Calcio: I futuri campioni? Li scova un algoritmo

Una  collaborazione scientifica tra Università di Pisa, Istituto di scienza e tecnologia dell’informazione del Cnr e l’azienda Wyscout/Hudl che ha portato alla realizzazione del più grande dataset, ovvero una collezione di dati sul calcio e i suoi campioni, liberamente accessibile per fini di ricerca. Lo studio è stato pubblicato su Nature Scientific Data.

Nel dataset, spiega l’Ateneo pisano, “sono riportati i dati della stagione 2017/18 dei cinque principali campionati nazionali europei (Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Spagna), oltre alle edizioni degli Europei 2016 e dei Mondiali 2018: per queste competizioni l’algoritmo PlayeRank permette di analizzare e confrontare le performance di ogni calciatore, utilizzando tecniche di intelligenza artificiale per comprendere l’importanza di ogni singolo evento presente nei dati e ha registrato”.
Con “l’algoritmo – sottolinea Luca Pappalardo, autore dello studio insieme a Paolo Cintia, Alessio Rossi, Emanuele Massucco, Paolo Ferragina, Dino Pedreschi e Fosca Giannotti – riusciamo a valutare la bravura del singolo calciatore, compilando una ‘pagella’ basata su indicatori puramente oggettivi e non emozionali. Questo aiuta a individuare i talenti, soprattutto giovani, destinati con il tempo a esplodere e a veder aumentare esponenzialmente il proprio valore”.
La ricerca ha registrato mediamente circa 1700 eventi a partita, 60 per ciascun calciatore, che comprendono gesti tecnici, posizione in campo e altri dettagli relativi alla prestazione sportiva. Restando alla stagione 2017-2018 l’algoritmo ha evidenziato, tra i migliori under 23, calciatori arrivati alla fama internazionale quali Gabriel Jesus, allora alla sua prima stagione intera nel Manchester City, Leroy Sané, altro talento dei Citizens, e, in relazione al campionato italiano, l’ex Milan Patrick Cutrone.

Comune di Firenze: si dimettono Alessio Rossi (Mdp) e Amato (PaP)

Ultime alterazioni a pochi giorni dalla chiusura del consiglio Comunale di Firenze, in vista del rinnovamento della giunta con le elezioni del 26 maggio. Si sono dimessi Alessio Rossi (Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista) e Miriam Amato (Potere al Popolo).

“Finisce una bellissima avventura, ma continuerò a lavorare per Firenze e i fiorentini. Questo sarà il mio ultimo consiglio comunale, purtroppo non potrò concludere il  percorso iniziato 5 anni fa come consigliere comunale”, ha affermato ieri Rossi.

“Anche se continuerò a lavorare per questa  bellissima città – continua l’ex consigliere -,ma con un altro profilo mettendoci comunque tutta la mia passione e il mio impegno. Per me è stato un onore servire per 5 anni questa città, ho iniziato a far politica pensando che con l’impegno di ognuno si possa cambiare e migliorare le cose  e spero nel mio piccolo di aver contribuito nel migliorare questa città.”

“A voi consiglieri che ritornerete a ricoprire questo ruolo per la città e per chi verrà – aggiunge -, ho una richiesta da cittadino da farvi: amministrate Firenze pensando solo al benessere e nell’interesse dei cittadini, guardando sempre Firenze con lo sguardo dei più deboli per costruire una città migliore per tutti e mai con l’indifferenza.”

“Voglio ringraziare tutti i dipendenti comunali che ho conosciuto e che sono il cuore del comune di Firenze. Si chiude per me un capitolo, una bellissima avventura , ma continuerò a lavorare per questa bellissima città e per i suoi cittadini – conclude Alessio Rossi -, mettendoci tutto me stesso come ho fatto, bene o male, in questi anni.”

Daniele Bellucci prenderà il posto, invece, di Miriam Amato, dimessa la scorsa settimana dalla giunta fiorentina.

“E’ difficile descrivere il mio stato d’animo in questo momento che sto per presentare le dimissioni da consigliera comunale – ha spiegato Amato -. E’ stata un esperienza che ha ampliato molto le mie conoscenze. Come sapete ho vinto un concorso pubblico in Comune, su 2851 preselezionati sono arrivata 21esima in graduatoria e questo mi consente di entrare nella prima mandata di assunzioni: sono contenta che i lunghi mesi di studio abbiano portato all’esito sperato.”

“In questi anni ho presentato e sottoscritto 1500 atti – ha continuato Amato -, senza contare gli emendamenti. Fra le cose che mi preme ricordare sono gli atti bocciati senza neanche entrare nel merito, alcuni dei quali riproposti, vedi panchine in centro storico oppure le recenti uscite del sindaco sul trasporto pubblico notturno. Ci sono state delle vittorie di Pirro: atti come quello della rimozione d’amianto al circolo Andrea del Sarto, oppure la cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano, che nonostante siano stati approvati, non sono stati attuati.”

