Immagini & Suoni del Mondo. Festival del Film Etnomusicale XII edizione

Immagini & Suoni del Mondo. Festival del Film Etnomusicale XII edizione che apre con l’anteprima nazionale del documentario “Miles Davis. Birth of the Cool” di Stanley Nelson. Al Cinema Spazio Uno di Firenze

Il festival che porta sul grande schermo musiche e culture del mondo apre con l’anteprima nazionale del documentario  “Miles Davis. Birth of the Cool”, di Stanley Nelson. In programma 9 anteprime italiane. Ospiti del festival la cantante cubana Yorka Rios, che eseguirà un omaggio musicale dedicato alla mitica band Buena Vista Social Club
e il musicista e compositore burkinabe, Gabin Dabiré

Giunto alla sua dodicesima edizione, il Festival del Film Etnomusicale “Immagini e Suoni del Mondo” organizzato dall’associazione Multi Culti in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, e diretto dall’etnomusicologo Leonardo D’Amico – presenta dal 25 al 29 settembre al Cinema SPAZIO UNO (Via del Sole, 10 a Firenze), il meglio della produzione documentaristica su culture e musiche del mondo. Una carrellata di film pluripremiati nei maggiori festival internazionali e quasi tutti in prima visione italiana.

Inaugurazione mercoledì 25/9 alle 21.00 (con replica il 26) con uno straordinario documentario in prima visione italiana: “MILES DAVIS. Birth of the Cool” di Stanley Nelson (2019). Presentato al Sundance festival, questo documentario, grazie a foto d’archivio e filmati inediti, domestici o girati dai suoi colleghi,  manoscritti e dipinti originali, esplora chi era l’uomo Miles Davis. Il film si compone di interviste con alcuni dei musicisti più famosi del pianeta, tra cui Jimmy Cobb, Lee Konitz, Herbie Hancock, Wayne Shorter, Ron Carter, Carlos Santana, The Roots e Flea of ​​the Red Hot Chili Peppers. Il film indaga inoltre sul motivo per il quale Miles Davis continua ad essere una voce rilevante nel mondo musicale di oggi.

La giornata successiva (26/9) sarà’ interamente dedicata al mondo del blues e del jazz. Si comincia  con I AM THE BLUES di Daniel Cross (prima visione italiana), un viaggio musicale che ci porta alla scoperta degli ultimi mostri sacri del blues nei juke-joints del delta del Mississippi; a seguire, BLUE NOTE RECORDS. Beyond the Notes, di Sophie Huber, un viaggio rivelatore, elettrizzante ed emozionante dietro le quinte della casa discografica che ha fatto la storia del jazz, la Blue Note Records. In serata, alle ore 21, replica del documentario MILES DAVIS. Birth of the Cool, di Stanley Nelson.

Nella terza giornata del festival (27/9), una full immersion nelle musiche del mondo che inizia con la proiezione del documentario INDUS BLUES. The Forgotten Music of Pakistan, di Jawad Shari (prima visione italiana), Un diario di viaggio che fornisce agli spettatori una roadmap delle tradizioni musicali del Pakistan; seguirà la proiezione di PAPA HEDI – THE MAN BEHIND THE MICROPHONE, di Claire Belhassine (prima visione italiana), ritratto di Hedi Jouini, la stella musicale più popolare nella storia tunisina, conosciuto come il “Frank Sinatra della Tunisia”. In serata sarà la volta del film PIAZZOLLA: the Years of the Shark, di Daniel Rosenfeld, ritratto inedito del suonatore di bandoneon argentino e compositore che rivoluzionò il tango, Astor Piazzolla.

