Archivio Alinari: entro 2022 a villa Fabbricotti

La Regione Toscana ha dato vita alla FAF Toscana – Fondazione Alinari per la Fotografia che si presenta al pubblico, con il suo presidente, Giorgio van Straten e la sua direttrice, Claudia Baroncini e una sede, Villa Fabbricotti

L’archivio fotografico Alinari è uno dei più grandi e famosi al mondo. Il suo patrimonio conta oltre cinque milioni di pezzi, tra fotografie, documenti, libri specializzati e attrezzature tecniche storiche, cui si sono aggiunte adesso quasi 260 mila immagini digitali.

Nel dicembre del 2019 questo archivio è stato acquistato dalla Regione Toscana, con un’operazione di politica e investimento culturale tra i più importanti degli ultimi anni, che lo ha salvato dalla dispersione e dallo smembramento, garantendone la conservazione e la sua futura fruibilità e accessibilità.

Per gestire al meglio il patrimonio Alinari, nel luglio del 2020, la Regione Toscana ha dato vita alla FAF Toscana – Fondazione Alinari per la Fotografia che oggi, martedì 16 febbraio 2021,  si presenta al pubblico, con il suo presidente, Giorgio van Straten e la direttrice , Claudia Baroncini; con una sede, Villa Fabbricotti, che tra breve sarà in grado di ospitare tutto l’archivio; i primi successi, la vincita di un Bando del Ministero per l’assegnazione di un finanziamento per il restauro e la digitalizzazione dei pezzi unici, e tanti progetti per il futuro, primo tra tutti un luogo espositivo, per esporre parte della collezione e organizzare mostre temporanee. Mostre che nell’attesa del museo, la Fondazione proporrà altrove già quest’anno.

“Oggi si apre ufficialmente un capitolo tutto nuovo di una grande storia. La Fondazione Alinari per la Fotografia restituisce vita a un patrimonio fotografico di inestimabile valore, sia sul piano storico che culturale, a livello regionale, nazionale e internazionale”. Così il presidente della Toscana, Eugenio Giani. “Grazie all’operazione politica e culturale avviata dalla Regione che è culminata nella creazione della Fondazione Alinari – ha proseguito – siamo oggi in grado di mettere a disposizione di tutti, cittadini, studiosi, ricercatori, il racconto di 150 anni della nostra storia attraverso documenti di grande pregio e di grande bellezza e promuovere la conoscenza di un patrimonio che è una fonte storica unica. Non solo, tra i compiti della Fondazione c’è anche la promozione della cultura dell’immagine fotografica grazie al confronto proposto sul ruolo della fotografia come linguaggio della modernità. Con orgoglio diamo il benvenuto in Toscana a una realtà in grado di interpretare al meglio la funzione sociale della fotografia, il suo essere agente di storia, di coesione sociale, di identità e memoria”.

 

“Un archivio va, prima di tutto, conservato e valorizzato” dice Giorgio van Straten, presidente della Fondazione. “E da qui siamo partiti con il nostro primo progetto sul restauro e la digitalizzazione dei dagherrotipi della collezione che ha partecipato al bando del Ministero ottenendo il contributo più alto. Su questa strada continueremo, anche per il grande interesse che ha mostrato per questo aspetto della nostra attività La Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Ma sarebbe sbagliato considerare il patrimonio fotografico della fondazione solo un insieme di oggetti d’arte. Le fotografie sono uno strumento per raccontare il mondo del passato e quello del presente, e questa idea di racconto sarà alla base di molte nostre iniziative.

“Uno degli obiettivi principali della Fondazione” dichiara Claudia Baroncini, direttrice della FAF “è raggiungere e coinvolgere nelle proprie attività il pubblico, il più ampio e variegato possibile, attraverso programmi educativi per le scuole, le famiglie e gli adulti, e progetti di mediazione culturale per le comunità, che rendano accessibile e comprensibile a tutti il patrimonio Alinari. L’ambizione è anche trasformare l’archivio in un luogo di formazione sulla fotografia, autorevole, vivace e di rilievo, mettendo a disposizione di studenti, professionisti e appassionati materiali, strumenti, conoscenze e competenze”.

La rinascita dell‘Archivio Alinari attraverso l’azione della Regione Toscana rappresenta una restituzione dal valore inestimabile per la comunità. E Fondazione Alinari è chiamata adesso a creare iniziative non solo per valorizzare l’immenso patrimonio dell’Archivio, ma anche per attualizzarlo costantemente. Viviamo in un momento storico in cui l’immagine è l’alfabeto del quotidiano e sarà l’Archivio a darci gli strumenti per costruire un dialogo con il contemporaneo.

L’archivio fotografico Alinari può essere suddiviso in patrimonio analogico e patrimonio digitale.