“Fra le soddisfazioni di questa esperienza rimane l’aver collaborato per le colonnine dei mezzi elettrici – ha aggiunto ancora l’ex consigliera -, per il trasporto dei disabili in taxi anche senza prenotazione, per abbassare le tariffe nelle piscine comunali, per il presidio sanitario di Santa Rosa..ecc. Ma oltre agli atti formali la mia attività è stata costellata anche da tanto lavoro, fatto per aiutare le famiglie in emergenza abitativa, riuscendo a garantire una soluzione grazie alla collaborazione degli uffici, o le diversificate segnalazioni che puntualmente ho fornito alla giunta per problemi in città.”

Ho provato a portare la mia passione e competenza in Palazzo Vecchio. Ho trovato spesso un muro da parte della maggioranza, anche quando avremmo potuto semplicemente collaborare nel rispetto delle differenze e ruoli politici. Un grande rammarico è non poter seguire fino alla fine il prossimo bando per l’affidamento del servizio del Gas, per cui mi auguro che vengano riconosciute tutte le tutele ai lavoratori di Toscana energia, attualmente in servizio. Penso che la traccia di quanto ho fatto sia rimasta” ha concluso Miriam Amato.

Aeroporto Firenze. Spinelli, Rossi e Collesei ribadiscono il no di Mdp al progetto per il nuovo scalo

Di seguito le dichiarazioni di Serena Spinelli, capogruppo Mdp in Consiglio regionale e dei consiglieri comunali Mdp di Firenze Alessio Rossi e Stefania Collesei.

“Il parere positivo della Conferenza dei Servizi per il nuovo aeroporto di Firenze non rappresenta per noi la fine all’azione politica che ci dovrà vedere compatti, al fianco dei Sindaci della piana fiorentina, delle associazioni, dei cittadini che si oppongono ad un’opera che stravolge la programmazione regionale del territorio, impatta negativamente sulla realizzazione del Parco della Piana e sulle strutture esistenti, sulla realizzazione di arterie infrastrutturali attese da anni e va ad aggravare la situazione ambientale di un’area già fortemente compromessa”. – dichiarano la consigliera regionale Serena Spinelli e i consiglieri comunali Alessio Rossi e Stefania Collesei.

“Si era detto di fare di Peretola un city-airport più moderno, più sicuro e più efficiente – si è fatta una società unica per entrambi gli aeroporti toscani – sempre nell’ottica della massima integrazione con lo scalo internazionale di Pisa. Gli interessi di Toscana Aeroporti e dell’élite economica e industriale fiorentina pretendono invece di affermare un’opera che risponde ad un modello speculativo, che sfrutta ulteriormente il territorio e che se realizzata finirà inevitabilmente per impattare negativamente sui volumi di traffico di Pisa”. – proseguono i consiglieri Mdp.

“Un’opera quindi insensata e dannosa, che vede una previsione di ingenti risorse pubbliche, rispondente a modello di sviluppo che non tiene conto delle criticità urbanistiche e dei flussi sulla città di Firenze, delle reali esigenze di mobilità dei cittadini toscani e passa sopra la tutela del territorio e delle comunità. Il Ministro Toninelli ha dichiarato che la Valutazione di impatto ambientale rappresenta solo una decisione tecnica. Lo prendiamo in parola e da oggi saremo impegnati per sostenere la nostra contrarietà e convincere il Ministro e il Governo che la decisione politica da prendere è un’altra”.

Castello, Sinistra: “Da Palazzo Vecchio un regalo ai privati per milioni di euro”

“Infatti -puntualizzano i consiglieri- se l’obiettivo di ridurre le volumetrie può apparire condivisibile e senza dubbio auspicabile, se questo viene fatto e autorizzato dal Comune eliminando opere pubbliche a carico del privato significa anche fargli un gran piacere. Infatti l’eliminazione dell’onere di gestione del parco di Castello da 80 ettari equivale a far risparmiare alla proprietà diverse decine di milioni di euro che andranno a finire sulla testa dell’amministrazione comunale, che sarà sicuramente in difficoltà a reperire qualche milione di euro per ogni anno di gestione”.

“Non ci si venga poi a dire che bisognerà costituire una società per la gestione con privati interessati ad investire con nuove strutture redditizie nel parco. Sembra un libro già scritto ma su cui l’impegno nostro sarà massimo per fare chiarezza, non fare alcun piacere alla proprietà e rendere tutto assolutamente trasparente e senza favoritismi” concludono Grassi, Collesei, Trombi, Verdi e Rossi.