La quarta giornata (28/9) sarà’ interamente dedicata all’universo musicale dell’America Latina: NO HABRA’ REVOLUCION SIN CANCION, di Mélanie Brun (prima visione italiana),  straordinario documentario che riprende e adatta le famose parole di Salvador Allende, mostrandoci la vita musicale cilena prima e durante il governo di Unità Popolare, fino alla dittatura di Pinochet. YO NO ME LLAMO RUBEN BLADES, di Abner Benaim (prima visione italiana), ritratto di Rubén Blades, un’icona della musica latinoamericana, che fu al centro della rivoluzione della salsa degli anni ’70. In serata, la proiezione del documentario ELIADES OCHOA. De Cuba y para el Mundo, di Cynthia Biestek (prima visione italiana), ritratto del musicista che divenne popolare negli anni ’90 come membro della leggendaria band cubana Buena Vista Social Club. Special guest della serata, la cantante cubana Yorka Rios, con un omaggio musicale ai protagonisti del mitico Buena Vista Social Club.

L’Africa subsahariana sarà la protagonista della giornata conclusiva del festival (29/9) con tre documentari accomunati da un unico fil-rouge: la musica come forma di resistenza. Il primo documentario, BEATS of THE ANTONOV, di Hajooj Kuka (prima visione italiana), narra la storia del popolo del Nilo Azzurro e dei Monti Nuba in Sudan, dilaniato dalla guerra civile. Tradizionalmente, la musica è sempre stata parte della vita quotidiana in queste aree, ma ora ha un nuovo ruolo in una sfida della società attraverso la guerra. La sessione pomeridiana prosegue poi con TOUMAST. Guitars and kalashnikovs di Dominic Margot (prima visione italiana), film che ripercorre una parte della storia recente dei Tuareg, una storia frammentata fatta di sofferenza, peregrinazione, rivolta e ingiustizia, ma anche di viaggio, conforto e speranza. In chiusura, BURKINABE’ RISING. The Art of Resistance in Burkina Faso, di Iara Lee: attraverso la musica, il cinema, l’ecologia, l’arte visiva e l’architettura, le persone presenti in questo film stanno portando avanti lo spirito rivoluzionario di Thomas Sankara. Seguirà un intervento musicale del musicista e compositore burkinabe, Gabin Dabiré.

TUTTI I FILM SONO IN LINGUA ORIGINALE SOTTOTITOLATI IN ITALIANO

CINEMA SPAZIO UNO – Via del Sole 10 Firenze

INFO Biglietti: € 7 intero – € 5 ridotto (studenti universitari)*

Abbonamento giornaliero (proiezioni pomeridiane + serali): € 10

NB Il biglietto è valido per una delle due sessioni di proiezione: pomeridiana o serale. Prevendite presso la cassa del cinema Proiezioni pomeridiane: ore 17.00 Proiezioni serali: ore 21.00  Informazioni: 055 284642 – cell. 370 3621310

In esclusiva allo Spazio Alfieri “La Mafia non è più quella di una volta”

Da giovedì 12 settembre in esclusiva allo Spazio Alfieri “La Mafia non è più quella di una volta” di Franco Maresco presentato in concorso alla 76° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia

Ancora una volta Franco Maresco guarda alla sua Sicilia con uno sguardo dolce-amaro e grottesco. In La mafia non è più quella di una volta propone alcuni memorabili personaggi del suo precedente lavoro Belluscone, (vincitore a Venezia nel 2014 del Premio Speciale della Giuria sezione Orizzonti) primo fra tutti Ciccio Mira, organizzatore di feste di piazza, nato omertoso e silente, che organizza allo Zen di Palermo, “I neomelodici per Falcone e Borsellino”. In opposizione all’incredibile personaggio palermitano Maresco propone un vero cavallo di battaglia, la ottantenne Letizia Battaglia, fotoreporter per il quotidiano palermitano ‘L’Ora’. Le sue drammatiche fotografie in bianco e nero documentano, dagli anni ’70 ai ’90, la guerra di mafia, facendo toccare con mano la brutalità di Cosa nostra, cosa che l’ha fatta conoscere a livello internazionale, il New York Times l’ha definita una delle “undici donne che hanno segnato il nostro tempo”.

Maresco ci accompagna in un viaggio tra il popolino palermitano. Interpellati dalla voce fuori campo di Maresco, proprio come ai tempi di Cinico Tv, strimpellatori di chitarre scordate, ballerine ottuagenarie sgangherate e stonati giovanissimi crooner devono rispondere a due domande: “dica ‘No alla Mafia’ e ‘Falcone e Borsellino sono due eroi’ ”. E ovviamente le risposte sono: “No”, “No comment”, “Non mi interessa”.

