🎧 Covid: sacchi rossi abbandonati a cassonetti, attivata Alia

Tre sacchi rossi di utenti positivi in quarantena sono stati abbandonati da giorni dietro i cassonetti di via del Rosso Fiorentino a Firenze, luogo ‘nascosto’ e di solito utilizzato incivilmente per scaricare abusivamente  rifiuti ingombranti perché non visibile da strada.  Inoltrata la segnalazione ad Alia che ha attivato subito l’intervento per il ritiro con la squadra di rifiuti Covid. 

Questa volta ad essere lasciati nello spazio tra i cassonetti e il marciapiede di via del Rosso Fiorentino sono stati i sacchi pieni di rifiuti di utenti positivi in quarantena per Covid-19 che, secondo la procedura prevista, dovrebbero invece essere messi davanti al portone di casa, sulla viabilità pubblica in determinati orari coincidenti con il ritiro da parte del personale specializzato di Alia, previa segnalazione dall’Asl al Comune che ne informa il gestore. Una procedura che a causa dei vari passaggi e delle tempistiche ha provocato in alcuni casi un po’ di ritardi nei ritiri ma che non giustifica l’abbandono dei sacchi rossi davanti ai cassonetti.

Ci siamo attivati subito dunque per segnalare il caso ad Alia che ha provveduto all’invio del personale per il ritiro.

Fermo restando quanto stabilito dall’ISS, che obbliga i cittadini positivi a sospendere la differenziazione dei rifiuti, Alia fornisce agli utenti un kit, comprensivo di sacchi rossi e materiale per la chiusura quale nastro adesivo o fascette, da utilizzare per esporre i rifiuti prodotti (superando, quindi, il bidoncino nero in precedenza utilizzato) su pubblica via, seguendo un calendario, in cui viene garantito il servizio di ritiro 2 volte a settimana, preferibilmente in orario notturno.

Il servizio, che avrà durata per almeno 21 giorni e potrà all’occorrenza essere prorogato o interrotto, si attiva con la comunicazione degli estremi dell’utente che ne deve usufruire da parte del Comune ad Alia. Qualora l’utente non venga contattato dal gestore o dal Comune può sollecitarli; allo stesso modo, qualora l’utente, anche tramite le persone che lo assistono, sia impossibilitato ad esporre su sede stradale il sacco, può contattare Alia che si attiverà per organizzare il ritiro rispondendo alle necessità del cittadino.

Il confezionamento dei rifiuti dovrà avvenire, in coerenza con quanto raccomandato dall’ISS utilizzando almeno 2 sacchi neri, uno dentro l’altro, e successivamente inserirli in uno dei sacchi rossi consegnati da Alia Servizi Ambientali SpA.

Per contattare Alia Servizi Ambientali chiamare il Call Center, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.30 e il sabato dalle 8.30 alle 14.30, ai numeri 800 – 888 333 (da rete fissa, gratuito), 199. 105. 105 (da rete mobile, a pagamento, secondo i piani tariffari del proprio gestore) oppure 0571-1969333 (da rete fissa e rete mobile).

Per segnalazioni di casi di abbandono si può utilizzare il form da compilare sul sito di Alia a questo link.

“Molte problematiche che venivano riscontrate all’inizio della pandemia derivavano da ritardi nella comunicazione da parte del Comune al gestore, adesso la situazione del ritiro si è normalizzata. Il servizio è in sicurezza, effettuato da personale addestrato, retribuito con maggiorazione. Comporta molti sacrifici, con molti servizi notturni e stando tutto il tempo con la tuta isolante”, affermano  Alessandro Giacomini Cobas Alia e Paolo Imbaglioni lavoratore Alia, ai microfoni di Gimmy Tranquillo.

Sciopero scuola: “Dad: disagio a distanza”, manifestazione anche a Firenze

In 60 città  sono in corso le mobilitazioni per lo sciopero nazionale della scuola, con lo sciopero dalla Didattica a Distanza da parte di studenti e docenti, per chiedere la riapertura in presenza, in sicurezza e in continuità di tutti gli istituti scolastici, dal nido all’università. A Firenze, manifestazione in piazza SS. Annunziata.