“La variante al piano urbanistico di Castello non introduce alcuno sconto ai privati, l”opposizione diffonde fake news estive e dopo tanti anni di presenza in Consiglio comunale non è ancora in grado di leggere gli atti”. Così l’assessore all’urbanistica di Firenze Giovanni Bettarini in merito alle affermazioni dei consiglieri Grassi, Collesei, Trombi, Verdi e Rossi sul parco di Castello.

“Il vecchio Pue – spiega Bettarini – non prevedeva affatto la gestione del parco a carico del privato, ma la concessione al privato del solo laghetto, ora non più previsto. La convenzione del 2005 stabiliva infatti l’assegnazione in concessione d’uso gratuito del laghetto al privato per 66 anni, con uso esclusivo delle acque per fini ludici-ricreativi e relativi vantaggi economici per il privato. La gestione non era estesa all’intero parco pubblico, ma a una porzione limitata alla zona del laghetto artificiale, di eventuale realizzazione e di dimensioni da definire. Aver eliminato questo aspetto nella convenzione della variante al Pue – aggiunge – non equivale quindi a un risparmio per il privato, ma al contrario a un minor vantaggio, non essendo più previsto l”utilizzo in via esclusiva di uno spazio pubblico. Sarebbe importante che i consiglieri di opposizione mettessero maggiore attenzione nella lettura degli atti, in modo da evitare di diffondere fake news senza alcun fondamento”.

Firenze: riqualificazione ex sede unifi via Cavour

Prendono il via i lavori di riqualificazione dell’ex edificio universitario di via Cavour, intervento che coinvolge anche Via San Gallo, Via Guelfa e Piazza d’Azeglio.

Con il voto sulla delibera proposta dall’assessore all’Urbanistica Giovanni Bettarini prende il via il recupero dell’edificio di via Cavour, sede fino al 2010 dell’Università di Firenze, con un ‘tesoretto’ di oltre 426mila euro per riqualificare la zona. E’ quanto prevede il pacchetto legato alla convenzione per l’attivazione della scheda del regolamento urbanistico del complesso situato tra via Cavour e via Micheli che ha avuto oggi il via libera del consiglio comunale.

La proposta è stata dell’assessore all’Urbanistica Giovanni Bettarini. “Un altro importante intervento per dare nuova vita a pezzi di centro storico”, ha detto l’assessore Bettarini “riqualificando immobili dismessi e progettando un futuro con nuove funzioni. Grazie agli oneri di compensazione riusciamo anche a mettere in campo risorse importanti per la risistemazione di strade e aree verdi della zona di via Cavour”.

L’edificio, risalente agli anni ’30, si estende su una superficie utile lorda di 4.700 metri quadrati, con cinque piani fuori terra, più seminterrato. L’intervento consiste nel recupero della maggior parte dell’edificio (una porzione è occupata da uno sportello bancario) attraverso l’inserimento delle destinazioni direzionale e residenziale come elemento di tutela del nucleo storico.

La somma dovuta a titolo di compensazione è di 426mila euro che saranno destinati a una serie di interventi. In particolare, al rifacimento dei marciapiedi di via Cavour su entrambi i lati; al rifacimento della carreggiata e dei marciapiedi di via Guelfa su entrambi i lati; alla realizzazione del collegamento in fibra ottica di via Cavour; alla realizzazione di un’area cani in piazza D’Azeglio con l’installazione di ringhiere artistiche e bordura vegetale per delimitare una parte dell’area verde, alla riqualificazione della carreggiata di via San Gallo.

“Un’ottima notizia, soprattutto per la riqualificazione di via San Gallo e via Guelfa, con il rifacimento di sede stradale e marciapiedi e l’abbattimento di barriere architettoniche, ma anche per la nuova area cani che finalmente sorgerà in piazza d’Azeglio: tutti interventi molto attesi dagli abitanti della zona” ha commentato il consigliere PD Leonardo Bieber, che proprio per l’area cani nella piazza aveva negli scorsi mesi fatto un grande lavoro in consiglio.

“Ancora una volta il nuovo regolamento urbanistico consente di migliorare un pezzo di città, con il contemporaneo recupero di un importante immobile dismesso, con oneri a carico del privato e benefici concreti per l’amministrazione e i cittadini” ha aggiunto Bieber.

“Come gruppo”, interviene il consigliere Rossi “abbiamo prodotto un atto che chiede il coinvolgimento nella progettazione definitiva dell’area cani, dei cittadini, vista la lettera aperta al Comune sottoscritta da centinaia di residenti. Inoltre chiederemo un’audizione in commissione dei cittadini per poterli ascoltare”.

