Autopalio: cantiere riaperto dopo quasi tre anni

Dopo quasi tre anni di pressione da parte dei sindaci del Chianti e della Valdelsa, si riapre il cantiere in corrispondenza del Viadotto delle Terme Falciani, nel territorio al confine tra i Comuni di San Casciano e Impruneta. Secondo quanto annunciato da Anas i lavori si concluderanno ad aprile 2020.

Da tempo i sindaci denunciavano la difficoltà per i 25mila veicoli che transitavano ogni giorno lungo il raccordo autostradale, l’unica arteria che collega Firenze e Siena. I cantieri bloccati provocavano ingorghi, code e spesso anche incidenti. Il restringimento delle corsie, da 4 a 2, l’assenza di manutenzione della strada, all’assenza di corsie di emergenza e accelerazione, di piazzole per le soste e guardrail proporzionati alla dimensione della viabilità rappresentavano una minaccia alla sicurezza stradale.

“La nostra è al momento una soddisfazione a metà”, dicono i sindaci. “Il problema non è certo il fatto che i tempi siano stati chiaramente disattesi, il termine indicato durante l’incontro dello scorso luglio con il responsabile Anas era metà ottobre. Siamo al 5 novembre con tre anni di attesa alle spalle. Ciò che ci preoccupa è il tavolo, mai avvenuto e promesso per i primi di settembre, durante il quale avremmo dovuto aprire un confronto sui contenuti e gli obiettivi di un piano di investimenti complessivo, teso a riqualificare e adeguare non un pezzo del raccordo ma l’intero tratto della Firenze – Siena, da Greve Impruneta a Colle Val d’Elsa”.

I sindaci che guidano il Coordinamento della protesta sono: David Baroncelli del Comune di Barberino Tavarnelle, Alessandro Donati del Comune di Colle Val d’Elsa, Paolo Sottani del Comune di Greve in Chianti, Alessio Calamandrei del Comune di Impruneta, Andrea Frosini del Comune di Monteriggioni, Alessio Mugnaini del Comune di Montespertoli, David Bussagli del Comune di Poggibonsi, Roberto Ciappi del Comune di San Casciano in Val di Pesa, Andrea Marrucci del Comune di San Gimignano.

Livorno, ponte Calafuria: tavolo di lavoro prefettura, Anas stanzia 3 Mln

A seguito del crollo di un elemento (non strutturale) dal ponte di Calafuria, il Comune di Livorno chiese ad Anas di prendersi carico dei lavori di messa in sicuirezza della struttura. Nella riunione tenutasi oggi in prefettura, si è discusso degli interventi di messa in sicurezza del ponte stradale per cui Anas investirà 3,3 milioni di euro.

Durante la riunione è stata anche esaminata la situazione del ponte ferroviario adiacente che sarà oggetto già nei prossimi giorni di interventi di manutenzione ma che secondo i tecnici di Rfi non presenta problematiche di carattere strutturale. Il Comune manterrà l’ordinanza di interdizione della zona sottostante il ponte di Calafuria intensificando i controlli affinché i divieti siano rispettati.

Il Comune labronico in un comunicato diffuso oggi spiega come nei “primi di ottobre inizieranno i lavori al ponte di Calafuria. Anas ha stanziato 3 milioni e 300 mila euro per una ristrutturazione conservativa che terminerà entro la fine del 2019 e nel frattempo, nel corso delle prossime due settimane, effettuerà un intervento urgente sulle zone pericolanti del ponte. Anche le Ferrovie dello Stato interverranno a breve per togliere manufatti arrugginiti che potrebbero cadere e diventare dannosi per chi sosta sotto il ponte.

Questo in sintesi quanto emerso dal tavolo di lavoro – spiega ancora il comunicato -, voluto dall’Amministrazione Comunale, che si è svolto questa mattina, giovedì 22 agosto, in Prefettura ed a cui hanno partecipato per il Comune: il sindaco Luca Salvetti, la vicesindaca Monica Mannucci, la protezione civile, Leonardo Gonnelli, dirigente del dipartimento di lavori pubblici e assetto del territorio e l’ingegner Bozzi; per la Prefettura: la vice prefetto Antonelli, il dirigente della protezione civile Parascandola; vigili del fuoco, carabinieri, polizia e porto.
‘I cittadini hanno la percezione del pericolo’ ha affermato il sindaco Salvetti ‘e sono preoccupati della tenuta del ponte di Calafuria. Abbiamo la necessità di sapere che il ponte è sicuro e che, in caso contrario, sia messo in sicurezza. Mi trasmette inquietudine anche il camminamento per il passaggio pedonale interdetto sopra il ponte, quest’ultimo transitato la sera da molti giovani a piedi che hanno come ausilio la luce dei cellulari per segnalare la presenza agli automobilisti. Servono risposte concrete ed interventi celeri, affinchè la situazione torni alla normalità’.

