Canapisa senza Parade e presidio Lega, in contemporanea

Pisa, sabato pomeriggio è rimasto letteralmente paralizzato gran parte del centro cittadino di Pisa, per la concomitanza di due manifestazioni contrapposte a poche centinaia di metri l’una dall’altra.

Da una parte gli antiproibizionisti di Canapisa, che per la prima volta in 19 edizioni hanno dovuto rinunciare alla street parade che è stata vietata dal sindaco leghista della città, dall’altra il presidio promosso da Lega e centrodestra per dire no alla manifestazione antiproibizionista.

La separazione tra le due antitetiche manifestazioni è stata garantita da un imponente servizio d’ordine, ed entrambi gli eventi si sono svolti in maniera pacifica.

I due presidi sono iniziati alle 16:00, a Canapisa avrebbero partecipato, secondo le agenzie di stampa, circa 800 persone che hanno animato il presidio antiproibizionista con musica, canti e interventi, mentre al presidio del centrodestra, le stesse agenzie, stimano una partecipazione di 200 persone.

Presente al presidio antiproibizionista anche la giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli: “Sono qui a titolo personale perché ritengo sacrosanto e inviolabile il diritto a protestare e a manifestare. E se il sindaco non vuole è perché in realtà non è in grado di assicurare il decoro della città che amministra. Il corteo dove essere autorizzato e lui aveva il dovere di assicurare a tutti i pisani decoro e sicurezza. Perché se non è in grado di garantire la sicurezza di un corteo figuriamoci se è in grado di farlo per un’intera città”.

Mentre dal palco del centrodestra, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, di Forza Italia, ha ribadito il suo “no a qualunque liberalizzazione di droghe leggere” e che oggi “a Pisa non è stato impedito di manifestare a nessuno, anzi è stata fatta una scelta di ordine pubblico legittima”. Ai manifestanti del centrodestra il sindaco di Pisa Michele Conti ha ricordato “l’impegno della Giunta di liberare la città da un corteo che l’ha violentata per 18 anni diffondendo solo degrado”.

La decisione di vietare la street parade, aveva destato non poche polemiche, anche perchè era stata formalizzata pochi giorni prima della manifestazione come si legge in un comunicato del ‘Osservatorio Antipribizionista-Canapisa: “In data 14 maggio 2019 ci è stato comunicato che non ci sarà permesso di svolgere l’annuale corteo antiproibizionista canapisa Street parade, e che l’unica forma che ci sarà consentita per manifestare le nostre idee sarà un presidio stanziale in piazza della stazione (e questo nonostante avessimo accettato il percorso che ci era stato proposto dalla questura lunedì 13 maggio, che prevedeva un corteo che partiva dalla Stazione e che sarebbe terminato prima del cavalcavia antistante il quartiere di Sant’Ermete”.

Pisa: vietata street parade, Canapisa diventa presidio

Canapisa, la manifestazione antiproibizionista in programma sabato prossimo a Pisa, si svolgerà come un presidio fisso alla stazione: non ci sarà la street parade come accaduto per 18 anni fino all’anno scorso.

La decisione di non far svolgere la street parade è stata presa ieri dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Giuseppe Castaldo e la questura ha  di conseguenza comunicato agli organizzatori della manifestazione il divieto di poter sfilare in corteo. Nei giorni scorsi la Lega e i suoi alleati di centrodestra alla guida del Comune avevano chiesto di annullare Canapisa organizzando per lo stesso giorno e in contemporanea una contromanifestazione in una piazza vicina: iniziativa alla quale ha già annunciato che parteciperà anche il sindaco Michele Conti indossando la fascia tricolore.
Critiche per la decisione di vietare il corteo sono state espresse dai promotori di Canapisa che hanno però scelto comunque di essere in piazza: “L’unica forma che ci sarà consentita per manifestare le nostre idee sarà un presidio stanziale in piazza della Stazione” e “questo nonostante avessimo accettato il percorso che ci era stato proposto che prevedeva un corteo che partiva dalla Stazione e che sarebbe terminato nell’immediata periferia cittadina”. “Pensiamo che la proibizione del corteo – aggiungono – sia dovuta a uno spiacevole equivoco: noi infatti avevamo accettato di sciogliere il corteo ma se invece non lo fosse questa proibizione costituirebbe una gravissima violazione del diritto di manifestazione che potrebbe costituire un pericoloso precedente, perché oggi si inizia a proibire Canapisa e domani si può proibire qualsiasi manifestazione che non è gradita a chi governa la città”.