Maresco rovescia il tavolo della resistenza a questa omertà, si inabissa in mezzo al finto ricordo degli “eroi”, mescolando sempre più documentario (tanto) e finzione (poca, ma decisiva) e contrapponendo l’ottimismo viscerale e sanguigno dell’amica fotografa Letizia Battaglia con il suo personale scetticismo.

In esclusiva allo Spazio Alfieri da giovedì 12 settembre, h. 18, 19.45, 21.30 fino al 18 settembre.

TRAILER 

Festa del cinema di Mare, dall’11 al 15 settembre a Castiglione della Pescaia

Festa del cinema di Mare, dall’11 al 15 settembre a Castiglione della Pescaia. Amelio e Vanzina alla 4/a edizione. Quattro giorni di film, incontri, letture, concerti con un focus speciale sul “rapporto tra l’uomo e il mare” in programma con il concorso dei cortometraggi che competeranno per il premio cinematografico “Mauro Mancini”

Quattro giorni di film, incontri, letture, concerti con un focus speciale sul “rapporto tra l’uomo e il mare” in programma con il concorso dei cortometraggi che competeranno per il premio cinematografico “Mauro Mancini” (che quest’anno approda alla terza edizione), intitolato alla memoria del giornalista toscano storica firma de “La Nazione” e marinaio appassionato “che andrà alla miglior opera sul tema del rapporto tra uomo e navigazione”.

Eventi Speciali: Amelio e Vanzina

Il festival sarà inaugurato mercoledì 11 da Gianni Amelio, maestro del cinema internazionale, con la proiezione di “Lamerica” in versione italiana con i sottotitoli in inglese, a 25 anni dall’uscita del film, e a chiusura, l’ospite Enrico Vanzina che presenterà il libro “Mio fratello” (ore 18, presso la piazza G. Solti) e a seguire la versione restaurata di “Sapore di mare” (ore 21,30, sabato 14 settembre, cinema Castello), copia restaurata dalla Cineteca di Bologna.

Programma film a tematica “cinema e mare” tra cinema Castello e Biblioteca Italo Calvino

In programma per il filone di cinema e mare le proiezioni del documentario “Alla ricerca di Europa” di Alessandro Scillitani con Paolo Rumiz, scrittore e viaggiatore, e Piero Tassinari, storico e skipper, attraversano il Mediterraneo, tra le isole turche e greche, in cerca delle tracce del mito antico, tra leggende di ieri e paure di oggi, in cerca di Europa. E poi “Styx” di Wolfgang Fischer, il documentario sull’odissea personale di Rike (Susanna Wolff), una donna, medico e appassionata velista, che decide di concedersi una vacanza salpando alla volta dell’Isola di Ascensione ma il viaggio prenderà una piega inaspettata. Tra i film selezionati anche “Follow the wind” sulle avventure dello sportivo Jerrie van de Kop, che usando sei diversi modi di trasporto a energia eolica, ha pattinato, rotolato, fatto un’escursione e si è alzato in volo attraverso la Tanzania, dall’arcipelago di Zanzibar fino alla punta del Kilimangiaro, nel nuovo film firmato Red Bull TV; “Welcome” di Philippe Lioret con Vincent London, Firat Ayverdi, Audry Dana, Thierry Godard, film ambientato a Calais e tratta il tema dell’immigrazione clandestina prendendo a pretesto la vicenda di un giovane curdo-iracheno intenzionato a raggiungere la sua fidanzata a Londra. In programma anche “Wolf call” film d’azione ambientato in un sottomarino, lavoro d’esordio del regista Antonin Baudry; e il documentario “Diario di tonnara” di Giovanni Zoppeddu (omaggio a Vittorio De Seta). Il film, che sarà presentato dal regista Zoppeddu e Adolfo Ciampoli, racconta i borghi, le comunità e le avventure che hanno scandito la vita quotidiana dei pescatori del tonno, tra leggende, riti magici e sacralità.

