Zona rossa per altri tre comuni della provincia di Lucca

Lucca, altri tre comuni in zona rossa dal 24 marzo, sono Altopascio, Bagni di Lucca e Villa Basilica.

Per i tre comuni la zona rossa si protrarrà fino al 28 marzo: per cinque giorni quindi saranno chiuse le scuole e le attività commerciali, eccetto gli alimentari e quelle di prima necessità. Vietati anche gli spostamenti se non per motivi di lavoro, di salute o comunque di grave urgenza.

A Bagni di Lucca il lockdown è motivato dall’escalation dei nuovi casi, una trentina negli ultimi giorni, con un focolaio alla scuola d’infanzia di Ponte a Serraglio. Adesso i contagi complessivi sono 55, su una popolazione di poco più di 6mila persone.

A Villa Basilica i numeri sono più contenuti ma rapportati ad una popolazione ancora minore, 1.600 abitanti circa: in totale i nuovi contagiati sono 21 dall’inizio del mese.

“Avevo detto – spiega in una nota il sindaco di Altopascio Sara D’Ambrosio – che avremmo monitorato quotidianamente la situazione e, se qualora il dato fosse andato verso un peggioramento anziché un miglioramento, avrei chiesto al presidente Eugenio Giani di istituire la zona rossa”.

“E così ho fatto – continua il sindaco – negli ultimi tre giorni (sabato, domenica e lunedì) il numero quotidiano dei nuovi positivi segna un generale aumento, anziché una decrescita (si va dal picco dei 16 positivi di sabato, ai 10 di ieri, ai 9 di oggi). Numeri che, se rapportati agli stessi giorni della scorsa settimana, rivelano una tendenza della curva che va verso l’alto e non verso il basso. Anche il tasso settimanale di contagio ogni 100mila abitanti è cresciuto e con le ultime rivelazioni siamo sopra i 400 casi. Una crescita repentina ed è per questo motivo che ho deciso di intervenire subito”.

“Purtroppo – aggiunge – non è solo Altopascio a crescere: cresce il tasso di positività a livello regionale (oggi sfiora l’8,5 per cento, mentre ieri era fermo al 6,5 per cento) e a livello provinciale. L’intera provincia di Lucca, negli ultimi tre giorni, ha superato la soglia dei 250 casi ogni 100.000 abitanti sui 7 giorni. Non era mai successo prima. E cresce il tasso di contagio anche nella Piana di Lucca: è una crescita lenta, in alcuni territori più lenta di altri, ma è comunque una crescita costante. Di fronte a tutto questo io continuo a sostenere che sia inefficace agire per chiusure localizzate o comunali, senza prendere una decisione a livello generale. La politica serve per decidere, non per farsi trascinare dalla corrente: credo che sarebbe più opportuno scegliere una zona rossa a livello provinciale e, addirittura, a livello regionale. I dati vanno in questa direzione e intervenire ora consentirebbe di uscirne prima, per tutti”.

Riceve sfratto e si da fuoco: morto in ospedale per ustioni

E’ morto stamani, al Centro Grandi ustioni dell’ospedale di Pisa, l’uomo di 41 anni che ieri si è dato fuoco in un appartamento di Altopascio (Lucca) dopo aver ricevuto la notifica di esecuzione di sfratto dall’ufficiale giudiziario. L’uomo era stato soccorso dai vicini nel cortile dello stabile avvolto dalle fiamme, quindi il 118 lo aveva ricoverato per le gravissime condizioni causategli da ustioni nella maggior parte del corpo.

Stando a quanto ricostruito il 41enne, un cittadino di origini brasiliane,  si sarebbe cosparso di liquido infiammabile per poi darsi fuoco. Si sarebbe poi sviluppato un incendio che ha attinto agli arredi dell’appartamento. Da verificare se l’uomo, prima di darsi fuoco, possa aver aperto anche il gas della cucina: sembra ci sia stata anche un’improvvisa fiammata.
Il 41enne si era poi trascinato fino al cortile del condominio dove ha ricevuto i primi soccorsi.