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Foto Controradio

La mobilitazione è stata indetta da Priorità alla Scuola in concomitanza con lo sciopero proclamato dai Cobas, a cui ha già dato la sua adesione il Coordinamento Nazionale Precari Scuola.

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Foto Controradio

Con la mobilitazione nazionale Priorità alla Scuola, inoltre, chiede che una parte consistente del Recovery Fund sia riservata al rilancio della Scuola pubblica: servizi educativi per l’infanzia, scuola dell’obbligo, superiori di secondo grado, dal nido all’università, il diritto
allo studio deve essere tra le vere priorità del Paese; inoltre, si chiede di garantire un incremento della spesa pubblica annua portandola almeno ai livelli della media europea, pari al 5% del PIL.
Il primo urgente provvedimento di riforma – secondo i promotori – riguarda l’immediata riduzione del numero di alunni/e per classe, fissando un tetto massimo di venti, abolendo ogni possibilità di accorpamento per le classi successive. Si chiede che i finanziamenti del Recovery Fund siano utilizzati per il potenziamento di tutto il personale scolastico, con un piano di assunzioni e di stabilizzazione dei docenti precari, adeguamento degli spazi e degli edifici scolastici, con ripristino di vecchi edifici e realizzazione di nuovi.

Dalla scuola ai trasporti, venerdì di piazza e protesta in Toscana

Un venerdì di protesta come non se ne vedevano dalla stagione pre Covid. Oggi anche in Toscana dalla scuola ai trasporti, dai ristoratori ai rider fino al mondo circense si danno appuntamento in manifestazioni, presidi, flash mob nel rispetto delle misure anti covid.

Partiamo dalla scuola:  a Firenze come in altre in 60 città si svolgeranno le mobilitazioni per lo sciopero nazionale  dalla Didattica a Distanza da parte di studenti e docenti, per chiedere la riapertura in presenza, in sicurezza e in continuità di tutti gli istituti scolastici, dal nido all’università, non oltre il 7 aprile. La mobilitazione è stata indetta da Priorità alla Scuola in concomitanza con lo sciopero proclamato dai Cobas. A Firenze, ore 9.30, piazza Santissima.

Scendono in piazza oggi, lanciando l’hashtag #blocchiamolitalia, le imprese di TNI Horeca Italia, che hanno deciso di unirsi ai tassisti e, insieme a loro, commercianti e partita Iva, per una manifestazione nazionale di protesta contro le misure insufficienti messe in campo dal governo Draghi. La mobilitazione coinvolgerà diverse città italiane. Un lungo serpentone di taxi e mezzi privati si muoverà lento lungo dalle 10 da via Simone Martini e conclusione in piazza Signoria.

Centinaia di luna park e circhi annullati in tutta Italia, oltre cinquemila famiglie senza lavoro e reddito dal primo lockdown. È il bilancio degli ultimi dodici mesi per gli esercenti dello spettacolo viaggiante e circense che, nella mattinata di oggi scendono uniti in piazza chiedendo al governo una data per la riapertura e un sostegno per la ripartenza. Luogo della mobilitazione a Firenze, piazza santa Croce.

Oggi è indetto anche lo sciopero di tutto il settore del trasporto pubblico locale, proclamato a livello nazionale da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna. “I 5500 lavoratori del Tpl in Toscana hanno sempre risposto presente in questi mesi di pandemia, mentre ancora una volta registriamo la mancata volontà da parte delle associazioni datoriali di non rinnovare il Ccnl, scaduto ormai da tre anni – spiega David Zullo della segreteria Uiltrasporti Toscana. La fascia di garanzia a Firenze per la tramvia sarà fino alle 9.30 e dalle 17 alle 20.

E la rete nazionale “riderxidiritti” ha promosso il “No Delivery Day”, una nuova mobilitazione dei ciclofattorini del food delivery per protestare contro il contratto Assodelivery-Ugl, che in questi mesi ha peggiorato ulteriormente le condizioni dei rider.
A Firenze la mobilitazione è promossa da Nidil Cgil: dopo una biciclettata dei ciclofattorini tra le vie del centro, ci sarà un presidio alle 12 in piazza della Signoria.

Seguiremo le manifestazioni a partire dalle 9.00 di questa mattina con dirette radio e sui nostri canali social. 

