Confindustria Toscana: si dimette presidente Ranaldo

“In un periodo delicato e complesso come quello attuale, le imprese toscane necessitano di una guida presente al timone, ed io, in questo momento, per motivi legati al mio intenso carico lavorativo in azienda, non sono più in grado di poterla garantire”

Il presidente di Confindustria Toscana Alessio Marco Ranaldo lascia la guida degli industriali della regione. “In un periodo delicato e complesso come quello attuale, le imprese toscane necessitano di una guida presente al timone, ed io, in questo momento, per motivi legati al mio intenso carico lavorativo in azienda, non sono più in grado di poterla garantire. Quindi, con il senso di responsabilità che ho sempre cercato di avere nel mio incarico, verso la fiducia che mi è stata accordata oltre tre anni fa dal Consiglio di Presidenza, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da presidente di Confindustria Toscana”, ha spiegato Ranaldo al consiglio di presidenza annunciando le sue dimissioni da presidente di Confindustria Toscana. Il ruolo di Ranaldo, ad interim, è stato preso da Maurizio Bigazzi, alla guida degli industriali fiorentini, in quanto presidente territoriale più anziano, come prevede lo statuto di Confindustria Toscana. I presidenti delle Confindustrie territoriali, il presidente della Piccola industria, il presidente dei Giovani Imprenditori e il presidente di Ance Toscana, “nell’apprezzare il grande spirito di servizio associativo dimostrato, hanno ringraziato Alessio Marco Ranaldo per il lavoro svolto in questi anni”.

“Il senso del dovere verso le imprese che rappresento – ha aggiunto Ranaldo – ha guidato il mio operato fino ad oggi, ma, in questo momento, è difficile per me conciliare efficacemente responsabilità aziendali ed associative, ed è arrivato il tempo, dopo aver affrontato il difficile periodo del lockdown degli scorsi mesi ed aver guidato la Confindustria Toscana verso le elezioni regionali, ora che la nuova Giunta si è insediata, di consegnare ad una nuova guida una Confindustria Toscana più solida e coesa”. “Nonostante le difficolta che ho dovuto affrontare nel corso del mandato, sono stati raggiunti molti degli obiettivi prefissati, ed altri sono in via di realizzazione – ha proseguito -. Per quanto impegnativa, è stata per me una grande esperienza, che mi ha fatto crescere da tanti punti di vista, consentendomi di comprendere dall’interno le dinamiche, non sempre chiare all’esterno, della ‘cosa pubblica’ e delle grandi associazioni”.

Regionali, nessun candidato presente al convegno, ira Confindustria Toscana

Nessuna delle persone candidate si presenta fisicamente al convegno di Confindustria Toscana sul futuro dell’economia regionale. A pochi giorni dal voto scelgono di intervenire in diretta Skype.

Il presidente degli industriali, Alessio Marco Ranaldo, perde la pazienza: “Il motivo
della campagna che abbiamo lanciato #ImpattoToscana- spiega- è ancora più evidente oggi. Dei candidati, nessuno e’ in presenza. Non e’ questione del rispetto che devono a Ranaldo o all’associazione, ma a quello che rappresentiamo: 4 mila aziende
in Toscana, siamo l’interlocutore della principale forza che muove l’economia regionale”. Degli aspiranti alla presidenza della Regione a dare la loro disponibilità’ sono stati Eugenio
Giani (centrosinistra), Susanna Ceccardi (centrodestra) e Irene Galletti (M5S).
A inizio del convegno Galletti e Giani vengono già segnalati in streaming, nel corso della mattinata anche la candidata leghista annuncia di ripiegare su un collegamento
Skype. Sollecitato, in merito, dalle domande della moderatrice il presidente Ranaldo prosegue: “Il fatto che nessuno abbia ritenuto di essere qui oggi evidenzia perché’ abbiamo
l’esigenza di fare questa campagna. Non possiamo sottacere le nostre richieste, né svegliare le persone dopo. Abbiamo messo risorse, tempo anche durante l’estate per questa campagna. Non so perché non si stia parlando di economia in questa campagna
elettorale, forse perché’ non sposta voti”.

