Fiorentina, Commisso: “Positivo incontro per restilyng stadio Franchi”

Incontro a Palazzo Pitti per discutere del restyling dello stadio Artemio Franchi tra il sindaco Dario Nardella, il presidente della Fiorentina Rocco Commisso e al soprintendente Andrea Pessina.

 “Io sono stato rispettoso con tutti e loro lo sono con me. L’accoglienza è stata fenomenale, non si può fare però tutto in un giorno. L’incontro è stato positivo”. Queste le prime parole del presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, uscito dall’incontro.

“Pontello, Cecchi Gori, Della Valle: in oltre 25 anni lo stadio non si è fatto – ha continuato Commisso -. Datemi un po’ di tempo”. Sui soldi “lasciamo perdere, di quello me ne occupo io”, ha concluso.

“L’incontro è andato molto bene, sono stati esaminati tutti gli aspetti del progetto che ha presentato l’architetto Casamonti con la Fiorentina. Siamo abbastanza fiduciosi però io non voglio fare nessun tipo di previsione, bisogna lasciar lavorare la soprintendenza”.  Ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella al termine dell’incontro.

“E’ chiaro – ha sottolineato – che ora dobbiamo lasciare lavorare la soprintendenza che deve fare una valutazione approfondita sullo stato di conservazione del Franchi e su qualunque ipotesi di trasformazione perché è chiaro che l’esigenza è quella di avere uno stadio contemporaneo moderno che tenga insieme da un lato la tutela del monumento nazionale e dall’altro lato anche la valorizzazione di questo monumento affinché sia funzionale, sia uno stadio all’avanguardia”.

“Alla fine – ha concluso Nardella – di questa valutazione che dovrà fare la soprintendenza poi la Fiorentina tirerà le somme e deciderà se scegliere un progetto di restyling importante del Franchi oppure la realizzazione di un nuovo stadio”

In 1500 musicisti al Franchi con Courtney Love

1500 musicisti, tra centinaia di chitarristi, batteristi
bassisti, tastieristi, percussionisti, cantanti, fiati; il gran
cerimoniere Peppe Vessicchio, a coordinarne e governarne con
sapienza il battito, la pulsazione. E poi Courtney Love, ad incrementare, con la sua stessa presenza e carisma, a piedi nudi sul palco, in raso nero, l’intensità e l’emotività della serata.

 

Per Rockin 1000, la manifestazione musicale che con un video visto e condiviso milioni di volte in tutto mondo nel 2015 convinse Dave Grohl e i suoi Foo fighters a venire a suonare a Cesena, lo stadio Franchi si è trasformato in un motore inesauribile di energia e groove. Sotto la guida della mano rilassata ma ferma del maestro pop
Vessicchio la gigantesca orchestra non perde un colpo e sforna per le migliaia di persone accorse da mezza Italia una vera e propria muraglia sonora forgiata con il magma dei migliori cavalli di battaglia del rock. Il riscaldamento, però, a inizio
serata, è all’insegna della classica: per volontà dello stesso direttore d’orchestra, il live inizia con i toni soffici del preludio n.1 di Bach, che l’esercito di rocchettari esegue con
inattesa compostezza. Poi si scatena la festa: è subito delirio per Sympathy for the devil, che sparata dalle casse della legione accampata sul prato del Franchi acquista subito il
respiro dell’epica. Ed è lo stesso con la rocciose Shoot to thrill degli Ac/Dc e Blitzkrieg Bop dei Ramones, che con la forza di oltre 400 chitarre raggiungono le dimensioni di una
montagna; Don’t look back in anger, degli Oasis, gridata da un coro di più di cento cantanti, diventa l’inno di una generazione.
Il pubblico impazzisce e balla (così come tanti musicisti in campo, mentre continuano a suonare), su versioni palestratissime di Numb dei Linking Park, Won’t be fooled again (il pezzo preferito della scaletta dallo stesso Vessicchio), Where’s my
mind dei Pixies. L’intero stadio ‘ruggisce’ sullo tsunami di rabbia e distorsione di Smells like teen spirits, e poi arriva Courtney: a piedi nudi sul palco impartisce a tutti una lezione
di punk con la tripletta adrenalinica dei cavalli di battaglia delle suo Hole, inanellando l’una dentro l’altra Olimpia, Malibu e la celeberrima Celebrity skin. Appena il tempo di respirare con uno stacco di qualche decina di fiati che scorrazzano sul
prato soffiando il giro della zeppeliniana Whole lotta Love, ed è di nuovo il momento di un altro macigno di elettricità e groove, la leggendaria Killing in the name dei Rage against the machine. “Ciao capitano”, è il saluto rivolto dal creatore di Rockin 1000 Fabio Zaffagnini al giocatore viola recentemente scomparso Davide Astori. La folla risponde con un applauso commosso.
“Rockin 1000 è la dimostrazione che il rock è ancora vivo, e anche che l’Italia è un paese rock”, aveva detto oggi Courtney Love. La serata (parte del cui ricavato sarà devoluto alla
comunità di recupero di San Patrignano), è stata all’altezza dell’annuncio. Gran finale con il pezzo da cui tutto è iniziato: quella Learning to fly dei Foo fighters che persuase Dave Grohl a lanciare i 1000 nell’olimpo dei grandi eventi del rock.

