsi su questi temi e poi lavoreremo per cercare qualcosa che attraverso la distruzione trovi la sua realizzazione, trovi la sua pienezza, come dire che il lavoro sarà finito una volta distrutto.”

Il 17 ottobre sarà la volta del curatore e critico Pietro Gagliano con la lecture Black Mountain College. Gli émigré della Bauhaus in U.S.A. Il Black Mountain College, fondato nel 1933 in North Carolina, ha costituito il primo punto di approdo per gli artisti e i teorici della Bauhaus, emigrati dalla Germania di Hitler negli Stati Uniti. Da Joseph Albers, che ne fu anche il direttore a Xanti Schawinsky, a Walter Gropius che progettò anche un’espansione, mai realizzata, dell’istituto. E tra i molti ospiti di summer school e seminari, nel 1952 John Cage vi realizzò il Theatre Piece no. 1, embrione di tutta la performance art. Sulle sponde di Lake Eden i metodi pedagogici, la prospettiva interdisciplinare, la trasversalità dei linguaggi artistici, hanno dato vita a una gloriosa epopea, marginale rispetto alla storia dei grandi college statunitensi ma centrale per la cultura. La conferenza, preceduta da alcuni giorni di workshop, racconterà questa autentica stagione di giganti, tra crisi (finanziarie) e splendore della visione, mettendo in evidenza la sua influenza sull’arte, la musica, il teatro, la pedagogia del nostro tempo.

In via di definizione con la Fondazione Teatro della Toscana, dal 22 al 31 ottobre Ts Krypton prevede la presentazione al Teatro Niccolini di Firenze del modello 3D del TOTAL THEATER ideato da Walter Gropius(1927-29). Si tratta di uno spazio virtuale che porterà gli spettatori nel più affascinante teatro del novecento mai realizzato fino ad oggi. Il progetto è intitolato “Di teatro in teatro – dalla realtà storica alla realtà aumentata” e la storica sala teatrale accoglierà questo modello 3d in un video immersivo, un luogo virtuale “visitabile” grazie all’utilizzo di device come l’Oculus Go, HTC Vive e Oculus Rift, nonché di ogni tipo di cardboard insieme ad uno Smartphone.

“Nel Chiostro delle Geometrie” è il progetto-laboratorio di teatro-architettura (TEARC), nato nel 2014 dall’intesa tra la Compagnia Teatro Studio Krypton e il DIDA-Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, giunto quest’anno alla sua sesta edizione. Un consolidato format di collaborazione tra un’istituzione universitaria e una compagnia che opera nei territori dell’arte scenica e architettonica. Pensato in forma aperta, il programma “Nel Chiostro delle Geometrie” con il suo calendario ricco di eventi si rivolge a un pubblico variegato, attento ai linguaggi contemporanei, ma principali destinatari sono i giovani, studenti e artisti, chiamati in prima linea sia come spettatori sia come protagonisti di un percorso di alta formazione interdisciplinare sui linguaggi artistici e performativi.

“Nel Chiostro delle Geometrie” vede la direzione artistica di Giancarlo Cauteruccio e la direzione scientifica del prof. Carlo Terpolilli e costituisce per i giovani partecipanti della Facoltà di Architettura (la partecipazione garantisce loro 12 crediti formativi) e dell’Accademia di Belle Arti un percorso di apprendimento sperimentale.

Per  Giancarlo Cauteruccio è fondamentale “mettere in primo piano le giovani generazioni in una relazione diretta con le varie fasi di messa in opera e in contatto con artisti e pensatori, oltre che con tecnici. In molti anni di esperienza formativa con i giovani ho verificato il valore e il profitto della possibilità di misurarsi in maniera concreta con la creazione, accrescendo così le loro capacità”. L’approccio formativo si basa sul learning by doing e impegna gli studenti in un coinvolgimento attivo per la creazione degli eventi pubblici, oltre a percorsi seminariali e di approfondimento.

La manifestazione è realizzata col sostegno dell’Estate Fiorentina 2019 e di Fondazione Cassa Di Risparmio Firenze, con il patrocinio della Regione Toscana.

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