 

Premio Mauro Mancini

Tutto le sere saranno proiettati al cinema Castello i cortometraggi in concorso che competeranno per il premio Mauro Mancini (ore 21.15).

Eventi collaterali tra musica, incontri e libri

Tra gli eventi collaterali il concerto d’inaugurazione con il duo Luca Giacomelli e Luca Pirozzi e l’aperitivo con i vini “Rocca di Montemassi” (al Club Velico, ora 19, ingresso libero). E poi presso la Terrazza bistrot con “Giovane Giovane” (RDD sunset live). Tra gli eventi speciali, sul Peschereccio Venere I, si terrà l’evento “Breviario mediterraneo” di Predrag Matvejevic con Francesco Chiantese (voce, chitarre), Maurizio Costantini (contrabbasso), Tobia Bondesan (sassofoni). Tra gli eventi anche venerdì 13 l’incontro “La costa toscana giorno per giorno: passato e futuro” con Eugenio Giani, presidente del Consiglio della Regione Toscana, che presenta il libro “La Toscana giorno per giorno” con Giovanni Maffei Cardellini (presidente Parco regionale di Migliarino-Massaciuccoli-San Rossore) e Lucia Venturi (presidente Parco regionale della Maremma). Sabato 14 sarà inoltre conferito il riconoscimento speciale dedicato alla memoria del giornalista Guido Parigi Bini, che ha sempre seguito con amicizia e interesse il festival. Parigi, giornalista della Nazione e curatore della collana “Il tagliamare”, fu promotore del Premio Mancini. Il riconoscimento, a lui dedicato, sarà assegnato al miglior cortometraggio di taglio giornalistico ed è offerto dall’Hotel Miramare (ore 21, Cinema Castello).

I luoghi del festival: Cinema Castello, via Calvino 1 (da piazza della Repubblica); Biblioteca Comunale “Italo Calvino”, in piazza Garibaldi; Club velico, Darsena.

INFO

Asbury Park: lotta, redenzione, rock and roll per tre giorni al cinema

Un film  straordinario con esclusive performance e interviste inedite per raccontare Asbury Park, la fucina del rock e del soul dove Springsteen e altri giganti della musica iniziarono la loro eccezionale carriera musicale. 22. 23 e 24 maggio. Scopri la programmazione in Toscana

Un tempo rinomata stazione balneare, nell’estate del 1970 Asbury Park fu travolta dalle rivolte razziali che paralizzarono la città per i successivi 45 anni, trascinandola sull’orlo del baratro e riducendola in uno stato di totale degrado urbano. In una Asbury letteralmente divisa in due, la rivolta distrusse la leggendaria scena jazz e blues del westside. Ma dalle ceneri della città in fiamme, emerse l’iconico suono del Jersey.

Il docu-film riporta infatti al leggendario UPSTAGE, il club psichedelico famoso per gli ‘after hours’, dove iniziarono a suonare, i suoi figli nativi: Steven Van Zandt, Southside Johnny Lyon, David Sancious e Bruce Springsteen, che proprio nella cittadina costiera del New Jersey ha cominciato la sua straordinaria carriera musicale. Rimasto chiuso per oltre 45 anni, l’Upstage rappresenta una perfetta sintesi di quel Club, crocevia per i giovani talenti e oggi uno degli straordinari luoghi narrati dal documentario, ricco di interviste e inedite performance.

Così Asbury Park vive finalmente la sua attesa rinascita ed è proprio la musica ad averla strappata alla morte. L’atteso evento cinematografico includerà filmati mai visti prima, come quelli del leggendario concerto sold out al Paramount Theatre, che vide Little Steven, Southside Johnny, Springsteen e le Upstage All-Stars sfidarsi a riff di chitarra con “il futuro della musica di Asbury”: un gruppo di rocker di 11 anni che sono la prova vivente che ‘i migliori giorni’ per la città potrebbero semplicemente essere davanti a noi.