Il patrimonio analogico consta, secondo quanto stimato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana, di un totale complessivo di 5.020.916 di beni fotografici, numerosi dei quali unici, databili dal 1840 ai nostri giorni. Si compone di tre principali nuclei: materiale fotografico (positivi, stampe e album fotografici, negativi sia su lastra di vetro che su pellicola e incunaboli come dagherrotipi, ambrotipi, ferrotipi, e altri oggetti unici); materiale bibliografico (una ricchissima biblioteca specializzata, composta da volumi, riviste e libri rari, provenienti da nuclei originari diversi e da considerarsi tra le più qualificate biblioteche di settore italiane ed estere); materiale strumentale (apparecchiature fotografiche, attrezzature storiche da atelier, corredi e strumenti tecnici che testimoniano in vario modo l’uso e la pratica della fotografia).

Ai tre nuclei archivistici si aggiunge il fondo legato all’attività della Stamperia d’Arte Alinari che conserva negativi, stampe, cataloghi commerciali oltre ai macchinari, tra cui una preziosa macchina per la stampa in collotipia.

L’intero patrimonio analogico è attualmente conservato presso i magazzini della società Art Defender di Calenzano, organizzato in depositi di massima sicurezza ed è in corso la verifica dell’integrità materiale del patrimonio acquisito, come stabilito dalla legge regionale, attività che si concluderà nella prossima estate. Si tratta di una collocazione temporanea, in attesa del suo spostamento a Villa Fabbricotti in via Vittorio Emanuele II a Firenze, edificio di pregio storico-artistico, individuato per la conservazione e consultazione del patrimonio Alinari. Di proprietà della Regione Toscana, la villa sarà adeguata alla sua nuova funzione di archivio, per questo è già stata avviata una collaborazione con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e con l’Opificio delle pietre dure di Firenze, per stabilire quali siano le caratteristiche che l’immobile dovrà avere, per salvaguardare la conservazione del patrimonio e permetterne la migliore fruibilità.

L’archivio di immagini fotografiche digitalizzate, che riproducono in particolare positivi appartenenti a fondi e collezioni Alinari, dopo un complesso lavoro di trasferimento ai server della Regione Toscana, è invece fruibile sul sito www.alinari.it.

In attesa di uno spazio espositivo della Fondazione, le foto di Alinari saranno in mostra in giro per il mondo. A partire dall’estate 2021, in un viaggio che toccherà Europa, Asia, Africa e le Americhe, Italiae. Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea” racconterà il fascino e la diversità degli italiani e dell’Italia, dei suoi paesaggi e della sua creatività. Attraverso le opere di oltre 75 fotografi, viene a delinearsi un’inconsueta narrazione visiva che mette in relazione autori, tecniche e soggetti diversi, con l’intento esplicito di far dialogare fotografia storica e contemporanea, per assonanze formali e contenutistiche o per contrasti. La mostra sarà ospitata nelle sedi della rete diplomatico-consolare e gli Istituti Italiani di Cultura e il pubblico internazionale potrà così conoscere e ripercorrere gli snodi di una storia che, cominciando idealmente dagli Archivi Alinari, giunge attraverso i grandi maestri della fotografia italiana del Novecento alle sperimentazioni contemporanee.

Ascoltiamo la direttrice della FAF Toscana – Fondazione Alinari per la Fotografia Claudia Baroncini durante la conferenza stampa tenutasi al Cinema la Compagnia

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Alinari: svendita straordinaria riproduzioni in showroom

‘Alinari’ mette in svendita da martedì 29 ottobre fino al 10 novembre preziose riproduzioni fotografiche dai negativi originali della collezione, realizzate con le più raffinate tecniche ottocentesche, come la stampa diretta a contatto dalle lastre di vetro originali.

In svendita presso lo showroom in largo Alinari 15, anche i libri editi dalla stessa azienda fotografica a partire dal 1885, dedicati alla storia e alla cultura della fotografia; poi una serie di preziosi oggetti legati al mondo della fotografia, come cofanetti, borse, t-shirt.

Paola De Polo, amministratrice delegata dell’azienda dal 2013, ha spiegato il motivo di questa operazione: “Dovendo traslocare e lasciare l’immobile, facciamo questa vendita straordinaria”. L’amministratrice ha precisato che a determinare il prezzo della foto in svendita è “ovviamente il soggetto ritratto”.

De Polo ha evidenziato che la sede si trasferirà in un’altra ala del complesso in largo Alinari 15. “A breve una società immobiliare diventerà il proprietario dell’immobile. Il 5 novembre, invece, il consiglio regionale si esprimerà sull’acquisizione del patrimonio Alinari: si tratta di una collezione che conta oltre cinque milioni di pezzi, di questi almeno 120 mila furono realizzati tra il 1852 e il 1920, quindi dai fratelli Alinari e dai loro collaboratori”.