Secondo una nota del Comune di Altopascio la persona ha dato fuoco a se stessa e alla sua abitazione dopo l’arrivo dell’ufficiale giudiziario che doveva eseguire lo sfratto riportando “ustioni sul 70/80 per cento del corpo”. L’episodio è successo in Corte Panattoni, in via Torino, nel capoluogo. Parte della palazzina è stata dichiarata inagibile, in seguito a una serie di sopralluoghi effettuati dai tecnici. Nessun danno, invece, per le abitazioni limitrofe, grazie al tempestivo intervento di carabinieri e vigili del Fuoco che hanno evitato si verificasse una tragedia ancora più grossa.

Nel luogo dell’accaduto erano giunte due pattuglie della polizia municipale e due squadre di vigili del fuoco, che sono riusciti a domare le fiamme e ad evitare che si propagassero all’intero stabile. Stando ad alcune testimonianze la situazione nella palazzina sarebbe stata particolarmente delicata: difficili, infatti, sarebbero stati i rapporti tra l’uomo, un transessuale,  e il vicinato, tanto che più volte dalla zona sono state fatte chiamate al 112 per richieste di intervento.

Altopascio, abbandonano rifiuti: 400€ a testa di multa

Ripresi dalla telecamera ambientale “No dumping” mentre scaricavano rifiuti ingombranti, tra materassi, tavole, sacchi della spazzatura e altri materiali di uso domestico, in via Firenze, vicino al magazzino comunale.

Autori dell’abbandono dei rifiuti sono stati due cittadini non residenti ad Altopascio, che potevano disfarsi degli oggetti rivolgendosi al servizio di raccolta e smaltimento del proprio comune. Entrambi riceveranno una multa di 400 euro a testa.

Continua così l’impegno dell’amministrazione D’Ambrosio e della Polizia Municipale contro la pratica incivile dell’abbandono dei rifiuti, che colpisce varie zone del territorio, nonostante i ripetuti controlli, le telecamere e le multe. Una vera e propria battaglia, come la definiscono il sindaco, Sara D’Ambrosio, e l’assessore all’ambiente, Daniel Toci, che riguarda il decoro urbano, il rispetto dell’ambiente, una maggiore fruizione degli spazi pubblici e l’educazione civica.
I contatti per le segnalazioni sono: email: informa@comune.altopascio.lu.it; Urp: 0583.216455; Ascit: 800942951; Polizia Municipale: 0583.216338, 335.8030440

Anche ad Altopascio ‘Puliamo Il Mondo’

Lucca, anche Altopascio ha aderito così all’iniziativa ‘Puliamo il Mondo’, promossa da Legambiente Capannori e Piana lucchese.

L’iniziativa ‘Puliamo il Mondo’ è stata affiancata e supportata dai Comuni di Altopascio, Capannori e Porcari, dal Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord e da Ascit, in collaborazione con le scuole del territorio.

Cartacce, bottiglie, teli di plastica, cassette, spazzatura sparsa: i bambini di terza, quarta e quinta della scuola elementare di Badia Pozzeveri hanno ripulito le aree verdi della frazione, soprattutto quelle vicine all’istituto scolastico.

L’amministrazione della sindaca Sara D’Ambrosio ha coinvolto numerosi bambini, che, dopo aver seguito una parte teorica sul funzionamento della raccolta differenziata, hanno ripulito le aree antistanti la scuola con sacchi e guanti.

Incendi ad Altopascio, Camaiore e Cantagrillo, tra cause ipotesi fulmini

Pomeriggio di attività per il sistema regionale antincendio della Toscana, intervenuto in provincia di Lucca ad Altopascio e a Camiore e nel Pistoiese sul Montalbano. Per tutti e tre i roghi è intervenuto l’elicottero della Regione.

