Confcommercio Toscana: ‘Nostre imprese in quarantena commerciale’

“È importante in questo frangente che tutte le energie del Paese siano concentrate nel risolvere l’emergenza sanitaria, ma non dimentichiamo che anche il sistema imprese nel suo complesso sta vivendo sulla propria pelle gli effetti devastanti del Coronavirus e, forse ancor di più, della sua psicosi. È necessario prendere provvedimenti per non lasciare soli gli imprenditori e i professionisti di ogni categoria economica, che in questo momento faticano a programmare il futuro delle loro attività perfino sul brevissimo periodo”.

Lo dice la presidente di Confcommercio Toscana, Anna Lapini, su sollecitazione della base associativa dell’organizzazione, che a livello regionale rappresenta oltre 40mila operatori. E lo fa all’indomani della nota congiunta siglata insieme alle federazioni regionali del turismo per chiedere lo stato di calamità.

“Purtroppo è emergenza per tutti – prosegue la presidente di Confcommercio Toscana – Bene ha fatto il Governo a prevedere agevolazioni per sostenere le aziende delle zone ora direttamente interessate dal contagio, ma occorre estendere le stesse misure anche al resto del Paese perché in questo momento tutta l’economia italiana è bloccata. In Toscana ci sono negozi che hanno visto un crollo del fatturato fino al 70%, gli imprenditori non sanno quanto potranno reggere se le cose non cambiano. Si tratta anche di salvare l’occupazione”.

“Il Coronavirus ha messo le nostre imprese in un periodo di ‘quarantena commerciale’ che non sappiamo quanto potrà prolungarsi, per questo è necessario anche prendere provvedimenti sulla corretta gestione dei rapporti di lavoro – prosegue Franco Marinoni – In particolare vorremmo che fossero valutati la sospensione dei premi assicurativi, come già avvenuto in passato per eventi sismici, la previsione di sostegno anche ai lavoratori autonomi e l’estensione delle previsioni delle causale del fondo di integrazione salariale anche alle imprese non comprese nelle sfera di applicazione della legge. Tra le richieste anche la cassa in deroga per imprese soprattutto commerciali”.

“La nostra confederazione nazionale sta lavorando con grande impegno per portare queste richieste dei territori all’attenzione del Governo. Confidiamo che vengano prese nella dovuta attenzione”, conclude la presidente di Confcommercio Toscana, Anna Lapini.

Confcommercio Toscana: sempre meno negozi e più bar

E’ quanto emerge dai dati regionali di Confcommercio, secondo cui le città toscane hanno ‘acquistato’ oltre 2mila attività fra bar, ristoranti e strutture ricettive, delle quali 700 nei centri storici (+21,7%) e 1.341 fuori (+28,8%), per un totale di 9.935 imprese.

Secondo le stime di Confcommercio Toscana, le città capoluogo di provincia della Toscana hanno perduto, negli ultimi dodici anni, 1.272 esercizi commerciali, dei quali 434 nei centri storici (-7,1%) e 838 fuori (-7,9%), passando dalle 16.748 unità del 2008 alle 15.476 del 2019.

“Tutte le principali città toscane – spiega il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni – rispettano l’andamento nazionale, che vede in calo costante la rete distributiva, sia nei centri storici che nelle periferie”. Per la presidente di Confcommercio Toscana, Anna Lapini “la desertificazione commerciale priva i cittadini di servizi importanti, ma soprattutto genera disagio sociale, insoddisfazione, insicurezza”, per cui l’associazione auspica “un’alleanza con tutti i Comuni per la salvaguarda della distribuzione tradizionale, sia in sede fissa sia su area pubblica, perché anche fiere e mercati sono vitali per le nostre città”.

Uccide ladro, Confcommercio: “Non lasceremo solo Fredy Pacini”

“La morte di una persona, qualunque sia la sua colpa, è sempre una tragedia. In un caso come questo vittima è anche Fredy Pacini, che ha sparato sicuramente non con l’intenzione di uccidere, ma esasperato dall’infinita serie di furti ai danni della sua azienda. La sua vita da oggi non sarà più la stessa, e noi non lo lasceremo solo”.

Questo il commento di Anna Lapini, presidente Confcommercio Arezzo e Toscana, componente di giunta nazionale con l’incarico alla legalità e la sicurezza, sulla drammatica vicenda che ha portato Fredy Pacini, titolare di una rivendita di gomme di Monte San Savino (Arezzo), a sparare alle persone che si sono introdotte nel suo capannone, uccidendo uno dei ladri. Adesso Pacini è indagato per eccesso di legittima difesa.

“Lo Stato deve garantire la sicurezza e, dove questo non è successo – aggiunge la presidente di Confcommercio Toscana -, deve sostenere chi suo malgrado è stato costretto a difendersi da solo; perché nessuno dovrebbe trovarsi a compiere un gesto di difesa che, come in questo caso, potrebbe portare conseguenze drammatiche dal punto di vista morale, legale ed economico.”