Basta classi pollaio: mobilitazione nazionale per chiedere fondi per la scuola pubblica

Priorità alla scuola organizza mobilitazioni in 24 città per chiedere fondi del recovery fund per la scuola pubblica, lo slogan: basta classi pollaio

Il 25 gennaio Priorità alla Scuola, insieme ai COBAS Scuola, organizza presidi, manifestazioni e assemblee pubbliche in 24 città italiane davanti agli Uffici scolastici regionali e provinciali, e a Roma davanti al MIUR, per chiedere un adeguato finanziamento della scuola pubblica tramite il Recovery Fund affinché gli slogan sulla Next Generation non siano solo retorica politica. Aderiscono alla mobilitazione anche FLC-CGIL, UIL, CNPS, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo.

Le mobilitazioni si svolgono a Firenze, Milano, Roma, Bologna, Genova, Napoli, Cremona, Prato, Bari, Massa Carrara, Salerno, Modena, Reggio Emilia, La Spezia, Pisa, Trieste, Mantova, Catania, Siracusa, Ancona, Vicenza, Padova, Venezia, Parma. Lo slogan è basta classi pollaio.

priorità alla scuola
Foto Controradio

Il 25 gennaio è il giorno in cui chiudono le iscrizioni alle scuole per l’anno scolastico 2021-22. Questa data rappresenta l’occasione giusta per porre fine alle cosiddette “classi pollaio”, la riduzione del numero di alunni per classe è una condizione prioritaria per garantire una scuola di qualità per tutti, insieme all’incremento degli spazi scolastici e dell’organico di docenti e personale ATA.

“La pandemia ha insegnato che le classi non devono essere sovraffollate e che le scuole necessitano di maggiori spazi e diffusi nel territorio anziché di enormi plessi che attirano un bacino di utenza troppo ampio”, si legge nel comunicato stampa di Priorità alla Scuola, “È necessaria una completa inversione di tendenza rispetto agli ultimi decenni: come per la sanità pubblica, la pandemia ha avuto l’effetto di certificare la dissennatezza dello smantellamento di tutti i servizi pubblici, che si traduce in riduzione di diritti fondamentali di cittadinanza”.

Si chiede la revisione immediata dei criteri per la formazione delle nuove classi, fissando a venti il tetto massimo di studenti per classe e investimenti dedicati alla riduzione significativa del numero di alunni per classe con il conseguente ampliamento dell’organico docenti e ATA e la tempestiva stabilizzazione degli insegnanti precari.

 

Inoltre, si chiede:

– il potenziamento del trasporto locale dedicato agli studenti;

– screening costanti in tutte le scuole superiori sul modello della Regione Toscana;

– un accesso rapido ai tamponi per tutta la popolazione scolastica e un tracciamento efficace all’interno delle scuole;

– l’inserimento del personale scolastico ad alto rischio come prioritario nella fase 1 dell’agenda vaccinale;

– l’investimento finanziario di fondi del Recovery Fund e della legge di Bilancio per una riduzione significativa del numero di alunni per classe e per il conseguente ampliamento dell’organico docenti e ATA, con una tempestiva stabilizzazione dei precari;

– l’investimento finanziario di fondi del Recovery Fund e della legge di Bilancio per l’edilizia scolastica;

– il ripristino delle infermerie in tutte le scuole.

Scuola: sciopero e manifestazione, domani a Firenze

In piazza Santissima Annunziata dalle 9.30, una manifestazione regionale “contro le politiche scolastiche della ministra Lucia Azzolina”, con la partecipazione del personale della scuola e degli studenti e studentesse

L’iniziativa è organizzata da Usb e Noi Scuola nell’ambito delle due giornate di sciopero indette a livello nazionale da Cub, Cobas, Unicobas e Usb.

“‘Curiamo la scuola’ – afferma Usb – sta diventando la parola d’ordine di chi vuole una scuola diversa, sicura. Contro l’attacco al diritto di sciopero portato avanti con ferocia in questi giorni, per la difesa della scuola pubblica, su cui da decenni si scaricano le conseguenze della crisi sistemica e su cui stanno ricadendo anche quelle pesanti della pandemia”.

