I farmacisti della Toscana hanno proclamato lo stato di agitazione

Nel Valdarno si pensa allo sciopero: da 7 anni manca il rinnovo del contratto per i farmacisti della Toscana. Lo stato di agitazione è stato comunicato dai sindacati di Filcams e Uiltucus.

Proclamato lo stato di agitazione dei farmacisti della Toscana, di Firenze e del Valdarno alla luce un rinnovo contrattuale che manca da sette anni. Lo comunicano i sindacati che rappresentano i lavoratori delle farmacie del territorio, Filcams e Uiltucs, che hanno incontrato le amministrazioni titolari delle farmacie.

Chiara Liberati e Benedetta Mariani per Filcams Cgil, e Giuseppe Franzone per Uiltucs Toscana, spiega una nota, hanno esposto ai Comuni titolari delle farmacie di Farmavaldarno i problemi e gli ostacoli al rinnovo del Ccnl, sottolineando le ragioni per cui sono inaccettabili le proposte della parte datoriale (Assofarm).

“In un periodo dove la poca appetibilità del contratto di lavoro ha reso la figura del farmacista difficile da reperire – spiegano i rappresentanti sindacali -, non si può dimenticare il grande sforzo fatto durante la pandemia, con la distribuzione di mascherine gratuite, i test sierologici, i tamponi e i vaccini”. Per Filcams e Uiltucs “vedere che questo riconoscimento non si traduca in un rinnovo tanto atteso e meritato, è doloroso. E, soprattutto, porta la scomparsa graduale di questa figura dal mercato del lavoro, come dimostra la grande difficoltà a trovare farmacisti”.

La proprietà, sottolineano, ha accolto le critiche dei sindacati con molta attenzione, riconoscendo il valore del servizio che i farmacisti comunali svolgono per la cittadinanza in Valdarno, anche nelle località più piccole. Preoccupazione è stata espressa per le criticità “che un percorso di non ascolto potrebbe portare – concludono i sindacati – , ossia, in futuro, non avere un organico sufficiente per tenere aperte le farmacie. Se Assofarm non tornerà a ridiscutere i punti del rinnovo al tavolo nazionale, lo sciopero, anche delle farmacie comunali di Farmavaldarno, sarà inevitabile”.

🎧Firenze, l’azienda Pineider esternalizza le produzioni: 9 lavoratori a rischio (VIDEO)

Sono 9 i lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro nell’azienda storica fiorentina Pineider. In presidio, questa mattina dalle 10 alle 12, assieme a Filcams Cgil hanno dato voce alla protesta, chiedendo un dialogo con le istituzioni.

Pineider azienda d’eccellenza nell’incisoria, nella stampa a rilievo, e anche nella pelletteria e nell’oggettistica dal 1774 a Firenze, controllata da Rovagnati negli ultimi cinque anni, ha comunicato al tavolo con Filcams Cgil e istituzioni di Bagno a Ripoli l’intenzione di esternalizzare alcune produzioni e creare così 9 esuberi di personale.

In podcast l’intervista a Chiara Liberati di Filcams Cgil e a Stefano Nidiaci, a cura di Lorenzo Braccini.

I lavoratori di Pineider hanno protestato con un presidio di due ore davanti allo storico negozio in Piazza De’ Rucellai. Esternalizzare una parte del personale, altamente qualficato, metterebbe in ginocchio la produzione, secondo i lavoratori presenti questa mattina.

In Italia Pineider conta più di trenta lavoratori. Il grosso, una ventina, sono addetti alla produzione nello stabilimento di Bagno a Ripoli. Oltre al negozio di Firenze, dove impiega tre persone, il marchio è presente anche a Milano e a Roma. Senza contare tutte le sedi all’estero.

Al presidio presente anche l’Anpi, con Stefano Romei che afferma: “Come spesso accade la GKn, la Bekaert, noi diamo un sostegno perchè riteniamo giusta la difesa del posto di lavoro: la prima cosa fondamentale come recita la Costituzione è quella del diritto al lavoro. L’anpi è per l’applicazione della Costituzione, soprattutto per quanto riguarda il lavoro. ”

“Pieno sostegno ai lavoratori della Pineider perchè possano raggiunere il loro obiettivo della difesa del posto di lavoro”, conclude Romei.

