Rider: Toscana vara legge per sicurezza su lavoro

Una legge per la tutela e sicurezza sul lavoro dei ‘rider’, ovvero i lavoratori delle piattaforme digitali: è quanto approvato oggi dal Consiglio regionale della Toscana con 24 voti favorevoli e 7 astenuti. Favorevole al CGIL perplessa la CISL

La normativa, un pdl d’iniziativa del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, prevede, tra le altre cose, che la Giunta approvi un “progetto di analisi e valutazione dei rischi” che porti all’elaborazione di un documento tecnico di valutazione dei rischi dei rider ovvero  lavoratori organizzati mediante piattaforme digitali. L’obiettivo è sperimentare un modello di assistenza che si deve tradurre in una maggior tutela e sicurezza sul lavoro per questa nuova tipologia di lavoratori. Inoltre il testo prevede che i servizi di prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro delle aziende Usl predispongano “azioni di controllo specifico del rispetto della normativa in materia di sicurezza, in applicazione del documento tecnico, svolgendo anche un’azione di prevenzione e monitoraggio al fine di individuare comportamenti elusivi delle prescrizioni in materia di sicurezza o pratiche pericolose, per la loro correzione o eliminazione”.

Una lettera aperta a Regione Toscana e Consiglio regionale per spiegare per quale motivo la contrattazione sarebbe la soluzione migliore per tutelare i diritti dei lavoratori dalle piattaforme digitali, i cosiddetti riders e ciclo-fattorini, e per questo la proposta di legge in materia formulata dall’Assemblea toscana, non va bene. A scriverla la Cisl Toscana. In una nota il sindacato ringrazia la Regione e i componenti della commissione sanità e politiche sociali del Consiglio regionale per “la disponibilità dimostrata e per le iniziative messe in campo, come la proposta di un disegno di legge su questa materia, che arriva oggi al voto del Consiglio regionale”, ma “crediamo che la strada da seguire sia un’altra, quella indicata dal protocollo sottoscritto al tavolo con l’assessore al lavoro Nardini, che mette al centro la dignità dei lavoratori, il riconoscimento della subordinazione e l’applicazione del contratto nazionale merci e logistica’. Per il sindacato, “pensare di regolamentare per legge i lavoratori del settore delle piattaforme digitali, senza conoscere chi siano e senza un coinvolgimento diretto delle imprese che gravitano nell’aerea di riferimento, anche se solo nella materia della sicurezza, crediamo che significhi lasciare ancora i lavoratori in una condizione di precarietà, in balia dell’algoritmo, senza le tutele e i diritti che scaturiscono da un contratto di lavoro”.

“Parere favorevole” invece alla legge pro-rider  da parte della Cgil Toscana.  Secondo la Cgil, nella lettera inviata dalla Cisl Toscana, in cui si critica l’approvazione della legge in discussione in Consiglio regionale “purtroppo si confonde il suddetto provvedimento con la Pdl al Parlamento ancora in discussione nella seconda commissione”. La Cgil ritiene invece “non solo condivisibile ma necessaria al percorso intrapreso, la approvazione della norma in discussione”. Inoltre, prosegue la nota, “l’approvazione della Pdl 36 può aiutare, a nostro avviso, la capacità di intervento della Regione a tutela dei rider verso quelle piattaforme digitali che al momento non rispettano i contratti nazionali di lavoro e le normative nazionali, favorendo l’individuazione di rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, a prescindere dalla tipologia contrattuale con cui sono inquadrati i fattorini. Auspichiamo pertanto, in un periodo in cui molto si parla di salute e sicurezza, che vogliate assicurare il vostro contributo a rendere piena ed efficace la tutela anche di questi lavoratori”.

 

 

Fit-Cils Toscana: “bisogna portare la tramvia all’Osmannoro!”

“Per sciogliere il nodo del traffico che soffoca Osmannoro la soluzione c’è e si chiama tramvia. Non si può escludere uno dei più importanti poli manifatturieri della Toscana dal progetto che sta rivoluzionando la mobilità a Firenze. Le soluzioni tecniche esistono, basta avere la volontà politica”. A dirlo è il segretario generale della Fit-Cisl Toscana Stefano Boni.

Il segretario rilancia sull’esigenza di migliorare i collegamenti pubblici con l’area al confine tra i comuni di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio e insieme al segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, Ciro Recce, chiede di completare il tunnel dell’alta velocità e il collegamento veloce della stazione Foster con Santa Maria Novella.

