Coronavirus: sanitari cinesi in Toscana con ventilatori e mascherine per formare colleghi

Arriveranno domani pomeriggio, mercoledì 25 marzo, a Malpensa con un volo da Fuzhou, 14 tra medici, infermieri e professionisti cinesi, della commissione provinciale per la salute della regione di Fujian, che per cinque giorni, fino al 30 marzo, saranno in Toscana, per fare formazione al personale del Servizio sanitario regionale sulla gestione dell’emergenza epidemiologica causata dal Covid-19.

Porteranno con sé anche una donazione di materiale sanitario, tra cui 30 respiratori, che verrà caricato su nove furgoni di Estar e portato in Toscana. Lo rende noto la Regione Toscana il cui presidente Enrico Rossi sarà a Malpensa ad accoglierli insieme all’ambasciatore della Cina in Italia Li Junhua, al console generale cinese a Firenze Wang Wengang, e al consigliere scientifico dell’ambasciata orientale Sun Chengyong.
L’arrivo a Firenze della delegazione e delle attrezzature (in parte destinate al magazzino di Estar a Calenzano, in parte a quello della Cross, la Centrale operativa per le maxiemergenze a Pistoia), è previsto nella serata di domani. Giovedì mattina a Careggi, l’incontro con l’assessore alla salute della Toscana Stefania Saccardi, che fin dall’inizio assieme al console Wang Wengang, e la task force regionale, oltre al collegamento in videoconferenza con i referenti delle varie Aziende sanitarie.
Nei giorni successivi la delegazione cinese incontrerà, sempre in videoconferenza da Careggi, il personale sanitario delle varie aziende sui temi della gestione della prevenzione e della pratica clinica.
Tra il materiale che arriverà in Toscana con la delegazione oltre ai 30 ventilatori, di cui 10 invasivi e 20 ventilatori non invasivi, 20 monitor, 20.000 mascherine Ffp2, 300.000 mascherine chirurgiche, 3.000 visiere, 3.000 tute di protezione.

Coronavirus: tutto quello che serve sapere (per evitare la psicosi)

Intervista con il prof.ALESSANDRO BARTOLONI, primario Malattie Infettive e tropicali Careggi

Tra fake news, allarmismi più o meno pilotati, furberie politiche e sana prevenzione, abbiamo intervistato una delle massime autorità in materia per capire cosa effettivamente rischiamo, quali comportamenti adottare e come scampare dalla psicosi.

 

A Firenze Country Exchange Visit su prevenzione e supporto vittime violenza

Prevenire e sopportare le vittime di violenza: questo è lo scopo degli incontri che si svolgeranno a Firenze il 24 e 25 ottobre. La Regione Toscana, membro di EuroHealthNet, ospiterà infatti rappresentanti dei servizi sanitari degli altri Paesi appartenenti alla rete: Regno Unito, Slovacchia, Finlandia, Polonia, Bulgaria, Irlanda, Slovenia.

I sistemi sanitari dei Paesi ospitati si confronteranno sui temi della promozione della salute psico-sociale e della violenza. Come prevenire gli episodi e i metodi per supportare le vittime di tali eventi è l’oggetto degli incontri di giovedì 24 e venerdì 25 ottobre a Firenze. L’obiettivo della Country Exchange Visit è il confronto e lo scambio di esperienze tra i vari Paesi. Essi saranno rappresentati da ministri, funzionari, operatori, sulle buone pratiche, le strategie, i servizi per la prevenzione dei comportamenti violenti e gli interventi precoci per supportare i bambini e le famiglie a rischio.

Giovedì 24 mattina l’incontro si terrà nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati. Nel pomeriggio è prevista una visita alla sede dell’associazione Artemisia, che fa parte della rete regionale dei Centri antiviolenza. Venerdì 25, invece, l’incontro della mattina sarà nella sede dell’assessorato in via Alderotti; seguiranno le visite a Villa Lorenzi, che si occupa di prevenzione e riabilitazione per bambini e giovani in difficoltà e con problemi di dipendenza; e al Codice Rosa di Careggi, il servizio riservato alle vittime di violenza, in grande maggioranza donne, ma anche bambini e persone comunque discriminate.

Sia gli incontrri che le visite non sono aperti al pubblico, ma riservati ai soli partecipanti alla Country Exchange Visit.

Sanità Toscana, Nursind denuncia: “Emergenza Quota 100: quasi 2.300 posti scoperti tra infermieri e personale socio sanitario”

“Quasi 2.300 posti vacanti tra infermieri e personale socio sanitario entro la fine dell’anno”, è l’allarme lanciato da Nursind. “Già da un anno fa esortavamo la stessa Regione e l’Estar a intervenire con nuovi bandi di concorso per le assunzioni a tempo indeterminato”, si legge nel comunicato stampa del sindacato.

Le preoccupazioni riguardano le carenze dell’organico, specie Oss e infiermieri, che sono state stimate dal sindacato autonomo degli infermieri (Nursind) in oltre 2100 unità. Questi numeri saranno aggravati dalle uscite previste con quota 100. “Entro dicembre mancheranno altro 115 infermieri, 35 Oss e 27 operatori sanitari e Ostetriche in Toscana”, denuncia Nursind.

