Mamme no inc: “via da Alia dirigenti incapaci”

Il comitato delle Mamme No inceneritore chiede interventi contro i dirigenti dell’azienda partecipata alla luce del sequestro della discarica di Case Passerini a Sesto Fiorentino.

“Vengano cacciati i dirigenti incompetenti – dice il comitato delle Mamme No inceneritore –  che in questi anni hanno ampiamente dimostrato, nonostante il lauto stipendio pagato dai cittadini, di non essere in grado di raggiungere gli obbiettivi imposti dalla legge e di gestire la cosa pubblica che gli è stata affidata nel migliore dei modi”.

“Oggi si parla del compost non di qualità o addirittura non conforme agli standard imposti per legge, ieri si parlava del riciclo della carta, ieri l’altro invece era lo smaltimento di alcuni mezzi – aggiungono le Mamme – siamo stufe di leggere quotidianamente notizie di inchieste sulla completa e totale mala gestione del ciclo dei rifiuti, di soldi persi e buttati viae di un costante non raggiungimento degli obbiettivi previsti dalle legge. In Toscana abbiamo comuni come Empoli e Lucca che negli ultimi 10 anni hanno fatto passi da giganti, nella piana fiorentina invece i comuni con lo stesso numero di abitanti sono da anni al palo”.

Firenze, sequestrato impianto per compost a Case Passerini

Cinque gli indagati per traffico di rifiuti, frode ed emissioni di maleodoranze, tra cui anche l’ad di Alia e il responsabile dell’impianto di Sesto

Il gip di Firenze Alessandro Moneti ha disposto il sequestro dell’impianto per il trattamento meccanico biologico (Tmb) di Alia servizi ambientali spa in località Case Passerini a Sesto Fiorentino (Firenze). Cinque le persone indagate in concorso per i reati di traffico di rifiuti, frode in commercio ed emissione di maleodoranze atte a molestare le persone. In sostanza secondo gli inquirenti – le indagini sono state condotte dai carabinieri della pg, dai carabinieri forestali di Borgo San Lorenzo e dai tecnici dell’Arpat di Firenze -, Alia avrebbe prodotto e rivenduto alle aziende agricole ‘ammendante compostato misto’ (compost) con una quantità di materiali plastici vetro e metalli superiore a quella consentita.Tra gli indagati anche l’ad e direttore generale di Alia Livio Giannotti e il responsabile dell’impianto di Case Passerini Franco Cristo. L’impianto, anche se sotto sequestro, rimane in attività.Le indagini hanno accertato che il compost, circa 570 le tonnellate di rifiuti sequestrate, era anche stato rivenduto a 9 aziende agricole (parti offese) della provincia di Firenze. Si tratta comunque – spiega una nota – di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da “compost fuori specifica” ossia di rifiuti speciali non pericolosi. Le indagini hanno anche permesso di accertare che il Tmb non era mantenuto “in depressione” e quindi dallo stesso uscivano le maleodoranze avvertite dalla popolazione, per le parti strutturali ormai desuete. Il gip ha disposto di mantenere in attività l’impianto sotto il controllo di Arpat e degli ispettori del ministero.

Da quanto emerso, il compost era  destinato anche ad aziende agricole specializzate in agricoltura biologica. Ad accorgersi che qualcosa non andava sarebbe stato il titolare di un’azienda che aveva stipulato un contratto con Alia per l’acquisto di compost. Sarebbe stato lui a notare frammenti di vetro e plastica visibili a occhio nudo, nettamente superiori ai 2 millimetri consentiti, in uno dei carichi ritirati personalmente nell’impianto di Case Passerini, a Sesto Fiorentino. Una volta scaricato il camion aveva sentito che l’ammendante emanava un odore non normale, “simile a quello che esce da un cassonetto”. Avvicinandosi al cumulo di compost avrebbe notato anche numerosi cotton fioc interi, come se una parte di quel materiale non fosse stato trattato.

Nel corso delle indagini era poi emerso che il reparto delle biocelle e quello della maturazione dell’impianto di Tmb erano un continuum con l’esterno (con fuoriuscita degli odori emessi nelle lavorazioni, anche perché il portellone di accesso restava aperto e nella zona di produzione del compost c’erano crepe e la porta di passaggio non si chiudeva). Per questo i cittadini della zona sentivano odori acri. Solo nell’agosto 2017 le segnalazioni all’Arpat sono state 14. Da qui l’accusa ai vertici di Alia anche di “emissione di maleodoranze atte a molestare le persone”. I carabinieri hanno quindi ricostruito tutto il percorso dei rifiuti, dalla loro divisione al trattamento degli stessi negli impianti di Case Passerini, fino alla consegna del compost alla Valcofert srl, l’azienda controllata al 45% da Alia, che commercializza il compost. Non tutti i passaggi, secondo gli inquirenti, sarebbero ‘chiari’. Il mancato conferimento in discarica dei rifiuti speciali non pericolosi, spiega una nota, ha consentito ad Alia di conseguire un ingiusto profitto, consistente nel risparmio di spesa al momento quantificato in oltre 66mila euro. Oltre all’Ad e direttore generale Livio Giannotti e al responsabile di gestione degli impianti di Alia Franco Cristo, sono indagati anche altri tre dirigenti della società: Paolo Daddi, Claudio Cecchi e Antonio Menelaou.