Boni, dopo aver ricordato che in questi giorni si sta definendo il tracciato e i finanziamenti delle linee 2 e 4 della tramvia, sottolinea come nel progetto continua a non trovare spazio Osmannoro: “un polo manifatturiero dove ogni giorno si riversano migliaia di persone, da mezza Toscana che non è servito da un servizio pubblico efficiente e puntuale, né dalla stazione di Santa Maria Novella, né da Rifredi, né da Sesto Fiorentino, costringendo i lavoratori e quanti devono raggiungere l’area ad arrangiarsi, ovvero ad utilizzare l’auto”. Per il segretario Fit, invece, ci sono tre possibili soluzioni: due con la linea 4 della tramvia, e una con la linea 2. “Ora o mai più! – dice Boni – Bisogna portare la tramvia all’Osmannoro”.

Per Recce, inoltre, “per completare e integrare al meglio il servizio pubblico crediamo che sia necessario ripartire con i lavori della Tav e realizzare il tunnel fra Campo Marte e Castello e la stazione Foster. Abbiamo bisogno di più binari per risolvere il congestionamento del nodo ferroviario di Firenze e rendere un servizio efficiente e puntuale sia ai pendolari toscani che a quelli dell’AV”, anche attraverso “un collegamento veloce fra la stazione Foster e Santa Maria Novella, attraverso un tapis roulant sotterraneo”.

Ataf: Nardella, potenziare servizio notturno

“La mia proposta per il programma elettorale dei prossimi cinque anni è quella di potenziare fortemente il trasporto pubblico notturno”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine del convegno ‘La sfida ambientale per una Firenze sempre più vivibile e connessa’ organizzato dalla Cisl Toscana.

L’idea del sindaco è potenziare le linee Ataf e portarle “fino alle 4 del mattino” per dare “un servizio in più e anche più sicurezza ai cittadini che si vogliono muovere di notte, penso soprattutto ai più giovani”.
Tra le linee coinvolte, “quelle che servono i vari quartieri, come ad esempio 17, 11 e 23. Le risorse si possono trovare grazie allo ‘scudo verde’ oppure attraverso l’imposta di soggiorno che peraltro la legge prevede venga utilizzata proprio per potenziare il trasporto pubblico”.
“Lo ‘scudo verde’ serve a ridurre traffico e inquinamento perché questa è la priorità per la nostra città. Non si applicherebbe ai residenti di Firenze, ma a chi” arriva “da fuori”, come i “bus turistici. Siamo disponibili a verificare esigenze particolari come quelle di lavoro, oppure esigenze di cure mediche che in questo caso possono costituire una deroga per chi proviene dai comuni limitrofi” a quello “di Firenze”. Ha detto poi Nardella, sempre a margine del convegno.
Nardella ha precisato che “lo ‘scudo verde’ deve andare di pari passo con dei parcheggi scambiatori come quello realizzato a Villa Costanza, come quello realizzato a Peretola e che verrà portato fino a 1500 posti” o quelli che “realizzeremo a Bagno a Ripoli proprio per assorbire il traffico che viene da sud-est”.
Sulla tramvia Nardella ha confermato che “sta dando ottimi risultati. Il dato che mi hanno dato i tecnici questa mattina è che nella fascia oraria dalle 7 alle 10 del mattino si conferma la riduzione strutturale di 12mila veicoli al giorno”.
Il tema dello ‘scudo verde’ è stato affrontato anche dal presidente della Camera di commercio di Firenze Leonardo Bassilichi: “E’ una bellissima proposta – ha detto a margine del dibattito – e io la approvo. La sfida che ha lanciato Nardella deve essere applicata intelligentemente con dei meccanismi di trasporto interno”.
L’idea di Nardella è apprezzata anche dal segretario generale Cisl Firenze-Prato Roberto Pistonina: “Più la città è verde, meglio è. Sia dal punto di vista della qualità dell’aria che dal punto estetico”.

10mila toscani a Roma con sindacati il 9 febbraio

10mila toscani sabato 9 febbraio alla manifestazione a Roma Cgil-Cisl-Uil per chiedere al Governo un cambiamento su lavoro e sviluppo. La segretaria generale di Cgil Toscana: “non scendiamo in piazza contro qualcosa, ma per avanzare le nostre proposte”.

