🎧 Ambulanti contro il Comune: “Rinnovo delle concessioni e canone fisso per tutti”

Ana Ugl lancia un grido di allarme e chiede al Comune di Firenze e alla Regione di farsi carico della questione legata agli ambulanti. Una categoria che in Italia, secondo i dati ufficiali dell’Osservatorio sul commercio del ministero dello Sviluppo Economico, ha subito in soli cinque anni la chiusura di 20mila piccole attività. Questo principalmente a causa dell’insediamento incontrollato della grande distribuzione, ma anche del commercio on line.

Il grido di allarme degli ambulanti parte dal mercato di San Lorenzo e si estende a tutta la città di Firenze. “Al momento – spiega Vittorio Pasqua, sindacalista e ambulante – il Comune non ha rinnovato le concessioni scadute nel 2020 e quindi, noi, di fatto, ci troviamo ad essere abusivi. In queste condizioni non possiamo accedere al credito, siamo in balia degli eventi e preoccupati per quello che potrebbe accadere. Vogliamo un incontro con il sindaco Nardella per risolvere la situazione”.

I numeri parlano chiaro: soltanto a Firenze si parla di almeno 1500 imprese ambulanti che danno lavoro ad oltre 4mila persone. “Hanno parlato di noi e delle nostre attività come di paccottiglia – spiegano altri ambulanti presenti al mercato – ma la verità è che rappresentiamo la storia di Firenze. E che l’amministrazione comunale, negli ultimi anni, non solo non ha fatto niente per noi, ma non ha nemmeno investito un euro per consentirci di portare avanti serenamente la nostra attività”.

In più c’è la questione del canone fisso legata al suolo pubblico degli ambulanti. “Il Governo ha emesso una legge secondo cui attività come queste dovrebbero pagare circa 460 euro all’anno, ma il Comune di Firenze non l’ha ancora recepita e il risultato è che noi ci troviamo costretti a pagare oltre 3200 euro all’anno. Non abbiamo soldi per andare avanti, siamo stritolati dalla concorrenza del mercato online e paghiamo il 70 per cento di tasse. Qualcuno adesso ci deve aiutare”, conclude Pasqua.

🎧 “Fermi da 14 mesi, sussidi miseri, fateci lavorare”, ambulanti in piazza a Firenze

Presidio in Piazza della Signoria per chiedere riaperture e tutele per gli ambulanti organizzato da Confesercenti Toscana e Confcommercio Toscana

Più di 400 ambulanti hanno partecipato oggi all’iniziativa #salviamogliambulanti indetta in Piazza della Signoria a Firenze da Anva Confesercenti Toscana e Fiva Confcommercio Toscana a favore della ripresa del commercio su area pubblica.

ambulanti
Foto Controradio

Gli ambulanti chiedono la riapertura completa di mercati e fiere in qualunque fascia di colore, ristori adeguati, esenzione dal pagamento di Tosap e Tari (oltre che dei versamenti contributivi) e l’esenzione dal Durc fino a fine anno. Si chiede inoltre il rinnovo delle concessioni fino al 2032. Alla manifestazione, oltre ai vertici delle associazioni organizzatrici, ha partecipato anche il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Al presidio erano presenti ambulanti provenienti dai mercati di tutta la Toscana con i loro i banchi di vendita dei vestiti, dei dolci e delle cartoline.

“Le oltre 15mila imprese che rappresentano il mondo del commercio su area pubblica vogliono lavorare – ha detto Anna Lapini, presidente di Confcommercio Toscana – dato che sono normate da protocolli, e lavorano all’aria aperta, indipendentemente dai colori, dal rosso, dall’arancione. Sono state fatte delle discriminazioni molto ingiuste”. “Troppe volte – ha affermato Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana – queste imprese sono trattate come imprese di serie B. Non è così, i numeri ce lo dicono, stiamo parlando di circa 14.000 imprese in Toscana, 17.000 addetti, e un prodotto annuo di circa 1,2 miliardi con 1900 eventi, fatti ogni anno nelle piazze toscane per quasi due milioni di postazioni che ogni anno vengono occupate dagli ambulanti. Altro che imprese marginali!”

“Fermi da 14 mesi, sussidi miseri, fateci lavorare”: sentiamo Paola Bocconi, brigidinaia di Lamporecchio e Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana

 

Protesta mercati ambulanti a Scandicci, 300 in piazza contro le chiusure

Assidea chiede tavolo crisi settore e abolizione canoni 2021 per i mercati ambulanti

“I mercati all’aperto sono luoghi sicuri. Vogliamo poter tornare lavorare”. A chiederlo, in piazza Togliatti a Scandicci (Firenze), la protesta degli oltre 300 ambulanti di Assidea, l’Associazione di tutela per gli operatori di mercato su area pubblica, che da mercoledì, dopo Pistoia e Livorno e dopo aver ‘invaso’ Firenze con 1300 furgoni, proseguono nella loro mobilitazione.

L’associazione, spiega una nota, chiede l’immediata apertura di un tavolo di crisi del settore mercati ambulanti, l’inserimento dei codici Ateco per la distribuzione di vendita al dettaglio su area pubblica di tutti i prodotti non alimentari in tutte le fasce di rischio. E ancora, l’abolizione dei canoni di occupazione del suolo pubblico (Cosap e Tosap) e di tutti i contributi previdenziali per il 2021; l’abolizione della richiesta del documento di regolarità contributiva (Durc) al rinnovo delle licenze che si dovrà completare entro il 30 giugno 2021. Tutte le richieste sono state raccolte in un documento consegnato nei giorni scorsi ai prefetti di Firenze e Livorno e al governatore della Regione Toscana Eugenio Giani.

“Purtroppo – ha spiegato il presidente Assidea Alessio Pestelli – la riapertura a macchia di leopardo della prossima settimana, poco o nulla cambia, rispetto alle difficoltà che ci troviamo a vivere come comparto da un anno a questa parte”. “Chiediamo interventi strutturali – conclude Pestelli – per la sopravvivenza delle nostre aziende e delle nostre famiglie”. “Siamo all’aria aperta, il rischio è basso ma non viene emesso nessun protocollo per riaprire i mercati” è la denuncia dei venditori ambulanti che accusano il Governo di averli dimenticati. ‘moltissimi di noi rischiano di non poter più riaprire e per questo dichiariamo lo stato di agitazione della categoria’ annunciano.

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