Caso Sguanci: Mdp esce da maggioranza del Comune di Firenze

Dopo le dichiarazioni del presidente del Quartiere 1 su Mussolini, Articolo 1 – Mdp esce dalla maggioranza di centrosinistra di Palazzo Vecchio a Firenze, rompendo l’alleanza amministrativa con il Pd.

E’ quanto hanno comunicato i consiglieri comunali del gruppo Articolo – Mdp, Alessio Rossi e Stefania Collesei, al termine di una lunga riunione con il Partito democratico e il sindaco Dario Nardella. La rottura dell’intesa politica è avvenuta sul caso del presidente del Quartiere 1, Maurizio Sguanci (Pd).

Mpd ha chiesto le dimissioni di Sguanci dopo le frasi su Benito Mussolini scritte sulla sua pagina Facebook: “Fatto salvo che Mussolini è la persona più lontano da me e dal mio modo di pensare, nessuno in questo Paese ha fatto, in quattro lustri, quello che ha fatto lui in vent”anni”. “Avevamo detto che se Maurizio Sguanci non avesse rimesso il mandato di presidente del Quartiere 1, avremmo lasciato noi la maggioranza. Le dimissioni non sono arrivate e quindi noi usciamo dalla maggioranza”, hanno affermato Rossi e Collesei.

Dopo 5 giorni di tira e molla e dialoghi serrati, Mdp esce quindi dalla maggioranza di Palazzo Vecchio. In circa un’ora e mezzo di confronto serrato con i vertici del Pd di Firenze, le parti non hanno trovato la quadra sul caso scoppiato con le frasi su Mussolini. “Lui rimane al suo posto, noi siamo fuori”, hanno commentato al termine del vertice Stefania Collesei e Alessio Rossi. “Rimarra’ sempre un punto opaco nella vita istituzionale fiorentina la mancata assunzione di responsabilita’ per le dichiarazioni del presidente del Quartiere 1 Sguanci sul ventennio fascista”, spiegano. “Si dice- continuano- che quello di Sguanci sia stato un gesto ‘sprovveduto’. Noi non lo riteniamo cosi’. Reputiamo che sia un atto grave che non e’ possibile sottovalutare. Pensiamo che non si debbano avallare situazioni per cui si possa dire di tutto, tanto poi si chiede scusa. In un’Italia dove un aspirante governatore ritira fuori la difesa della razza bianca”.

Per Collesei e Rossi “occorre ricostruire un’etica pubblica, dove l’essere e l’apparire coincidano e dove le parole hanno un peso e corrispondono ad un pensiero. E’ per noi essenziale in questo momento storico rinsaldare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche e nella loro credibilita’, caratteristiche imprescindibili per la governabilita’ del Paese”. Per questo, aggiungono, “con coerenza rispetto a quanto annunciato Articolo 1 – Mdp ritira il suo appoggio alla maggioranza di Palazzo Vecchio e dei Quartieri, poiche’ troviamo incoerente da un lato votare insieme una modifica dello statuto che rafforza l’identita’ antifascista di Firenze e dall’altro si consente di rimanere al suo posto a chi consapevolmente o meno rivaluta il ventennio fascista”. Un gesto fatto “con il rammarico di chi fin qui ha lealmente contribuito ad operare per il bene di Firenze”. I due pero’ annunciano una opposizione costruttiva: “Continueremo a lavorare da un’altra posizione sempre e soltanto entrando nel merito delle questioni. Sulle cose concrete della citta’, come abbiamo sempre fatto, ritorneremo a dare il sostegno nella cose in cui ci troveremo d’accordo. Valuteremo caso per caso”.

“Saranno i consiglieri di Mdp ad assumersi la responsabilità di continuare o meno il patto con gli elettori dinanzi ai quali si sono presentati per sostenere un sindaco e una maggioranza”. Così al termine dell’incontro  il capogruppo Pd Angelo Bassi e il segretario cittadino dei democratici Massimiliano Piccioli. “Da parte del Pd non è mai emersa la volontà di chiedere ad Mdp di uscire dalla maggioranza – aggiungono – per noi è giusto rimanere e collaborare fino a fine mandato. Non avendo trovato nel confronto un accordo ci auspichiamo che non manchi mai il dialogo sugli atti concreti per i fiorentini e la città di Firenze”. “Il Pd – spiegano ancora Bassi e Piccioli – ritiene di mantenere il presidente Maurizio Sguanci nel suo ruolo, pur condannando ogni sua parola, e ribadisce che non ha senso trovare la soluzione a quanto successo rinunciando al presidente, ferme restando le prerogative del Quartiere 1, e respingendo la richiesta di dimissioni avanzata al sindaco”

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