Sanità, Cisl: “con sospensione non vaccinati situazione esplosiva per carenze di personale”.

A dirlo è il reggente della Fp-Cisl Toscana, Mauro Giuliattini, che torna a chiedere “subito assunzioni a tempo indeterminato, su tutti i profili a partire dagli infermieri, da tutte le graduatorie utili per riempire i vuoti nelle dotazioni organiche rispetto agli anni pre covid e per sostituire le eventuali sospensioni di personale non vaccinato.”

“Giani parla di seimila assunzioni fatte nella sanità toscana, ma la verità è che si tratta di stabilizzazioni e copertura del turnover: facendo i conti abbiamo dimostrato che tra gli infermieri si è in pratica solo sostituito il personale andato in pensione e che in alcune Asl e aziende ospedaliere oggi ci sono meno infermieri del 2017, nonostante i carichi di lavoro enormemente aumentati per il covid. Con le sospensioni dei non vaccinati la situazione ovviamente peggiorerà e ricadrà sulle spalle del personale regolarmente vaccinato.” afferma il reggente della Fp-Cisl Toscana, Mauro Giuliattini.

Che aggiunge: “viene da chiedersi a cosa sia servita la riforma regionale della sanità del 2016 che avrebbe dovuto mettere i conti in sicurezza e dove sia finito l’impegno del presidente Giani che in campagna elettorale prevedeva una revisione e un miglioramento di quella stessa riforma.”

“In vista della sospensione del personale sanitario non vaccinato preoccupano moltissimo le parole del presidente della Regione, Eugenio Giani, che a Repubblica nei giorni scorsi ha parlato di un buco da 300 milioni nella sanità toscana. Ora capiamo perché non sono state ancora fatte le assunzioni attese da mesi e perché la Regione non ha risposto ai nostri ripetuti solleciti. Deve essere chiaro a tutti però che la situazione sta diventando esplosiva per la carenza di personale e lo sarà ancora di più dopo la sospensione del personale non vaccinato e in vista dell’autunno” precisa Giuliattini, che torna a chiedere “subito assunzioni a tempo indeterminato, su tutti i profili a partire dagli infermieri, da tutte le graduatorie utili per riempire i vuoti nelle dotazioni organiche rispetto agli anni pre covid e per sostituire le eventuali sospensioni di personale non vaccinato.”

“E dove non ci sono graduatorie valide (con particolare urgenza per i tecnici di laboratorio che mancano in tanti laboratori toscani) – aggiunge Giuliattini – vengano espletati subito i concorsi; e venga favorita la mobilità del personale sanitario per il riavvicinamento ai luoghi di residenza”, anche in questo caso resa più difficile dalle carenze di organico.

“Questo – conclude il segretario della FP CISL – non è il momento di piangere per i buchi di bilancio, ma quello di mantenere le promesse e di assumere il personale che serve, a partire da chi ha vinto il concorso e da mesi ha già dato la disponibilità all’assunzione e sta aspettando la chiamata. Ne va della sicurezza degli operatori e dei cittadini.”

Siena, lettera aperta Cisl: evitare disastro città

La CISL ha scritto una lettera aperta partendo dalla vicenda del monte dei Paschi. ” Dobbiamo ricercare una salvaguardia di quanto costruito nei secoli dai nostri predecessori senza passare da nostalgici, ma semplicemente da costruttori di un futuro sano e sostenibile.

La Cisl interviene sulla vicenda MPS e lo fa con una lettera aperta alla città ed alle istituzioni.

“La fine imminente del Monte dei Paschi era impensabile fino a pochi lustri fa. Immaginare poi che un simile disastro avvenisse nel silenzio e nella rassegnazione sarebbe stata definita ipotesi di fantascienza” si legge nell’incipit della lettera.

“Eppure questo sta accadendo. Un lungo periodo di agonia, la concomitanza con altri eventi che hanno sconvolto la nostra quotidianità. Molte possono essere le cause, nessuna sufficiente a giustificare l’indifferenza che accompagna un disastro che in molti immaginano riguardi i soli dipendenti della banca” aggiunge la CISL.

“Chi crede erroneamente che sia un problema esclusivo della categoria, degli addetti, dei tanto “vituperati e privilegiati montepaschini” -sottolinea il sindacato-  rischia di fare una analisi incompleta e autolesionista, tesa a leggere frettolosamente un piccolissimo spaccato del territorio che, ricordiamo, comunque essere stato la spina dorsale di un benessere diffuso non cancellabile con un semplice colpo di spugna. Atto intollerabile e da interpetrare in tutto il suo scellerato percorso, che ci ha visti negli ultimi decenni oggetto di sciacallaggio mirato, opinabile,  mediatico e non solo…..”