“Perlomeno siano risparmiate a Pacini le spese legali. Come ora, anche a seguito di una nostra richiesta, è previsto nel disegno di legge sulla legittima difesa. Perché aggredito ed aggressore non possono e non devono mai essere messi sullo stesso piano” conclude Anna Lapini.

Confcommercio e Confesercenti su nuovo Codice del Commercio: promosso a pieni voti

La Regione Toscana ha approvato un Codice del Commercio innovativo. Promosso a pieni voti da Confcommercio e Confesercenti

“Il testo del nuovo Codice sul commercio approvato dal Consiglio Regionale ristabilisce le regole della competizione nel mercato”. Questa la convinzione dei presidenti di Confesercenti Toscana e Confcommercio Toscana Nico Gronchi e Anna Lapini, che condividono molti punti della nuova legge appena approvata dal Consiglio Regionale.

 

A riscuotere un particolare gradimento da parte di Confcommercio e Confesercenti è la proposta relativa alla questione delle sagre: “da molti anni chiedevamo limiti e prescrizioni per chi vuole organizzare eventi temporanei, da un tetto massimo di durata all’obbligo di coinvolgere gli operatori in sede fissa. Norme necessarie per mettere fine all’uso improprio di sagre e simili, che creano concorrenza sleale con le imprese e si ripercuotono negativamente sui fatturati e sui livelli occupazionali”.

 

Nico Gronchi e Anna Lapini si dicono soddisfatti per la reintroduzione della Conferenza dei servizi per autorizzare le grandi strutture di vendita, così come per il legame tra permesso a costruire e autorizzazione alla vendita. Positiva la conferma del limite dei 15 mila metri quadrati per le grandi strutture di vendita e la conferma degli attuali limiti per le medie strutture. “In questo modo si ristabilisce il principio di un governo condiviso del territorio sotto l’aspetto commerciale della grande e media distribuzione. Con questa scelta, della Regione, si vanno a salvaguardare, anche, i borghi e le piccole realtà locali; oltre che alla rete distributiva, del piccolo commercio, esistente” – commentano i due Presidenti.

 

Bene poi che il Codice del Commercio preveda modalità concertative per il riutilizzo a favore della rete distributiva tradizionale dei proventi derivanti ai Comuni dagli oneri di urbanizzazione per le nuove aperture di medie e grandi superfici. “È prevista la concertazione con le associazioni di categoria prima che le Amministrazioni decidano come reinvestire questi proventi” spiegano Lapini e Gronchi “l’obiettivo generale dovrà comunque essere quello di sostenere il commercio di vicinato impegnando le Amministrazioni locali nella riqualificazione di centri storici, aree mercatali, CCN o simili”.

 

Soddisfacente anche la parte che riguarda i distributori di carburanti: “in particolare per il mantenimento delle fasce orarie per il servizio assistito, che rimette al centro il ruolo del gestore”.

 

Per la prima volta hanno avuto definizione, in legge regionale, i Centri Commerciali Naturali; dando loro la valenza di soggetti che partecipano allo sviluppo territoriale; e si è individuato in maniera chiara il ruolo del piccolo commercio come elemento di riqualificazione delle aree più degradate delle città e per l’aggregazione sociale.

 

Particolarmente apprezzato, anche se non contenuto nel nuovo Codice del Commercio, il bando emesso dalla regione per il finanziamento delle iniziative dei CCN, anche nei piccoli e piccolissimi borghi.

 

“La Regione ha optato per il confronto continuo, l’equilibrio nelle scelte, per una visione chiara di sviluppo; tutti ingredienti di una norma che il mondo del commercio ha fortemente voluto e siamo fiduciosi che il nuovo Codice possa essere davvero uno strumento normativo efficace per promuovere lo sviluppo del settore nel rispetto dell’identità e della storia del territorio”, concludono i presidenti Lapini e Gronchi.

Firenze, aeroporto: Uil e Confcommercio a favore potenziamento

Sia la Uil che la Confcommercio sono a favore del potenziamento dello scalo aeroportuale di Firenze Peretola  che in questi giorni è tornato al centro del dibattito.

Queste le parole del segretario generale della Uil Toscana Annalisa Nocentini, sull’aeroporto di Firenze.”Si parla del progetto di adeguamento dello scalo di Firenze da ormai 30 anni – spiega Nocentini-. E’ una vicenda che ormai ha assunto i contorni del grottesco. Noi che facciamo sindacato e non siamo tecnici, ci aspettiamo che gli enti preposti ci dicano se finalmente potremo avere un aeroporto più efficiente e in linea con le ambizioni di una città importante come Firenze”.

“A noi come Uil Toscana interessa lo sviluppo – aggiunge Nocentini – Interessa, cioè, se questa infrastruttura, ferme restando le tutele ambientali e di fattibilità che sono e devono restare prioritarie, possa portare posti di lavoro e opportunità per il territorio. Noi crediamo di sì, e come UIL Toscana e come sindacato che a cuore il mondo del lavoro non possiamo che essere favorevoli a tutto ciò che promuove e incentiva l’occupazione. Soltanto nell’ottica della sinergia dei due scali, Firenze e Pisa insieme, si possono creare le condizioni di crescita per tutta la Toscana. Siamo convinti che lo sviluppo non si possa fermare per logiche di parte e per antagonismi che francamente, a questo punto, si fa fatica a comprendere”.

