Maltempo, Coldiretti: bombe d’acqua su val di Cornia e campagne

Maltempo –  Sale la conta dei danni in Toscana a causa del maltempo e degli eventi estremi in questo pazzo imprevedibile 2023.

La forte perturbazione da allerta arancione che ha colpito la regione nelle ultime ore ha ”picchiato” duro sulla Val di Cornia e sulle campagne limitrofe della provincia di Livorno. La tempesta ha scaricato in 24 ore 116 mm di acqua sulla zona di Suvereto, 82 mm in appena 12 ore nell’area del comune di Collesalvetti ingrossando fossi e canali che straripando hanno inondato i terreni coltivati e sdraiato centinaia di ettari di girasole e cereali. A denunciarlo è Coldiretti Livorno secondo cui nei soli primi sei mesi dell’anno in corso tra bombe d’acqua, grandinate, trombe d’aria sono aumentate del 36%.

Ma non sono mancati, come molte volte è accaduto in questa primavera instabile, localizzati eventi grandinigeni che hanno danneggiato vigneti e coltivazioni in pieno campo. Solo ad aprile la grandine si era abbattuta sui raccolti di 170 aziende agricole mandando a referto danni per oltre 8 milioni di euro.

La grandine – spiega Coldiretti Livorno – colpisce i frutti in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. Un evento climatico avverso che – precisa Coldiretti Livorno – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. (

“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Toscana dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude Coldiretti Livorno – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. In Toscana l’altalena climatica ha già provocato decine di milioni di euro di danni tra mancate rese, raccolti distrutti e prodotti compromessi”.

Coldiretti, danni e disagi per le aziende agricole dell’Isola d’Elba a causa del maltempo

Livorno, nella provincia si è abbattuto una forte pioggia. Numerosi danni e soprattutto molti disagi per le aziende agricole elbane a causa del forte maltempo che ieri, 16 novembre, si è abbattuto sull’Isola d’Elba tra Porto Azzurro e Rio.

A dare la notizia Coldiretti Livorno che segnala cantine allagate, terreni seminati andati distrutti e il danneggiamento di alcune strade poderali che rendono impossibile accedere a diversi terreni agricoli presenti sull’Isola d’Elba. Nella sola giornata di ieri, sottolinea l’associazione in una nota, su Portoferraio sono caduti 122 millimetri di acqua secondo i dati rilevati dal Centro funzionale della Regione Toscana e tutto questo dopo mesi di siccità estrema con corsi d’acqua praticamente a secco e terreni induriti che fanno scivolare via velocemente le precipitazioni.

Per Simone Ferri Graziani, presidente Coldiretti Livorno, “le piogge abbondanti cadute in poche ore su terreni impermeabilizzati dalla siccità, unite al consumo di suolo e all’abbandono dei terreni marginali da parte degli agricoltori per ragioni diverse tra cui la presenza degli ungulati che hanno reso impossibile coltivare sono tra i fattori che hanno messo in pericolo la popolazione e le attività economiche. L’Isola, già nel recente passato, è stata teatro di alluvioni e allagamenti e così come molte altre zone della nostra provincia dove oltre 15mila residenti vivono in aree ad elevato rischio alluvioni secondo l’Ispra”.

Turismo: Livorno capitale dell’agricampeggio

Turismo: con 897 piazzole destinate al campeggio con la tenda, camper o caravan, la provincia di Livorno ha la più alta concentrazione di spazi dedicati. Praticamente una su due di quelle presenti nella regione.

Il glamping, termine che fonde insieme le parole glamour e camping, consente ai turisti più esigenti di vivere una vacanza immersi nella natura, tra alberi ed olivi, senza però rinunciare alle comodità moderne. Una freccia in più nell’arco dell’accoglienza rurale della Toscana che conta 5.000 imprese agrituristiche ed oltre 80 mila posti letto.

Un settore, che a causa di regolamenti anacronistici era rimasto fermo ma che un nuovo decreto regionale, voluto e sostenuto da Coldiretti, è pronta a rilanciare. La Toscana è ora finalmente pronta ad abbracciare la nuova frontiera della vacanza green sposando le peculiarità dell’attività agricola con l’accoglienza, servizi di qualità, design ed ecologia.

A prevederlo è il decreto del presidente della giunta regionale n. 34 che ha modificato il regolamento che disciplina l‘agriturismo facendo cadere numerosi vincoli. Cadono i vincoli delle attività collaterali che potranno essere svolte su tutto il territorio regionale, senza i limiti comunali, sono stati snelliti gli adempimenti per garantire il rispetto dei requisiti igienico-sanitari, la somministrazione dei cibi contadini potrà avvenire anche in spazi aperti. Le attività agrituristiche potranno fare anche consegne a domicilio. Le trecento strutture agrituristiche della provincia di Livorno potranno preparare i pasti ed effettuare anche il servizio di home delivery.

”Siamo soddisfatti – spiega Simone Ferri Graziani, presidente Coldiretti Livorno – per le modifiche al passo con i tempi apportate alla disciplina delle attività agrituristiche, delle fattorie didattiche e dell’enoturismo in Toscana. Le novità relative all’agricampeggio ed al glamping aprono nuovi scenari proprio rispetto alla somministrazione del cibo, ai mezzi di soggiorno autonomo che possono essere utilizzati nell’ambito agrituristico nelle piazzole attrezzate, fornendo nuove prospettive di crescita ai nostri agriturismi, primi tutori dell’ambiente, della sostenibilità e del turismo all’aria aperta”. “Finalmente – sottolinea – si fa chiarezza nei confronti di settore che ha ancora notevoli margini di crescita sia in chiave agricola che turistica. Le attività di agricampeggi, e così come glamping, sono una integrazione all’attività agricola che permette di diversificare la proposta del territorio ed intercettare nuovi flussi sopratutto stranieri”.

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