Tommaso Galligani per ANSA

Mondonico: minuto di silenzio, il Franchi ricorda il suo ”Cuore Viola”

”Ciao Mondo – Cuore Viola”, è lo striscione esposto dai tifosi della curva Fiesole dedicato a Emiliano Mondonico, l’allenatore che riportò la Fiorentina in serie A ma, soprattutto, grande tifoso della squadra gigliata.

Durante il minuto di silenzio, prima del fischio d’inizio di Fiorentina-Crotone (finita 2-0), molti altri striscioni sono apparsi sugli spalti del Franchi e tra questi ”Adesso sei tu che sei uscito a riveder le stelle… Ciao Mondo”.

“Era un tifoso della Fiorentina, oltre al suo lavoro professionale voleva bene alla nostra città e alla nostra squadra e anche per questo gli siano grato”. Il club manager viola, Giancarlo Antognoni, ha ricordato così Emiliano Mondonico, questa mattinapoco prima del funerale
dell’allenatore che lavorò a Firenze per una stagione nel 2003.
“Ha fatto bene a Firenze, e in tutta Italia lo ricordano con affetto. Purtroppo è un”annata negativa” ha notato con amarezza Antognoni prima di entrare in chiesa, riferendosi anche alla prematura morte del capitano della Fiorentina, Davide Astori, stroncato da un malore meno di un mese fa.

Fiorentina torna a vincere al Franchi col Chievo

Battendo 1-0 il Chievo la Fiorentina è tornata a vincere al Franchi dopo quasi tre mesi: l’ultimo successo risaliva al 3 dicembre scorso, al 3-0 sul Sassuolo.

Uomo della partita, condizionata dal vento forte e gelido, è stato Cristiano Biraghi, decisivo con un siluro di sinistro dopo appena sei minuti: per l’esterno ex Pescara e anche ex Chievo primo gol in maglia viola, per giunta nella centesima presenza in Serie A e reduce dalla convocazione per lo stage della Nazionale.
La Fiorentina si è aggrappata a quel gol non riuscendo a trovare il raddoppio nel primo tempo giocato col tempo a favore e, dopo la rete annullata a Benassi per un millimetrico
fuorigioco a inizio ripresa (intervento della Var, come pure su un tocco di mano in area viola), ha sofferto nella ripresa quando Maran ha cercato di raddrizzare il risultato inserendo tutta l’artiglieria inserendo, accanto a Inglese e Pucciarelli, anche Meggiorini e Pellissier.

Tanta intraprendenza però non è stata premiata e così il Chievo ha incassato la sesta sconfitta consecutiva in trasferta. Tra i protagonisti del match Sportiello e soprattutto Sorrentino: il portiere viola è stato inoperoso per tutto il primo tempo ma nella ripresa è stato chiamato in causa due volte da Radovanovic. Il numero uno del Chievo è stato autore di almeno tre interventi importanti, su Biraghi in apertura prima di essere trafitto dallo stesso esterno viola, poi nel secondo tempo su un colpo di testa di Simeone e un tiro di Veretout mentre nel finale Sorrentino è stato salvato dai suoi compagni di reparto sulla zampata del neo entrato Gil Dias. Alla fine di una gara brutta, specchio degli evidenti limiti
e difficoltà delle due squadre, sono stati i viola, schierati con un inedito 3-5-2, a tirare un sospiro di sollievo tenendosi stretti questi tre punti arrivati dopo due ko di fila in casa: è
il primo successo interno del 2018 per la Fiorentina. Unico rammarico per Pioli, in panchina nonostante l’influenza, l’infortunio nel finale di Falcinelli, uscito in barella per una
seria distorsione alla caviglia destra. Mentre l’allarme per Chiesa, uscito all”88” zoppicante dopo una botta presa alla caviglia sinistra, sembra già rientrato e domani mattina è
regolarmente atteso a Coverciano per lo stage azzurro con Di Biagio.