Foto Prefettura
L’incontro in prefettura di stamani

Le risposte – continua l’Amministrazione labronica -sono arrivate dagli ingegneri Celia e Sandroni dell’Anas che hanno illustrato il progetto, approvato lo scorso inverno, dopo una ispezione affidata ad uno studio di ingegneria, durante la quale sono stati visionati elementi strutturali. Con un drone sono stati ispezionati tutti i singoli elementi della struttura e non risulta una perdita funzionale statica. Dal soppralluogo è emersa la necessità di lavori di manutenzione e non sono stati evidenziati cedimenti della struttura. Il progetto, già finanziato è stato appaltato ad una ditta specializzata che inizierà i lavori appena terminata la stagione balneare.

Dai primi di ottobre sarà effettuata una ristrutturazione conservativa, con la passivazione degli elementi metallici, che saranno scoperti e trattati con elementi chimici. Durante questo passaggio l’Anas farà un primo controllo alla sicurezza della struttura e lo ripeterà al termine dei lavori. Si provvederà a ricostituire la parte corticale, rinforzando il cemento che ha ceduto con una integrazione di calcestruzzo e si copriranno i buchi. Al termine dei lavori, come richiesto dal sindaco Salvetti, nel caso siano ritenute opportune, saranno effettuate le prove di carico per testare la solidità e la stabilità del ponte. Il camminamento pedonale sarà ripristinato, segnalato con la dovuta segnaletica ed illuminato.

Anas ha inoltre concordato con la società concessionaria, il ripristino della canaletta di fibra ottica che si è staccata il 12 agosto. Il Comune manterrà l’ordinanza di interdizione della zona sottostante il ponte di Calafuria intensificando i controlli affinchè i divieti siano rispettati.

vista del ponte dal basso
Foto tratta da pagina Facebook “Buongiorno Livorno”

Il tavolo di lavoro in Prefettura è attivo da anni e si occupa della sicurezza di ponti, gallerie e viadotti di Livorno e provincia. Si riunisce ogni tre mesi. Oggi è stato convocato d’urgenza per la vicenda del crollo della copertura di cavi elettrici dal ponte di Calafuria. Il prossimo tavolo si terrà regolarmente a settembre.” conclude così il comunicato del Comune di Livorno.

Anas nel corso di un tavolo di lavoro in prefettura ha a sua volta spiegato che  tornerà la “piena funzionalità del ponte di Calafuria”, per il quale a ottobre inizieranno i lavori di ristrutturazione conservativa che termineranno entro la fine del 2019 con un investimento di 3,3 milioni di euro, mentre nelle prossime due settimane l’opera sarà interessata da un intervento urgente sulle zone pericolanti.

Anas ha anche spiegato come il ponte venga “costantemente monitorato da tecnici specializzati, mediante verifiche e sopralluoghi giornalieri”. A luglio, ha sottolineato l’Ente nazionale per le strade, è stata effettuata, da una ditta esterna, un’ispezione generale dell’opera anche utilizzando dei droni, “il cui esito non ha evidenziato criticità strutturali”. Il quadro emerso, aggiungono dalla prefettura, sulle condizioni dell’opera è quindi, a parere degli organi competenti, sostanzialmente rassicurante e la problematica non risulta essere di carattere strutturale, bensì di incolumità pubblica relativamente a coloro che fruiscono dell’area sottostante al ponte.

Per quanto riguarda il degrado superficiale del calcestruzzo, hanno precisato i rappresentanti Anas, “il fenomeno fisiologico non ha, allo stato attuale, alcuna implicazione statica e gli interventi di risanamento per 3,3 milioni, già appaltati ma non eseguiti nella stagione estiva in considerazione del traffico turistico, saranno avviati a partire da ottobre”.

E78, Grosseto-Siena: Cipe approva progetto ‘raddoppio corsie’

Il CIPE ha approvato questa mattina il progetto definitivo per il completamento della Grosseto-Siena della Due Mari (E78 sgc Grosseto-Fano). L’obiettivo è l’adeguamento a quattro corsie della SS 223 “di Paganico” dal km. 41+600 al km. 53+400. Passo in avanti importante .

“Si tratta del via libera al progetto definitivo del Lotto 9 dell’infrastruttura – spiega l’assessore regionale alla mobilità Vincenzo Ceccarelli – un intervento di raddoppio, da due a quattro corsie, su un tratto di 11,8 km, che vale 162 milioni di euro”.

“La Regione ha seguito attentamente l’iter autorizzatorio e sollecitato Anas alla maggiore speditezza per la realizzazione di un’opera da lungo attesa e indispensabile per lo sviluppo dei territori. Quello di oggi è un passo in avanti importante. Con l’auspicio che si completino al più presto i lavori del maxilotto e possa risolversi presto il contenzioso sorto nella gara del 4 lotto e quindi possano partire i lavori. Questo intervento è parte integrante della futura Due Mari, un’infrastruttura strategica per la mobilità e lo sviluppo di tutto il Paese”.

Adesso Anas deve elaborare il progetto esecutivo e poi finalmente potranno essere assegnati i lavori.