Pisa, Fridays for Future lancia la Climate Action Week

Il 20 settembre alle 18.00 in piazza XX settembre prende il via la Climate Action Week. La settimana si concluderà il 27 settembre con la terza mobilitazione sul clima. Sostegno da parte delle sigle sindacali COBAS, FLC CGIL, SISA, USB, USI e CUBToscana, che per il 27 hanno proclamato sciopero, e anche dalla Scuola Normale Superiore, mentre gli scienziati Buizza e Provenzale terranno due lezioni aperte sul clima.

Dal 20 al 27 settembre Pisa, come molte città in tutto il mondo, verrà animata da giovani di Fridays For Future per la Climate Action Week, una settimana dedicata ad eventi e mobilitazioni sull’emergenza climatica, che culminerà venerdì 27 settembre con il Global Climate Strike, il terzo dopo quelli di marzo e maggio, che hanno visto scendere in piazza milioni di persone in tutto il mondo per chiedere misure concrete contro il riscaldamento globale.

La settimana comincerà venerdì 20 settembre alle ore 18.00 con una assemblea pubblica aperta a tutta la città e a tutte le associazioni, i movimenti presenti a Pisa, per allargare la protesta e chiedere che i temi legati alla Giustizia Climatica siano prioritari nelle agende politiche di tutte le istituzioni.

La mobilitazione vede adesioni importanti sia nel mondo della scuola, che delle università, che nei sindacati: COBAS, FLC CGIL e SISA hanno dichiarato sciopero del comparto scuola, mentre USB, USI e CUBToscana hanno dichiarato sciopero generale nazionale di tutti i comparti ad eccezione di quello dei trasporti.

La CGIL Nazionale si occuperà invece di creare assemblee nei luoghi di lavoro di tutte le categorie, riconoscendo, come si legge nella nota di FLC CGIL, che “la lotta per un pianeta vivibile e quella per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sono intimamente connesse, così come lo è la lotta contro le diseguaglianze sociali, che comporta che anche il fardello dei costi ambientali si scarichi sugli ultimi anelli della piramide: i lavoratori, i disoccupati, gli studenti, i migranti, i pensionati”.

A Pisa arriva anche il supporto dalla Scuola Normale Superiore, che ha accettato di invitare studenti, docenti e personale alla mobilitazione. Tra gli ospiti della settimana anche il professor Buizza, della Scuola Superiore S.Anna, promotore della lettera aperta “No alle false informazioni sul clima. Il riscaldamento globale è di origine antropica”, indirizzata alle più alte cariche dello stato, e che invita a far sì che “l’Italia segua l’esempio di molti paesi Europei e decida di agire sui processi produttivi e il trasporto, trasformando l’economia in modo da raggiungere il traguardo di ‘zero emissioni nette di gas serra’ entro il 2050”. Il professore terrà una lezione aperta in Piazza Garibaldi sabato 21 settembre.

La Climate Action Week a Pisa prevede queste iniziative:

Venerdì 20 settembre ore 18:00, Piazza XX Settembre: Assemblea Pubblica Fridays For Future Pisa – 20 Settembre.

Sabato 21 settembre ore 17:00, Piazza Garibaldi: lezione a cura del prof. Roberto Buizza (Scuola Superiore Sant’Anna) “Rispondiamo ai negazionisti”.

Domenica 22 settembre ore 10:00, Mondostazione DLF: Terra. Acqua. Beni Comuni, in collaborazione con Un Ponte Per – Comitato Toscano, Progetto Rebeldia e Distretto Economia Solidale Altro Tirreno.

Lunedì 23 settembre ore 20:30, Cinema Arsenale: “Antropocene”, proiezione film e discussione con Fridays For Future.

Martedì 24 settembre ore 18:00, Largo Ciro Menotti: lezione a cura del prof. Antonello Provenzale (CNR – Area di Pisa) “Come e perché cambia il clima”.

Giovedì 26 settembre ore 18:00, Biblioteca storia filosofia UniPi: aperitivo sociale per preparazione materiali per il corteo e benefit.

Venerdì 27 settembre ore 9:00, piazza Guerrazzi: 3° sciopero mondiale per il clima a Pisa – 27 settembre.

 

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