Firenze   Sciopero e presidio dei lavoratori della Pineider

“Appalti scuole, più tutele ai lavoratori”: flash mob Cgil a Firenze

Appalti scolastici, lavoratrici senza coperture salariali e previdenziali: oggi flash mob (organizzato da Cgil-Filcams-Fp-Flc) in piazza Santa Croce a Firenze.

Cgil Firenze, Filcams Cgil Firenze, Fp Cgil Firenze e Flc Cgil Firenze sono preoccupate per le sorti delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti scolastici, settore in prevalenza femminile  (tra Firenze e Provincia sono oltre 4mila). Si tratta di servizi fondamentali per il sistema scuola: mense, scuolabus, pre e post scuola, centri di alfabetizzazione. “Oggi queste lavoratrici e lavoratori si trovano in una condizione di forte precarietà per la prossima conclusione degli ammortizzatori sociali Covid19. La loro precarietà è resa ancora più pesante dal periodo di sospensione estiva della scuola in cui non hanno retribuzione e nel quale non si riconosce neanche la copertura previdenziale. Tutto questo fa emergere forte il contrasto tra il loro ruolo, che è essenziale e riconosciuto nel sistema educativo della scuola e va per questo inquadrato nella completa offerta formativa, e la loro assurda situazione lavorativa. Inoltre: come e quando rientreranno in servizio a settembre?” sottolineano i sindacati congiuntamente.

Per sensibilizzare sulla situazione dei lavoratori e delle lavoratrici degli appalti scolastici, la Cgil Firenze e le sue categorie interessate hanno dato vita ad una manifestazione questa mattina in piazza Santa Croce mettendo in scena un flash mob sul tema “Noi siamo quelli col contratto sospeso ma non col cappello in mano”.

Chiara Liberati, Filcams Cgil

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“Je suis Valentina”: sciopero immediato all’Arval di Scandicci contro licenziamento lavoratrice

Sciopero di due ore questa mattina alla sede Arval di Scandicci (via Sette Regole) contro la decisione dell’azienda di sospendere in attesa di licenziare una lavoratrice, part time, madre di due figli, considerata in ‘esubero’ nella riorganizzazione del reparto in cui lavora. I lavoratori (500 in tutto) di Scandicci della multinazionale del noleggio auto a lungo termine sono usciti sul piazzale dalle 10 alle 12, per esprimere la loro solidarietà alla lavoratrice.

“Ieri sera in assemblea – spiega Gianni Elmi Andretti, della Fisascat-Cisl – i lavoratori hanno deciso che non bastava lo stato di agitazione e di indire subito 2 ore di sciopero per mandare un segnale deciso all’azienda, che sta avendo un comportamento inspiegabile. L’adesione è stata alta: oltre 300 lavoratori presenti. Non è pensabile che in una realtà di queste dimensioni non si trovi una ricollocazione per una lavoratrice part time, che oltretutto aveva dato ogni disponibilità a trovare una soluzione, anche in altre mansioni. Proporre come unica alternativa a una mamma con due figli il trasferimento a oltre 300 chilometri di distanza è inaccettabile. Quello di stamani è solo il primo passo.”

“Unica alternativa, per lei, trasferirsi a Milano: stupisce che una azienda grande come Arval non trovi un ricollocamento nel territorio, nonostante rapporti sindacali decennali e un integrativo che tutela le lavoratrici madri. Se queste sono le modalità che usa l’azienda, fanno preoccupare i lavoratori e le lavoratrici che ora si chiedono chi sarà il prossimo o la prossima”, aggiunge Chiara Liberati Filcams Cgil Firenze.

Intervista a cura di Chiara Brilli

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/11/191119_05_SCIOPERO-ARVAL.mp3?_=3

La Rsu ha proclamato quindi lo stato di agitazione che porterà al blocco immediato degli straordinari, ed a mettere in campo tutte le iniziative sindacali atte a far tornare indietro l’azienda su questa assurda decisione.

La Fisascat-Cisl di Firenze e Prato conferma la disponibilità ad un incontro per trovare una soluzione condivisa, ma la mobilitazione continuerà nei prossimi giorni insieme ai lavoratori e alle lavoratrici si decideranno le iniziative da intraprendere. “Non è solo in gioco un posto di lavoro all’interno di un grande gruppo che nel suo codice etico mette al centro la persona per poi disattenderlo nei fatti- continuano-. Vogliamo conoscere i piani industriali dell’azienda, entrare nel merito della riorganizzazione attuata che potrebbe nascondere ulteriori criticità”.

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