Il regista, Tom Jones, ha dichiarato: “Ad Asbury Park sono serviti cinque decenni per rialzarsi ed avviarsi a diventare migliore di quanto non sia mai stata. Dovremmo tutti ascoltare le sagge lezioni apprese nel modo più duro e la musica che ha alimentato questo risveglio

In programmazione nelle seguenti sale:

Firenze Odeon
Firenze The Space
Firenze UCI Cinemas Firenze
Livorno La Gran Guardia
Livorno The Space
Lucca Astra
Pisa Odeon
Poggibonsi Politeama
Prato Omnia Center
Viareggio Odeon

“Il giovane Picasso” al cinema in Toscana per 3 giorni

Il film evento dedicato agli anni in cui Pablo diventò Picasso, l’artista moderno più famoso del mondo, il genio dell’arte del XX secolo. Al cinema dal 6 all’8 maggio. Scopri la programmazione in Toscana

Chi era Pablo prima di diventare l’artista conosciuto in tutto il pianeta? Nasce da qui Il Giovane Picasso, il film diretto da Phil Grabsky, in programma nelle sale solo per tre giorni, il 6, 7 e 8 maggio, Il Giovane Picasso ci condurrà nella vita di Picasso come in una detective story, svelando passo dopo passo i fatti che portarono un ragazzo proveniente dal sud della Spagna alla notorietà mondiale.

Il docu-film indaga il ruolo fondamentale che nella vita dell’artista ebbero Málaga, Barcellona e Parigi, ricordando perché ciascuna di esse fu così significativa nel corso della sua formazione. La prima, Malaga, è la città natale di Pablo, quella dove Picasso y Ruiz nacque il 25 ottobre 1881 e si appassionò all’arte, dipingendo all’età di otto anni il suo primo quadro: una corrida, naturalmente.

La seconda, Barcellona, è il luogo dove Picasso cominciò la Scuola di Belle Arti e ne contrastò subito l’accademismo, innamorandosi invece dell’architettura della città e dell’eclettismo di Gaudì. Dopo alcuni soggiorni nella capitale spagnola, Madrid, dove frequenta l’Academia Real di San Fernando, Picasso tornerà a Barcellona per inserirsi nell’ambiente stimolante del caffè Els Quatre Gats, simbolo del Modernismo architettonico catalano e luogo di incontro privilegiato dei giovani artisti e intellettuali della città. Il suo stile si andrà evolvendo fino a toccare un simbolismo che prelude al periodo Blu. Attratto dai Preraffaeliti, Picasso deciderà poi di recarsi a Londra, ma non la raggiungerà mai. Perché la tappa intermedia a Parigi diventerà cruciale: qui, gli incontri con artisti e collezionisti saranno fondamentali per la sua attività artistica, alimentando l’indole del pittore, naturalmente volta alla sperimentazione. 

Il documentario, filmato nell’arco di due anni, include due fasi essenziali della vita di Picasso – il periodo Blu e quello Rosa – ma non si lascia sfuggire gli anni precedenti. Anni molto meno conosciuti, ma fondamentali per la sua formazione e per il suo successo.  Il film si chiude infatti a New York, al Museum of Modern Art, dove uno dei capolavori di Picasso è esposto sin dagli anni Trenta: Les Demoiselles d’Avignon. Dipinta nel 1907, quando Picasso aveva solo 25 anni, l’opera, a cui l’artista approdò dopo una serie di schizzi, bozzetti e ripensamenti, è ancor oggi considerata pioneristica. Molti contemporanei, scossi dalla violenta decostruzione delle regole convenzionali della figurazione artistica di cui si era reso artefice Picasso con quest’opera, non ne compresero il valore, e molti la rifiutarono e derisero. In realtà, col passare dei mesi, ne intuirono l’importanza e intravvidero in essa l’annuncio della futura rivoluzione cubista. 