“Nel dettaglio l’Asl Toscana Centro vedrà il pensionamento di 28 infermieri, 2 ostetriche e 13 Oss, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi 13 infermieri e 8 Oss, l’Asl Sud Est 25 infermieri, 8 Oss e altri 22 dipendenti in altro ruolo sanitario. L’Asl Nord Ovest 34 infermieri, 3 ostetriche, 6 Oss; l’Azienda Ospedaliera Pisana perderà 15 infermieri per lo stesso motivo”, rende noto il sindacato. Ad oggi le uniche assunzioni a tempo indeterminato possono essere fatte solo con la mobilità interaziendale.

“La professione infermieristica è oggi al centro di un disagio crescente: alla mancata valorizzazione contrattuale e professionale si aggiungono obblighi formativi, assicurativi, con crescente reponsabilità professionale personale, aggravati da una condizione lavorativa che rende semprepiù difficile erogare l’assistenza dovuta, sia a livello ospedaliero che territoriale”, ha dichiato Giampaolo Giannoni, responsabile regionale Nursind.

Toscana: carenza di sangue, si rischia rinvio degli interventi

Come si legge dalle pagine del Corriere Fiorentino di oggi, l’ospedale Torregalli e altri centri sono pronti ad “attivare il protocollo di emergenza” per carenza di sangue che, tradotto, prevede la valutazione di rinvio di alcuni interventi chirurgici programmati e non urgenti. La carenza è generalizzata a livello nazionale, in particolare per i gruppi Zero negativo e A positivo.

Spiega il direttore del Centro regionale sangue, Simona Carli, che il problema della carenza di sangue riguarda tutta la Toscana: “Se entro una settimana non ci sarà un aumento di donazioni rischiamo di dover rinviare operazioni programmate”. “Per questo – continua Simona Carli – abbiamo dovuto concentrare le sacche dove ci sono le necessità più importanti, come ad esempio il centro trapianti di Pisa, a scapito delle realtà più piccole.” Ma il direttore del Centro regionale sangue non è pessimista: “Quando ci sono 40 gradi è difficile donare sangue. Ma ora che le temperature si sono abbassate e che molti sono rientrati dalle ferie, contiamo che in tanti tornino subito ai centri trasfusionali”.

“Ogni mattina controlliamo il ‘meteo del sangue’, il portale regionale che dice chi ha bisogno di sacche e chi invece ne ha in abbondanza e può trasferirle altrove” commenta Isio Masini, direttore di immunoematologia e medicina trasfusionale dell’Asl Toscana Centro, “la nostra azienda è spesso in attivo, di solito ne diamo a chi ne ha più bisogno, in particolare Careggi, Scotte e Cisanello. Ora invece siamo a corto anche noi. Anche perchè spesso ci aiutiamo tra Regioni, ma ora sono tutte in difficoltà”. L’invito di Masini è quello di “Donare, donare, donare”.

Gli esperti identificano il problema nel cambiamento demografico: la popolazione invecchia e per quanto l’età massima della donazione sia stata alzata dai 65 ai 70 anni, sono molti di più i donatori che “vanno in pensione” di quelli che entrano nel sistema.

Non manca il problema delle ferie estive: infatti chi è stato in zone affette dalla febbre occidentale del Nilo deve subire controlli che durano una settimana. Per i donatori senza questo tipo di incognita, invece, gli esami si svolgono in poche ore e, in 30 ore dalla donazione, la sacca è già disponibile per il paziente in sala operatoria.

Per donare il sangue bisogna avere tra i 18 e i 70 anni ed è possibile rivolgersi ai principali ospedali o alle associazioni di volontariato del settore tipo Avis e Fratres. Prima della donazione (meglio se a digiuno), il donatore risponde a un questionario per capire se è idoneo: gravi malattie, sesso promiscuo non protetto o abuso di alcol o droghe sono tra i criteri escludenti.

Cade da terrazzino, grave 19enne a Firenze

Un 19enne inglese è ricoverato in gravi condizioni a Firenze dopo essere precipitato da un’altezza di 7-8 metri, cadendo, sembra, da un terrazzino in via San Gallo. La pm Alessandra Falcone ha disposto il sequestro dell’appartamento e anche della parte del cortile dove è caduto il giovane.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il 19enne, che aveva preso in affitto l’abitazione insieme a una coetanea per una settimana, avrebbe scavalcato la ringhiera del terrazzino per recuperare delle cuffiette da smartphone della giovane, cadute sul cornicione. Dopo averle recuperate si sarebbe aggrappato alla ringhiera per rientrare, ma questa avrebbe ceduto e lui sarebbe precipitato, cadendo dal terzo piano del palazzo. Prima di finire sul pavimento del cortile avrebbe urtato delle fioriere poste su una parte sporgente della facciata del palazzo.

All’arrivo dei soccorsi si trovava a terra in posizione supina, cosciente e con vistose ferite al volto, circondato dai cocci delle fioriere e da frammenti di una porzione di graticcio in legno per piante, staccatasi dal terrazzo quando la ringhiera ha ceduto. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno messo in sicurezza la parte di ringhiera rimasta sporgente verso l’esterno della facciata e bloccato l’ingresso al terrazzo.

Secondo quanto ricostruito, nel corso della serata i due giovani avevano bevuto molti alcolici, come confermato anche dalle numerose bottiglie vuote trovate nell’abitazione. A dare l’allarme è stata la ragazza, poi portata al pronto soccorso perché in stato di choc per l’accaduto.

Il ragazzo, portato in codice rosso all’ospedale di Careggi, si trova ricoverato in osservazione nella terapia intensiva del trauma center dell’ospedale fiorentino.

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