Amazon: dopo cinque giorni di sciopero raggiunta intesa con ditta distribuzione

Accordo dopo scioperi lavoratori ditta consegne che ha in appalto la distribuzione dei pacchi Amazon, lo rende noto Uiltrasporti

“Dopo una lotta che ha visto i lavoratori impegnati in 5 giorni di sciopero e presidi, finalmente è stato raggiunto un accordo, in sede Prefettizia, con la Trasline, ditta di Montacchiello (Pisa) che ha in appalto la distribuzione dei pacchi Amazon e che occupa circa 40 corrieri, e la relativa associazione datoriale Assoespressi”.

Lo rende noto la stessa Uiltrasporti. L’intesa, spiega una nota, prevede la revoca del ricorso alla cassa integrazione, il dimezzamento della franchigia a carico dei lavoratori in caso di incidente e un percorso finalizzato ad alleggerire i carichi di lavoro. Inoltre l’azienda ha iniziato a pagare e ad applicare l’integrativo regionale del settore.

“Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto – spiegano Michele Panzieri, segretario generale Uiltrasporti Toscana, e Marco Sarlo della Uiltrasporti Toscana – . E’ inaccettabile che si ricorra agli ammortizzati sociali per un settore, come quello dell’e-commerce, che ha visto crescere il proprio giro di affari sotto la pandemia. Il plauso va ai lavoratori che si sono mobilitati per rivendicare i propri diritti, centrando un risultato importante”. Per i sindacalisti è “un altro passo del lungo cammino che il sindacato con i lavoratori cerca di percorrere affinché multinazionali ed algoritmi si ricordino che in questo Paese esistono doveri ma anche diritti conquistati con le lotte che non possono essere calpestati. Vigileremo affinché sia rispettato quanto convenuto nell’intesa sottoscritta, ringraziando la prefettura di Pisa per l’interessamento e la disponibilità dimostrata”.

Pisa, prosegue sciopero aziende consegna Amazon

Uiltrasporti: “Ci hanno negato il confronto su ricorso alla cig, carichi di lavoro e franchigia: la mobilitazione continua”. Presidio aziende che offrono servizio consegna per Amazon

Prosegue anche oggi e domani (dalle 10 alle 19) lo sciopero e presidio dei lavoratori e lavoratrici delle aziende che offrono il servizio di consegna a Amazon. Una decisione arrivata dopo il rifiuto di aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali. I lavoratori e lavoratrici si sono dati appuntamento nei pressi della sede Amazon di via dei Calabresi 18 a Montacchiello (Pisa), dove stamani hanno inscenato un presidio.

“Un’iniziativa volta innanzitutto a garantire la sicurezza dei lavoratori che troppo spesso si trovano ad affrontare carichi di lavoro eccessivi e che li costringono a turni frenetici alla guida dei furgoni mettendo a rischio la propria incolumità – spiega Marco Sarlo Ricci della Uiltrasporti Toscana – Inoltre si pone il problema della franchigia. E’ inaccettabile, come avviene oggi, che sia il lavoratore a pagare di tasca sua in caso di incidente e danni al furgone. Infine va sottolineata la gravità del ricorso alla cassa integrazione in un settore, come quello delle e-commerce, che durante la pandemia ha conosciuto un incremento del proprio volume di affari. Gli ammortizzatori sociali vanno utilizzati quando è strettamente necessario. Su questo abbiamo chiesto un confronto, che ad oggi ci è stato negato. Per questo la mobilitazione continua”.

“Esprimiamo solidarietà anche ai lavoratori del Piemonte – conclude Sarlo – che stamani hanno partecipato massicciamente allo sciopero per la stessa vicenda che ha toccato Pisa”.

Amazon, sciopero e presidio a Pisa delle aziende di consegna

Amazon, Uiltrasporti Toscana: “Inaccettabile il ricorso alla cassa integrazione in un settore che durante la pandemia ha incrementato il giro di affari”.

La Uiltrasporti Toscana ha indetto per oggi una giornata di sciopero oggi 24 febbraio 2021 dalle 10 alle 19 per i lavoratori (una trentina in tutto) delle aziende fornitrici per Amazon del servizio di consegna, che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione. Nell’occasione e per tutta la durata dello sciopero si è tenuto un presidio nei pressi della sede Amazon di via dei Calabresi 18 a Montacchiello (Pisa).

“Riteniamo inaccettabile il ricorso alla cassa integrazione in una realtà che durante l’intero periodo della pandemia ha visto incrementare i propri volumi ed il proprio giro di affari e che alla luce di questo ha realizzato il nuovo distretto di Montacchiello – dice la Uiltrasporti Toscana – Questo è tanto più inaccettabile in quanto le giornate non lavorate sono conseguenza di un incremento spasmodico del numero di consegne affidate ad ogni corriere e che pongono anche un serio problema di stress per i lavoratori  con quello che ne può conseguire. Saremo determinati e fermi nel dare tutela ai lavoratori per rivendicare carichi di lavoro sostenibili e non accetteremo, soprattutto in questo particolare momento per il Paese, l’utilizzo di ammortizzatori sociali se non veramente necessari”.

Secondo quanto riporta Il Post, nel terzo trimestre del 2020, Amazon ha registrato il triplo dell’utile netto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un totale di 6,3 miliardi di dollari, raggiungendo un flusso di cassa operativo di 55,3 miliardi tra settembre 2019 e settembre 2020, più del 50% in più rispetto all’anno prima. Da fine febbraio, il valore delle azioni di Amazon è aumentato circa del 60% e in questi mesi la società ha raggiunto i profitti più alti della sua storia, prosperando in un periodo di grave crisi economica per tante categorie di lavoratori: tra cui proprio i proprietari di negozi fisici, quelli che da anni in molti casi già pativano la competizione dell’e-commerce.

Marco Sarlo Uiltrasporti Toscana intervistato da Chiara Brilli

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Protesta dei corrieri alla sede di Amazon

Calenzano, presidio di protesta dei lavoratori con la Filt Cgil davanti alla sede Amazon, al centro dell’iniziativa, i contratti non prorogati ad alcuni lavoratori di un’azienda degli appalti, la Tre Elle, dopo che si erano rivolti alla Filt Cgil lamentando il mancato pagamento delle trasferte e un errato conteggio delle ore lavorate.

Tra i motivi della protesta, il fatto che dal momento in cui la Tre Elle ha ricevuto l’appalto per servizi di corrierato, nel novembre 2019, viene spiegato, ha sempre operato solo con personale a tempo determinato, di cui circa il 30% con un contratto part time verticale.

Attualmente nell’appalto sono presenti circa 40 lavoratori, tutti con contratto a tempo determinato, buona parte di questi in scadenza al 30 giugno. Il sindacato chiede alla Tre Elle l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori presenti dall’inizio dell’appalto, e ad Amazon di vigilare sul rispetto del contratto nazionale della logistica all’interno della propria filiera.

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