Protesta di panificatori e pasticceri a Firenze, per il caro bollette

Nuova protesta contro il caro bollette: protagonisti i panificatori e i pasticceri di tutta la Toscana, mobilitati da Confcommercio.

L’appuntamento è giovedì 27 ottobre alle ore 16.00 a Firenze per un’iniziativa di protesta contro il caro-energia che sta minacciando la sopravvivenza dei piccoli forni e, di conseguenza, la presenza del pane artigianale sulle tavole dei toscani. Significativa la scelta del luogo: piazza Ciompi, che nel nel 300 fu teatro del celebre “tumulto dei Ciompi”, uno dei primi esempi di sollevazione per scopi economico-politici della storia europea.

A mobilitarli insieme a Confcommercio Toscana c’è Assipan, l’associazione di categoria di Confcommercio, che porterà in piazza a guidare la protesta pacifica anche il suo presidente nazionale Antonio Tassone, insieme al presidente regionale della categoria, Nicola Giuntini, al presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano e al direttore generale Franco Marinoni.

Fra i temi che hanno motivato la grande iniziativa, spiega l’associazione in una nota, ci sono le tante criticità che riguardano il settore della panificazione in questa difficile situazione congiunturale, in primis l’aumento dei costi delle materie prime e delle bollette, che stanno azzerando i ricavi delle aziende e rischiano di far schizzare in alto il prezzo del pane, prodotto principe sulle tavole delle famiglie italiane.

Non secondari anche il calo dei consumi e le difficoltà di trovare nuovo personale. A livello nazionale, Assipan-Confcommercio ipotizza che da qui alla metà del 2023 il settore potrebbe perdere fino a 1.350 attività e 5.300 occupati, in assenza di aiuti concreti alle imprese e di interventi strutturali finalizzati a limitare l’impatto negativo della crisi energetica. In Toscana i numeri sono più contenuti, ma il livello di guardia resta altissimo: sarebbero circa 130 i forni a rischio chiusura sui 1.450 esistenti, con una perdita immediata di almeno 520 addetti.

Firenze: a rischio produzione pane artigianale per caro-energia

Secondo quanto segnalano i panificatori fiorentini di Assipan-Confcommercio, la produzione di pane artigianale a Firenze sarebbe fortemente a rischio a causa degli aumenti del caro-energia.

“L’aumento esponenziale delle bollette di gas ed energia elettrica sta mettendo in pericolo la tenuta dei nostri panifici. Sui 421 esistenti in provincia di Firenze, circa 30 sono a rischio
sopravvivenza entro un paio di mesi, con una perdita immediata di almeno 120 addetti”, spiega la portavoce dei panificatori fiorentini di Assipan-Confcommercio Arianna Piazzetti.

I problemi maggiori li patiscono le realtà di dimensione medio-piccola e questo, secondo Assipan-Confcommercio, avrebbe conseguenze dirette anche sui consumatori. “Se continua così – sottolinea Piazzetti -, il pane artigianale potrebbe sparire dalle nostre tavole, perché sul mercato resteranno solo i grandi operatori industriali. Fino a qualche mese fa i costi
riconducibili alle materie prime energetiche erano pari al 5% circa del fatturato complessivo delle nostre aziende. Ora le stesse voci di costo sono quadruplicate, se non peggio, arrivando ad assorbire il 20% e più del fatturato medio. Un peso insostenibile, che certo non possiamo scaricare sul listino prezzo del pane, da sempre un bene primario per le famiglie italiane”.

A livello nazionale, l’associazione dei panificatori di Confcommercio ha ipotizzato che da qui alla metà del 2023 il settore potrebbe perdere fino a 1.350 attività e 5.300 occupati.

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