Base militare a Coltano, Cgil: “Una decisione sbagliata e dannosa”

La Camera del lavoro di Pisa è intervenuta in merito alla decisione del Governo di realzizare una base militare nell’ex centro radar di Coltano.

Secondo il sindacato di Pisa, la costruzione di una base militare a Coltano è “Sbagliata – sottolinea la Cgil in una nota – perché attuata senza alcuna evidenza di dibattito pubblico, sottraendo peraltro risorse del Pnrr in opere che non rientrano nell’ottica del piano stesso. Inoltre siamo in piena emergenza abitativa, in particolar modo sul territorio pisano, dove risultano non assegnati perché da ristrutturare più di 170 alloggi di edilizia residenziale pubblica con140 sfratti in corso”.

“Dannosa – osserva ancora il sindacato – perché si continua con la logica della cementificazione, su una superficie di più di 70 ettari con una volumetria di 445.000 metri cubi, per giunta all’interno del Parco Regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, una zona protetta che deve essere salvaguardata per la sua biodiversità e per la regolamentazione di un sistema climatico già alquanto compromesso”.

Per la Cgil di Pisa “tutto ciò avviene anche in spregio alle recenti modifiche della Carta costituzionale, introdotte lo scorso febbraio agli articoli 9 e 41, specificando la tutela dell’ambiente come principio fondamentale da salvaguardare. Chiediamo quindi al Governo, alla Regione Toscana, alla Provincia ed al Comune di Pisa di attivarsi affinché questa opera non venga realizzata, considerando inoltre la già forte presenza militare sul territorio piuttosto diffusa e articolata tale da evidenziarlo tra i più importanti in Italia, ma che tali risorse vengano destinate per opere di pace e di emergenza e valore sociale”.

Inchiesta ‘Ndrangheta in Toscana, Cgil: Associazione conciatori chiarisca

La CGIL si dice  “fortemente preoccupata”  e chiede “alle istituzioni e alla politica di salvaguardare il territorio: già c’è il danno ambientale, facciamo in modo che ad esso non ne segua uno altrettanto grave di tenuta economica e sociale per il distretto con ricadute nefaste sui livelli occupazionali di questo territorio”.

“Il danno di immagine già si intravede e speriamo che non sia mortale, quindi l’Associazione conciatori, travolta da questa inchiesta, faccia in fretta chiarezza sull’accaduto”. Lo ha detto il segretario provinciale della Cgil di Pisa, Mauro Fuso, oggi nel corso di un presidio a Santa Croce sull’Arno (Pisa) a tutela della legalità, dopo l’inchiesta della Dda di Firenze su presunte infiltrazioni della ‘Ndrangheta in Toscana che ha decapitato i vertici dell’associazione di categoria per presunte irregolarità nello smaltimento dei fanghi conciari. “Chiediamo inoltre alla magistratura – ha aggiunto Fuso – di fare presto e bene il suo lavoro arrivando a una rapida conclusione delle indagini, sperando che non vi siano ulteriori ricadute sulle attività produttive e sui lavoratori.

Siamo fortemente preoccupati e per questo chiediamo alle istituzioni e alla politica di salvaguardare il territorio: già c’è il danno ambientale, facciamo in modo che ad esso non ne segua uno altrettanto grave di tenuta economica e sociale per il distretto con ricadute nefaste sui livelli occupazionali di questo territorio”. Per il segretario della Cgil pisana, “ormai è un dato di fatto la presenza della malavita organizzata in Toscana, e questa presenza c’è da anni. Sempre più dove ci sono danni ambientali e mancanza dei diritti si scopre che dietro c’è chi se ne approfitta. Per questo ci chiediamo per quale motivo si deve semplificare o addirittura abolire il codice degli appalti? Attenzione perché si rischia di fare di peggio rispetto a quanto sta già accadendo in termini di appalti pubblici. Noi continueremo a vigilare su legalità, clausole sociali e diritti dei lavoratori”.

‘Ndrangheta in Toscana, CGIL: saremo parte civile, preoccupati per occupazione

Lo afferma Mauro Fuso, segretario generale Cgil di Pisa annunciando per lunedì 19 aprile alle ore 12 in piazza Matteotti a Santa Croce sull’Arno (Pisa) un “presidio pubblico a sostegno della legalità e del lavoro e affinché si faccia presto luce su questi gravi fatti confidando nel ruolo della magistratura e degli organismi inquirenti”.

“Le indagini della Procura nazionale antimafia aprono, se confermate, scenari inquietanti sulla presenza organica dell’ndrangheta nel sistema conciario. Se quanto emerso dalle indagini venisse confermato ci troveremmo di fronte alla possibile crisi del sistema consortile così come lo abbiamo conosciuto finora, con ripercussioni sociali ed occupazionali imprevedibili in una situazione già complicata dal perdurare della pandemia”. Lo afferma Mauro Fuso, segretario generale Cgil di Pisa annunciando per lunedì 19 aprile alle ore 12 in piazza Matteotti a Santa Croce sull’Arno (Pisa) un “presidio pubblico a sostegno della legalità e del lavoro e affinché si faccia presto luce su questi gravi fatti confidando nel ruolo della magistratura e degli organismi inquirenti”. Nello stesso luogo del presidio ed alla stessa ora è convocata una conferenza stampa. “Come Cgil provinciale dichiariamo fin da subito che ci costituiremo parte civile nel processo – annuncia anche Fuso – per tutelare gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori che potrebbero essere danneggiati da questi atti”.

In merito alle indagini denominate “Keu” e “Calatruria” il segretario generale della Cgil di Pisa, Mauro Fuso, ha adichiarato che “la presenza di organizzazioni malavitose in Toscana ed in particolare, da quanto emerge dalle ultime operazioni di Carabinieri e Dda, nel distretto conciario di S.Croce sull’Arno accende di nuovo l’attenzione dell’opinione pubblica e sopra ogni cosa le forti preoccupazioni più volte manifestate, anche dalla Cgil a tutti i livelli”. “Le indagini e l’azione della magistratura – prosegue – dovranno seguire il loro corso e ci auguriamo che, quanto prima, possano essere individuate tutte le responsabilità per non aggiungere al danno per lo smaltimento illecito dei rifiuti conciari, la beffa per un intero territorio. E’ assolutamente necessario che l’attività della magistratura proceda nell’individuazione degli intrecci illeciti che hanno portato a questa situazione, gravissima per quanto emerge dalle notizie giornalistiche”. Per Mauro Fuso “le conseguenze di tali comportamenti illegali sul distretto conciario, così importante per l’economia toscana, potrebbero essere fortemente penalizzanti. La nostra condanna, ferma e risoluta, per queste gravi vicende va di pari passo con la preoccupazione che non vi siano ripercussioni sulle attività produttive ed in particolare sui livelli occupazionali del distretto, già fortemente colpiti in questi mesi dalla crisi conseguente alla pandemia”.

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