Secondo la CISL “ilivelli occupazionali, il sostegno alle imprese, il supporto all’economia e alle famiglie, lo sviluppo del comparto socio-sanitario, per dirla in breve tutti i pilastri su cui poggia la vita di questo territorio subiranno danni incalcolabili, probabilmente irreparabili.Senza scomodare eventi catastrofici che hanno colpito altri importanti territori del nostro paese, ci pare evidente che il benessere della nostra comunità, già indebolito dalla lunga crisi del Monte, stia per essere travolto”.

“Di errori Siena ne ha fatti -sottolinea ancora la CISL nella lettera- e nominiamo la città per intendere tutte le sue istituzioni. Probabilmente c’è chi ha sbagliato in buona fede e chi invece lo ha fatto per interesse. Quel che conta adesso, è che le forze sane di questo territorio, e ce ne sono ancora, non accettino in silenzio l’ultimo delitto”.

“Per questo ci sentiamo in dovere di stimolare un dialogo, un confronto serio, con l’obiettivo di concedere a questa realtà almeno una base da cui ripartire per rialzarsi.Nessuno immagina la restaurazione di fasti, ormai impensabili, ma chi in questo territorio ci ha creduto, ci ha vissuto ci ha anche investito e intenderebbe ancora a farlo, è chiamato a fare la propria parte prima che sia troppo tardi” dice il sindacato.

Che conclude: “è nostro dovere richiamare all‘attenzione oggi e non domani tutte le componenti del senese (datoriali e perché non anche quelle ecclesiali) affinché chiunque abbia ancora a cuore le sorti di questo territorio, metta in campo le proprie competenze, le proprie capacità, idee risorse e tanta concretezza per intraprendere un percorso insieme virtuoso e veramente onesto.Dobbiamo ricercare una salvaguardia di quanto costruito nei secoli dai nostri predecessori senza passare da nostalgici, ma semplicemente da costruttori di un futuro sano e sostenibile”.

E ancora “non ci bastano le rassicurazioni vaghe, semplicistiche o facilmente confutabili, che qualcuno a livello governativo intende propinarci. Questo territorio ha già dato tanto, ha fatto la sua parte anche a livello nazionale, non solo locale. Merita dunque di continuare ad aiutare la propria comunità e non solo, con una propria banca già risanata grazie allo sforzo dei dipendenti, come dimostrano i dati semestrali. Una banca capace di stare sul mercato e da secoli radicata su tutto il territorio”.

“Siamo tutti quindi chiamati e la Cisl di Siena in prima linea si fa promotrice di questa iniziativa per mettere al centro la dignità, la storia e il futuro di tutta la nostra comunità”.

🎧 Gas-elettrico e servizi ambientali, in sciopero

Firenze, gas-elettrico e servizi ambientali, oggi sciopero con presidio regionale di Cgil-Cisl-Uil di categoria davanti alla Prefettura: obiettivo, modificare l’articolo 177 del Codice degli appalti che, a partire dall’inizio del 2022, costringerà le aziende concessionarie di questi servizi a cedere in appalto l’80% delle attività anche se svolte con propri mezzi e proprio personale.

L’iniziativa (proclamata da Filctem Cgil, Femca/Flaei Cisl, Uiltec Uil e Fp Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil) è finalizzata a modificare l’articolo 177 del Codice degli appalti che, a partire dall’inizio del 2022, costringerà le aziende concessionarie di gas-elettrico e servizi ambientali, a cedere in appalto l’80% delle attività anche se svolte con propri mezzi e proprio personale.

Per i sindacati, “l’applicazione di questa norma produrrà una forte frammentazione nella gestione di servizi fondamentali per la collettività con un possibile peggioramento della qualità e della sicurezza del servizio, un aumento dei costi di gestione con pesanti ricadute sulle bollette di cittadini e aziende e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro, più di 2mila nel settore gas-elettrico in Toscana”.

Per quanto riguarda il settore gas-elettrico, lo sciopero in Toscana ha riguardato le lavoratrici e i lavoratori di rilevanti realtà aziendali che gestiscono servizi di fondamentale importanza per i cittadini e per le attività produttive della nostra regione come, ad esempio, tutte le società dei gruppi Enel, Estra, Asa e Toscana Energia, Gesam, 21 Rete Gas, Italgas, Terna. Per quanto riguarda il settore dei servizi ambientali, le aziende interessate sono Alia, Sei Toscana, le aziende del gruppo Reti Ambiente.