 

Cave: Ceccarelli presenta il piano Toscana sostenibile

Presentato oggi a Marina di Carrara (Massa Carrara) piano regionale sulle cave. “Quello che abbiamo approvato è un Piano cave economicamente, ambientalmente e socialmente sostenibile. Siamo aperti alle osservazioni che ci arriveranno e contiamo di approvarlo definitivamente entro la fine dell’anno”, ha detto l’assessore regionale alla pianificazione del territorio Vincenzo Ceccarelli.

Ceccarelli spiega, in un convegno a Marina di Carrara, i contenuti del documento, adottato a luglio dal Consiglio regionale, che disciplina l’estrazione del marmo in Toscana. Il documento si trova ora nella fase delle osservazioni che precede l’approvazione definitiva. “Il quadro conoscitivo che oggi abbiamo – aggiunge Ceccarelli – è il frutto di un imponente lavoro di ricerca che ci ha portato a considerare 640 aree, escludendone circa un terzo. Abbiamo poi calcolato i possibili volumi di escavazione da qui ai prossimi venti anni. Ne è uscito un piano equilibrato che permette uno sviluppo sostenibile del settore estrattivo, garantendo occupazione nel rispetto dell’ambiente”.
La fase della concertazione ha portato alla sintesi tra i diversi interessi contrapposti: coloro che vogliono aumentare l’attività attrattiva, chi vuole una maggiore tutela ambientale e coloro che desiderano un beneficio sociale dei proventi dell’estrazione. Nel lavoro preparatorio del piano, si legge nella nota della Regione, sono stati individuati gli ambiti in cui è riscontrabile la presenza di materiale coltivabile e definite le regole per la tutela e l’approvvigionamento. Tra gli obiettivi si sottolineano anche il perseguimento dell’autosufficienza locale per ridurre le importazioni, la promozione del riuso dei materiali e la valorizzazione delle filiere produttive locali, il tutto in un’ottica di riduzione degli oneri e dei rischi ambientali.
“Il piano adottato non ci soddisfa ancora. E’ stato fatto un percorso di confronto con la Regione, ma è necessario continuare a lavorarci: servono modifiche che lo rendano sostenibile per le imprese”, ha commentato il presidente di Confindustria Toscana, Alessio Marco Ranaldo. “Quello interessato dal piano è un settore produttivo importante, sia per il contributo che fornisce a rilevanti filiere industriali della regione, sia perché rappresenta oltre il 2% del nostro export nel mondo”, ha aggiunto il presidente.

Confindustria: in Toscana è emergenza infrastrutture

?Firenze, a pochi giorni dalla firma del patto regionale sullo sviluppo, Confindustria Toscana ha tenuto una conferenza stampa per ribadire che “La Toscana è in emergenza infrastrutture”.

“Siamo pronti a chiedere un incontro con il Governo, il tema delle grandi infrastrutture toscane è un tema nazionale”, ha detto il presidente di Confindustria Toscana, Alessio Marco Ranaldo.

“La previsione di realizzazione degli investimenti nella regione, sviluppata in 5 anni – si legge in un comunicato di Confindustria – “cuba” un totale di oltre €8 miliardi ed è in grado di attivare 110.000 unità di lavoro, circa 20.000 all’anno. Oltre 28.000 stabilmente a regime. Inoltre, una recente ricerca del Centro Studi di Confindustria Toscana in collaborazione con quello di ANCE Toscana mette in evidenza come la dotazione infrastrutturale della nostra regione non sia adeguata rispetto alle necessità di una regione industriale come la toscana. Pesano soprattutto i ritardi su strade e autostrade, trasporto ferroviario, sistema aeroportuale, sistema portuale”.

