Al Teatro di Rifredi Angelo Savelli porta in scena “Tre rotture”

Ancora un testo del francese Rémi De Vos -uno dei più interessanti autori della nuova drammaturgia europea- per Angelo Savelli, il quale, dopo il caustico “Alpenstock” e di “Per  tutta la mia vita ho fatto solo cose che non sapevo fare”  ha tradotto e messo in scena “Tre rotture”. Sul palco del Teatro di Rifredi, da martedì 11 a sabato 15 febbraio, ore 21, l’affiatata coppia formata da Monica Bauco e Riccardo Naldini.

Tre rotture, tre quadri, tre coppie.
Quadro di René Magritte: lei gli prepara una deliziosa cenetta prima di lasciarlo perché non sopporta più il suo cane, ma lui non vuole rinunciare a dire l’ultima parola.


Quadro di Francis Bacon: lui ha incontrato un pompiere e vuole farla partecipe del suo ardente desiderio. Lei questo non lo accetta, ma deve fare i conti con le inarrestabili fiamme della passione.
Quadro di Piet Mondrian: loro cercano di condividerne la gestione di un bambino molto complicato e il piccolo dittatore manderà all’aria il loro rapporto.


Lui, lei e l’altro, il classico triangolo da pochade borghese, ma declinato qui in maniera paradossale e grottesca. L’umorismo chirurgico e politicamente scorretto di De Vos affonda il bisturi nello sfinimento dei rapporti di coppia in una società occidentale banalmente benestante, scioccamente edonistica e fatalmente destinata all’estinzione.

Inoltre, martedì  11 febraio, alle ore 18:00,  nel foyer del Teatro di Rifredi si terrà la presentazione del volume “TEATRO” di  Rémi De Vos, ed. Cue Press, alla presenza dell’autore, dei traduttori Angelo Savelli e Antonella Questa, dell’editore Mattia Visani, del curatore della prefazione Prof. Siro Ferrone.

Rèmi De Vos, le cui opere sono tradotte e rappresentate in quindici nazioni, è uno dei rari autori drammatici a essersi interessato, con pertinenza ed esperienza diretta, al mondo del lavoro, del precariato, della disoccupazione. Il suo teatro è in presa diretta con la realtà sociale e politica che, però, viene passata al setaccio dell’umorismo, del comico, dell’assurdo.

PER INFORMAZIONI

055/422.03.61 –  www.toscanateatro.it

Al Teatro di Rifredi da domani al via “Vecchia sarai tu!”

Con fresca, veloce, consapevole teatralità e con una buona dose di ironia, Antonella Questa, al Teatro di Rifredi di Firenze da giovedì 12 a sabato 14 dicembre, si cala nei panni di nonna, nuora e nipote per declinare un tema complesso: il passare del tempo.

Il titolo è a doppio senso, la reazione di rimbalzo a quello che di solito si considera un insulto, “vecchia sarai tu!”, ma che implica anche una constatazione, un dato di fatto: che un domani anche tu sarai vecchia.
Tre generazioni a confronto offrono un ritratto divertente e amaro sullo scorrere del tempo: nonna Armida, chiusa in un ospizio contro la propria volontà e determinata a tornare alla vita di sempre e dal suo amato Carmé; sua nuora Sabine, che vive con ansia lo scorrere degli anni ed è costantemente impegnata a fermare i segni dell’età che avanza sul proprio corpo e l’insofferente nipote Monica, che giovane lo è davvero, ma che si sente già vecchia. Un monologo  che, con leggerezza e sensibilità, porta a riflettere su quanto la vecchiaia possa anche essere un dono e regalare ancora momenti ricchi e belli.

In un’epoca in cui invecchiare sembra un cedimento inaccettabile, come viviamo oggi l’età che avanza? Abbiamo ancora il diritto di invecchiare? In una società in cui la vecchiaia è diventata un vero e proprio tabù e le persone anziane sono sempre più relegate ai margini, “Vecchia sarai tu!” ci regala un altro punto di vista.

In contemporanea alle rappresentazioni teatrali, sabato 14 dicembre alle ore 18 verrà presentato il libro “Questa sono io” : due drammaturgie di Antonella Questa. Il libro, edito da Caracò e inserito nella  collana Teatro di Carta, diretta da Emanuele Tirelli, include anche  “Vecchia sarai tu!” e “Svergognata”, due testi che raccontano, con un piglio umoristico e amaro, l’anima, il corpo e la vita delle donne in diversi periodi della loro esistenza

Per ulteriori informazioni: 055/422.03.61  www.toscanateatro.it

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