Firenze: Vigile di Quartiere, rimossi trenta relitti di biciclette segnalati dai cittadini

Operazione della Polizia Municipale insieme ad Alia nella zona di Gavinana.

Procede il piano per la rimozione dei relitti delle biciclette. Ieri gli agenti del distaccamento territoriale di Gavinana hanno rimosso una trentina di rottami di bici abbandonati nelle varie rastrelliere della zona. Le segnalazioni erano state raccolte dai vigili di quartiere nei vari security point e poi trasmesse al distaccamento. E ieri gli agenti del territoriale di Gavinana sono intervenuti insieme agli operatori di Alia.

Le operazioni si sono concentrate soprattutto nella zona del lungarno Ferrucci, piazza Gualfredotto viale Giannotti fino ad arrivare a Sorgane. Dall’inizio dell’anno, soltanto nel Quartiere 3, i relitti delle biciclette rimossi sono stati 191, 18 quelli di motocicli e uno di auto. Le scritte murarie ripulite complessivamente 150 (di cui 2 a contenuto politico).

Firenze: predisposto piano emergenza neve

Scatterà dal 1 dicembre per terminare il 31/3/2018.

Pronto il piano emergenza neve e ghiaccio per l’inverno 2018. In Palazzo Vecchio, si sono riuniti tutti i soggetti che dovranno garantire gli interventi: protezione civile, direzione mobilità, direzione ambiente, polizia municipale, Alia spa e aziende che collaborano con
l’amministrazione comunale. Il piano operativo, messo a punto venerdì scorso, scatterà il 1 dicembre e terminerà il 31 marzo 2018.

Per la viabilità principale, che ha priorità di intervento, sono interessati dal piano 485 chilometri nelle seguenti zone: viali di circonvallazione nord – sud; viale Lavagnini e Careggi; viadotto Indiano e viale XI Agosto; via Aretina, Cure Oberdan Masaccio; via Pistoiese, via Baracca e Porta al Prato; piazza Gaddi, viale Talenti, Torregalli, Legnaia, Soffiano, Isolotto e Argingrosso; via Forlanini e via Vittorio Emanuele; via Faentina, Cure alte, San Domenico e Settignano; viadotto Marco Polo e Lungarni da nord a sud; viale Redi, via Mariti e Rifredi; viale Guidoni, via Pistoiese e via Baracca; Firenze sud e Affrico; via Bolognese. A seguire, tutte le altre zone della città saranno interessate dallo sgombero neve o eventuale salatura delle strade. In particolare, al centro storico sono destinati 10 piccoli spargisale. Complessivamente saranno messi in campo 33 mezzi tra spargisale e spalaneve; 500 tonnellate di sale stoccato da Alia e 330 tonnellate sale stoccato dall’amministrazione comunale.

Tutte le operazioni saranno coordinate dalla sala operativa comunale della protezione civile che si avvarrà della collaborazione delle associazioni di volontariato.

Strada in Chianti, cassonetti presi di mira dagli scaricatori abusivi

I sacchi neri, contenenti i cascami tessili, portati la notte ai contenitori con furgoni. L’appello del sindaco Paolo Sottani: “segnalateci i comportamenti incivili”

Il problema degli scarichi abusivi di rifiuti tessili, che nei mesi scorsi ha coinvolto i comuni della piana fiorentina, ha raggiunto la frazione di Strada in Chianti, dove da più di un mese i tecnici e gli Ispettori Ambientali di Alia SpA, insieme agli agenti della Polizia Municipale e alla locale tenenza dell’Arma dei Carabinieri, cercano di individuare la provenienza di questi rifiuti speciali, smaltiti illegalmente all’interno dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti urbani. Via Torello da Strada, via Jacopo da Strada, via Poggio ai Mandorli, via della Chiesa, via Arpioni, via Ferrero, via Togliatti sono le strade più colpite. “Invito i cittadini a differenziare i rifiuti in maniera corretta – dice il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani –  perché chi non lo fa danneggia tutta la comunità. Invito anche ad effettuare segnalazioni in merito a coloro che mostrbi un comportamento incivile. Il nostro obiettivo è quello di estendere il servizio di porta a porta in tutto il territorio comunale e stiamo valutando di introdurlo anche nell’area nord che è l’unica zona al momento dove sono rimasti i cassonetti”.