“Senza dimenticare anche altre dotazioni che sono precondizioni competitive per un territorio industriale. E’ il caso della banda larga, che è necessaria in una regione che voglia recuperare posizioni sul fronte dell’utilizzo delle tecnologie legate a Industria 4.0. Oppure dell’impiantistica necessaria in una logica di economia circolare per chiudere il cerchio di tante nostre filiere industriali, garantendo un maggiore recupero di materia, ma anche lo smaltimento degli scarti non recuperabili. Ed altre in cui non è messa in grado di sfruttare appieno le sue risorse naturali, come nel caso della geotermia”.

L’Intesa firmata in Regione – ricordano i presidenti confindustriali toscani – contiene l’elenco di tutte le opere che si attendono da tempo.

  • La tirrenica
  • La due mari
  • Il sistema aeroportuale
  • Il potenziamento dei nostri porti
  • Il nodo fiorentino dell’alta velocità ferroviaria

“Cinque priorità toscane che sono cinque urgenze nazionali – ribadisce Ranaldo -. Su ognuna di esse l’appello forte va al Governo, perché si completino e si sblocchino i nodi che ancora impediscono a queste opere per noi fondamentali, di essere completamente realizzate apportando un notevole beneficio al territorio e alle imprese”.

Le imprese di questa regione chiedono l’intervento del governo sui nodi competitivi toscani.
Sono “nodi-paese”. Perché qui è presente una delle piattaforme industriali più importanti d’Italia. L’appello lo rivolgono ai parlamentari del territorio regionale, di maggioranza e di opposizione, per un’azione bipartisan a favore della Toscana.“Invieremo oggi stesso una richiesta di incontro al presidente del Consiglio”, dicono all’unisono i presidenti delle Confindustrie toscane, che aggiungono però “non ci sono soltanto le questioni di competenza nazionale. Molte questioni riguardano i livelli locali, come ad esempio la viabilità secondaria o le carenze infrastrutturali che riscontriamo in alcune nostre aree industriali.
Nei prossimi mesi, anche su questo, faremo un monitoraggio delle situazioni più critiche e chiederemo alla Regione e ai Comuni un impegno per riqualificare e infrastrutturare adeguatamente queste aree”.

 

Alla conferenza stampa erano presenti, oltre che il presidente di Confindustria Toscana Alessio Marco Ranaldo, Stefano Frangerini, presidente Ance Toscana; Paolo Campinoti, presidente ConfindustriaToscana Sud; Giulio Grossi, presidente Confindustria Toscana Nord; Patrizia Pacini, presidenteConfindustria Pisa; Alberto Ricci, presidente Confindustria Livorno Massa Carrara e Luigi Salvadori, presidente Confindustria Firenze.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il presidente di Confindustria Toscana, Alessio Marco Ranaldo, e Luigi Salvadori, presidente Confindustria Firenze:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/07/190725_CONFINDUSTRIA_RANALDO-SALVADORI.mp3?_=1

Toscana: nasce osservatorio sull’immigrazione

Al workshop su ‘Immigrazione, impresa, lavoro, scenari di una Toscana in trasformazione’, al Teatro della Compagnia a Firenze, è stata annunciata la nascita di un osservatorio sull’immigrazione, con in prima fila Anci Toscana, Regione e Irpet.

L’osservatorio sull’immigrazione, ha spiegato il direttore di Anci Toscana Simone Gheri, “servirà a capire, approfondire, studiare quello che è l’impatto delle persone che vengono da altri paesi e lavorano in Toscana”. Gheri ha sottolineato che l’obiettivo è trasformare “la percezione di paura, rifiuto, facendo vedere che queste persone vengono nel nostro paese per cercare di lavorare e migliorare il proprio futuro. Bisogna far sì che le istituzioni e il sistema imprenditoriale garantiscano a tutti gli stessi diritti”.