Crisi Fiorentina: contestazione tifosi al Franchi

Adesso per la Fiorentina è crisi. La pesante sconfitta contro l’Hellas Verona ha aperto la crisi viola e si è ampliata la contestazione dei tifosi. Poco dopo il 20′ del secondo tempo i tifosi hanno lasciato la Curva Fiesole, svuotandola, e andando sotto la Tribuna fuori dallo stadio.

E’ terminata poco dopo le sei di questo pomeriggio la contestazione dei
tifosi della Fiorentina dopo il tonfo casalingo contro l’Hellas Verona. Una delegazione ha incontro il vicepresidente della società Gino Salica. Il dirigente viola era deluso e amareggiato per la prestazione e il risultato finale della gara ma i tifosi gli hanno fatto presente di non voler parlare con lui e hanno chiesto un incontro con la proprietà della Fiorentina, Diego e Andrea Della Valle, nel giro di pochi giorni.
Una volta lasciato l’esterno dello stadio la contestazione, pur in tono minore, è poi proseguita nelle strade vicine al Franchi con slogan e cori sempre contro i Della Valle, il
presidente Cognigni e il direttore generale Corvino. Accesi anche alcuni fumogeni, ma tutto si è comunque svolto senza incidenti.

Fiorentina-Inter: Renzi scherza, “Delrio via da Franchi, Viola pareggiano”

“Con mio fratello Graziano Delrio, tifoso interista, allo stadio Artemio Franchi. Appena lui ha lasciato lo stadio, noi abbiamo pareggiato con Simeone. Prossima volta meglio se non viene direttamente”. Così il segretario del Pd Matteo Renzi su instagram, postando una foto con Delrio.

 

“Mi tengo strettissime le prestazioni della squadra, sono state molto importanti Non mi
piacciono i risultati, stasera dovevamo sbloccarla noi e meritavamo per il volume di gioco creato. Abbiamo pagato alla prima disattenzione ma il fatto di aver reagito e lottato fino
alla fine è un gran segnale. Abbiamo raccolto poco però inqueste due partite (Milan e Inter negli ultimi cinque giorni). Siamo comunque cresciuti tanto. Abbiamo creato tantissime
situazioni offensive, contro avversari che di solito concedono poco. Ci alleniamo per essere più precisi e completi, è il tassello che ci manca per vincere queste partite. Abbiamo
concluso più di loro, vuol dire che la costruzione c’è stata così come l’occupazione dell’area avversaria”. Così Stefano Pioli ha commentato il pareggio della Sua Fiorentina al Franchi
contro l’Inter. Un pari che sta stretto ai viola per la mole di gioco e di occasioni da gol create: “Il nostro è un calcio fatto di sacrifici. Giochiamo a questi livelli proprio perché tutti ci sacrifichiamo. Al termine di queste partite bisogna guardare le occasioni create e siamo stati superiori a squadre più grandi di noi – ha sottolineato l’allenatore dei gigliati -. Il tassello che ci manca è la precisione sotto porta”.

Poi, ancora sulla gara: “Abbiamo gestito bene la gara e ci siamo procurati gli spazi per creare davvero tanto. La squadra sta bene, abbiamo pagato un po” le tre gare in una settimana. Oggi abbiamo speso tutto e dato tutto, sono contento che arrivi la sosta per riposare. Nel girone di ritorno dobbiamo pedalare forte perché vogliamo fare meglio del girone d’andata”. Un solo errore da parte della Fiorentina, quello sul gol di Icardi: “Sapevamo che era il punto di riferimento e doveva esserlo anche per noi in fase difensiva. Abbiamo commesso un errore in fase difensiva e lui ci ha puniti. Abbiamo subito poco ma è bastata una disattenzione per cambiare la partita. Quell’errore ci ha  impedito di vincere la gara. La nostra è stata una prestazione di ottimo spessore”.

Protagonista del pareggio viola l’argentino Simeone che nel recupero ha sfruttato al meglio l’assist di Eysseric: “Abbiamo cercato sempre di fare gol, a vincere. Credo
che dobbiamo continuare così, perché dobbiamo crederci sempre. Questo ci aiuta a crescere. Due punti persi? Credo di si. E’ un pareggio bello perché maturato alla fine però noi vogliamo vincere sempre. Ti mancava il gol all’Inter? Credo che il
sacrificio vale lo sforzo – ha detto Simeone a fine gara -. E’ da un anno che sono lontano dalla famiglia e dagli amici e questo mi ripaga. Obiettivi? Non ci poniamo limiti, dobbiamo
crescere e crederci sempre. Oggi abbiamo fatto come con la Lazio, abbiamo ottenuto quel gol che ci meritavamo. La Seleccion? Resta un sogno. Devo fare bene qua per arrivare in
nazionale”.

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