Ogni mattina decine di sacchi neri contenenti scarti tessili, voluminosi e  pesanti, sono rinvenuti all’interno dei cassonetti destinati alla raccolta differenziata dell’organico o di carta e cartone, oltre ad intasare i cassonetti per rifiuti indifferenziati (ma non per rifiuti speciali). Ciò comporta l’impossibilità di avviare a selezione e riciclo i materiali correttamente inseriti giornalmente dagli abitanti di Strada nei rispettivi contenitori, con costi aggiuntivi di trattamento e smaltimento. Il problema degli scarichi abusivi, storicamente legato all’abbandono di materiali ingombranti o di rifiuti inerti, prevalentemente di provenienza domestica, è oggi legato agli scarti tessili in conseguenza della deassimilazione di tali rifiuti decisa ad inizio anno nei comuni dell’area pratese, dove si concentrano le aziende di produzione. L’obiettivo di questa decisione è avviare tali materiali, caratterizzati ora come rifiuti speciali, al corretto smaltimento presso aziende specializzate tramite precisa tracciatura e documentazione; ma ancora molti affidano gli scarti a soggetti che alimentano filiere illegali di smaltimento, caricando su furgoni e abbandonando nottetempo tali rifiuti, anche a grande distanza dal luogo di origine.

Nella sola area pratese ogni anno sono oltre 26.000 le tonnellate di scarti tessili che ora dovrebbero essere smaltiti come rifiuti speciali.  Se all’inizio l’attività illegale di abbandono ha invaso i comuni della piana fiorentina più vicini alle aziende di produzione tessile, adesso il problema si è allargato a macchia d’olio anche in alcuni comuni del Chianti. L’attività di controllo e sequestro è massiccia, basti pensare che nel capoluogo tessile la locale depositeria comunale è piena di decine di furgoni – utilizzati per trasportare abusivamente gli scarti tessili – fermi perché sequestrati. Arma dei Carabinieri, Corpo di Polizia Municipale,  Ispettori Ambientali Alia, hanno intensificato i controlli, ma è importante che ogni residente di Strada, se vede automezzi o movimenti anomali nei pressi delle postazioni dei cassonetti, soprattutto in orari serali, lo segnali tempestivamente alle Forze dell’Ordine.

Alia SpA ha nel frattempo intensificato i servizi di raccolta per garantire la rimozione giornalmente questa gran quantità di grossi sacchi neri rinvenuti all’interno o all’esterno dei cassonetti.

Tari: Alia spa, dove gestiamo, tassa applicata correttamente

“Quota variabile calcolata solo sull’abitazione principale”.

La società ambientale Alia SpA precisa in una nota che “in tutti i comuni gestiti dall’azienda, la tassa rifiuti è sempre stata applicata correttamente”. Alia ne parla “in merito alle notizie di stampa relative alla non corretta applicazione della parte variabile della Tari sulle pertinenze (errore di calcolo che vede coinvolte numerose città italiane)”.

Nel comunicato Alia spa spiega, dunque, che “la quota variabile della Tari è calcolata esclusivamente sull’abitazione principale: le pertinenze (quali garage, cantine, depositi, etc,) ne sono escluse. Pertanto gli avvisi inviati a tutte le utenze di Alia Spa sono regolari”.

“I calcoli della Tari, e quelli relativi alla Tares e Tia negli anni precedenti al 2014, sono
corretti”. E’ quanto rende noto anche Sei Toscana, gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle province dell’Ato Toscana Sud, con riferimento ai comuni per i quali ha in
affidamento le attività relative alla riscossione del tributo: Terranuova Bracciolini in provincia di Arezzo; Asciano, Buonconvento, Castelnuovo Berardenga, Chiusi, Montalcino,
Monteroni d’Arbia, Monteriggioni, Monticiano, Piancastagnaio, Radicofani, Radicondoli, Sinalunga, Sovicille e Trequanda in provincia di Siena; Campagnatico e Scarlino in provincia di Grosseto.

“La quota variabile della tariffa legata alla produttività dei rifiuti del nucleo familiare – si spiega – viene richiesta solo sulle abitazioni e non sulle pertinenze. Tale modalità di calcolo è riscontrabile nel retro degli avvisi di acconto e saldo periodicamente inviati all’utenza”.

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