“Contiamo – ha detto l’assessore regionale alle politiche dell’immigrazione Vittorio Bugli – di far uscire il primo rapporto sull’immigrazione entro la fine dell’anno”. Bugli ha sottolineato la collaborazione con Irpet per approfondire il tema del “lavoro degli stranieri in Italia”. Inoltre “abbiamo chiesto alle categorie economiche di venire a dirci quelle che sono le necessità” in modo da avere “un quadro della realtà”.

“Spesso – ha osservato il vice direttore di Irpet Nicola Sciclone – utilizziamo un termine, straniero e immigrato, senza sapere che questo termine racchiude categorie molto diverse. Dallo straniero residente, regolare, agli stranieri che si trovano nelle strutture e nei centri di accoglienza. Poi ci sono i cosiddetti clandestini. L’idea è di tracciare un quadro del peso di queste diverse” categorie “perché ciascuna di loro ha caratteristiche diverse”.

Tra gli interventi al workshop quello dell’assessore regionale a istruzione, formazione e lavoro Cristina Grieco secondo cui è necessario “cercare di fare sinergia per ottimizzare le risorse, tenendo conto dei dati come base di partenza e poi mettendo in campo politiche integrate per l’accoglienza, per l’integrazione ma anche per la formazione. A volte bisogna combattere il sentimento di ostilità e la percezione dello straniero come pericolo. I dati ci dimostrano che lo straniero è anche una grande opportunità, in primis per il nostro sistema produttivo, oltre che sociale”.

Il presidente di Confindustria Toscana Alessio Marco Ranaldo ha puntualizzato che “l’osservatorio serve per fare uno stato dell’arte, cioè capire a che punto siamo. Serve inoltre per dare degli spunti sulle politiche per l’accoglienza”. Secondo Ranaldo “non si può pensare ad un’economia del futuro che non coinvolga in maniera attiva i lavoratori stranieri”.

Per il presidente di Cna Toscana Andrea Di Benedetto “l’impresa in Toscana non può prescindere dai lavoratori stranieri. Noi spesso immaginiamo l’imprenditoria straniera come un’imprenditoria di bassa qualità ma non è così”.

Cinema: primo sportello bancario etico per produzioni qualità 

Uno sportello bancario etico, il primo del genere, dedicato alle produzioni cinematografiche di qualità ma che non hanno appeal commerciale. E’ il progetto annunciato ieri nel corso di una tavola rotonda su ‘Banche cultura e territorio, per un sistema etico e sostenibile’, organizzata a Prato dall’associazione culturale ‘La Tela di Penelope’.

“Con un team di profilo nazionale, stiamo mettendo a punto il primo sportello bancario etico dedicato alle produzioni cinematografiche – ha spiegato Ugo Di Tullio, docente di cinema all’università di Pisa – con il compito di sostenere film che, pur non avendo appeal commerciale, si caratterizzano come un prodotto di qualità in grado di essere espressione artistica del cinema italiano. Una vera novità nel nostro paese”.

A intervenire, tra gli altri, spiega una nota, il presidente del Consiglio toscano Eugenio Giani, il teologo monsignor Andrea Bellandi, l’economista Valerio Malvezzi, il segretario generale Uil Toscana Annalisa Nocentini, e il presidente di Confindustria Toscana Alessio Marco Ranaldo.

“Nell’occasione l’economista Malvezzi ha letto una lettera sull’etica e l’economia, rivolta a istituzioni, mondo della politica e ai ‘Grandi della terra’, che ha poi consegnato a Giani. “Lo sviluppo del mondo è stato generato, per millenni, non certo dal denaro” ma “sempre dal pensiero umano – si legge nel testo – che, essendo illimitato, non può, per definizione, avere confini. Vi esorto quindi, grandi della terra, ad abbandonare l’idea che l’economia debba essere avulsa dal giudizio morale”.

Per Malvezzi, “esiste una nuova frontiera dell’economia, data dall’arrivare a concepire un mondo in cui ciò che si deve fare è generare ricchezza etica. Dovete solo ragionare, per vederla, in modo nuovo: in termini di valore etico, non di moneta”.

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