Canapisa, Grassi: “Per Costituzione non ci sono motivi per vietare manifestazione”

Per Grassi, candidato de La Sinistra alle europee per il centro Italia, “la Costituzione parla chiaro e l’articolo 17 è ancora valido e difende la libertà di organizzare manifestazioni. Quali sarebbero i motivi di sicurezza o di incolumità pubblica tali da negarla? L’onorevole Ziello della Lega arriva persino ad attaccare le forze dell’ordine: siamo alla follia istituzionale”.

“Canapisa. – continua Grassi –  riaccende le polemiche anche quest’anno che l’amministrazione comunale è targata destra e Lega. Questa volta però i toni e lo scontro è molto più grave degli anni scorsi, quando anche il Pd non aveva mai digerito la manifestazione antiproibizionista. Le parole e i modi messi in campo dall’amministrazione comunale e dagli esponenti politici della Lega sono inaccettabili e vanno rispediti al mittente con forza.”

“L’amministrazione vorrebbe poter decidere chi può esprimersi e chi no: questo ricorda il fascismo – aggiunge Grassi in una nota -. Si permettono manifestazioni fasciste, che nelle piazze del nostro territorio si possano riunire neo fascisti che con braccio teso inneggiano al nazifascismo, come è recentemente accaduto a Prato, e per la manifestazione che vuol, da 19 anni, esprimere la contrarietà al proibizionismo, c’è chi chiede che venga vietata”.

Grassi esprime “sostegno agli organizzatori di Canapisa (prevista per il 18 maggio), per gli attacchi che stanno ricevendo e siamo al fianco delle forze politiche e del gruppo consiliare di ‘Diritti in Comune’ che stanno difendendo il diritto, che dovrebbe essere già tutelato costituzionalmente, ad organizzare liberamente una manifestazione.”

Intanto sulla vicenda è intervenuta anche la sindaca di Cascina Susanna Ceccardi. “Per noi è stato un preciso impegno in campagna elettorale e per questo chiediamo adesso aiuto al ministro Salvini: basta con il ‘Canapisa’, la street parade antiproibizionista che da anni raccoglie tutti gli spacciatori d’Italia e tutti i consumatori di droga a Pisa. È ora di chiudere con questo schifo a cielo aperto, è ovvio: non si tratta di propaganda di idee ma di apologia dello spaccio”.

“Dopo Torino, con l’annullamento del Festival della canapa, ci aspettiamo lo stesso a Pisa – aggiunge Ceccardi in una nota -. Grazie a Salvini e al sindaco leghista Michele Conti, che ha strappato il comune alla sinistra, è possibile liberare i pisani da una manifestazione che non ha nulla di sociale e culturale”.

Per Ceccardi, “lo stesso vale per i negozi di cannabis, luoghi di ‘promozione’ dove viene banalizzata l’idea di consumo delle droghe”.

Polemica su Canapisa: sindaco e Lega pronti a sit-in di protesta

Il deputato pisano della Lega Edoardo Ziello, e il sindaco di Pisa Michele Conti, hanno annunciato di essere pronti a partecipare a un sit-in sotto la prefettura, il 3 maggio, per manifestare contro il possibile svolgimento di Canapisa, la 19/a edizione della street parade antiproibizionista in programma in città il prossimo 18 maggio.

Al sit-in ha dato la sua adesione anche il deputato del Carroccio Manfredi Potenti, membro della commissione Giustizia della Camera. “Esprimo – ha scritto il parlamentare in una nota – la mia personale adesione, fisica e ideale, alla proposta lanciata dal collega Edoardo Ziello e dal sindaco Michele Conti di partecipare a un eventuale sit-in davanti alla prefettura di Pisa venerdì pomeriggio, 3 maggio, allo scopo di manifestare contro il possibile corteo Canapisa.”