Durante lo sciopero si è svolto un presidio regionale di lavoratrici, lavoratori e sindacati a Firenze in via Cavour davanti alla Prefettura, con la quale i sindacati hanno avuto un incontro per illustrare le ragioni dell’iniziativa ai rappresentanti del governo sul territorio.

Iniziative analoghe si sono svolte presso sedi istituzionali o aziendali in tutta la regione (a Prato, Massa Carrara e Livorno presìdi davanti alle Prefetture).

In podcast intervista a Riccardo Dei della Cgil, Claudio Di Caro della Cisl e Luca Lucietto della Uil, a cura di Gimmy Tranquillo.

Firenze, lavoro: sindacati in piazza contro sblocco licenziamenti

Il capoluogo toscano sede di una delle tre manifestazioni nazionali per il lavoro. “E’ il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali”, ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Torino

Una volta si sarebbe detto ‘autunno caldo’, oggi il rischio è quello di trovarci alle soglie di un’estate torrida. E non (solo) dal punto di vista metereologico. Con lo sblocco, magari anche solo parziale, dei licenziamenti infatti, la prospettiva è che centinaia di migliaia di lavoratori vengano lasciati a casa. Posti di lavoro persi che si andrebbero ad aggiungere al conto già salatissimo (circa un milione posti persi nel 2020).

Per questo oggi i sindacati sono in piazza insolitamente di sabato. “Ripartiamo, insieme. Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani”: è lo slogan delle tre manifestazioni unitarie di Cgil, Cisl, Uil che si svolgono in contemporanea stamane dalle ore 10,30 a Torino, Firenze e Bari. A Piazza Castello a Torino parlerà il Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini, a Firenze a Piazza Santa Croce il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, a Bari a Piazza della Libertà, il Segretario Generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Sono previsti anche gli interventi di sei delegati sindacali, in ciascuna delle tre piazze, in rappresentanza delle categorie dei lavoratori e dei pensionati. Le piazze dove si svolgeranno le manifestazioni saranno collegate tra loro virtualmente grazie a dei maxi schermi.

“Stiamo chiedendo da settimane di prorogare l’uscita dal blocco dei licenziamenti almeno fino alla fine del mese di ottobre. Dobbiamo scongiurare nuovi licenziamenti che andrebbero ad aggiungersi al milione di posti di lavoro che abbiamo persi negli ultimi 15 mesi. La priorità del paese è di rilanciare il lavoro e gli investimenti, non i licenziamenti”. Così il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra a margine della manifestazione nazionale dei sindacati a Firenze, in piazza Santra Croce, ‘Ripartiamo, insieme. Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani'”.

Oggi mandiamo un messaggio forte unitario al governo alle associazioni datoriali sulla necessità di ripartire insieme. Sollecitiamo il governo a aprire urgentemente una fase di confronto unitario di ascolto e dialogo per rimettere al centro come priorità il lavoro, la crescita, lo sviluppo, la coesione sociale. Una grande discussione per arrivare a negoziare un nuovo e moderno patto sociale per la crescita lo sviluppo e l’equità” ha aggiunto  Sbarra .

“E’ il momento di unire non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali”, ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Torino.  “Chiediamo qui oggi che ci sia la proroga del blocco dei licenziamenti. Chiediamo che il governo faccia questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro”, ha aggiunto.

“Noi pensiamo che, per quello che riguarda i licenziamenti, sia opportuno prolungare di quattro mesi ancora il blocco, fino ad ottobre” ha invece dichiarato  il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, a Bari. “Le tre piazze in Italia, Bari, Firenze e Torino, così partecipate e piene di gente nonostante il caldo, – ha detto – chiedono alla politica e al governo di fare attenzione al lavoro, di far ripartire questo Paese dal lavoro e di dare dignità e rispetto a quei lavoratori a quelle lavoratrici che hanno sacrificato la vita durante quest’anno di pandemia”.

“Quei lavoratori e quelle lavoratrici hanno lavorato – ha rilevato Bombardieri – quando non c’erano i dispositivi di protezione individuale. Per loro oggi noi chiediamo rispetto e chiediamo il blocco dei licenziamenti fino a ottobre”. “Chiediamo una riforma degli ammortizzatori sociali – ha continuato Bombardieri – , chiediamo politiche attive del lavoro, chiediamo un piano di formazione e riqualificazione, chiediamo rispetto per i giovani, chiediamo attenzione sullo sviluppo di questo paese”.