Sulle cause in corso accertamenti: la Regione non esclude che alcuni fulmini possano aver causato gli incendi. Il primo incendio, riferisce la Regione, si è sviluppato nel comune di Altopascio dove il fuoco si è propagato al bosco interessando circa 15.000 metri di vegetazione mista a querce e resinose partendo da un campo di sterpaglie. Oltre all’elicottero a terra hanno lavorato squadre del volontariato locale e una dei vigili del fuoco che “ha dato un aiuto importante nel mettere sotto controllo l’incendio”.

Nel frattempo incendi sono scoppiati a Camaiore dove hanno operato anche tre squadre di volontari e in località Cantagrillo sul Montalbano Pistoia: al lavoro in questo caso due squadre di volontari e operai dell’Unione dei Comuni dell’Appennino.

Altopascio: cresce il ‘baratto sociale’

Il progetto del ‘baratto sociale’, lanciato dall’amministrazione comunale e partito in via sperimentale nel 2017, si è rinnovato quest’anno con il doppio delle domande e dei contributi.

Ad Altopascio sta crescendo il ‘baratto sociale’, la restituzione sotto forma di impegno civico, con opere e azioni di manutenzione ordinaria per il decoro urbano e il miglioramento della qualità della vita di tutti, di ciò che la comunità dà sotto forma di spesa sociale pubblica.

Interventi per il bene comune a tutto tondo, portati avanti e gestiti da chi, disoccupato, si è rivolto all’amministrazione comunale per ricevere un contributo economico.

baratto

L’obiettivo non è erogare solo un servizio, ma ricreare un tessuto sociale cittadino: parte attiva del progetto, infatti, oltre all’ufficio sociale, in collaborazione con l’ufficio tecnico, sono le associazioni di volontariato del territorio, in particolare la Misericordia, e il tutore del bene comune, Mario Sarti, che ha il compito di coordinare il progetto a livello operativo, organizzare le varie squadre direttamente sul campo, individuare aree o situazioni su cui intervenire.

«C’è chi si prende cura del verde pubblico e del decoro urbano, attraverso manutenzioni ordinarie – conclude Sarti – e chi, invece, presta servizi sociali per persone in difficoltà, come anziani soli, disabili minori e adulti.

Si attivano tutti, donne e uomini, italiani e stranieri, […] i partecipanti recuperano anche un senso di dignità personale, legata al sentirsi utili, molto importante per trovare un nuovo lavoro».

Il baratto sociale è legato a doppio filo al fondo anticrisi comunale, rivolto a disoccupati, giovani coppie e pensionati altopascesi, che quest’anno l’amministrazione ha portato da 50mila a 57.500 euro, e ai servizi sociali comunali: alle persone disoccupate che si presentano per ricevere un contributo economico viene proposto il progetto del baratto. Per chi partecipa il contributo ammonta a 1000 euro, esattamente il doppio rispetto all’anno scorso.

«L’obiettivo è rendere il baratto sociale un progetto strutturale di Altopascio – spiega l’assessore al sociale, Ilaria Sorini – Per farlo abbiamo bisogno di nuove risorse: per ora siamo riusciti a ottenere altri 15mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Con questo progetto siamo stati dei pionieri, altri Comuni, anche in Toscana, hanno replicato l’idea, chiedendoci consigli, materiali e supporto, perché, di fatto, è un progetto che funziona.

Abbiamo inventato il baratto sociale, che in questa prima parte dell’anno sta coinvolgendo una ventina di persone, numero che crescerà nei prossimi mesi, per favorire un nuovo inserimento lavorativo, sociale e umano a chi ha perso il lavoro e rischia di cadere in un profondo isolamento.

Senza assistenzialismo, ma con un’azione di accompagnamento, che crei maggiore responsabilità, maggiore coesione, integrazione e, soprattutto, emancipazione».

Exit mobile version