Oltre cento pullman (e se ne stanno cercando altri per rispondere a tutte le richieste che stanno arrivando), chi userà l’auto, chi il treno: sono 10mila i lavoratori, i cittadini e i pensionati che partiranno dalla Toscana per partecipare alla manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil prevista per sabato 9 febbraio a Roma (hashtag #FuturoalLavoro), a sostegno della piattaforma unitaria con la quale le tre confederazioni avanzano le loro proposte al governo in materia di lavoro e sviluppo. La manifestazione partirà da piazza della Repubblica alle 9 e proseguirà con un corteo verso piazza San Giovanni in Laterano dove, alle ore 11, sono previsti gli interventi conclusivi dei segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo.

“Noi non scendiamo in piazza contro qualcosa, ma per avanzare le nostre proposte, per dimostrare che siamo una forza di cambiamento vero e per riuscire ad aprire col Governo un confronto serio, perché questo Paese non si cambia senza il contributo di lavoratori e pensionati. L’economia rallenta e va invertito il trend degli ultimi anni: servono investimenti, infrastrutture materiali e sociali, interventi concreti per lavoratori e pensionati, per i giovani, la crescita ed i diritti sociali”, dice Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana.

“Il limite maggiore di questa manovra è che non contiene niente per la crescita e lo sviluppo e questo penalizza anche la Toscana – aggiunge Riccardo Cerza, segretario generale Cisl Toscana -. La nostra regione è pronta per cogliere la ripresa, ma per farlo servono investimenti, serve innovazione, serve lavoro, non assistenzialismo. Invece questa manovra blocca le infrastrutture, taglia le risorse per gli investimenti, le ore di formazione di alternanza scuola-lavoro, le risorse sull’innovazione per impresa 4.0: fa cioè il contrario di quello di cui c’è bisogno”.

Conclude Annalisa Nocentini, segretaria generale di Uil Toscana: “Chiediamo un confronto serio e concreto con la piattaforma che Cgil, Cisl e Uil, unitariamente, hanno sottoposto al Governo. A pagare non possono essere sempre i soliti, cioè lavoratori, pensionati e giovani. Serve una grande presa di coscienza: questo Paese ha bisogno di un dialogo aperto con il mondo del lavoro,  sgomberando il tavolo da pregiudizi e conflitti ideologici. Noi saremo in piazza proprio per ribadire che solo attraverso gli investimenti, che oggi non sono sufficienti, si crea occupazione e sviluppo. Su questo il sindacato è pronto al confronto e al dialogo con il governo senza rinunciare al ruolo che gli è proprio: difendere il lavoro”.

Cisl: senza alta velocità pendolari i più danneggiati

Firenze, “I più danneggiati dal blocco dei lavori Tav a Firenze non sono i passeggeri dell’alta velocità, ma i pendolari, che rappresentano il 95% dei passeggeri: per questo è indispensabile che il governo e tutte le istituzioni coinvolte sciolgano finalmente questo nodo”, a dirlo sono il segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, Ciro Recce e il segretario della Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni.

“A Firenze – dicono Recce e Boni – rischiamo il paradosso di terminare la stazione Foster, ma senza i binari. In quel cantiere infatti, seppure grandemente a rilento (all’opera ci sono 30 operai anziché 130), i lavori vanno avanti e ad oggi sono già stati spesi circa 830 milioni di euro. Tutto è fermo invece per lo scavo del tunnel, senza il quale non si liberano i binari di superficie e resta l’attuale strozzatura da Rovezzano a Calenzano. In questo tratto sugli stessi binari circolano i treni AV, gli Intercity, i convogli del trasporto regionale e anche i treni merci: tutti in coda in attesa del proprio turno, con i treni regionali che sono i primi a farne le spese. Un problema che non verrebbe risolto neppure dall’adeguamento tecnologico e dai nuovi apparati per la circolazione Ertms/Etcs previsti”.

È sbagliato – aggiungono i due sindacalisti, che invitano a ripartire subito con i lavori per il tunnel e la stazione – rimettere in discussione il tunnel guardando solo ai pochi minuti che farebbe risparmiare ai passeggeri dell’alta velocità. A noi quest’opera sta a cuore soprattutto per le conseguenze benefiche che avrebbe sul trasporto regionale e locale e quindi sui pendolari e sulla mobilità della Toscana centrale. Perché è in base al tunnel e alla liberazione dei binari di superficie che sono stati fatti tutti i progetti della mobilità dell’area di Firenze e non realizzarlo ora sarebbe una follia. Di questo la ‘Commissione costi-benefici’ voluta dal governo non può non tenere conto e deve decidere in tempi strettissimi”

