Cgil su nuovo padiglione Careggi: “Assumere, o è scatola vuota”

Da pochi giorni è stato inaugurato il nuovo padiglione F dell’ospedale Careggi di Firenze. Il cosiddetto blocco Deas per completare il pronto soccorso più grande della città. Un intervento molto importante in questo periodo di pandemia, che però vede l’attenzione della Cgil. Il sindacato afferma, infatti, che per renderlo utile serve assumere personale.

“Venerdì scorso il presidente della Regione Toscana ha inaugurato il cosiddetto blocco F del Deas di Careggi – afferma la Fp Cgil Firenze -. Un nuovo padiglione che completa il più grande pronto soccorso della città. Il padiglione era pronto da oltre quattro mesi ma l’inaugurazione era sempre stata rimandata perché per farlo funzionare a regime, oltre a trasferire i reparti già esistenti ed attualmente ubicati al Cto, serve nuovo personale da assumere. Se non vengono sbloccate le assunzioni rischiamo che il nuovo padiglione del Deas resti una scatola vuota, ad ora infatti è stato trasferito solo il reparto di osservazione breve”.

“In una fase di pressione molto alta verso gli ospedali – sottolinea il sindacato – avere i 150 posti letto attivati avrebbe aiutato a dare un aiuto in più per rispondere alla pandemia”. Fp Cgil Firenze ricorda che “in questi mesi, pur in presenza di una delibera di 210 unità di personale da assumere approvata dall’azienda a luglio, il personale non è stato assunto per via del blocco delle assunzioni stesse. Delle assunzioni deliberate, hanno preso servizio meno della metà delle persone e medicina”.

“Siamo molto preoccupati – sottolinea ancora il sindacato – del fatto che gli atti regionali indicano come livello di assunzioni, con qualche eccezione, quello del 2019, come se la pandemia non avesse insegnato nulla e le assunzioni fatte nel 2020 non fossero necessarie”. Per Fp Cgil fiorentina “serve aprire urgentemente un serio confronto sulle dotazioni organiche nelle aziende che metta al centro le esigenze dei pazienti e dei lavoratori che li devono assistere. Per fare questo, serve che venga tolto il blocco delle assunzioni che nel 2021 ha fatto registrare una diminuzione degli infermieri”.

Toscana, Rossi: “Servono 5-6mld in più per sanità nazionale”

Enrico Rossi, presidente Regione Toscana, si è espresso anche su sanità regionale. ‘Risparmiati 80mln di euro usando farmaci non griffati. Soldi utili per assunzioni nuovi medici’.

“Bisogna mettere cinque-sei miliardi in più nella sanità” a livello nazionale: lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a margine della presentazione dell’accordo raggiunto con la dirigenza medica del Servizio sanitario nazionale sui criteri per il riequilibrio dei fondi contrattuali. “Questo è il punto politico”, ha detto Rossi, “che deriva semplicemente dal partire dalla bassa spesa che già avevamo dieci anni fa al fatto che nel corso di questi anni la spesa è diminuita anziché crescere, a parte gli ultimi anni che è aumentata ma in modo troppo simbolico rispetto alle necessità”.

Secondo il governatore toscano bisogna fare del Ssn “una scelta fondante del patto fra la Repubblica italiana ed i cittadini. Attenzione alle assicurazioni sanitarie integrative che stanno ‘superfetando’ e portano vie risorse al Ssn: anche queste secondo me devono essere riviste e devono essere indirizzate verso altre cose. Io sono favorevole a ridurre la libera professione ‘comprandola’, con prestazioni aggiuntive che possono venire incontro alle liste d’attesa”.

Parlando della sanità regionale, Rossi ha detto “in Toscana eravamo penultimi rispetto agli obiettivi Aifa” sulla spesa farmaceutica “e ora siamo tornati fra le regioni maggiormente virtuose”, per cui “questa liberazione di risorse la vogliamo mettere sulla sanità, e quindi facciamo un buon accordo con i medici”.

“Gli operatori sanitari sono stati in grado di sostituire con farmaci non griffati, di fare maggiore appropriatezza”, ha spiegato Rossi, per cui “abbiamo avuto un risparmio di circa 80 milioni”. L’accordo di oggi, ha sottolineato il governatore, “prevede che si sblocchi un fondo del 1% che era bloccato a causa anche delle difficoltà del governo del bilancio”.

“Adesso siamo sereni – ha concluso il governatore toscano -, questo fondo possiamo sbloccarlo, compriamo prestazioni aggiuntive per ridurre le liste d’attesa e abbiamo fatto una delibera che prevede che si rivada alle assunzioni di tutti i medici, e anche dei primari che nel frattempo dovessero andare in pensione grazie a ‘quota 100′”.

Oggi a Firenze è stato presentato anche un accordo tra la Regione e le organizzazioni sindacali regionali della dirigenza medica (Anaao Assomed, Cimo Asmd, Aaroi, Cgil Fp Medici, Cisl Medici, Fassid, Anpo-Ascoti-Fials Medici e Fm aderente Uil Fpl). Oltre sei milioni di euro dalla Toscana per il riequilibrio dei fondi contrattuali per la dirigenza medica, che serviranno a finanziare progetti come le prestazioni aggiuntive, e ad assumere personale dirigente medico e sanitario per sostituire chi va in pensione. La somma necessaria per consentire l’operazione è stimata in circa 4,15 mln per la dirigenza medica e veterinaria e in circa 615mila euro per la dirigenza Spte (Sanitaria, Professionale, Tecnica e Amministrativa). La Regione si impegna anche a riconoscere alle Aziende sanitarie un ulteriore budget di 1,6 mln euro finalizzato a dare attuazione alle previsioni della delibera 1200/2016 in materia di mobilità del personale dirigente, medico e sanitario.

“Abbiamo voluto dare un segnale – afferma l’assessore alla Salute Stefania Saccardi – a tante persone che hanno i contratti fermi da tanto tempo, è giusto che le persone siano retribuite per il lavoro che fanno”.

 

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