Viadotto E45, ancora 10 giorni per super-perizia

Ancora qualche giorno e riprenderanno i lavori sul viadotto Puleto; la superperizia sulla E45 richiesta dal giudice Piergiorgio Ponticelli è in fase di completamento. L’infrastruttura rimase chiusa completamente per un mese da metà gennaio a metà febbraio scorsi per motivi di sicurezza e che attualmente è percorribile solo per i mezzi leggeri, a una velocità massima di 40 chilometri orari.

Lo ha assicurato il procuratore di Arezzo Roberto Rossi dando assicurazioni ai sindaci, quelli di Sansepolcro, Pieve Santo Stefano, San Giustino Umbro e Città di Castello (Perugia) e Bagno di Romagna (Forlì Cesena).
Il consulente della procura, Claudio Modena, ha chiesto dieci giorni per completare i sopralluoghi finalizzati alla verifica delle condizioni del viadotto. Una volta terminati, quindi entro la fine di giugno, Anas potrà riprendere i lavori per riaprire il tratto anche, almeno in parte, ai mezzi pesanti.

“Siamo molto preoccupati per la chiusura che ha causato pesanti danni sia al turismo e alle attività commerciali e industriali – ha detto il sindaco di Sansepolcro, Mauro Cornioli – la speranza è che entro i dieci giorni previsti i lavori possano riprendere e la situazione si sblocchi”.

Parlando invece del rifacimento di 5 km che interrompono la ex statale Tiberina 3 bis, unica alternativa alla E45 attualmente impraticabile in coincidenza con il tratto del viadotto Puleto, Claudio Marcelli, sindaco di Pieve Santo Stefano (Arezzo), ha detto: “Se la situazione non si sblocca toccherà al sindaco di Pieve Santo Stefano farlo con un’ordinanza ad hoc”.

Quei 5 km, al momento, interrompono la ex statale Tiberina 3 bis e ad aprile era stato annunciato che l’Anas aveva completato la progettazione esecutiva per il ripristino del tratto stradale nel territorio di Pieve Santo Stefano. Inoltre era stato confermato che il procedimento per il ritorno alla competenza statale della Tiberina 3 bis era partito. Ma “risulta che sia stato chiesto pure un sopralluogo archeologico sul tratto. Una situazione – ha concluso Marcelli – che non può andare avanti e che toccherà risolvere al Comune”.

Viadotto E45, Anas inizierà lavori su ex Tiberina

Convenzione con Comune Pieve S.Stefano per tragitto alternativo passante dalla strada comunale ex Tiberina.

Anas (Gruppo FS Italiane) e Comune di Pieve Santo Stefano (Arezzo) hanno stipulato una convenzione per i lavori necessari alla riapertura della strada comunale ex Tiberina, che saranno realizzati da Anas. Lo riporta un comunicato in cui si aggiunge che sono in corso di completamento le procedure autorizzative e gli adempimenti necessari a consentire l’intervento di Anas su una strada di competenza comunale, identificata come unica viabilità alternativa alla E45 (tra il territorio di Pieve Santo Stefano e il versante romagnolo del valico) in relazione ai lavori di manutenzione programmata che interesseranno il viadotto Tevere IV. Nelle prossime settimane sarà concluso anche l’iter per l’approvazione del progetto esecutivo dei lavori, anche questo realizzato da Anas.

L’avvio degli interventi è previsto entro la primavera. I lavori, per circa 2,2 milioni di euro, comprendono la messa in sicurezza delle pendici e il consolidamento del versante nei tratti in frana, più il ripristino del piano viabile lungo il tracciato e l’installazione di barriere laterali di sicurezza. La durata complessiva è di circa 210 giorni, ma si prevede la possibile riapertura provvisoria, pur a senso unico alternato, dopo alcune fasi lavorative.

Viadotto E45: perizia per stabilire se riaprire tratto a mezzi pesanti

Il gip del tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli, in sede di incidente probatorio peritale, ha affidato al professor Claudio Modena dell’Università di Padova, la ‘super perizia’ sul viadotto Puleto lungo la E45.

Modena ha indicato nel 4 aprile la data del sopralluogo sul tratto interessato del viadotto, che si trova a Valsavignone, tra le province di Arezzo e Forlì Cesena.
Il perito dovrà stabilire se davvero c’è stata un’omessa manutenzione del viadotto, come ipotizza il procuratore Roberto Rossi, con gli avvisi di garanzia a cinque dirigenti e tecnici dell’Anas, oppure se ha ragione la società che sostiene la non pericolosità della situazione attuale del viadotto.
La perizia dovrà accertare anche se c’era il rischio di crollo di cui avevano parlato i tecnici della procura quando a gennaio lo stesso fu sequestrato per poi riaprire a metà febbraio ma solo ai mezzi leggeri.
Se le verifiche del 4 aprile saranno ritenute bastanti Anas potrà decidere la riapertura ai mezzi pesanti del tratto di viadotto, altrimenti sarà fissato un ulteriore sopralluogo.
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