Rifiuti: “Governo in confusione”, reazioni dalla Toscana

Sull’argomento rifiuti si è riunita oggi una tavola rotonda, ‘Igiene ambiente in Toscana’ organizzata dalla Cisl Toscana a Firenze. Sono intervenuti  l’assessore regionale all’ambiente, Federica Fratoni, Ciro Recce, segretario generale aggiunto Cisl Toscana e il sindaco di Prato, Matteo Biffoni

“Il Piano regionale dei rifiuti pone obiettivi ancora da raggiungere: il 70% di differenziata e il 10% in discarica sono percentuali ancora ambiziose per la Toscana ma dobbiamo impegnarci perché siano centrate nel 2020, mettendo in campo tutte le azioni del caso”. Così l’assessore regionale all’ambiente, Federica Fratoni, intervenendo oggi alla tavola rotonda ‘Igiene ambiente in Toscana’ organizzata dalla Cisl Toscana a Firenze. “La Toscana sta facendo la sua parte – ha aggiunto l’assessore – , considerando la trasformazione delle competenze avvenuta negli ultimi anni. I rifiuti erano materia delle province, le società sono dei comuni, e solo da due anni la Regione ha il compito di programmazione e autorizzazione”.

“Noi stiamo lavorando su due fronti – ha spiegato ancora Fratoni -: da un lato cercando di dare concretezza ai principi dell’economia circolare, soprattutto sui rifiuti speciali che sono i quattro quinti della produzione; dall’altro immaginando una dotazione di impianti che renda la Toscana definitivamente autosufficiente anche in prospettiva, oggi lo siamo, e che le consenta di utilizzare le proprie discariche soltanto per i rifiuti prodotti nella nostra regione”. “Un lavoro strategico – ha concluso l’assessore – che stiamo facendo concretamente con i tavoli aperti dal presidente Rossi, che coinvolgono i gestori, i comuni, le università”.

È intervenuto anche Ciro Recce, segretario generale aggiunto Cisl Toscana: “La Cisl chiede che in ambito regionale ci sia un soggetto unico, più che i tre Ato che attualmente non funzionano, e che ci sia la possibilità di rivedere le tariffe abbassandole, se riusciamo a riorganizzare meglio il servizio”.

“Più Infrastrutture, più servizi per i cittadini, più attenzione ai lavoratori: questo chiede la Cisl oggi – ha aggiunto Recce -, e mi sembra che sia molto attuale nel dibattito nazionale”. Per il segretario Cisl “un unico soggetto regionale comporterebbe l’utilizzazione di tutti gli impianti da parte di tutti, anziché tenerseli per sé che non serve a nulla, avere la possibilità di poter estendere il più possibile un servizio che abbassa le tariffe e fare in modo che tutto venga ripensato in un’ottica più grande che sicuramente abbasserà i costi”.

“La Regione – ha concluso Recce – sta facendo un lavoro che sicuramente va in questa direzione. Non è facile poterlo realizzare, ma l’impegno che chiediamo è di rivedere il Piano regionale e concretizzare questi aspetti”. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale all’ambiente, Federica Fratoni, e Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana.

Sul tema dell’impiantistica per il trattamento dei rifiuti “noto una forte confusione nel Governo, che in questo momento non riesce a dare un input vero, perché le due componenti della maggioranza dicono una l’esatto contrario dell’altra. Noi non possiamo permettercelo perché il rischio poi si scarica sui territori”. Ha affermato successivamente il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato, Matteo Biffoni (Pd).

“Per ora – ha spiegato Biffoni – il sistema toscano funziona, ha sempre dato risposte, ma la programmazione sui rifiuti deve guardare ai prossimi anni sennò il rischio è che arrivi una crisi improvvisa”. “Ogni territorio – ha aggiunto il presidente di Anci Toscana – deve avere la capacità di smaltire i propri rifiuti al proprio interno, con tutti i sistemi a disposizione, la termovalorizzazione, la differenziazione, il recupero, il riciclo. Questo porterà all’abbassamento delle tariffe”. Per far questo sono necessari gli impianti: “Non sono innamorato di un impianto in particolare – ha detto ancora -, decidiamo come fare, ma senza campanilismi”.

“A Prato – ha concluso Biffoni – abbiamo tolto tutti i cassetti, abbiamo esteso il porta a porta a tutta la città e la differenziata è arrivata al 72%, ma resta una parte che va in modo o nell’altro gestita: non possiamo riutilizzarla e non possiamo riciclarla. Abbiamo poi il tema dello scarto tessile: stiamo lavorando con la Regione e con l’Europa perché si trasformi da scarto a materia riutilizzabile, ma ci vorrà tempo e nel frattempo bisogna dare risposte alle imprese”.

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