“Credo opportuna una presa di posizione chiara e diretta di contrarietà nei confronti di un tema di drammatico impatto sociale quale è quello delle droghe in generale – continua Manfredi Potenti – . Non possiamo permettere che, attraverso una manifestazione pubblica, che da anni si svolge a Pisa, passi il messaggio della accondiscendenza ad uno stile di vita antisalutare e degradante per la salute umana”, ha concluso la nota del parlamentare.

“Il sindaco Conti e la Lega, come già a suo tempo la Giunta comunale Pd, colpendo Canapisa vogliono colpire l’antiproibizionismo. Con il suo crescente successo, in questi 18 anni la manifestazione ha provocato, più che problemi in termini di ordine pubblico e di decoro urbano, la suscettibilità di quanti vorrebbero farci tornare all’epoca di Giovanardi”. Lo affermano il capogruppo di Sì Toscana a sinistra in Consiglio regionale Tommaso Fattori, e il consigliere comunale di Pisa per Diritti in Comune Ciccio Auletta.

“Non ci sono gli estremi per vietare la manifestazione e il sindaco lo sa benissimo – aggiungono Fattori e Auletta in una nota -, ma Conti fa leva su ministero, questore e prefetto sulla scia di quanto già accaduto a Prato e Firenze, dove determinate scelte prefettizie hanno avuto un preciso colore politico, come nel caso dell’autorizzazione concessa a Prato all’iniziativa di Forza Nuova, o come i provvedimenti sulle zone rosse a Firenze”.

Per Fattori e Auletta, “quello che dà fastidio è la libera manifestazione di idee diverse dalle proprie, e in particolare il messaggio che lanciano ogni anno gli organizzatori, con il corteo che si snoda fino al carcere Don Bosco, emblema di una legge italiana che ancora associa all’idea di consumatore di droga quella di criminale. Il questore può vietare la manifestazione solo in base a problemi di ordine e sicurezza pubblica evidenti ed oggettivi che però non sono all’orizzonte”. “Il sindaco che non è mai sceso in piazza a fianco dei lavoratori in lotta per il loro posto di lavoro – concludono – oggi annuncia una possibile contromanifestazione solo per distrarre la città da tutti i problemi sociali che la sua amministrazione non affronta e che anzi accentua con politiche discriminatorie.

Canapisa 2018, 3500 alla street parade antiproibizionista

Pisa, circa 3500 manifestanti in corteo per le strade a ridosso del centro storico della città, per partecipare al Canapisa 2018, la street parade antiproibizionista.

Quest’anno i partecipanti al Canapisa 2018, erano un po’ meno dell’edizione 2017, dove si erano stimati cirtca 5000 partecipanti, ma più o meno in linea con l’edizione del 2016.

In segno di lutto per la tragedia di ieri, che ha visto la morte di Giorgia, la bimba di un anno dimenticata in auto dal padre, gli organizzatori hanno spento per alcuni minuti la musica che accompagnava il corteo.

“Il proibizionismo – spiegano gli organizzatori – è una scelta politica, un approccio ideologico, costoso e devastante, imposto a livello globale dalle convenzioni dell’Onu, i cui nefasti effetti non ricadono solo sui consumatori di sostanze ma sull’intera collettività e ha fallito persino nel principale obiettivo che si era prefissato: ridurre la disponibilità e il consumo di sostanze ritenute illecite”.

Di solito la manifestazione suscita polemiche in città, perché al suo interno centinaia di giovani consumano alcolici e stupefacenti, e perché, una volta conclusa la street parade, in centinaia rimangono in zona, all’interno di un parco pubblico, a celebrare l’evento fino a tardi, ma quest’anno le polemiche sono state innescate dal fatto che la manifestazione ha avuto sfortunatamente luogo, in coincidenza della giornata di lutto per la piccola Giorgia.

Exit mobile version