Poi un passaggio sul futuro di questa azienda. “Noi continueremo con la scansione digitale delle foto: al momento ne abbiamo scansionate 300 mila. E si spera che un domani la Regione Toscana possa impegnarsi anche sull’acquisizione dei file digitali”, ha concluso Paola De Polo.

Firenze: Archivio Alinari, la Regione pronta all’acquisizione

La Regione Toscana è pronta ad acquisire il patrimonio fotografico Alinari e stanzierà oltre 14 milioni di euro in tre anni per salvare il famoso archivio e donargli una nuova sede. Ne dà notizia la consigliera regionale del Pd Elisabetta Meucci.

“Qualche mese fa – ricorda Meucci – suscitò molto sconcerto la decisione della società ‘Fratelli Alinari’ di cessare l’attività e di lasciare la storica sede di Firenze. Anche come Consiglio regionale intervenimmo sulla questione approvando due atti e anche l’assessore alla cultura Monica Barni raccolse l’appello annunciando l’avvio di un percorso che avrebbe coinvolto la società, la Soprintendenza e il ministero dei beni culturali. Ora possiamo dire che la Regione sta passando dalle parole ai fatti. Infatti, in questi giorni ha preso il via nelle commissioni consiliari l’iter per l’approvazione della seconda variazione al bilancio di previsione 2019-2021 che contiene la volontà della giunta regionale di procedere all’acquisizione del patrimonio fotografico Alinari”.

“Una volontà – continua Elisabetta Meucci – supportata da un cospicuo finanziamento: 14 milioni e 640mila euro da impiegare in tre anni. Risorse regionali che serviranno per garantire l’acquisizione e quindi la custodia e la corretta conservazione di questo straordinario patrimonio fotografico, bibliografico, archivistico e della Stamperia d’Arte unico nel panorama internazionale, che costituisce un’eccellenza fiorentina e toscana che tutto il mondo ammira e ci invidia”.

“Nel giugno scorso – prosegue la consigliera del Pd – il Mibac fornì all’assessore regionale Barni una relazione in cui dava una valutazione economica congrua della collezione Alinari. Questo passaggio non formale ha consentito poi alla giunta toscana di individuare con precisione le cifre da inserire nella variazione di bilancio che andremo ad approvare nelle prossime settimane. Oltre allo stanziamento di risorse, la manovra prevede anche altre disposizioni: la ricerca di nuove sedi, il trasferimento dei materiali, la previsione di un ‘piano strategico di sviluppo culturale’ e la successiva valutazione sulle forme giuridiche di gestione, con la previsione anche di ‘entrate’ derivanti dai diritti di riproduzione delle immagini e dei marchi Alinari”.

“Sono ovviamente particolarmente soddisfatta per questa decisione, da consigliera regionale e da fiorentina, perché andremo a salvare un’istituzione storica di enorme rilievo e proveremo a darle un futuro”, conclude Meucci.

Alinari, appello da Regione e sindacati: ‘fermare i licenziamenti’

Duplice appello alla proprietà della società Alinari: fermare le procedure di licenziamento e rispettare gli obblighi di conservazione e tutela di un patrimonio unico, di enorme valore storico e artistico.

Oggi a Palazzo Strozzi Sacrati, al tavolo di una conferenza, hanno preso parte la vicepresidente e assessore alla cultura, Monica Barni, il consigliere per il lavoro del presidente Rossi, Gianfranco Simoncini, il responsabile della direzione regionale della cultura, Roberto Ferrari, e i rappresentanti di Cgil e Cisl.

“Condividiamo le forti preoccupazioni dei lavoratori – ha detto al tavolo la vicepresidente Barni – e ribadisco l’impegno della Regione a proseguire nelle verifiche necessarie per addivenire nei tempi più rapidi possibili all’acquisizione del patrimonio archivistico Alinari”. “Su questo – ha ricordato – stiamo lavorando insieme al Ministero dei beni culturali, da cui attendiamo un riscontro, che dovrebbe arrivare a breve”.

Regione Toscana e sindacati hanno concordato che “in questo momento è assolutamente necessario che da parte della proprietà non si dia corso ad iniziative che possano compromettere l’integrità del patrimonio (peraltro vincolato) o disperdere irrimediabilmente competenze professionali preziose”.

Il tavolo, si legge in coclusione dalla nota, sarà convocato periodicamente per valutare gli sviluppi della vertenza.

L’Archivio della Fratelli Alinari dal 30 giugno 2019 non sarà più presente nella sua sede storica, nel Largo di Firenze che porta il suo nome. L’attuale proprietà ha venduto l’immobile. Per il patrimonio invece, oggetto anch’esso di trattativa per la vendita, il trasloco è già in atto e coinvolge direttamente gli stessi dipendenti, al fine di garantire la temporanea salvaguardia dello stesso, in attesa di una nuova sede. di seguito il link dell’articolo.