“Le imprese italiane scontano ormai da decenni un ritardo infrastrutturale che si va facendo sempre più grave”, sottolinea Anna Lapini, presidente di Confcommercio Toscana, “rinunciare all’opportunità di un nuovo aeroporto per Firenze significa diventare complici di questo ritardo, con conseguenze anche pesanti sullo sviluppo economico e turistico della Toscana. Chi è contro a questo progetto deve assumersi questa precisa responsabilità nei confronti del sistema economico”.

“La questione, aeroporto sì – aeroporto no, non può trasformarsi in alcun modo in una lotta di classe – prosegue Anna Lapini – dobbiamo anzi sottrarla con forza agli interessi di parte e alle faziosità, per riportarla invece al centro di una discussione quanto più possibile obiettiva e razionale, l’unica capace di individuare il merito effettivo di questo progetto a medio e lungo termine”.

“Ci vuole meno ideologia e più pragmatismo. Da imprenditori, noi siamo abituati a ragionare sui numeri, con lo sguardo sempre rivolto al futuro. E i numeri previsionali ci confermano che l’ipotesi del nuovo aeroporto porterebbe benefici su molti fronti. È l’unica scelta possibileda fare – ha concluso la presidente di Confcommercio Toscana –  se vogliamo per la Toscana un futuro di lavoro, occupazione e benessere”.

Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Aldo Cursano, presidente della Confcommercio fiorentina. Egli sottolinea la straordinaria unità di intenti sul tema aeroporto dell’intero sistema economico fiorentino: “sul sostegno all’aeroporto e il suo potenziamento esiste una convergenza di opinioni tra tutte le associazioni di categoria del commercio, dell’artigianato e dell’industria come forse su nessun altro tema. È la dimostrazione che la scelta di puntare su Peretola non è dettata da interessi di qualcuno ma da una generale strategia comune: dotare Firenze di infrastrutture a livello del suo prestigio e della sua storia”

Commercio, associazioni categoria: “Reintrodurre limite 15metri per Grande Distribuzione”

Da Confesercenti e Confcommercio anche apprezzamenti. A riscuotere il maggior gradimento da parte delle due associazioni di categoria è la proposta relativa alla questione delle sagre: “da molti anni chiedevamo limiti e prescrizioni per chi vuole organizzare eventi temporanei.

“Il testo del Codice sul commercio approvato oggi dalla Giunta Regionale ristabilisce le regole della competizione nel mercato”. Lo sperano i presidenti di Confesercenti Toscana e Confcommercio Toscana Nico Gronchi e Anna Lapini, che condividono molti punti della proposta di legge che passa ora al vaglio del Consiglio. A riscuotere il maggior gradimento da parte delle due associazioni di categoria è la proposta relativa alla questione delle sagre: “da molti anni chiedevamo limiti e prescrizioni per chi vuole organizzare eventi temporanei, da un tetto massimo di durata all’obbligo di coinvolgere gli operatori in sede fissa o certificare la finalità dei proventi. Norme necessarie per mettere fine all’uso improprio di sagre e simili, che creano concorrenza sleale con le imprese e si ripercuotono negativamente sui fatturati e sui livelli occupazionali”.

Il nodo critico del testo è  il punto riguardante l’eliminazione del limite dei 15mila metri quadrati di superficie commerciale previsto ora per le grandi strutture di vendita. “Una decisione che sconfessa le linee guida che fino ad oggi avevano orientato lo sviluppo della grande distribuzione in Toscana. Oltretutto, era un limite passato al vaglio della Corte Costituzionale quindi pienamente legittimo”, sottolineano i presidenti delle due associazioni, “se si approvasse la norma, di fatto si aprirebbe la strada a strutture commerciali immense, veri e propri “mostri” di dimensione spropositata per il territorio toscano. E la Regione si troverebbe ad applicare una politica schizofrenica, che da un lato, a livello turistico, punta a promuovere i borghi e le piccole realtà locali, e dall’altro rischia di pregiudicare la sopravvivenza della piccola rete distributiva”. “Ci auguriamo quindi che venga condivisa questa preoccupazione affinché il nuovo Codice possa essere davvero uno strumento normativo efficace per promuovere lo sviluppo del settore nel rispetto dell’identità e della storia del territorio”, concludono i presidenti Gronchi e Lapini.

Confesercenti e Confcommercio si dicono soddisfatte anche per la reintroduzione della Conferenza dei servizi per autorizzare le grandi strutture di vendita, così come per il legame tra permesso a costruire e autorizzazione alla vendita. Positiva anche la parte che riguarda i distributori di carburanti: “in particolare per il mantenimento delle fasce orarie per il servizio assistito, che qualcuno voleva togliere equiparando di fatto gli impianti di distribuzione ai negozi”. Altrettanto importante è la conferma dell’attuale impostazione della concertazione territoriale, che continuerà dunque a ospitare il confronto con le associazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori.  Unico

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