In programmazione nelle seguenti sale in Toscana:

Empoli La Perla

Firenze Odeon – Portico – The Space – UCI Cinemas Firenze

Livorno La Gran Guardia – The Space

Lucca – Centrale

Massa – Splendor7

Montecatini Terme – Excelsior

Pisa Odeon

Pistoia  Cinema Roma

Poggibonsi – Garibaldi – Politeama

Prato Centro Pecci – Omnia Center

San Vincenzo (Li)  – Cinema Teatro Verdi

Sesto Fiorentino  Grotta

Viareggio (Lu) Odeon

 

Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures, in mostra a Pisa

70 fotografie scattate sul set e nel backstage dei film più celebri, diretti dal regista del brivido inglese; da Psyco a La finestra sul cortile, da Gli uccelli a La donna che visse due volte. Dal 7 aprile al 1° settembre 2019, al Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa)

“Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures”una mostra che indaga la figura del regista del brivido Alfred Hitchcock (1899-1980).

Celebrato come uno dei principali e più influenti innovatori della storia del cinema, Hitchcock è famoso per il suo ingegno, le trame avvincenti, la gestione delle camere da presa, l’originale stile di montaggio, l’abilità nel tener viva la tensione in ogni singolo fotogramma. “Hitchcock, come hanno detto i critici della nouvelle vague – afferma Gianni Canova – è stato uno dei più grandi creatori di forme di tutto il Novecento. I suoi film, per quante volte li si riveda, sono ogni volta una sorpresa, ogni volta aprono nuove prospetve attraverso cui osservare il mondo e guardare la vita”. Il percorso espositivo analizza i principali capolavori di Hitchcock, prodot dalla Universal Pictures.

Primo fra tutti Psyco (1960), una delle sue opere più controverse che riuscì a battere tut i record di incassi e fece fuggire il pubblico dalle sale in preda al panico. Un’occasione per vedere il dietro le quinte del metafisico Motel Bates, conoscere il personaggio inquietante di Norman, la doppia personalità di Marion e la celebre scena della doccia. Una sala del Museo della Grafica è dedicata a Gli Uccelli (1963), pellicola in cui introdusse numerose novità nel campo del suono e degli effet speciali; con ben 370 trucchi di ripresa, il film richiese quasi tre anni di preparativi a causa della sua complessità tecnica. L’itinerario nell’universo hitchcockiano prosegue con La Finestra sul cortile (1954), con James Stewart che interpreta il fotoreporter ‘Jeff’ Jeffries, costretto su una sedia a rotelle per una frattura alla gamba e che, per vincere la noia, spia le vite dei vicini dal proprio appartamento, fino a convincersi che in un appartamento si sia consumato un delitto. Il film fu un grande successo; uscito nell’agosto 1954, nel maggio 1956 aveva già incassato 10 milioni di dollari. E ancora, La donna che visse due volte (1958), capolavoro divenuto oggetto di venerazione, che racconta una delle storie d’amore più angoscianti del cinema, narrata attraverso un numero infinito di angolazioni e riprese straordinarie nei luoghi più famosi di San Francisco. Il materiale fotografico getta inoltre uno sguardo su altri celebri film come Sabotatori (1942), L’ombra del dubbio (1943), Nodo alla gola (1948), La congiura degli innocenti (1955), L’uomo che sapeva troppo (1956), Marnie (1964), Il sipario strappato (1966), Topaz (1969), Frenzy (1972) e Complotto di famiglia (1976). Lungo tutto il perimetro della mostra, il visitatore è accompagnato da una serie di approfondimenti video di Gianni Canova

Una sezione è inoltre dedicata alla musica che ha connotato alcuni dei suoi film, tra cui quella di Bernard Herrmann, compositore statunitense che ha scritto, tra le altre, le celebri colonne sonore per La donna che visse due volte e Psyco, che furono parte integrante e fondamentale per la costruzione del senso di attesa hitchcockiano. Chiude idealmente l’esposizione il montaggio con le celebri e fugaci apparizioni di Hitchcock sulla scena. Nati come simpatiche gag, i cammei divennero col tempo una vera e propria superstizione. Il pubblico iniziò ad attenderli con impazienza e per evitare che lo spettatore si distraesse troppo durante il film, il regista decise di anticiparli ai primissimi minuti dell’inizio.

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