Sicurezza sul lavoro e licenziamenti, presidio di CGIL CISL UIL a Firenze

Sicurezza sul lavoro e licenziamenti, oggi presidio di CGIL CISL UIL della Toscana a Firenze (ore 10-12, via Cavour). Nel corso dell’iniziativa  presentati gli ultimi dati disponibili sulla sicurezza sui luoghi di lavoro in Toscana e quali effetti avrà in termini numerici la mancata proroga del blocco dei licenziamenti sull’occupazione regionale

“Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”: Cgil Cisl Uil della Toscana scendono in piazza per chiedere sicurezza nei luoghi di lavoro e un’attenzione maggiore alla qualità dell’occupazione. L’iniziativa – che si inserisce nell’ambito della mobilitazione nazionale è in corso davanti alla prefettura di Firenze in via Cavour con la partecipazione dei tre segretari generali regionali: Dalida Angelini (CGIL), Ciro Recce (CISL) e Annalisa Nocentini (UIL).

 CGIL CISL UIL della Toscana si mobilitano per chiedere:

  • Un Patto per la Salute e la Sicurezza che coinvolga tutte le parti in causa (Istituzioni, parti datoriali e associazioni sindacali) per rimettere al centro il rispetto della dignità e della vita
  • La proroga del blocco dei licenziamenti. La posizione di Confindustria è inaccettabile e rischia di creare un disastro sociale che graverà sulle spalle dei lavoratori e delle famiglie
  • La riforma degli ammortizzatori sociali, ormai non più rinviabile per dare certezze e garanzie al mondo del lavoro
  • No a deroghe al Codice degli Appalti. In un Paese ad alto rischio di infiltrazioni, come le cronache ci hanno insegnato in questi anni, non possiamo permetterci di fare concessioni alla criminalità.

🎧 “200 infortuni mortali sul lavoro da inizio anno: basta morti”: flash mob sindacati in Piazza Signoria

“Non possiamo accettare che la crisi economica legata alla pandemia, la frantumazione e l’impoverimento del lavoro, la disoccupazione e anni di mancati investimenti sulla prevenzione producano un drammatico aumento degli infortuni anche mortali”

“Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”. È lo slogan della mobilitazione nazionale lanciata da Cgil, Cisl e Uil per la sicurezza sul lavoro: a Firenze si è svolto un flash mob in piazza della Signoria, di fronte a Palazzo Vecchio nel corso del quale alcuni lavoratori hanno indossato simbolicamente un dispositivo di protezione.

“Non possiamo accettare – è stato fatto notare dai sindacati – che la crisi economica legata alla pandemia, la frantumazione e l’impoverimento del lavoro, la disoccupazione e anni di mancati investimenti sulla prevenzione producano un drammatico aumento degli infortuni anche mortali. Ci vuole un progetto di istruzione nelle scuole, formazione vera e non formale, addestramento preventivo, investimento nelle nuove tecnologie per la formazione e la prevenzione e soprattutto ci vuole un rinnovato sistema di controlli”. Secondo Cgil, Cisl e Uil “illegalità e minore sicurezza vanno di pari passo, per questo il nostro territorio non può affrontare questa preoccupante escalation con i pochi addetti che sono presenti negli istituti di prevenzione e controllo legati al tema della sicurezza”.

Come organizzazioni sindacali “abbiamo offerto alla prefettura la nostra disponibilità a collaborare ad un tavolo di monitoraggio che possa prevenire il nascere di condizioni di illegalità e sfruttamento nei luoghi di lavoro anche in un’ottica di prevenzione delle ricadute sulla salute e sicurezza dei lavoratori addetti”. Paola Galgani, segretaria generale della Cgil, ha parlato di “proporre alla politica, alle istituzioni e agli enti di controllo un patto per la salute e la sicurezza sul lavoro”, il segretario generale Cisl Firenze-Prato Roberto Pistonina ha sottolineato che sono necessari “più controlli”. Per Leonardo Mugnaini, coordinatore Uil area fiorentina, “dobbiamo rimettere al centro la sicurezza, quello che è stato fatto finora non basta”. All’iniziativa ha partecipato anche il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Durante il presidio sono stati anche illustrati i dati sulle ispezioni e sugli incidenti sul lavoro. “I dati nazionali parlano di circa 200 infortuni mortali, nella città di Firenze parliamo di 22 mentre la media in passato era di 11: un segnale di riflessione importante”, spiega Elena Aiazzi della Camera di Commercio Firenze.

Oggi c’è stato l’ennesimo incidente mortale a Castiglione della Pescaia: un operaio di 44 anni, che stava lavorando in strada, è stato investito da un furgone che, secondo una prima ricostruzione, era parcheggiato e si sarebbe mosso dopo essere stato urtato da un’auto. Ennesima morte sul lavoro che ha luogo il giorno della mobilitazione nazionale lanciata da Cgil-Cisl-Uil per la sicurezza sul lavoro.

 

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