Archivio Alinari, vicina cessazione attività: lavoratori chiedono chiarezza su prospettive

L’Archivio della Fratelli Alinari dal 30 giugno 2019 non sarà più presente nella sua sede storica, nel Largo di Firenze che porta il suo nome. L’attuale proprietà ha venduto l’immobile. Per il patrimonio invece, oggetto anch’esso di trattativa per la vendita, il trasloco è già in atto e coinvolge direttamente gli stessi dipendenti, al fine di garantire la temporanea salvaguardia dello stesso, in attesa di una nuova sede.

La raccolta vastissima di positivi, negativi, libri ed apparecchi fotografici, per la conservazione della quale non sono mai stati destinati contributi pubblici, è conosciuta nel mondo per la sua rilevanza culturale. L’attenzione delle istituzioni si è oggi chiaramente espressa con atto di notifica da parte della Soprintendenza Archivistica per la Toscana che ha dichiarato il patrimonio Alinari un unicum di interesse storico e culturale sia a livello nazionale che internazionale.

“Vogliamo rendere pubblicamente noto che – fa sapere il comunicato della Cgil che sta seguendo la vicenda -, dopo una profonda e lunga crisi aziendale, siamo oramai agli atti formali che, per circa il 60% delle lavoratrici e dei lavoratori della Alinari, contengono la certezza di una cessazione dei rapporti di lavoro in tempi brevi. Richiediamo pertanto che, ad ogni livello, si possano ricercare e trovare soluzioni che aiutino il proseguimento delle molteplici e possibili attività produttive con la prospettiva di salvaguardare professionalità acquisite e posti di lavoro.”

“In questo scenario l’unico interessamento istituzionale fattivo che possiamo registrare è quello della Regione Toscana – continua il sindacato -, che ha espresso la volontà di conservare fruibile il Patrimonio, con modalità ancora tutte da stabilire, ma che speriamo possano permettere la continuità di tutte le attività produttive e quindi il mantenimento dei posti di lavoro. Nonostante le Lavoratrici ed i Lavoratori della Fratelli Alinari I.D.E.A. S.p.A. e della Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia stiano vivendo questa difficile situazione lavorativa, l’attuale proprietà ha confermato la volontà di proseguire con la gestione delle immagini, da sempre parte significativa dell’attività aziendale.”

“Vogliamo domandarci pubblicamente quali saranno le sorti del patrimonio e soprattutto delle risorse umane che da anni si sono occupate della sua valorizzazione, sviluppando con esso un forte rapporto identitario”, conclude il comunicato della Cgil.

Il cantuccino di Prato in una bottega-museo per i 160 anni della Mattei

Una boutique-museo per il celebre cantuccino di Prato nel centro storico di Firenze. Per i suoi 160 anni il Biscottificio Antonino Mattei, famoso anche per le sue confezioni in pacchetti blu, apre il 3 maggio un nuovo negozio in via Porta Rossa, nel salotto del capoluogo toscano: una “finestra” di storia pratese, si spiega, nel cuore della città del giglio.

La piccola bottega vuole anche raccontare il percorso della famiglia Pandolfini, alla guida del biscottificio dal 1904: per questo uno spazio è dedicato alla storia dell’azienda e del famoso biscotto secco di Prato, attraverso pannelli e grafiche, documenti, premi ed onorificenze, immagini storiche, grazie alla collaborazione con Archivi Alinari, e strumenti di lavoro, con le confezioni storiche e più attuali che tracciano l’evoluzione del packaging Blu Mattei negli anni. Disegnato dall’architetto Carlo Achilli, il ”Piccolo museo-bottega Antonio Mattei” ha per insegna una replica fedele dell’originale logo Mattei del 1881, il cui restyling è a cura di Neolab Firenze e la decorazione nelle mani dell’artista fiorentino Tommaso De Carlo, e all’interno è rivestito in boiserie e scaffalature in legno e vetro.

Vi si potranno acquistare e degustare tutti i prodotti tradizionali del Biscottificio, oltre a quelli freschi che fino ad oggi si potevano trovare solo a Prato o sullo shop online Mattei come il filone candito, la torta mantovana, i brutti buoni, le brioches ed i pan di ramerino. Ci sarà anche un piccolo angolo caffetteria, nato dalla collaborazione con un artigiano del caffè, l’Antica torrefazione Padovani di Prato mentre a garantire il noto connubio ”biscottini e vin santo”, ci sarà una selezione di vini dolci dei Marchesi Antinori, storico partner di Mattei da oltre 50 anni.

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